279. la Costituzione “materiale” degli sciocchi nemici della Costituzione.

in più di sessant’anni di vita non mi era mai capitato di sentire un Presidente della Repubblica dichiarare con un comunicato ufficiale, firmato in prima persona, che, se qualcuno ritiene che stia agendo contro la Costituzione non deve fare altro che chiedere la sua messa in stato d’accusa davanti alle due Camere riunite, come prevede l’art. 90 della Costituzione per i casi di attentato alla Costituzione e di alto tradimento.

privilegio finora toccato soltanto all’oggi agonizzante Cossiga.

e in tutti gli altri casi la Costituzione afferma che il Presidente “non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni”, in parole povere che non si discutono.

del resto, siccome il nostro presidente non è uno sprovveduto, è anche ben chiaro che è ben sicuro che una maggioranza nelle due camere per metterlo in stato di accusa non c’è.

* * *

ma che cosa ha esattamente detto il Presidente?

nonostante la assoluta eccezionalità del caso, tutti i grandi quotidiani nazionali senza distinzione si guardano bene dal riportare seccamente il comunicato com’è, magari mettendolo in un riquadro: tutti ce ne forniscono i più svariati riassunti ed estratti.

tant’è che per vederlo, e giudicare di persona, sono dovuto andare addirittura al sito ufficiale del Presidente della Repubblica:  www.quirinale.it

In una intervista apparsa sul quotidiano “Il Giornale” domenica 15 agosto, l’on. Maurizio Bianconi, vicepresidente del gruppo dei deputati del PDL, si è abbandonato ad affermazioni avventate e gravi sostenendo che il Presidente Napolitano “sta tradendo la Costituzione”.

Essendo questa materia regolata dalla stessa Carta (di cui l’on. Bianconi è di certo attento conoscitore), se egli fosse convinto delle sue ragioni avrebbe il dovere di assumere iniziative ai sensi dell’articolo 90 e relative norme di attuazione. Altrimenti le sue resteranno solo gratuite insinuazioni e indebite pressioni, al pari di altre interpretazioni arbitrarie delle posizioni del Presidente della Repubblica e di conseguenti processi alle intenzioni.

e sì che il comunicato non è affatto lungo!

non importa: ve lo spiegano i giornalisti; giusto per confermare che siamo un paese cattolico e che il vangelo ve lo legge il prete e vi spiega anche che cosa vuol dire esattamente, mica mai vi saltasse in testa di leggervelo da soli come fa l’autore di questo blog!

* * *

a questo punto l’illustre sconosciuto Bianconi, assurto all’onore delle cronache piuttosto inopinatanente per avere sparato le solite cazzate di altri esponenti del centro-destra che si sentono franare la terra sotto i peidi, ma ha usato una parola di troppo se riferita al presidente, cioè tradimento, ha replicato al Corriere.

il Corriere ha una concezione tutta sua della funzione della stampa in una società libera e cioè quella che la stampa deve accuratamente evitare di prendere una posizione qualunque (lui la dice anglosassone, ma non è affatto inglese, è solamente papalina)  e  riporta con pari dignità la replica del Bianconi, che invece di tacere rosso di vergogna, replica come uno scolaretto petulante e maleducato, al rimprovero del Presidente:

Ritengo, in tutta franchezza, totalmente sproporzionati i toni della nota medesima.

per fortuna c’è libertà di parola, e Bianconi può dire quello che vuole; tuttavia la libertà di parola permette anche ad un vecchio gentiluomo come me di ribadire quanto detto dal Presidente: o Bianconi ritiene che il Presidente stia davvero attentando alla Costituzione, e allora è legittima ogni battaglia, ma deve fare istanza al Parlamento per la destituzione del presidente, oppure più parla e più si invischia.

Quanto all’uso delle parole ‘tradire” e ‘tradimento” esse sono frutto dello sbrigativo linguaggio giornalistico e non avevano e non hanno certo il senso e la sostanza che gli si è voluto attribuire.

ah, ok, ma allora il Bianconi perché non ha mandato una smentita o una precisazione stamattina quando ha letto Il Giornale?

doveva proprio aspettare di essere bacchettato dal Presidente?

Ribadisco il massimo rispetto per le istituzioni e per il Presidente della Repubblica, ma la sostanza del concetto espresso non cambia.

E forse sarebbe stato meglio misurarsi su questo.

ah ecco; non ha smentito perché è d’accordo e conferma il concetto.

quanto all’idea che il Presidente della Repubblica debba  “misurarsi” con gli argomenti di Bianconi, ci sarebbe da morire dal ridere.

e comunque, niente paura, c’è qui Bortocal per questo, che altrimenti non saprebbe come passare la serata, visto che non guarda la televisione!

* * *

bene, mi dico; e allora forse è bene leggersi l’intervista del Bianconi sul Giornale che ha scatenato il nuovo inutile bailamme dei berlusconiani; eccola:

Giorgio Napolitano sta tradendo la Costituzione.

a questo punto perfino il giornalista del Giornale ha un sobbalzo, che è tutto dire.

(ma la cosa pare dovuta ad una moda tutta italiana: se intervisti un politico devi fingere di essere il più becero dei suoi avversari politici, così qualunque cosa quello dichiara sarà svalutata a rissa di cortile.

–  credo la insegnino nelle scuole di giornalismo come mezzo retorico per rendere l’articolo più popolare, convinti, probabilmente a ragione, che i lettori italiani, oramai totalmente dipendenti dalla tv spazzatura, siano degli idioti: infatti vedo che la moda si diffonde come una peste ovunque, anche sui giornali vagamente democratici).

Olé, iniziamo bene.

«La Costituzione la puoi tradire non rispettandola, oppure fingendo di rispettarla».

Di bene in meglio.

il corsivo piccolo riporta le parole  del giornalista del Giornale, ma forse – visto lo stile – si capisce da sè.

* * *

verrebbe voglia di stomacarsi del tutto e di lasciar perdere, però proseguendo si arriva ad un argomento razionale:

Partiamo dall’inizio: formazione del governo Berlusconi.

Napolitano conferisce l’incarico al premier, nel giro di tre ore il governo è fatto».

E Napolitano (…) disse che in questo sistema bipolare, col premier indicato sulla scheda, è il risultato elettorale a determinare l’assegnazione degli incarichi.  (…)

Lui stesso formando il governo ha accreditato una prassi che ora non può smentire.

Un altro presidente della Repubblica potrebbe farlo, lui ormai non può più tornare indietro, perché si è autovincolato.

Se tu stesso hai garantito una Costituzione materiale basata sul risultato elettorale, cercando un governo diverso in parlamento non stai rispettando la Costituzione, ma solo contraddicendo te stesso.

nella petulante replica di oggi, il concetto è ribadito, in una forma un poco più studiata:

Non posso che ribadire la mia ferma convinzione che il presidente Napolitano, al momento del conferimento dell’incarico di formare il governo all’onorevole Silvio Berlusconi dopo le elezioni del 2008, operò consultazioni rapidissime, convocò Berlusconi e comunicò pressoché in contemporanea i nomi dei ministri.

bene, questa direi che non è una “ferma convinzione” del Bianconi, ma un dato di fatto fuori discussione, che tutti ricordano (e, per dirla tutta in sincerità, apprezzarono anche).

In quella occasione risultò chiaro, anche dalle parole del Presidente della Repubblica, che in Italia c’era una maggioranza, un programma e un leader addirittura indicato nel simbolo, e che quindi la sua scelta nel conferimento dell’incarico era per così dire “vincolata”.

anche questo direi che è abbastanza pacifico…

Si è così dato corpo a una nuova prassi costituzionale (Costituzione materiale) che non può valere a corrente alternata.

qui sta il punto debole del discorso: ovviamente un singolo episodio non basta affatto a costituire una prassi, né men che meno a definire una “Costituzione materiale”.

Napolitano ha soltanto deciso che, dove le elezioni danno un risultato chiaro e una maggioranza definita, tirarla tanto per le lunghe con delle consultazioni formali non ha alcun senso.

questo ovviamente non è vero se quella maggioranza parlamentare si dissolve e la situazione non è più così netta: in questo caso le consultazioni del Presidente ridiventano necessarie.

ma secondo il Bianconi ed altri esimi costituzionalisti come Maroni, Alfano e Bossi, per l’occasione adiuvato dal figlio trota e consigliere regionale, il Presidente sarebbe obbligato dalla Costituzione a riconvocare le elezioni, senza neppure provare a vedere se in Parlamento c’è una maggioranza diversa,  per il fatto stesso che Berlusconi ha perso la maggioranza dei deputati.

obbligato non dalla Costituzione scritta, che ignora il problema, ma da quella “materiale” degli sciocchi.

guardo le facce di questi costituzionalisti che si improvvisano maestri del Presidente della Repubblica e credo di capire in che senso parlano di “Costituzione materiale”.

e poi da dove salta fuori tutto questo presunto anore per la Costituzione da parte di chi fino a ieri l’ha descritta come paccottiglia comunista e ha già cercato di cambiarla, sostituendola con una Costituzione in ampia parte nuova, bocciata poi dal referendum popolare?

* * *

è la tesi che sostiene il Bianconi:

Ove questa maggioranza non avesse più la fiducia in Parlamento, non sarebbe dato concepire il ritorno ai vecchi riti di consultazioni e costituzioni di governi che godono di maggioranza parlamentare ma non popolare.

c’è di nuovo una obiezione molto semplice da fare: che con l’attuale legge elettorale non occorre affatto avere la maggioranza dei voti popolari per avere la maggioranza parlamentare: tanto è vero che neppure Berlusconi la ebbe.

vorrei ricordare i risultati alla Camera delle elezioni 2008.

le tre liste apparentate del PDL, della Lega Nord e del MPA ebbero il 46,8% dei voti e 344 seggi.

le due liste apparentate del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori ebbero il 37, 5% dei voti e 245 seggi

l’Unione di Centro ebbe il 5,6% dei voti e 36 seggi

la Sinistra Arcobaleno il 3,1%  dei voti e 0 seggi, giustamente punita per avere fatto cadere Prodi.

La Destra ebbe il 2,4% e nessun seggio

il Partito Socialista l’1% dei voti e nessun seggio.

insomma l’insieme delle liste antiberlusconiane di centro e di sinistra ebbero il 47,2% dei voti, cioè di più del 46,8% delle liste berlusconiane (ci fosse stata una unione sacra antiberlusconiana per salvare la democrazia, avrebbe vinto le elezioni).

e neppure aggiungendo alle liste berlusconiane La Destra si raggiunge la maggioranza assoluta dei voti, ma soltanto il 49,2% dei voti.

quanto al Senato, le liste berlusconiane presero il 47,3% dei voti, e anche aggiungendo La Destra, restavano lievemente in minoranza nel paese col 49,4% dei voti validi.

a non volere considerare gli astenuti, pari al 19,5% sia alla Camera sia al Senato.

per cui alla fine votarono   per le liste berlusconiane fra il 37,67 e il 38% degli elettori, una percentuale pari ad un mediocre risultato elettorale democristiano negli anni della Balena Bianca.

insomma, quella di un sostegno popolare forte ed indiscusso degli italiani alla destra berlusconiana è solo una leggenda metropolitana.

* * *

la potenza di Berlusconi non sta nella misura dell’appoggio popolare, che ciascuno può verificare scarso guardandosi attorno, ma nella legge elettorale, che dona un potere parlamentare assoluto a liste che non conseguono la maggioranza, e nelle divisioni dell’opposizione.

cambiare la legge elettorale, questa è la madre di tutte le battaglie; e poi, solo dopo, andare a votare e giocare la propria partita.

già, perché nel 1994 è sceso in campo uno che ha truccato il risultato e sarebbe una idiozia votare con una legge truccata solo perché Berlusconi si riprenda in Parlamento una maggioranza che oggi non ha né nel paese né nel Parlamento.

un Parlamento dove Berlusconi non ha più la maggioranza! teniamocelo bene stretto e guai a chi ce lo scioglie o mette il Presidente nelle condizioni di doverlo sciogliere!

7 risposte a “279. la Costituzione “materiale” degli sciocchi nemici della Costituzione.

    • ma quel che non sai è che sono stato di nuovo a Roma mentre voi eravate laggiù.

      direi che sto bene sì, considerate le circostanze e il colpo della strega…

      😉

    • bortocal Dice:

      17 agosto 2010 at 18:13 e

      caro Miki, ben tornato da queste parti!

      quando si parla di Costituzione tu non puoi mancare.

      e io ricordo “La casa del vento” come una esperienza bloghhistica straordinaria.

      di ci che c’era scritto sulla scheda?

      e tutti a ripetere che c’era scritto sulla shceda solo perché l’ha detto Lui…

      ma qualcuno se le ricorda le schede di quelle maledette elezioni del 2008 durante le quali io ho annullato la scheda scruivendo “NON VOTO IN ELEZIONI ANTICOSTITUZIONALI”?

      guarda, ora ci faccio un post, vai a leggerlo…

      e grazie dello spunto!

    • bortocal Dice:

      17 agosto 2010 at 18:00

      già già, ora vi sposto al post giusto, qui siete fuori proprio contesto…

      ma quale post: il 279 oppure il 281?

      opto per il primo, mi sembra ovvio…

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