“Sono il ministro della Giustizia e quindi non posso occuparmi del merito di questa indagine”.
Angelo Alfano, Ministro della Giustizia, a proposito del caso Caliendo.
semplicemente perfetto, no?
(stavamo per dimenticarci che Alfano era il Ministro della Giustizia, e ha fatto bene a ricordarcelo)
“Ma credo che …”
fermati! cerca di essere coerente almeno in due frasi di seguito!
“Ma credo che anche questa vicenda della P3 sia soltanto il frutto di un’elaborazione di taluni pm e di una certa sinistra”.
“anche”? tutti santerellini perseguitati dai giudici comunisti?
“una certa sinistra”? e quale altra?
benissimo, sui procedimenti giudiziari che hanno conseguenze politiche ognuno ha diritto alle sue opinioni politiche.
tranne il Ministro della Giustizia.
perché il ministro della Giustizia se, dopo aver detto di non potere occuparsi di indagini in corso, scavalca le indagini e assolve egualmente l’indagato, diventa il Ministro della Giustizia Politica.
* * *
ognuno deve essere considerato innocente, sul piano legale, sino alla condanna definitiva.
ma questo significa forse che un indagato possa continuare a svolgere funzioni politiche?
e fare parte di un governo con i relativi poteri?
ad avere la solidarietà impropria del Ministro della Giustizia (Politica), di cui è addirittura sottosegretario?
cioè, fatemi capire, un sottosegretario indagato ha diritto di restare al Ministero della Giustizia, dove si dispongono le ispezioni sui giudici e ci si occupa della amministrazione della giustizia?
ma ci rendiamo conto dell’enormità?
del resto la mia posizione era esattamente questa anche col governo Prodi, e ho scritto allora che Mastella, stupidamente scelto come Ministro della Giustizia, indagato, doveva dimettersi.
qualcuno si ricorda che il governo Prodi cadde appunto per questo, perché Mastella, non sentendosi adeguatamente difeso dal governo che lui pretendeva intervenisse contro l’arresto di sua moglie, presidente della Regione Campania, e contro le indagini su di lui (risoltesi peraltro in nulla), passò armi e bagagli a Berlusconi (per poi sparire nel nulla)?
* * *
ma il Ministro della Giustizia Politica, Alfano, dice:
“La mozione di sfiducia non può basarsi su indagini”.
potrei anche essere d’accordo.
la mozione di sfiducia infatti non dovrebbe neppure essere necessaria.
sulle indagini si basano normalmente le dimissioni dell’indagato che dirige politicamente il Ministero da cui dipendono i giudici che indagano su di lui.
* * *
intendiamoci, un governo può anche esprimere la solidarietà ad un suo membro indagato, fare fronte comune e rifiutare una mozione di sfiducia, che ritiene male motivata.
ma in un caso come questo, dove le intercettazioni documentano comportamenti censurabili?
in questo caso è chiaro che, se il procedere delle indagini conferma gli elementi di colpevolezza dell’imputato, allora dovrebbe essere l’intero governo a dimettersi.
ma chissà di che cosa sto parlando, peraltro; in Italia c’è il governo Berlusconi, quello del lodo Alfano (a proposito!).
* * *
mi viene in mente un altro caso di giustizia politica, dove il governo andò in aula e fece votare dalla sua maggioranza il rifiuto di una mozione di sfiducia a seguito del coinvolgimento del governo in azioni delittuose, fortunatamente per noi allora più gravi.
era il 1924, il deputato dell’opposzione Matteotti era stato rapito ed ucciso da sicari fascisti.
Mussolini era sospettato di essere stato il mandante dell’omicidio e andò in Parlamento a dire non che era innocente, ma che se il fascismo era una associazione a delinquere, lui era il capo di quella associazione.
aveva due volte ragione.
ma il Parlamento già asservito alla dittatura lo assolse lo stesso.
beh… ora Berlusconi si può dichiarare degno erede di Mussolini :D.
Spiegami però una cosa… Ma in Parlamento mentre uno parla… perché gli altri fanno sempre, ripeto sempre, altro. Non sarebbe questo un segno di mancanza di educazione e di rispetto per chi gli ha votati e portati su quelle sedie (costano tanto allo stato in termini di denaro)? Voglio dire… che ti costa stare lì 2 ore ad ascoltare civilmente i discorsi dei tuoi vari avversari politici?
ma io non lo so… sinceramente io toglierei il diritto di veto, per quella particolare seduta, alle persone che mancano di rispetto facendo uscire con la forza i senatori maleducati. Non mi sembra un abuso di forza in quanto potrebbero evitare tutto facendo silenzio e dimostrando rispetto per la nazione.
posso solo dirti che hai ragione, ma il nostro Parlamento è il ritratto del popolo.
sono stato tre volte ad assistere a sedute del Parlamento del Baden-Württemberg, che direi ha un centinaio di deputati: un ordine perfetto, civiltà, decoro, polemiche eleganti, attenzione e grande rispetto per tutti.
il Parlamento italiano è sudamericano.
del resto a qualunque iniziativa pubblica per gli emigrati italiani c’è lo stesso bordello che alla Camera dei Deputati: bambini che corrono e gridano senza che le mamme dicano niente, gente che va e che viene, tutti che chiacchierano.
gli italiani sono fatti così, che ci vuoi fare? cambiarli?
beh dai… non solo gli Italiani… ci sono altri parlamenti in cui bisogna presentarsi con i bodyguard 😀 se si desidera uscire vivi.
però guardando la seduta di oggi sinceramente non capivo se fosse un circo in cui chi parlava svolgeva il ruolo di capoclown… oppure il luogo degli intellettuali che guidano un paese. Naturalmente era la seconda… ma solo perché non avevano il naso rosso… e soprattutto non facevano ridere… ma solo piangere 😦
perché guardare cho ta peggio di noi per consolarsi?
a me da piccolo hanno sempre insegnato a guardare avanti e in alto, per migliorarsi.
😉
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.