ma che cosa ha fatto Caliendo?
ancora una volta i quotidiani quasi tutti ci daranno la versione “sportiva” o calcistica del problema politico del momento.
pare che questo sia il modo di vedere la realtà degli italiani, questo fenomeno antropologico mondiale, difficile da capire per gli altri popoli.
quindi sappiamo già benissimo quali sono le squadre in campo, gli schieramenti, le tattiche, le furbizie, ma mancherà quello che in ogni altra cultura sarebbe il centro del problema, cioè una informazione della sua vera natura, dei fatti.
agli italiani importa chi vince e, poiché la storia del paese inizia con alcune vistose vittorie di Pirro, anche capire chi ha vinto in apparenza e chi ha vinto davvero.
mi spiace, mi discosto e cerco di ripassare che cosa ha fatto Caliendo, questo sottosegretario dal cognome così sudamericano.
tanto che bisogna stare attenti a non confonderlo con un altro, sudamericano davvero, che è l’agente del calciatore brasiliano Maicon e dunque si occupa davvero di partite.
sarà stato all’altezza del suo cognome sudamericano, Caliendo?
macchè: mi informo e leggo ovunque che Caliendo è un tipico democristiano, cerimonioso, gentile, incapace di incazzarsi.
praticamente invisibile fino a che non lo intercettano.
e, se non so bene le malefatte di Caliendo, io che sono un mezzo appassionato di politica, figuriamoci altrove.
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quel che ha fatto Caliendo lo si deduce da alcune intercettazioni telefoniche che sono state pubblicate illegalmente, essendoci delle indagini ancora in corso.
delle quali – capisco di essere ridicolo – io non mi occupo per principio, perché già solo leggerle avidamente fa di me un complice di una violazione grave delle regole di uno stato civile.
e qui il discorso potrebbe chiudersi da sè, dato che tutto quello che ha combinato Caliendo è di farsi intercettare mentre parlava con qualche malandrino – di questo possiamo essere sicuri anche senza leggere le intercettazioni, perché nonostante le bubbole berlusconiane i giudici intercettano alla ricerca di reati e non per qualche gusto perverso di spiare i comuni cittadini.
ma può il Parlamento esprimere la sfiducia ad un sottosegretario sulla base di intercettazioni pubblicate illegalmente, e delle quali al momento non si può parlare, senza rendersi complice del reato?
pare di no.
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quel che certamente potrebbe e dovrebbe succedere è però che un uomo di governo, indagato per violazione della legge che vieta le società segrete, si dimetta, per non coinvolgere il governo nella vergogna della condanna penale di un suo membro o comunque nel disagio di indagini che interferiscono con l’attività di governo.
nelle democrazie infatti nessuno è insostituibile nella sua funzione, è solo nelle dittature che chi è al governo si fa passare anche per un uomo straordinario, assolutamente insostituibile.
dimettersi è quello che hanno già fatto nel giro di un paio di mesi in altri tre del governo Berlusconi, bel record, che neanche ai tempi di Craxi.
il ministro Scaiola e il sottosegretario Cosentino, più il ministro Brancher, peraltro nel frattempo già fulmineamente condannato a due anni in primo grado, dimettendosi da ministro 15 giorni dopo la nomina e 15 giorni prima della condanna.
spettacolo così allucinante e mostruoso che resto ancora stupito che sia già passato nel dimenticatoio.
evidentemente Berlusconi lo ha nominato ministro apposta perché Scaiola non si sentisse solo come ministro dimissionario dopo uno scandalo, tanto è vero che non si sapeva neppure ancora bene di che cosa fosse ministro il Brancher.
il principio era, evidentemente, non c’è due senza tre, e quindi dimissioni per Brancher; ma nessun proverbio prosegue con non c’è tre senza quattro , e quindi Caliendo resta
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non volendo occuparmi delle intercettazioni su cui è scivolato Caliendo parlando con un sospettato di gravi reati, con ciò diventando sospetto di complicità nel compierli anche lui – ed essendomi disgraziatamente avventurato ad esprimere un giudizio su Caliendo, per la mozione individuale di sfiducia della Camera in discussione oggi, che, inspiegabilmente, farebbe vacillare il governo tutto intero, pare, se venisse approvata -, cercherò di accontentarmi delle sue dichiarazioni per esprimere una valutazione documentata.
questa ad esempio:
«Alla fine saranno ricordate non le parole dei propri nemici ma, nell’eventualità, il silenzio degli amici»
però non sono parole sue, sono parole di Martin Luther King.
audace come citazione.
piacerebbe sapere chi sono gli amici di Caliendo che in questo momento stanno zitti zitti e lui vorrebbe che parlassero.
amici? democristiani, quindi?
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beh, anche frugando di qui e di là, altro non si ottiene che ripetute dichiarazioni di Caliendo di essere innocente.
nessuna spiegazione più concreta, un pieno e perfetto rispetto del segreto istruttorio.
Caliendo di sicuro non violerebbe nessuna legge parlando delle intercettazioni fatte a lui e magari dandone una spiegazione qualunque, contro le illazioni dei maleintenzionati, tra i quali bisogna mettere i magistrati che le hanno ordinate e gli organi di polizia o i carabinieri che le hanno raccolte.
Caliendo invece ha dichiarato solo di non avere niente da rimproverarsi e di essere sempre stato corretto e per ora noi dobbiamo accontentarci, ma è un po’ troppo poco per l’opinione pubblica, sinceramente, e soprattutto per quella che – fregandoesene delle mie paturnie morali – le intercettazioni le ha lette, scoprendone delle belle.
comunque il governo gli crede, non potendo farne a meno, l’opposizione no, non può, perfino se volesse: ognuno fa il suo mestiere, ma l’opposizione che ha chiesto la sfiducia incrocia anche le dita sperando che non passi, altrimenti le tocca andare alle elezioni senza avere ancora un programma.
e la maggioranza vota per Caliendo, ma tanto sa benissimo che il problema è solo rinviato e ricomparirà più grosso tra poco.
in mezzo ci stanno quelli che si candidano a governare l’Italia (Casini, Rutelli, Fini) dicendo non lo so.
metodo che, assieme al pareggio, è sempre stato il modo migliore di cavarsela quando non si può vincere. come vedete, ho finito parlando di tattica e di schieramenti anche io…
ehi: e se provassimo semplicemente a sostituire il Caliendo sottosegretario col Caliendo agente calcistico?
come mai a nessuno è venuta in mente quest’idea lapalissiana? il governo salverebbe la faccia e gli italiani sarebbero ancora più contenti di prima.
mi sembra un’ottima idea, Borto
🙂
a volte mi viene il raptus di chiudere in modo grottesco un post condotto fino a lì seriamente.
non so come la prendono i lettori, ma a giudicare da te, bene, direi 😉
L’ha ripubblicato su cor-pus-zeroe ha commentato:
wordpress mercoledì 4 agosto 2010 – 6:48