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THOUGHTS FOR THE POST-2008 WORLD
perché vivere la vita se basta sognarla? - QUESTO BLOG PUO` NUOCERE GRAVEMENTE ALLA SALUTE DEI FANATICI DI QUALUNQUE TIPO. SE RITIENI DI POTER ESSERE OFFESO DALLA CRITICA APERTA AD OGNI TIPO DI POTERE, DI RELIGIONE O DI IDEOLOGIA DOGMATICA ASTIENITI DAL LEGGERLO, ma rispetta la liberta` di chi invece non ne ha paura, lasciando che se lo legga in pace, e se hai un Dio, vai sereno con lui, fratello.
propongo massicci investimenti nell’energia rinnovabile… per ora nel fotovoltaico. Il paese che per primo avrà convertito completamente il suo sistema energetico al rinnovabile sarà quello che uscirà per primo dalla crisi.
inutile fare debiti su debiti (tipo Grecia, Italia, tutti…) … se non cambiamo qualcosa alla radice… la pianta chiamata società europea morirà 😀
l’europa deve tagliare i rapporti di dipendenza energetica dai paesi del medio-oriente, dalla Russia… e da tutti quelli che se ne approfittano. Anche perché di petrolio andando avanti allo stesso ritmo di oggi… ce ne saranno altri 50 anni di risorse… e comunque diminuendo le risorse aumenterà il prezzo… tanto che già fra 25 anni sarà impossibile sostenere il costo di questa energia 🙂
ecco, credo che un blog cominci davvero a funzionare quando i suoi post stimolano chi li legge a produrre osservazioni e nuove considerazioni, e i commenti arricchiscono chi li legge.
nel mio primo viaggio in Cina di due anni fa credo di avere scoperto il segreto del successo cinese, che poi non è particolarmente difficlle: un miliardo e trecento milioni di persone che lavorano con entusiasmo e con una disciplina straordinaria.
è un effetto della povertà, che l’Occidente ha irrinediabilmente perduto: lasciano un paio di generazioni allla Cina e perderà queste virtù anche lei.
comunque siccome fra due settimane ci torno, ti saprò dire.
contrariamente a te io non credo che il problema dell’umanità di oggi sia tanto nel cambiare il tipo delle fonti di energia (anche se hai ragione a sottolineare l’urgenza di passare ad energie rinnovabili).
ma nessuna forma di energia, neppure rinnovabile, è in grado di accompagnare lo sviluppo demografico attuale.
temo che trovare qualche modo non orribilmente sanguonoso o comunque doloroso di ridurre la popolazione mondiale sia impossible, ma questo equivale a dire che la civiltà umana è condannata, anche se prima di scomparire dovesse riempire gli spazi di centrali eoliche.
a proposito, siccome non ho ancora capito se e come si possono inserire normali foto nei commenti di worpress, in appendice al post, dopo “segue” ti inserisco una foto del mio viaggio in India di dicembre.
La corda del Barone: infatti, alla fine dei conti, il debito non è saldato, ma solo spalmato…o no?
diciamo pure che il debito è aumentato ancora…
la tecnica di pagare i mutui stipulando altri mutui l’ho conosciuta bene qualche anno fa.
e il bello è che mi tremavano le gambe quando andavo dal direttore della filiale a chiederlo; e invece mi sono accorto in fretta che più mi indebitavo più per la banca diventavo importante e più mi concedevano un nuovo mutuo volentieri.
l’economia mondiale in pillole, direi…
in effetti alla fine ero arrivato al punto che lo stipendio di uno dei loro impiegati forse glielo pagavo io…
😉
le rinnovabili…hanno costi ancora troppo alti per essere veramente competitive con i combustibili fossili
io credo che occorra ridurre lo spreco inutile di energia e puntare, oltre che sulle risorse ecologiche, sulla conversione di stili di vita inaccettabili per l’equilibrio del pianeta
diventare consumatori equi e responsabili, ad esempio
alla fine non c’è dubbio che, anche se energie rinnovabili dovessero costare di più, non avremmo altra scelta.
la conversione di stili di vita è uno slogan giusto, ma per esempio basterebbe calcolare quanta energia consuma un computer in casa e perfino che spreco di energia costa un blog, per renderci conto che il salvataggio di un pianeta abitale al punto attuale è operazione forse troppo complessa.
molti pensano che con 7 miliardi di abitanti la terra abbia già superato il limite del non ritorno, e che non vi sia più nessuna possibilitá vera di riequilibrio ecologico.
se guardiamo l’atteggiamento di chi ci governa, possiamo accorgerci che la maggior parte dei governanti la pensa pure così: nessuno infatti ha piani a lungo ternine e tutti si preoccupano infatti soprattutto di come mantenere l’equilibrio a breve.
dico questo non per respingere le tue considerazioni, e per la verità non si neppure bene perché lo dico: forse perché sono convinto che se tutti sentissero questa dimensione dei probleni la ricerca di una via d’uscita, oggi quasi completamente assente, diventerebbe molto più pressante.
l’uomo non lo possiamo controllare… l’energia si… bisogna dare all’uomo quello che desidera… poi se si fa male una volta… la seconda volta sarà più attento… mi riferisco ai problemi che una potenziale energia libera possa portare. (tipo aumento demografico incredibile :D)
Io non ho detto che le rinnovabili sono convenienti “ora”. Infatti è una tattica rischiosa… però bisogna anche rischiare la bancarotta se si vuole poi stare al vertice della piramide 😉
dici che ci sarà una seconda volta?
c’è sempre una seconda volta… vedi 2 guerre mondiali :D… abbiamo costruito la nostra società sulla nostra sofferenza 😉
è vero che il “terzo scimpanzè” è già comparso e scomparso sulla faccia della terra una decina di volte, quindi niente può escludere qualche nuova forma di evoluzione di questa specie altamente instabile.
ma ogni evoluzione comporta almeno un mezzo milione d’anni e non pare possibile mantenere una memoria di quanto avvenuto alle specie precedenti.
ma speriamo che qualche genio nella politica europea di renda conto che bisogna attuare una rivoluzione economica… continuano a modificare patti su patti… senza rendersene conto che stando lì a misurare le fette di torta che tocca a ciascuno… così non ci guadagna nessuno. Infatti… se la torta resta di dimensioni uguali potremmo solo litigare tra di noi… bisogna aumentare il volume della torta insieme… con un piano di investimenti chiaro (per me il futuro è l’energia :D)…
commento in relazione ai precedenti… e alla recente illustrissima politica europea 😀
sai, afovidius, io credo che questo modo di pensare sia profondamente sbagliato, e scusami se te lo dico tanto direttamente.
dobbiamo smetterla di continuare a pensare ad una politica dello sviluppo e cominciare a porre le basi, invece, ad una economia della recessione programmata e graduata.
da questo punto di vista la crisi economica è una hrande opportunità sprecata.
sì, ripeto per essere chiaro: il vero problema che abbiamo davanti, invece, è come rendere gli uomini più felici diminuendo i consumi.
figurati… i blog sono nati per confrontare idee 😉
comunque… se diminuire i consumi significa accettare passivamente la perdita del lavoro di numerosissime famiglie… io non sono d’accordo.
se dobbiamo rendere ancora più poveri i poveri… io non posso appoggiare il tuo modello economico. Figurati poi se i ricchi perderanno qualcosa. Bisogna si ridurre i consumi… ma nello stesso tempo distribuire la ricchezza in modo più equilibrato.(ci sono ancora persone che credono nella nobiltà del sangue… ne conosco 😀 )
L’idea di un’economica dello sviluppo europeo OMOGENEO controllato dall’alto non sarebbe male. Imporre dei limiti alla concorrenza sfrenata…controllare completamente il mercato per la durata della crisi… e finirla con l’ipocrisia liberista (PS…sembro comunista 😦 ) (stare attenti al mercato nero).
l’idea di rendere gli uomini più felici diminuendo i consumi è perfetta. Se poi diminuisci i consumi… è difficile renderli felici (se li abbandoni alla loro sorte). L’uomo moderno è felice quando consuma… però ce ne sono alcuni che consumano da soli quanto una città intera in un anno… e altri che fanno la fame.
La tua idea è giusta… non penso però che la crisi(dei poveri) possa essere strumentalizzata.
come avrai visto, il tuo commento mi ha appena suggerito un post intero, dove ho provato a sviluppare appena un pochino meglio lo spunto del commento d i qui sopra.
direi che condivido tutte le tue osservazioni, e hai colto bene quello che intendevo.
la riduzione dei consumi superflui non può che cominciare dai ricchi, non c’è dibattito, mentre attualmente col liberismo sfrenato sta avvenendo esattamente l’opposto, sono i più poveri a pagare la riduzione dei loro consumi vitali, mentre una minoranza di ricchissimi si arrichisce ancora di più perfino nella crisi.
certo, sono idee che ricordano il comunismo, come negarlo? e soprattutto come fare in modo che non ripetano gli errori del comunismo?
si si… ho visto… ma come facciamo a convincere i ricchi a rinunciare alla loro ricchezza?
temo che provare a convincerli sarebbe tempo perso; tuttavia abbiamo sempre i vangeli a disposizione (basta toglere da quello secondo Matteo la glossa “in spirito” e tornare all’originale “beati i poveri” e basta)…
al massimo comunque si potrebbe provare a convincere i loro figli, del resto ce ne sono molti che si convincono già da soli…
e per gli altri che non si convincono, dovrebbe provvedere la maggioranza, se c’è, ma credo che la strda sarà molto lunga.
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