la Libia tradita da Frattini e Berlusconi. 251

venerdì 13 maggio 2011 20:09

«Uccidere Gheddafi non è possibile, perché non lo prevede il mandato della risoluzione 1.973 delle Nazioni Unite».

sentire il nostro ministro degli Esteri Frattini parlare cinicamente  mi indigna.

sia ben chiaro che non ho nessuna simpatia per Gheddafi, che ritengo uno sfruttatore del suo popolo, un tiranno e un macellaio.

ma comunque Gheddafi non è Bin Laden, è stato per più di 40 anni il capo di uno stato, la Libia, con cui l’Italia ha fatto i più lauti affari, vendendogli in cambio del suo petrolio, soprattutto le armi che ora usa contro una parte del suo popolo.

va catturato e processato, non ammazzato senza troppi complimenti; dev’essere la giustizia internazionale a occuparsi di lui.

e quindi, che senso ha dichiarare quasi rammaricati che non si può ucciderlo?

che cos’è? un auspicio? e perché anche Gheddafi, come Bib Laden, ne avrebbe delle belle da raccontare, ma contro l’Italia, questa volta, non contro gli USA…

* * *

espressa la mia antipatia per Gheddafi, ripetutamente documentata in questo blog, posso dire che la ripugnanza che mi suscitano queste frasi del nostro ministro degli esteri è ancora maggiore?

(mi rendo conto che è grave fare queste affermazioni mentre il paese è impegnato in un’azione internazionale di impedimento del massacro degli insorti da parte del regime di Gheddafi, ma siccome sono anche favorevole a questo intervento democratico, pur se certamente non disinteressato, spero di potere esprimere le mie critiche senza essere sospettato di intelligenza col nemico).

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/esteri/libia-italia/testo-accordo/testo-accordo.html

chi ha firmato il 30 agosto 2008 il TRATTATO DI AMICIZIA, PARTENARIATO E COOPERAZIONE TRA LA REPUBBLICA ITALIANA E LA GRANDE GIAMARIRIA ARABA LIBICA POPOLARE SOCIALISTA , poi reso noto alla fine di ottobre dello stesso anno e approvato definitivamente dal Parlamento il 3 febbraio 2009?

PREAMBOLO
La Repubblica Italiana e la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista, qui di seguito denominati “le Parti”, consapevoli dei profondi legami di amicizia tra i rispettivi popoli e del comune patrimonio storico e culturale;

decise ad operare per il rafforzamento della pace, della sicurezza e della stabilita, in particolare nella regione del Mediterraneo (…)

chi ha firmato questi articoli?

Articolo 3 Non ricorso alla minaccia o all’impiego della forza
Le Parti si impegnano a non ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica dell’altra Parte (…)

Articolo 4 Non ingerenza negli affari interni
1. Le Parti si astengono da qualunque forma di ingerenza diretta o indiretta negli affari interni o esterni che rientrino nella giurisdizione dell’altra Parte, attenendosi allo spirito di buon vicinato.
2. Nel rispetto dei principi della legalità internazionale, l’Italia non userà, ne permetterà l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia e la Libia non userà, né permetterà, l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro l’Italia.

Articolo 5 Soluzione pacifica delle controversie

In uno spirito conforme alle motivazioni che hanno portato alla stipula del presente Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione, le Parti definiscono in modo pacifico le controversie che potrebbero insorgere tra di loro, favorendo l’adozione di soluzioni giuste ed eque, in modo da non pregiudicare la pace e la sicurezza regionale ed, internazionale.

sotto questo trattato io leggo la firma di Berlusconi, e Frattini, proprio lui, era già il capo del Ministero che ha predisposto il testo.

addirittura sembra umoristico rileggere oggi, meno di due anni dopo, l’art. 21, quando parla di scambi di missioni militari:

Articolo 20 Collaborazione nel settore della Difesa
1 Le due Parti si impegnano a sviluppare la collaborazione nel settore della Difesa tra le rispettive Forze Armate, anche mediante la finalizzazione di specifici Accordi che disciplinino lo scambio di missioni di esperti, istruttori e tecnici e quello di informazioni militari nonché l’espletamento, di manovre congiunte.

* * *

intendiamoci, non sono neppure così legalitario e così ingenuo da non sapere che i trattati sono pezzi di carta che si possono anche stracciare, e che nella storia, soprattutto d’Italia, è quasi più frequente il caso della violazione dei trattati che quelle della loro applicazione.

quindi, strappiamo pure, in nome della democrazia e del suo insostituibile sinonimo, il petrolio, il Trattato con Gheddafi che ci vieta di partecipare ai bombardamenti contro di lui.

però vi risulta che lo abbiamo fatto? in altri termini, l’Italia ha forse dichiarato pubblicamente di considerarlo nullo?

* * *

e soprattutto, se un paese si decide ad un passo così grave come quello di passare dalla parte degli alleati a quella del nemico (cosa che l’Italia ha fatto sempre nelle guerre mondiali), un minimo di dignità e di coerenza esigerebbe che si cambi almeno il governo, per dare un senso di discontinuità.

dopotutto il fascismo italiano nella sua prima versione, quando decise di abbandonare Hitler, ebbe almeno il buon senso di mettere in minoranza il suo Duce e di farlo arrestare dal re: il gesto salvava per così dire l’ultimo straccio di dignità nazionale.

la stessa dignità finita a pezzi con Berlusconi e Frattini, passati dagli omaggi untuosi al dittatore alla caccia anche personale contro la sua vita.

disgustoso, semplicemente disgustoso.

Una risposta a “la Libia tradita da Frattini e Berlusconi. 251

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