venerdì 15 aprile 2011 16:33
Vittorio Arrigoni, intervista inedita su Savonanews.it, girata a Gaza – Jabalia da Mario Molinari. Il montaggio del filmato era e resterà incompiuto dopo l’omicidio di Vittorio. Info: m.molinari@mac.com
per vedere il filmato, cliccare sul link: il filmato si aprirà su You Tube
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Gaza non è un luogo inerme e per questo conosce la persecuzione quotidiana di un governo straniero, è prigione dove le torture sono anche fisiche, dove le vessazioni colpiscono ogni aspetto del vivere: il grande muro e i posti di blocco militari illegali fra casa e scuola, fra casa e ospedale, fra casa e campo da coltivare, fra casa della madre e casa della figlia. Un luogo dove medicine e materiali per ricostruire le case distrutte non possono arrivare se non attraverso un tunnel verso l’Egitto, aperto a singhiozzo secondo il capriccio del governo egiziano, o con convogli internazionali, a volte bloccati altre volte obiettivo delle mitragliatrici in volo sulla testa degli attivisti.
Vittorio…
Non aveva capelli e tunica bianca, non sarà un’icona degli intellettuali, non lanciava slogan di rivolta e non diventerà il “che” di qualche gruppo sinistrorso irrequieto, nemmeno intraprendeva tour di conferenze e non sarà a lungo ricordato dai lettori dei giornali.
Vittorio era fuori moda con quel suo amare le vittime arrabbiate, i testardi sopravvissuti, i capri espiatori di storiche malefatte. Così irritante per quell’ostinazione di vivere con la sua interezza quei principi che è tanto elegante enunciare. Sì , lui saliva sulle barche coi pescatori palestinesi sperando che il suo passaporto italiano e la sua capacità di riferire i fatti con documentata chiarezza frenasse almeno un po’ la violenza dei guardacoste, no… delle navi da guerra, israeliane.
Già ci dicono che era utopico, ma qualche intervista e il suo libro testimonieranno il contrario: che sono precise volontà e odiose connivenze a impedire che si realizzi il diritto dei Palestinesi di vivere in pace dove le loro generazioni precedenti hanno sempre vissuto.
Potranno dire che era estremista o mentire senza pudore e definirlo nemico degli ebrei, ma il suo video in risposta a Saviano dirà il contrario, farà comprendere a chi non sa che è il governo israeliano ad essere nemico del proprio popolo attraverso la persecuzione dei palestinesi.
Scomodo per le coscienze restie a comprendere. Scomodo per me che comprendo, ma sento la rabbia impotente dello spirito in ritardo sull’età del corpo e che poco può fare per rendere fattiva la sua coerenza.
Ma Vittorio Arrigoni era tanto concretamente scomodo là dove era, a Gaza.
Ci informano: rapito da un gruppo salafita con la minaccia di esecuzione entro trenta ore, se non liberati i l compagni detenuti nelle carceri di Gaza. Un gruppo di cui non si sapeva nulla prima. Un gruppo che non ha atteso le trenta fatidiche ore per quella liberazione. Ucciso prontamente dopo la diffusione del video con le richieste e dopo la tortura, di prammatica in questi casi: un altro episodio infamante da rubricare sotto le tag : guerra di religione, scontro di civiltà …
Così ci informano, così può essere. Ma ponendomi la domanda “a chi giova?“ ho più dubbi che certezze. Non so a chi giova che questo ragazzo con un passaporto straniero che dava alla gente di Gaza la speranza di avere voce nel mondo sia stato fatto tacere, ma ora che si prepara la nuova Flotilla internazionale per portare aiuti a Gaza comprendo che non giova a nessun Palestinese, giova semmai a chi li considera nemici.
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pubblico questo bel commento di mcc43 anche se non ne condivido le conclusioni: a volte accettare che ci sono nemici dei nostri nemici che sono anche nostri nemici è troppo complicato.
ma il mondo non si divide fra buoni e cattivi, ma solo fra infinite sfumature di cattiveria.
Conclusioni?! Domande!
Nulla è più estraneo e inviso a me che dividere il mondo fra buoni e cattivi.
Domande scomodissime, per le infinite sfumature della cattiveria umana e per la consueta convergenza di vari interessi fra loro alieni. Ricorderai che ne avevamo trovata una assai odiosa a danno dei palestinesi di Sabra e Chatila fra falangi maronite e truppe di Sharon.
Domande cominciano a farsene anche altri, il solito problema è che nella mente di tutti resteranno i primi frettolosi titoli, ma non posto dei link per documentarle perché non è più il tempo delle discussioni.
Sottolineo solamente un’ovvietà che nessuno rileva: salafita non significa palestinese, essere uccisi a Gaza dai salafiti non significa automaticamente essere uccisi da palestinesi. Chi vuol sapere chi sono i salafiti armati non ha difficoltà a trovare in rete questo “Mc Donald” del terrorismo di cui tutti possono comprare le polpette avvelenate.
Mi limito a riportare dal quotidiano israeliano Haaretz, coscienza critica di quella società, un’acuta osservazione: i rapimenti di stranieri erano frequenti in Gaza e sempre i rapiti erano stati rilasciati incolumi, ma da quando governa Hamas ciò non si era più verificato. Il convoglio umanitario internazionale partirà verso Gaza a fine maggio e, dalla frase che era la sua firma, si chiamerà STAY HUMAN Freedom Flotilla. L’organizzazione ISM International Solidarity Movement che la organizza è invisa un po’ a tutti ,come accade a coloro che agiscono invece di parlare e urtano degli interessi illeciti; in rete c’è un sito che si chiama, piatto piatto , “Stop ISM”. Si può vedere di chi è.
Io non so chi ha ucciso Vittorio, ma lo voglio sapere. Come lui non si appagherebbe della risposta messa in bocca ai giornalisti, io pure continuerò a seguire le piste delle domande che sono un dovere a poche ore dall’uccisione di chi aveva deciso di restare all’inferno per raccontarcelo.
bene, stabilito che la tua domanda non era retorica, come poteva apparire e come sarebbe stata sulla bocca di altri, più superficiali, rimane la constatazione amara che facevo, ora che quella ragionevole e fondata ipotesi è diventata certezza ed è confermato che Vittorio è stato ucciso da fuoco che lui avrebbe considerato amico.
credo che anche per lui stesso, della sua morte, questo sia stato l’aspetto peggiore.
chi muore per mano di qualcuno in questo modo è sempre chi possiede la Verità quella dei fatti non quella filosofica dei testi dotti.
Vittorio diceva la Verità. E non poteva. Non puoi fare cucù davanti la faccia di un leone, quello ti mangia.
quel che mi colpisce di più del tuo commento è che metti la maiuscola su “Verità dei fatti”; io ero abituato a mettere la maiuscola sulla presunta Verdità della Fede o della scienza, e la minuscola sulla verità empirica e quotidiana.
ma mi hai fatto riflettere che forse hai ragione tu, e si dovrebbe usare la Maiuscola, anche per le Verità modeste dei fatti, che non sono meno difficili, anzi semmai ancora più difficili, da raggiungere delle altre Verità che impestano il mondo con la loro arroganza.
grazie del commento.
buon giorno Mauro
(senza dubbi)
la poesia di Guerilla è splendida. Grazie.
bene, questo commento è un chiaro indizio del fatto che quando entri nel blog leggi i post a ritroso e poi lasci sul più antico un commento collettivo… 😉
buona domenica, patrizia.
questo commento è stato trasferito al post successivo, al quale si riferisce.
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.