Petronio, ignoto blogger, è arrivato sul mio blog con un commento che non c’entra niente ed è piuttosto un post, insomma, un tipico caso da spam, ma è finito sul post sbagliato: l’utilissimo istruzioni-per-luso-di-questo-blog, direi il post più fondamentale per usare utilmente il mio blog, ma che non credo abbia mai letto una sola persona.
Petronio come mi abbia scovato non lo so, forse con un motore di ricerca che ha ricercato tutti i blogger su wordpress in età di pensione o quasi; comunque gli favorisco lo spam pubblicandolo qui (del resto parlare di pensioni è proprio fare dello spam):
PENSIONI EQUE: PERCHE’ NESSUNO CI PENSA O COMUNQUE NESSUNO LO DICE:
Forse una tale manovra di politica pensionistica non porterebbe molto in cassa ma sembrerebbe così onesta, inevitabile!
Quale, ma sì pensiamo in fondo cosa è una pensione, e sbarazziamo il campo da nozioni tipo la proporzionalità con il versato!
Ricordiamoci che dobbiamo contribuire tutti secondo il reddito alla res publica, ma lo stato dovrebbe poterci garantire in cambio nella vecchiaia dignità.
Orbene arrivo al punto cosa ne dite di una pensione sociale intorno a 700 euro, una minima da lavoro a 1000 e soprattutto una massima a 3500 intesa anche come tetto alla reversibiità per il superstite, il tutto ancora corretto per 100 euro in più per ogni persona aggiuntiva a carico senza reddito o pensione nel caso della sociale, 500 in più per lo stesso caso per le altre!!
Ora vi dico cosa ne penso io: il politico e l’economista direbbero certamente che sono troppo alti i numeri delle pensioni basse e troppo bassi i numeri per le pensioni elevate che verrebbero decapitate.
E allora mi vien da rispondere: innanzitutto considero che non siano poi così pochi i fortunati pensionati oltre il limite del 3500, secondo che gran ventata di giustizia, di stato sociale.
E come effetto collaterale evitamento di quei conti e conticini per andare in pensione un mese dopo per quell’emolumento in più o per quell’altro, possibilità di piccole occupazioni integrative dell’anziano veramente occupazionali.. .
e da ultimo, fine della possibilità per l’italiano medio di domandarsi come farà il tal manager a spendere in pensione 50000 mila euro in un mese!!!!
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Petronio mica si rende conto che le sue considerazioni di buon senso sarebbero una rivoluzione!
le pensioni minime oggi superano di poco i 500 euro e riguardano milioni di persone, aumentarle anche solo di 150 euro al mese (1.800 euro l’anno per diciamo 3 milioni di persone) farebbe più di 5 miliardi di deficit statale in più.
ma si recuperebbero con i tagli alle pensioni più alte?
se ci fossero 10.000 persone con 50.000 euro di pensione il mese (600.000 l’anno) darebbero, con i tagli proposti da lui, 500.000 euro all’anno pro capite di risparmio, che per 10.000 persone farebbero giusto i 5 miliardi necessari ogni anno per dare 150 euro al mese in più a 3 milioni di persone.
ma, e i diritti acquisiti?
per questo, per potere fare quel che Petronio propone e ammesso che i numeri siano quelli del tutto ipotetici proposti, occorrerebbe una rivoluzione sociale.
ma poi occorrerebbe fare anche il bilancio sociale della felicità: siamo sicuri che i 150 euro al mese in più per 3 milioni di pensionati aumenterebbero la felicità più di quanto possa aumentare l’infelicità a togliere 47.000 euro al mese a 10.000 persone?
i felici non sono necessariamente pochi, come diceva Elsa Morante, e gli infelici necessariamente molti?
la mia ultima domanda è sarcastica, il vero problema è che i 3 milioni di pensionati sfigati alla pensione minima sono talmente rassegnati che neppure si sognano di potere protestare.
e poi, se non ricordo male, ci aveva già pensato Berlusconi a promettere di portare le minime a 1.000 euro al mese, una bufala della quale non si è saputo più nulla…
in ogni caso mi aspetto di vedere crescere al più presto un Movimento di Lupi grigi.
e comunque, ecco una prova contraria: nel 1938 si pensava di potere raggiungere la felicitá con 1.000 lire al mese, oggi si parla di euro, ma la sostanza non cambia…
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.