lunedì 21 marzo 2011 08:04
Pacifisti, sinistre e liberi pensatori che approvano solo la guerra giusta dovrebbero prendere come strumento di lavoro “Cosa è la guerra” di Karl Von Clausewitz.
Per quanto sembri vanteria affermarlo in un blog, un ambito sociale dove la verità è raminga o fuggitiva, io l’ho letto.
E per quanto sembri assurdo, l’ho letto proprio perchè da pacifista non mi bastano gli slogan.
Forse c’è chi lo conosce, probabilmente proprio tu, ma istruzione non equivale a fruizione.
* * *
Non so citare brani del testo perché dopo trent’anni non ho idea di dove sia finito il libro, ma avevo imparato.
Condizione del successo della guerra è una chiara distinzione fra immaginazione e realtà.
L’essenziale è: cosa si vuole ottenere e quale è il modo migliore che evita spreco di vite e risorse, punto qualificante dello stratega Von Clausewitz.
E’ vero che parlava di vite soldati dell’800, ma lo credo ancora più importante oggi che a morire non sono tanto i professionisti della guerra quanto i civili.
* * *
In questo come in altri interventi militari precedenti non vi è attenzione alla realtà, solo nascondimento alterazione manipolazione.
Giochi di parole verso i lettori e gli spettatori,
ma soprattutto fra nazioni aggregate nella muta da caccia contro la bestia-libica.
* * *
Un consigliere Von Clausevitz nell’animo del pacifista avrebbe chiesto “Prima mostrate le foto dei satelliti spia che dimostrino massacri dell’esercito libico sui dimostranti, date una possibilità all’opzione Chavez e che avvenga in fretta, fate mettere per scritto dagli insorti di tutte le città l’elenco delle richieste, concrete e di diritto per le quali chiedono il nostro intervento”.
Non considerare la realtà, è anche aver tralasciato la minaccia di Gheddafi di armare il popolo e non pensare che ciò è un rischio al calor bianco di guerra civile che solo una occupazione terrestre potrebbe tenere sotto controllo.
* * *
Capita di essere d’accordo con il nemico e dire come Gheddafi: occidente non hai capito nessuna delle lezioni della storia.
Ma ha torto quando dice che non riusciremo a vincere: sul campo vinceremo distruggendo.
Ma è altrettanto vero che abbiamo anche perso fin da ora.
Cosa è servito liberarsi di Bush senza liberarsi anche della sua passione per la caccia?
A sostituirlo con Sarkozy , che lancia su Gheddafi gli aerei che non è riuscito a vendergli.
* * *
Mi ero sempre chiesta da quando e da chi i rivoltosi cirenaici avevano avuto le armi, nessuno sembrava trovare importante scoprirlo.
La Pravda english edition (che tengo in considerazione con le stesse cautele che ho verso gli altri media) rivela ora che fra i bengasini c’erano dei mercenari — se così mi spiego ciò che trovavo inspiegabile: che una folla di civili abbia soverchiato polizia e esercito di stanza a Bengasi e che esistevano gruppi pro-Gheddafi che erano stati massacrati.
Solo ora veniamo a sapere, perchè non si può più nascondere: a Bengasi è già guerra civile fra bengasini pro e contro il rais.
E allora: bombardare uccidendo anche quelli che volevamo salvare, o non bombardare e perdere il consenso di coloro che volevamo salvare?
Leggendo titoli trionfali “Tripoli brucia” non ho parole che esprimano il disgusto, la pena, la vergogna e non ho nemmeno voglia di trovarle.
* * *
questo è un commento molto critico di mcc a un mio post; poiché condivido l’orrore per titoli trionfalistici e guerrafondai come “Tripoli brucia” e anche molte altre considerazioni, gli do l’evidenza che secondo me merita, anche se non è molto piacevole la puzza sotto il naso con cui lei definisce un blog, e in particolare questo, “un ambito sociale dove la verità è raminga o fuggitiva”.
trovo anche io che qualcuno sta giocando sporco con una risoluzione dell’Onu che autorizzava interventi difensivi per la popolazione attaccata con i carri armati e gli aerei da un dittatore sanguinario a cui il nostro capo del governo ha baciato la mano qualche mese fa.
dopo che si sarà impedito a Gheddafi di usare le armi contro le proteste del suo popolo, come è giusto, ribadisco la mia posizione: che liberarsi di Gheddafi è un problema dei libici, se vogliono: e lo vogliono certamente a Bengasi, ma a Tripoli non so.
e ogni altra posizione esprime un imperialismo stupido e controproducente, anche se nasce senza alcun dubbio da un bisogno affamato di petrolio e di energia che è poi lo stesso che sta sotto alla tragedia del Giappone ed è il tallone di Achille di questa civiltà e di una popolazione umani di 7 miliardi di persone sulle spalle di una pianeta piccolo come questo.
non so se questa sia la verità, sono quasi convinto di no, e potrebbe perfino essere una sciocchezza.
* * *
a proposito di verità, ho lasciato passare un po’ malvolentieri le affermazioni di mcc sui mercenari di Bengasi: ma desidero sottolineare che secondo me la sua è operazione altamente scorretta per chi parla di verità: lanciare il sasso e nascondere la mano, dire che la fonte (la Pravda!) non è completamente affidabile e citare la notizia lo stesso.
chi ha pagato i presunti mercenari della Cirenaica? attendo che mcc, in nome della verità che non campeggia in un blog, faccia almeno delle ipotesi e provi a vagliare le notizie per rendersele plausibili prima di darle in nome di una verità che agli altri non sarebbe concesso di dire.
* * *
ma ad altre importantissime questioni che questo post pone risponderò stasera con un post intero, come merita.
* * *
mcc:
Non mi dai tregua su notizie ufficiali e mi sfidi a fare ipotesi mie?
E’ un’imboscata questa
Ad ogni modo io mi dedico a ricostruire pezzo per pezzo la realtà per arrivare a capire; e non dovremo forse aspettare molto per sapere di più sui mercenari dalla parte dei bengasini visto che il vento è cambiato da ieri sera.
Quello che mi chiedevo da profana fin dall’inizio cominciano a trattarlo gli analisti; e perfino i giornalisti perché stamattina un’intera trasmissione di Radio3 verteva, in sintesi, su chi sono e cosa vogliono realmente gli insorti di Cirenaica.
Il mio commento non era in risposta ad alcun altro tuo post né una ritorsione. Se mai sono espressioni come “beccata a testa bassa o tirar pietre e nascondere la mano” ad essere ritorsione, non tanto contro ciò che effettivamente scrivo ma contro ciò che vi intravedi se personalizzi mie opinioni generali. Infatti: l’idea che mi sono fatta sui blog come luogo infertile per le verità vale quanto la tua su altri social network: fascismo. E la prudenza che uso sulle fonti giornalistiche, Pravda compresa, vale quanto il tuo giudizio che i media mentono sempre.
Per i dati radiazioni Tokyo e Roma, ho citato l’Ambasciata che compara quel giorno a Tokyo con i dati della Protezione Civile a Roma. Libero di non crederli. Ma se dici “sbagliati” è un’accusa a me e toccherebbe a te confutare con altri dati per quel giorno.
Non mi dai tregua su notizie ufficiali e mi sfidi a fare ipotesi mie? E’ un’imboscata questa 🙂
Ad ogni modo io mi dedico a ricostruire pezzo per pezzo la realtà per arrivare a capire; e non dovremo forse aspettare molto per sapere di più sui mercenari dalla parte dei bengasini visto che il vento è cambiato da ieri sera. Quello che mi chiedevo da profano fin dall’inizio cominciano a trattarlo gli analisti; e perfino i giornalisti perché stamattina un’intera trasmissione di Radio3 verteva, in sintesi, su chi sono e cosa vogliono realmente gli insorti di Cirenaica.
C’è un lato inatteso per me in tanto ns dissenso; avevo steso il commento che hai riportato qui attenta a evitare formulazioni travisabili. Credevo saresti stato contento di parlare di Von Clausewitz (citato per il ragazzo assorto sui manuali militari del papà…) e che a un video maker del tuo livello sarebbe piaciuto quel video magistrale – secondo me – sia nella musica che nelle immagini e nelle suggestioni emotive. Quello che sappiamo tutti e due è che siamo discordi sulla no fly zone e concordi contro la cieca distruzione, ma evidentemente la forte indignazione che questa furiosa distruzione mi causa e che si sente bene nel commento è sembrata un’altra cosa.
Allora c’è da supporre che una dissonanza fra Avatar stia virando verso un’avversione personale- Questo non deve succedere, sono certa che lo pensi anche tu e allora possiamo salutarci con una stretta di mano.
Ps Me lo fai un favore, se tecnicamente possibile? Modificare un po’ il titolo di questo post. Lo colgo come se fosse mcc a intendere “bestia libica”, ma io questa espressione l’ho usata in analogia a “macellaio di Bagdad” e non so più che altro per Milosevic. Come sai, ogni volta il tipo di propaganda contro “quel” dittatore è identica. Sembra che l’occidente abbia dentro di sè “ IL” dittatore e ciclicamente lo depositi su un uomo reale, dimenticando che dittatore è sempre stato, ciononostante … a lungo coccolato.
ho cambiato il titolo (si può sempre modificare un post pubblicato), anche se non mi hai aiutato molto, nessun suggerimento… :); questo secondo titolo mi piace di più del primo, trovare un titolo decente è sempre una operazione difficoltosa e a volte incredibilmente lenta (costa più tempo un bel titolo che l’articolo sopra il quale campeggia), questa volta avevo fretta e alla fine avevo scelto un ripiego qualunque, e si vedeva.
*
una delle poche cose di cui sono certo a proposito delle relazioni tra blogger è che non sono relazioni fra persone nella loro completezza; sono e restano relazioni fra avatar, cioè fra selezioni di persone su due sole dimensioni o, se preferisci, e forse sì ;), fra fotografie; non può esserci quindi avversione personale, mi fa piacere che tu condivida questa impostazione.
trovo puerile trasferire conflitti di pensiero, che possono venire a crearsi in modo assolutamente naturale e spontaneo e che credo siano non solo inevitabili ma persino auspicabili, in avversione fra persone che neppure si conoscono in quanto tali: ogni volta che ho conosciuto di persona qualche blogger è stata una sorpresa, in positivo e in negativo, e il corpo, i gesti, il modo di muoversi, la voce, dicono qualcosa di essenziale che la parola scritta non riesce a riprodurre.
quindi, stretta di mano ricambiata, mi muovo in questo stesso spirito.
*
con questo viatico rasserenante, e senza volerla tirare per le lunghe più di tanto: quel che è pubblicato qui sopra, lo confermo, è un tuo commento al post https://bortocal.wordpress.com/2011/03/19/170-la-risoluzione-dellonu-e-irresoluta/#comments , è ancora lì e credo che tu lo sappia.
non credo quindi di avere fatto gratuiti progetti alle intenzioni leggendo la frase “Per quanto sembri vanteria affermarlo in un blog, un ambito sociale dove la verità è raminga o fuggitiva” come riferita al blog su cui stavi scrivendo: non mi pare che tu abbia previsto alcuna eccezione.
in ogni caso la distinzione fra blog o altre strutture riferita alla qualità della scrittura mi sembra inconsistente: prima o poi farò un sito, ne sono sicuro, ma questo non cambierà di una virgola la qualità di quel che scrivo lì o in un blog; considerare un sito più attendibile per definizione di un blog è ridicolo, a meno forse che non si tratti di siti collettivi, dove forse si esercita un maggiore controllo reciproco, ma anche una maggiore regolarizzazione conformista delle opinioni a volte.
*
sul resto non desidero proprio continuare ad accapigliarmi con te, considerando che su alcuni punti sostanziali siamo in consonanza, e se mi consideri inattendibile o ciarlatanesco (intendo non me, ma il mio avatar), pazienza.
ho sentito ben forte la tua indignazione e l’ho condivisa, nonostante alcune differenze di valutazione; mi dispiace solo che si sia rivolta anche contro di me.
comunque, tenterò di continuare lo stesso senza lasciarmi convincere di chiudere.
*
non ho mai detto che “i media mentono sempre”, dato che anche il blog su cui scrivo fa parte a modo suo dei media e ha l’ambizione di una onesta ricerca di qualche verità, ho scritto e confermo che “i MASS media mentono sempre”, perfino quando dicono qualche verità.
Trovo bello il nuovo titolo di questo post , ma non muovevo da considerazioni estetiche bensì di chiarezza delle opinioni da me espresse sulla situazione Libia. Curiosamente, anche con il titolo cambiato nella barra degli indirizzi compare ancora il precedente, evidentemente per un meccanismo interno di WordPress.
Essendo il mio commento una critica a come è stata affrontata la crisi Libia e la frettolosa risoluzione dell’Onu, il luogo giusto era il post che ha nel titolo: risoluzione, Onu, Libia. Così ho fatto.
Esprimerti “come se” questa collocazione fosse sbagliata è esempio piccolo, lampante, definitivo di una tecnica di comunicazione che causa interminabili necessità di chiarimento.
sono per un’estetica della chiarezza, per me i due valori coincidono quasi sempre, quindi se il nuovo titolo piace è perché ritengo che esprima più chiaramente il contenuto.
che la risoluzione dell’Onu sia stata “frettolosa” mi piacerebbe che tu lo dicessi agli abitanti di Bengasi che stavano sotto lo bombe.
che sia poco chiara potrebbe essere, amche se a me ne appare poco chiara l’applicazione piuttosto che il testo.
toglierò il piccolo inciso che ti dà tanto fastidio e andrò a collocarlo sotto il post giusto al quale si riferisce; ti ho già precisato ma senza pro che avevo letto il testo nella prima versione, che diceva: “In questo come in altri interventi precedenti non vi è attenzione alla realtà, solo nascondimento alterazione manipolazione” e la frase pareva un diretto richiamo a quella dove accusi i blog in genere di essere strumenti di manipolazione.
per quanto tu fossi stata attenta a evitare formulazioni travisabili (temendo che io lo avrei fatto, evidentemente) sei inciampata di tuo in una formulazione che sembrava un attacco diretto a questo blog – anche per via del fatto che il piccolo commento successivo che correggeva, in un primo momento mi è sfuggito.
la comunicazione scritta è esposta a rischi diversi della comunicazione verbale, dove uno di fronte all’altra ci si sarebbe chiariti in un battibaleno con un semplice sorriso.
e con questo spero che la necessità di ulteriori stucchevoli chiarimenti reciproci sia conclusa.
You’re quite correct on this one..
per quanto questo commento abbia tutta l’aria di uno spam (ma non è stato segnalato come tale), lo ammetto lo stesso, affascinato dall’idea che qualcuno possa anche soltanto essersi immaginato di tradurselo, questo post, capendoci qualcosa.
è l’occasione per parlare fra me e me, oramai, su una vicenda che si è drammaticamente conclusa, e per dirmi da solo che avevo ragione io.
più sullo sfondo ci sarebbe da riflettere sui motivi che hanno indotto allora mcc43 a sbagliare tanto clamorosamente analisi, emozioni, fonti di informazione.
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.