trasferito qui:
THOUGHTS FOR THE POST-2008 WORLD
perché vivere la vita se basta sognarla? - QUESTO BLOG PUO` NUOCERE GRAVEMENTE ALLA SALUTE DEI FANATICI DI QUALUNQUE TIPO. SE RITIENI DI POTER ESSERE OFFESO DALLA CRITICA APERTA AD OGNI TIPO DI POTERE, DI RELIGIONE O DI IDEOLOGIA DOGMATICA ASTIENITI DAL LEGGERLO, ma rispetta la liberta` di chi invece non ne ha paura, lasciando che se lo legga in pace, e se hai un Dio, vai sereno con lui, fratello.
non sono d’accordo con te su Santoro (ieri abbiamo organizzato una diretta ad anzola)
in un vuoto simile, senza Santoro Travaglio eccetera precipiteremmo.
c’è un filo di solidarietà residuo fra pochissime voci che ancora resistono. Saviano, Fazio, Santoro, Travaglio, alcuni comici.
Molti bravi e intelligenti uomini esistono, come loro (o come te), ma non hanno forza, voglia o modo per farsi sentire.
I lavoratori disoccupati sono muti anche se si arrampicano sui tetti li lasciano là sopra, a seccare come foglie.
Tutto tace, sotto lo stridio delle reti occupate dalla dittatura.
Quasi nulla più.
e ieri invece molta parte della popolazione italiana non è rimasta inerte sul divano a cercare il telecomando fra i cuscini.
Ha cercato pc, schermi, prolunghe per attaccare pc in luoghi dove fare sedere più persone; ha improvvisato rinfreschi per la maratona in streaming;
ha preso l’auto ed è andata a Bologna al Paladozza; è uscita e ha visto il programma da 200 piazze, anche sotto la pioggia.
si è mossa. io sono irresistibilmente felice che questi giornalisti esistano con una professionalità miracolosa.
baci
cara patrizia,
dev’essere la mia antipatia personale per Santoro che fa sì che ogni parola che sento detta da lui mi suona falsa.
qui gli ho perfino sentito dire che le elezioni regionali, fatte in queste condizioni, sono democratiche: trionfo di banalità e luoghi comuni rovesciati.
no, non condivido: ripeto in parte quel che ho detto a Firdis nel commento qui sopra sul peso troppo scarso della lettura in Italia, che rende insostituibili persone che potrebbero comunque comunicare per iscritto le loro idee, se gli italiani leggessero.
ma per iscritto, guarda caso, si devono comunicare più idee e meno emozioni grezze.
chiedo scusa se esprimo questo dissenso: Santoro fa tifo sportivo come quell’altro.
prima ci liberiamo di questa dimensione della politica e meglio è per tutti.
– si scrive per provare a dire qualcosa di un po’ meno scontato, e credo che tu me lo insegni più che sentirtelo dire da me; anni fa ho imparato questo messaggio da Pasolini, che – perseguitato, minacciato e alla fine ucciso dalla destra – scriveva cose che urtavano molto la sinistra, ed era per questo un uomo assolutamente solo.
dette tutte queste cose antipatiche, se fossi stato in Italia forse mi sarei dato da fare esattamente come te, e leggo di quel che hai fatto con viva simpatia.
ma non dev’essere un caso se ho scelto di vivere altrove.
ciao!
caro Borto, la discussione meriterebbe ancora, la riprendiamo.
sei stato citato su facebook oggi…peccato tu non sia là, dove io Lù e Firdis corriamo per i corridoi come bambini.
a presto.
beh, tuo merito o colpa non so, la curiosità ha vinto e ho riattivato la pagina di Facebook, che era soltanto sospesa.
però non sono ancora riuscito né a trovare la discussione né a scovare la firdis, a te ho mandato una richiesta di amicizia.
Nessuno pensa che l’opposizione si faccia per mezzo di trasmissioni televisive.
Quella e’ INFORMAZIONE, e rappresenta un obbligo non una scelta.
E’ inutile dire chiudiamo la televisione se poi a guardarla rimangono tutti loro. Che cosa scriteriata e’ questa? Invece bisogna pretendere che si faccia informazione vera e non di regime come invece avviene.
cara firdis,
sono convinto che la televisione sia uno strumento di disinformazione e che difficilmente riesca a diventare uno strumento di informazione (questa possibilità riguarda qualche trasmissione particolare, ma non riesce a coinvolgere l’intero mezzo come tale).
il futuro dell’informazione è altrove, è nella rete, la battaglia sulla televisione è tipica di un paese fortemente arretrato.
per carità, mica sto dicendo che non vada fatta, ma sarebbe molto più interessante una battaglia per la diffusione del web, per la banda larga, un impoegno a produrre controinformazione locale.
questo tuo tipo di commenti mi conferma sempre di più nelle mie convinzioni: sono oramai quasi 10 anni che non guardo la televisione: non mi pare che la mia personalità ne abbia sofferto, nè che la mia possibilità di essere informato ne sia stata diminuita; anzi sono proprio convinto che questo sia uno dei segreti della differenziazione polimorfa della mia informazione personale.
il vero problema, confrontando l’Italia col resto dell’Europa, è che gli italiani NON leggono, o leggono molto meno degli altri popoli.
tutta questa centralità della televisione nell’informazione io non la vedo in paesi dove la gente LEGGE e quindi la televisione non può contare più di tanto.
però capisco che è prioritario indignarsi perché queste trasmissioni, per me francamente insopportabili, di Santoro o altri non si fanno, che pensare ad una campagna per la diffusione della lettura in Italia, ad esempio.
tempo fa girava una proposta intelligente: vietare la televisione almeno un gionro la settimana.
non se ne farà nulla: gli interessi della pubblicità sono troppo ingordi.
qualcuno poi dovrà spiegarmi come possa essere uno strumento di libertà un mezzo di comunicazione che, qualunque cosa trasmetta, porta soldi nelle tasche di chi lo gestisce, e costtiuisce una tassa indiretta non ufficiale sui consumi dei cittadini.
mi sono fermato al minuto 1:33:
“noi odio, voi amore”.
sto piegato in due dalle risate.
il video è penoso, comunque: popolo di bambini.