268. e se parlassimo di Wun-Yi Shu? (Addio al Big Bang)

Il big bang di oggi si basa su un numero crescente di entità ipotetiche, cose che non abbiamo mai osservato: inflazione, materia oscura e energia oscura sono gli esempi più significativi.
Senza di loro, ci sarebbe una contraddizione fatale tra le osservazioni fatte dagli astronomi e le previsioni della teoria del big bang.
In nessun altro campo della fisica questo continuo ricorso a nuovi oggetti ipotetici potrebbe essere accettato come un modo per colmare il divario tra teoria e osservazione.
Si sarebbero, come minimo, sollevati seri interrogativi sulla validità della teoria sottostante.

nel maggio 2004 più di 30 fisici pubblicarono una lettera aperta sul „New Scientist“, una rivista inglese, e ad essi se ne sono aggiunti decine di altri in seguito –  la si può leggere, in inglese, qui: bbng.htm

non è difficile del resto riconoscere in questa teoria del Big Bang, formulata per la prima volta da Lemaitre nel 1927, una attualizzazione in forma scientifica del racconto della creazione secondo la tradizione ebraico-cristiana, Ratzinger direbbe che le radici del Big Bang stanno nel libro della Genesi.

il Big Bang: un “Fiat lux” dove Jhawé è provvisoriamente scomparso, o almeno si è reso invisibile.

* * *

ma nella tradizione culturale e, se volete chiamarla così, religiosa orientale la creazione non esiste; in realtà né il buddismo né il confucianesimo né il taoismo, le tre tradizioni religiose principali del mondo orientale e cinese, conoscono e neppure riescono ad immaginare un Dio personale creatore.

idea veramente strampalata, a pensarci bene, segno di un egocentrismo puerile così tipicamente arrogante ed occidentale: questo Dio creatore che ha poi concesso all’uomo il dominio della sua creazione, facendone per così dire il fattore ed amministratore unico.

nel secolo attuale (o nel millennio) che segna la recuperata tradizionale centralità dell’Oriente nella storia del mondo è normale che a questo punto dall’Oriente venga una teoria che rimette in discussione in un colpo solo il Dio personale ebraico-cristiano e l’antropocentrismo occidentale e che si ispira, come sottofondo, ad una diversa lettura ed interpretazione del mondo.

* * *

il protagonista di questa rivoluzione concettuale che rischia di essere la più importante dopo la relatività einsteiniana e che arriva un secolo dopo a sconvolgerne le basi, è appunto il Wun-Yi Shu del titolo, un fisico di Taiwan finora pressoché sconosciuto, tanto da non avere neppure una voce in wikipedia, e il cui cognome risulta scritto in modo molto strano e anomalo rispetto alla grafia consueta dei nomi cinesi, tanto da avere un trattino fra la prima sillaba, che ne dovrebbe indicare il cognone, e la seconda, che dovrebbe essere il primo elemento del suo nome personale.

il che significa forse che, a differenza degli altri cinesi,  Wun-Yi Shu ha un cognome formato da due ideogrammi al posto di uno solo, Wun-Yi, e, per compensazione, un nome personale formato da un ideogramma solo, Shu, al posto di due.

shu.JPG

* * *

ovviamente la mia interpretazione di sopra sul significato generale, in termini culturali, dell’emergere di questa nuova teoria, ha poco a che fare col fatto che, comunque, nel campo fisico la teoria del Big Bang è da tempo in difficoltà.

l’osservazione di Hubble negli anni Venti che l’universo si stava espandendo (spiegazione dell’effetto Doppler) fu la premessa immediata della elaborazione della teoria del Big Bang: era infatti perfettamente ragionevole, in apparenza, ritenere che questa espansione  fosse rimasta immutata nel tempo e quindi, risalendo a ritroso, arrivare ad un momento iniziale in cui il tutto aveva cominciato ad espandersi.

ma nulla è come sembra.

citando ancora dalla lettera dei fisici ricordata sopra:

Alla fine degli anni Novanta, le osservazioni di supernovae di tipo Ia hanno portato alla scoperta sorprendente che l’universo si sta espandendo ad un ritmo accelerato.
La spiegazione di questa accelerazione anomala è stato uno dei grandi problemi della fisica degli ultimi anni.

e non è stata ancora trovata una spiegazione convincente, nell’ambito della teoria del Big Bang.

* * *

Wun-Yi Shu sta tentando la strada di una interpretazione alternativa che dia risposta a queste domande e alla crisi della teoria del Big Bang.

attorno alla sua ipotesi si è creato un improvviso clamore mediatico o più ancora bloghistico, che potrebbe essere un fuoco di paglia, l’effetto di un fulmineo ed effimero tam tam nella giungla di internet, come dimostra una ricerca con google che ci porta a decine di post sostanzialmente uguali in lingue diverse.

ma nel giro di poche ore le informazioni relative sono arrivate anche alla pagina scientifica di Repubblica.

cercherò di riassumere quel che ne capisco (ahimè poco), anche se temo che il risultato possa essere quello che si avrebbe se un indiano mi riferisse in inglese quel che ha capito da Wun-Yi Shu in cinese.

* * *

per spiegare la formazione dell’universo dopo il big bang e comprendere come abbiano potuto aggregarsi le galassie sottoposte alla forza di espansione accelerata dell’universo occorrerebbe che l’universo avesse una massa da 10 a 7 volte maggiore rispetto a quella osservabile.

questo almeno a partire dall’idea di una costante gravitazionale invariabile (ipotizzata dalla teoria della relatività di Einstein).

però non c’è bisogno di pensare alla materia oscura, se si ammette che, quando l’universo era più piccolo, non solo la forza di gravità, ma il rapporto stesso che regola la forza di gravità fosse maggiore: ossia la forza di gravità in uno stato concentrato della massa dell’universo crescerebbe non in ragione soltanto del quadrato delle distanze, ma in ragione anche del quadrato stesso della massa locale, per esmpio.

quale interpretazione è migliore? quella che vuole tenere ferma la costante gravitazionale e ipotizzare la materia oscura, oppure quella che rinuncia alla costante gravitazionale e non ha più bisogno di ipotizzare delle masse di materia non osservate?

lo si ammetterà facilmente:  è davvero strano che non sia visibile la maggior parte della materia che costituisce il cosmo – chi dice il 75%, chi dice addirittura il 90%: si tratterebbe della cosiddetta materia oscura, da decenni oggetto di ricerce ed ipotesi senza risultato.

Wun Yi Shu propone appunto una alternativa concettuale più semplice: ipotizzare che non esista una costante gravitazionale, cioè che la legge stessa che determina la forza di gravità sia variabile a seconda delle circostanze, non soltanto sia variabile la forza di gravità che si si esercita in un punto come risultato di questa legge.

Einstein, il grande conservatore dei principi della fisica classica nel quadro concettuale delle nuove scoperte cosmologiche del Novecento, si ribellerebbe, perché in questo modo il suo universo rigido diventa flessibile e cangiante, ma  la strada sembra obbligata.

* * *

ma occorre a questo punto capire secondo quali leggi  a questo punto la costante gravitazionale può cambiare.

e qui la risposta del fisico cinese diventa ancora più controintuitiva della teoria della relatività generale einsteiniana, che è rimasta indigesta alla mentalità comune e alle povere menti di noi umani normalmente poco intelligenti, e sono sicuro che nel cercare di spiegarmela dirò delle grosse sciocchezze.

a quanto capisco, non si dovrebbe più parlare di una costante gravitazionale, cioè di un valore fisso, predeterminato della forza di gravitazione universale, ma di un altro valore costante che sarebbe poi quello dell’energia totale dell’universo stesso, che a sua poi si esprime in massa e in dimensioni, secondo un rapporto che lega fra loro la massa e le dimensioni dell’universo.

l’universo sarebbe allo stesso tempo costante nel suo valore di fondo, ma variabile nella distribuzione di questa grandezza energetica globale, cioè con l’aumentare delle sue dimensioni, cioè con una espansione come quella che osserviamo, diminuirebbe la sua massa globale, dato che una parte maggiore della sua energia si tradurrebbe in dimensioni, a scapito della massa, e di conseguenza anche la forza gravitazionale diminuirebbe, o meglio diminuirebbe la costante gravitazionale, cioè la forza gravitazionale dimuirebbe in modo maggiore rispetto a quello previsto dalla legge di gravità standard.

è quello che appunto osserviamo: l’espansione progressivamente accelerata dell’universo, come se la forza di gravitazione che lo tiene unito fosse via via più debole.

e senza bisogno di ipotizzare che, al di fuori dell’universo osservabile, vi siano masse così enormi da provocare questa espansione progressivamente accelerata, come qualcuno sta facendo per disperazione restando all’interno della relatività einsteiniana!

viceversa, quando l’universo si contrae, diminuendo le sue dimensioni, cioè essendo minore la quantità di energia dell’universo che si esprime come dimensione, aumenterebbe la sua massa e quindi anche la costante gravitazionale assumerebbe valori più alti, con un aumento della forza di gravità maggiore di quello previsto dalla legge di gravitazione universale.

la misura esatta della “in-costante gravitazionale” sarebbe quindi data da un rapporto fra la massa e le dimensioni dell’universo.

* * *

questo significa che l’universo di  Wun-Yi Shu può alternare momenti di espansione nei quali la forza gravitazionale diminuisce, a momenti di contrazione nei quali la forza gravitazionale aumenta, anche se la teoria (a quel poco che se ne sa) non spiega in alcun modo come e perché.

si potrebbe ipotizzare che anche in questo caso non esista una legge universale che ma che lo stesso universo sia sottoposto localmente e casualmente a processi opposti?

vado oltre quanto leggo, seguendo la stessa impostazione concettuale: perché dobbiamo ritenere l’universo razionale secondo criteri di razionalità umana?

l’universo potrebbe anche essere incoerente e non seguire una strada data a priori:

concentrarsi localmente con una forza di gravità progressivamente accelerata nei buchi neri che tendono a ingoiarlo progressivamente

ed espandersi progressivamente a velocità progressivamente accelerata dissolvendosi nel nulla.

due diversi modi di autrodistruggersi dell’universo dopo essersi autogenerato, tra i quali si svolge una bella lotta a chi sarà più capace di dissolverlo.

però poi notate il paradosso finale: che l’universo annullato in due modi diversi, o perché ha concentrato tutta la sua energia in unico buco nero puntiforme senza tempo e di massa infinita (Dio?) o perché disperso senza più nessuna massa in uno spazio e in un tempo infinito (il Nulla), cioè questo universo che si è trasformato in due diverse forme di nulla, è pur sempre lo stesso universo che conosciamo noi ora.

insomma l’universo del tutto o il nulla sono lo stesso universo e hanno la stessa quantità di energia.

e il nulla e Dio sono pur sempre la stessa realtà.

* * *

nella teoria di Wun Yi Shu, e qui viene il peggio però, anche lo spazio e il tempo son parte di una realtà più ampia come fattori interscambiabili fra loro, e la velocità della luce è l’indice di questa trasformazione dello spazio nel tempo e viceversa.

ma anche la velocità della luce, a differenza di quel che pensava Einstein, non sarebbe costante.

per Einstein il tempo è la quarta dimensione dell’universo; per  Wun-Yi Shu l’universo ha (almeno) quattro dimensioni spaziali, ma la quarta dimensione spaziale non percepibile per l’essere umano, può trasformarsi in tempo alla velocità della luce.

in altri termini il tempo consumerebbe lo spazio dell’universo nella quarta dimensione.

in altre parole ancora anche lo spazio ed il tempo sono due forme intercambiabili che può assumere l’energia globale che forma l’universo: quanto più tempo, tanto meno spazio; e la luce è il messaggero alato che trasforma lo spazio della quarta dimensione in tempo.

affascinante. anche perché in questo modo si prevede una forza eguale e contraria alla precedente che dissolve l’universo nello spazio per perdita progressiva di massa, che si trasforma in dimensione, mentre la dimensione a sua volta si consuma trasformandosi in tempo, in questo modo aumentando la massa.

insomma l’unica costante è la somma complessiva di energia dell’universo, ma la sua distribuzione e la forma che assume questa energia dipende da variabili correlate fra loro: la massa, la dimensione, e cioè lo spazio, e il tempo.

affascinante, anche perché l’ipotesi che vi sia una quarta dimensione spaziale interscambiabile col tempo e che noi non percepiamo pone la premesa concettuale per affrontare finalmente su basi scientifiche i fenomeni paranormali.

* * *

la battaglia tra i fisici sulle nuove teorie di Wun-Yi Shu è aperta.

quanto a me sono sicuro di averne data una rappresentazione assolutamente demenziale.

sono tuttavia nella stessa posizione di chi senta parlare una lingua misteriosa, però molto musicale – come l’aramaico ascoltato una volta a Malula, un villaggio siriano sull’altopiano desertico – e se ne senta attratto.

questo post non dà il minimo contributo alla possibilità di capire questa teoria tanto più affascinante quanto più misteriosa per la mia mente, però vuole almeno dare voce alla curiosità e al silenzio sgomento che mi prende di fronte ad una mente umana tanto maggiore della mia.

e – moltiplicando infinitamente le proporzioni – di fronte ad un universo di tanto maggiore della mia possibilità di comprenderlo.

oh, quanto è meraviglioso per chi non può sapere, sapere almeno di non sapere, ed essere vinto dalla profonda emozione della incomprensibilità del tutto!

13 risposte a “268. e se parlassimo di Wun-Yi Shu? (Addio al Big Bang)

  1. più che fisica… il Big Bang e tutte le altre teorie correlate o simili sembrano più metafisica pur basandosi su ipotesi parzialmente verificate.

    Che sia un cinese a rivoluzionare la fisica cosmologica? Possibile… bisogna essere dotato di un fantasia speciale per riuscire a mettere tutti i pezzi del puzzle al loro posto. E i cinesi in questo sono molto bravi :P.

    Se è per questo anch’io ho la mia ipotesi. Mi è stata suggerita da un particolare fenomeno fisico chiamato Entanglement. Mi manca ancora lo strumento matematico per tradurla in linguaggio scientifico 😀 .

    Quello che volevo dire è che chiunque può inventarsi una teoria sull’inizio dei tempi e sull’espansione dell’universo. Tanto nessuno potrà mai verificarla di persona.

    Che Einstein abbia sbagliato sulla luce… possibile… ha sbagliato anche altro… non era un Dio come viene spesso considerato. Poi la materia oscura rappresenta 22% circa della massa dell’universo mentre l’energia oscura si ipotizza arrivi a 75%.

    Gli effetti della presenza di massa ed energia oscura sono stati individuati. Se però bisogna credere solo alle osservazioni dirette… non bisogna credere nemmeno ai buchi neri… che sono entità fisiche evidenziate grazie agli effetti che hanno su altri corpi. Quei disegni di buchi neri sono ipotesi… il realtà un buco nero non dovrebbe avere forma (o almeno è difficile ipotizzarla) :D. (effetti: buchi neri si comportano come lenti; si osserva una stella ruotare intorno a una gemella invisibile ecc)

    spazio e tempo sono solo illusioni… in realtà fanno parte della stessa entità. Ci fanno credere che esistano corpi diversi mentre invece tutto è connesso…l’universo è una sola cosa :). Riuscire a collegare le 4 forze fondamentali l’una con l’altra ci permetterebbe ci capire la natura di questa connessione. Fino ad allora i fisici teorici possono divertirsi a immaginare universi 😀

    • beh, chissà se avrai voglia di accennare almeno alle tue ipotesi sull’argomento, sarebbe un gesto di amcizia rispondere alla mia curiosità.

      per il resto credo che il tuo commento sia da intendere riferito molto di più al tipo di esposizione che io ho fatto delle idee di Wun-Yi che alle sue teorie, dato che certamente lui ha dato loro forma matematica e rifeirmenti sperimentali.

      sono queste due caratteristiche infatti che differenziano la fisica contemporanea dalla metafisica tradizionale, e sarebbe assurdo non rendesi conto che razza di cambiamento è questo.

      materia oscura o energia oscura? essendo la materia una forma di energia, ed essendo sia l’una sia l’altra oscure, come si fa a rispondere e a stabilire le percentuali reciproche dell’una e dell’altra? e lo stesso dicasi per i loro effetti.

      sono certamente stati osservati, ma nessuno può dire con assoluta certezza che siano prodotti proprio da loro, se no che oscurità sarebbe? se viene una interpretazione meno complessa di quegli effetti, il rasoio di Occam spinge tuttora a scegliere la seconda.

      che il tempo sia un’illusione, mi piacerebbe crederlo – ma forse neppure no, il tempo è una bella cosa…

    • La matematica per certi versi è metafisica :D… se non fosse così la fisica non avrebbe senso.

      la materia oscura presenta anche una massa… pertanto forze gravitazionali… l’energia non credo (sebbene la distinzione resti problematica)

      le mie idee… prima devi capire in breve cosa si intende con “Entanglement” (magari lo sai già). Guarda questo video http://www.youtube.com/watch?v=LZLRbma9Uj0&feature=related .

      In pratica tiro uno schiaffo a tuo fratello e sarai anche tu a risentire gli effetti del colpo. Due particelle formate dallo stesso processo restano in qualche modo “legate”. Come dice anche il video… puoi allontanarle e agendo su una osservare effetti anche sulla seconda in modo ISTANTANEO. Ciò è in completo disaccordo con la relatività di Einstein. Più veloce della luce non c’è niente però nel caso dell’entanglement la seconda particella sa in modo istantaneo quello che viene fatto alla seconda :D… povero Einstein.

      Non voglio entrare nei dettagli. La mia idea è che gli spostamenti nello spazio corrispondano a deformazioni della struttura spazio-tempo. In realtà se è vero il Big Bang ed è vero l’Entanglement risulta che tutto sia connesso in quanto tutto si è formato da un singolo processo.

      E se la luce… i fotoni… non si spostassero in realtà nello spazio?! Se fosse lo spazio a deformarsi per colpa della loro presenza?
      Qual è l’entità geometrica elementare che osservata da qualunque direzione risulta sempre uguale a se stessa?

      La mia idea di universo è un po’ strana. Immagina di lanciare una freccia in una direzione e ritrovartela alle spalle dopo un certo intervallo di tempo :D. Come una sfera… se disegni un circolo massimo ti ritroverai sempre al punto di partenza. Nel nostro caso però è l’universo tridimensionale a svolgere il ruolo di superficie della sfera.

      Ora il Big Bang è come gonfiare questa sfera… a un certo punto l’espansione rallenterà fino a fermarsi (sarà questa forse la morte termica dell’universo molto cara alla termodinamica?…mah). La materia è il risultato di un’espansione proabilistica eterogenea di questa “sfera universo” (quindi materia è una particolare struttura di spazio… mentre lo spazio è pura energia)… lo si osserva bene se si gonfiano palloncini la cui gomma è di pessima qualità 😀 (restano dei punti dove la gomma non si espande)

      Quelle particelle entangled interaggiscono non sulla superficie della sfera. Immagina una corda interna alla sfera (che un essere spazio temporale sulla superficie… non riesce a vederla) che lega le due particelle. L’informazione da una all’altra si trasmette attraverso questa corda interna (non soggetta al nostro tempo). A noi entità spazio-temporali sembra assurdo… ma in realtà è possibile ridurre a 0 il valore della corda interna piegando questa “sfera universo” in modo che i punti dove le due particelle si trovano si sovrapongano. Ora bisogna analizzare questo effetto curvatura della “sfera universo”. E qui mi fermo… già ho detto troppe stupidaggini e poi non saprei come andare avanti 😀

      Mi sembra però tanto assurdo pensare di riuscire a spiegare l’inzio e la fine dell’universo. Sono casi talmente limite che la fisica viene completamente stravolta. Va beh dai… lasciamo i fisici teorici al loro lavoro 😛

      per quanto riguarda le mie idee… sono tutte invenzioni assurde … prive di qualunque fondamento fisico e matematico ;)… ma chissà… magari un giorno mi prendo il Nobel :D… scherzo naturalmente

      sono stato poco chiaro…ma perchè non ho mai provato a scrivere queste idee… che infatti sono molto caotiche e poco organizzate

    • curiosa la tua identificazione (scherzosa) tra la metafisica e la matenmatica; ma allora com’è che la fisica deve ricorrere alla matematica conme a suo linguaggio?

      ma l’energia non si trasmette attraverso particelle? e allora tute le particelle hanno una massa, pur se piccolissima, e da ultimo pare anche i fotoni, gli unici per i quali se ne dubitava.

      l’effetto di cui parli, sì, lo conoscevo già, non sapevo che si chiamasse così.

      sulla tua spiegazione (e su quella del video) ho qualche dubbio: se tutto è connesso a tutto, perché tutto è nato col big bang, com’è che di questo effetto ci accorgiamo solo in casi particolari?

      se l’effetto fosse universale, come dovrebbe, allora noi non potremmo neppure nmotarlo.

      come vedi, abbiamo già trovato un swerio indizio contro la teoria del big bang: le cose non nascono affatto tutte insieme, tanto è vero che l’effetto entangled riguardam solo qualcuna di loro…

      l’idea che il movimento di una particella sia in realtà una deformazionme dello spazio tempo l’ho già sentita, ma in fondo é solo una variante linguistica, un modo diverso di descrivere lo stesso fenomeno, che non cambia la sostanza.

      mi fermo qui: credo di averti scioccato con questo brusco rovesciamento di campo per cui ho fatto dell’effetto entangled una prova contro il big bang…

      non rinunciare mai a sviluppare le tue idee: perfino se fossero stupide – e non lo sono affatto – a forza di lavorarci dineterebbero buone.

      dopo tutto le osservazioni intelligenti, secondo me, sono solo stupidaggini che hanno avuto il tempo di maturare…

    • diciamo che preferisco più la fisica applicata… concreta… ecco perché ho scelto ingegneria 😀

      la matematica è una specie di metafisica in quanto astratta. Nasce da ragionamenti logici più che da osservazioni fisiche. La fisica al contrario modella la matematica sull’osservazione.

      Che poi manchi l’universalità del Entanglement… è possibile spiegarlo credo… diciamo che da un processo si formano due elettroni entangled… ora a sua volta ciascuno di questi elettroni incontra un positrone (in antimateria equivalente dell’elettrone) non entangled tra di loro. L’annichilazione di un elettrone con un positrone da origine a due fotoni entangled… ora è chiaro che i 4 fotoni molto probabilmente saranno solo parzialmente entangled… Ripetendo un po’ di volte questo processo di creazione…combinazione… ecc… è chiaro che l’effetto dell’entanglement può risultare caotico… non regolare… alla fine irrilevante. Comunque questa è una mia interpretazione… che poi sia sbagliata… solo Dio lo sa (lo detto apposta 😀 )

      L’inizio e la fine meglio lasciarli alla religione… la fisica è meglio che si occupi del presente :D. Non credo che il Big Bang ci faccia vivere meglio 😀

    • la fisica applicata…, ecco una cosa che mi interessa solo come utente dei prodotti finali.

      anche se poi trovo che il concetto stesso sia molto pericoloso: è una psecie di preventiva restrizione del campo per non rendersi conto delle consegunze generali delle proprie applicazioni: per esempio, chi ha inventato l’automobile, mica poteva immaginare l’effetto sera, però poi neppure se lo poneva come problema…

      non credo affatto che la matematica sia una forma di metafisica, o almeno molto molto indirettamente: i concetti matematici sono innati e non derivano direttamente dalla esperienza individuale.

      questo, fra l’altro è proprio un bel problema fiolosofico, direi, ma qui mi fermo.

      non sono affatto sicuro che il Big Bang non faccia vivere meglio coloro che sono abituati a pensare che il mondo abbia un inizio e una fine: interpretazioni del mondo come quella di Wun_Yi sembrano fatte apposta per mettere in crisi chi crede che il mondo abbia uno scopo, e creano anche inquietudine.

    • di certo non è compito di un ingegnere scoprire lo scopo del mondo. Questo lavoro viene lasciato agli intellettuali… filosofi e fisici teorici.

      Comunque… mica i filosofi sapevano il casino che avrebbero provocato le loro idee :D… se tu attacchi la mia amata fisica… io attacco la tua filosofia 😉

      La matematica è una metafisica in quando basata principalmente su logica… ragionamenti puramente astratti. Comunque hai ragione… la Matematica è superiore alla metafisica e alla filosofia :D.

      La matematica non è innata… altrimenti saremo tutti dei matematici. Ci vuole l’esperienza concreta per arrivare a idee astratte. Il ritorno dall’astratto al concreto si chiama Fisica 😉

    • nessuno, ingegnere o no, dovrebbe proporsi di scoprire lo scopo del mondo, anche perché la domanda è molto mal formulata e presuppone come cosa certa che il mondo ne abbia uno.

      semmai tutti possiamo chiederci SE il mondo ha uno scopo; il mio personale parere è che possono esistere gli scopi, ma non lo scopo.

      avere uno scopo è un fatto di fede, è una cosa utile, corrisponde ad una esigenza biologica: tutti aspetti che non paiono possano essere di pertinenza del mondo.

      in ogni caso, se è vero che occorre tacere di tutto ciò di cui non si può parlare, sembra evidente che la domanda sullo scopo del mondo debba essere accantonata essendo impossibile una risposta razionale.

      strano che tu pensi che io amo i filosofi: non li posso vedere, invece; gli unici che sopporto sono quelli come Leopardi o Nietsche che non sviluppano un discorso sstematico; poi va bè, c’é Kant, ma non ammirare Kant è impossibile, sarebbe come rifiutare Bach; e Buddha, ecco un altro che su una fisolofia denza risposte ha addirittura costruito una religione….

      poi ci sono i filosofi greci (la mia professione mancata), ma salvo qualche eccezione, trovo che la filosofia sia di per se stessa sbagliata quando pretende di dare delle risposte e non soltanto di porre delle domande.

      sulla matematica sono in disaccordo con te: le capacità matematiche non si sviluppano empiricamente sulla base della semplice esperienza, ma hanno bisogno di una predispozione alla logica matematica che è un frutto della evoluzione biologica: già gli uccelli o gli scoiattoli sanno contare, per esempio; poi naturalmente esistono delle esprienze che sviluppano queste capacitá potenziali (che del resto sono diverse da un individuo ad un altro).

      insomma, può essere vero che le capacità matematiche per svilupparsi hanno bisgono di esperienze concrete, ma il loro sviluppo è nella specie non tanto nell’individuo, a mio parere.

      quindi, dal punto di vista dell’individuo sono le capacità matematiche che producono la realtà dell’esperienza dandole una certa forma, e non viceversa.

      però con questo ammetto che siamo tornati a un discorso filosofico, che è accettabile solo in quanto si sviluppa come analisi di se stessi.

    • poco tempo fa… mi avevi chiesto quando cominciavo a commentarti in negativo :)… beh… non essere d’accordo con te è un inizio.

      Comunque penso che è meglio fermarsi prima di perdersi nell’oscura selva della filosofia. So che ne uscirei sconfitto.

    • sconfitto?

      era una partita di braccio di ferro??? 😉

      io invece sto semplicemente imparando da te qualche cosa che non so.

      (domani scrivo un post sull’effetto entangled: sei proprio arrivato al momento giusto, ho letto un articolo piuttosto interessante sull’argomento e l’ho capito subito!).

  2. La ricerca di una conoscenza alternativa .
    Cari amici , la ricerca della conoscenza alternativa a quella che ha dominato la produzione ed il consumo della societa industriale deve partire da un postulato .
    Io ritengo che il postulato migliore per la scienza sia quello che tutto e Energia in varie forme che si trasformano in deterninate condizioni di esistenza delle relazioni tra spazio e tempo.
    La materia (M) e ‘ energia condensata quindi con vibrazioni limitate in una regione spazio/temporale circostritta, l’ energia libera (E) si comporta come un campo energetico di maggiore estensione spazio-temporale rispetto alla materia entro il limite della velocita della luce , i due tipi di energia interagendo possono generate trasformate del coordinameto tra spazio e tempo ( da X,Y,Z,T (X,Y,T1,T2) (X, T1,T2,T3), e tramite tali trasformate dei sistemi di riferimento spazio -temporali, si ottengono altri tipi di trasformazione delle proprieta della Energia tra esse tramite l’ Entanglememt Quantistico si forma la EI (Energia di Informazione) come quella che e inserita nelle dopia elica del DNA , ovvero si puo ricreare la materia dalla luce nella struttura spaziale di un “Buco Nero” dove la coordinata spaziale e’ una sola (X) e i tempi sono tre (T1,di ingresso della luce ; T2 di inversione E–>M , e T3 di Uscita della Materia . In breve il sistema da me sopra descritto e’ auto consistente perche le varie condizioni di disproporzionamento del quadrivettore spazio-tempo, sono il frutto di differenti livelli di interazione tra le tre principali forme di energia (M,E,I) che operano all’ interno del principio di base della scienza che dice La Energia non si crea ne si distrugge ma tutto si trasforma , senza dare adito a speculazione alcuna.
    Quindi per invertire la rotta e realizzare le condizioni culturali di uno sviluppo alternativo al modello industriale e’ necessario attuare un cambiamento delle limitate concezioni meccaniche della scienza. A tal fine ci incontreremo al 3* WORKSHOP di Quantun Bio NET a Pavia il 24 sett 2010.
    Vedi http://www.edscuola.it/archivio/lre/3rd_Quantumbionet_Workshop.pdf
    INVITO: Siete invitati a partecipare al WS di Pavia . Non ci sono tasse di iscrizione. Paolo Manzelli pmanzelli.lre@gmail.com ; http://www.edscuola.it/lre.html
    Un caro saluto Paolo cell :335/676004
    Biblio on line :
    http://www.edscuola.it/archivio/lre/tempo_bidimensionale.htm

    • grazie del tuo commento, uno di quelli che fanno pensare che valga la pena di tenere un blog, quando ti mette in contatto con persone che ti aiutano ad aprirti la mente.

      sui link che mi mandi e sulle diverse e stimolanti considerazioni che fai in vari siti tornerò altra volta, mi devi lasciare il tempo di assimilare, per ora rispondo solo a quello che scrivi qui, o meglio rispomdo a quello che ho capito, anche se indubbiamente quello che hai scritto altrove serve a capire un discorso qui necessariamente molto sintetico.

      capisco bene se dico che tu intendi la velocità come il limite delle interazioni della materia, ma non in assoluto come il limite delle interazioni dell’energia nello spazio tempo?

      poi anche tu mi parli di entanglememt: vi siete messi tutti d’accordo, una sorprendente sinergia concettuale su questo fenomeno quantistico che mi obbliga a scrivere un post su quanto ne ho capito io!

      non posso dire che questo post sarà una risposta diretta al tuo commento, ma nascerà anche da questo commento.

      non potrò partecipare al tuo workshop, abitando in Germania, ma se fossi ancora in Italia, ci sarei venuto certamente.

      penso di dedicarti qualche riflessione in un nuovo post prossimamente, alcune delle cose che dici coincidono con alcune mie riflessioni di curioso della scienza e in particolare della fisica, in altri casi trovo qualche assonanza con alcune riflessioni di tipo filosofico sulla necessità di arrivare ad una nuova concezione probabilistica dell’essere che mi pare vengano a convergere con alcune delle tue osservazioni strettamente scientifiche.

      restiamo in contatto, se ti va.

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