5 risposte a “filosofia del conflitto – borforismi 92

  1. Potrebbe essere, per esempio, una riflessione condivisa su ciò che è bene e ciò che è male.

    A proposito c’è un libro carino di Alexander Mc Call Smith “Il club dei filosofi dilettanti”, che è il primo di una serie, di questo autore scozzese che sto leggendo in lingua originale, che sa trattare in modo lieve e intrattenendo anche alcuni questioni filosofiche, ma sempre riferite al quotidiano e a piccoli o grandi dilemmi morali.

    • proprio questo mi suggerisci!

      bene e male sono delle fortissime proiezioni dei bisogni, oppure se preferisci, dei valori privati di ciascuno, ed il terreno sul quale dunque è più che probabile si sviluppi il conflitto, anche filosofico.

      molto bella e interessante la citazione, il libro è già tradotto anche in italiano? altrimenti, hai voglia di tradurne tu un pezzetto per aumentare l’acquolina in bocca? 🙂

  2. Se bene e male fossero solo valori privati di ciascuno allora significherebbe che noi abbiamo un ottimo governo e presidente del consiglio e che fare violenza sulle persone è solo una decisione privata. E’ un valore privato scegliere l’arredamento o l’orientamento sessuale, ma non è un valore privato fare uno stupro. Tutta la giustizia si basa sul concetto di bene o male. A me sembra tanto pericoloso dire che è una questione privata.
    Sì, i libri di McCall Smith sono tutti tradotti in italiano, anche se perdono un po’ di ironia in traduzione. E’ lieve, bada bene, ma sono i piccoli dilemmi morali che mi affascinano. E si percepisce che lui ha un’umanità bonaria e un buon senso dell’umorismo.

    • no, cara Doriana, non ho affatto detto e non penso che bene e male siano SOLO valori privati di ciascuno, anzi sono evidentemente il frutto di una contrattazione sociale FRA i valori privati di ciascuno.

      e tuttavia questa contrattazione – di cui la filosofia, ma anche il diritto o la politica possono essere il terreno privilegiato – si muove a partire da una prima identificazione di questo tipo, cioè a partire dai valori privati di ciascuno, in cui bene e male si propongono come proezione esterna degli egoismi individuali.

      è il patto sociale che sottrae la definizione di bene e male a questa sfera privatistica, ma è questa origine che rende ogni discussione filosofica sul bene e sul male una proiezione astratta dei desideri individuali.

      ma forse stiamo parlando di due questioni leggermente diverse, che solo in apparenza si assomigliano.

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