tecniche della disinformazione di massa. 178

09 aprile 2012 lunedì 09:37

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Guenter Grass, premio nobel tedesco per la letteratura, interviene pubblicamente per denunciare la mistificazione per cui tutti si dichiarano preoccupati della ricerca nucleare iraniana, da anni sotto controllo internazionale, e si tiene nascosto che Israele possiede da decenni un arsenale atomico completo e segretissimo, su cui non si può esercitare alcun controllo, anche perché se qualcuno ne parla viene liquidato dai suoi servizi segreti, aggiungo io.

in questo caso i media che cosa fanno?

spostano la questione, continuando sempre a parlare di Guenter Grass, si intende…

Grass è un antisemita?

il suo lontanissimo e giovanile passato nazista lo legittima a dare giudizi morali meno di quanto non legittimi il papa che è nella sua stessa condizione?

Israele ha vietato a Grass di entrare nel suo territorio (e anche in quello palestinese occupato da lei, naturalmente): è giusto?

insomma di tutto si discuta sui media, salvo che del contenuto di quel che ha detto Guenter Grass.

se comunque qualche lettore, putacaso, fosse interessato a leggerselo in originale, questo contenuto, sottolineo da capo il mio post n. 176: 176-guenter-grass-quel-che-venir-detto-deve-was-gesagt-werden-muss

10 risposte a “tecniche della disinformazione di massa. 178

  1. razingher diciassettenne e’ stato a forza infilato come servente in una batteria contraerea…..
    grass era nelle SS (i fanatici del teschietto) che fino a prova contraria e’ un corpo volontario.

  2. scrissi l’1 dicembre 2006:

    “non è giusto rinfacciare al giovane Ratzinger di avere fatto quello che tutti i suoi coetanei facevano, salvo due o tre, che finirono fucilati”.

    però se quell’uomo comune diventa il rappresentante di Cristo in terra (secondo chi ci crede) quella mancanza di coraggio stride parecchio, anche se poi nelle sue memorie lui racconta di essere scappato e di avere rischiato la fucilazione.

    però era molto giovane: aveva tra i 16 e i 18 anni.

    anche Grass era molto giovane: aveva tra i 16 e i 18 anni anche lui, è nato lo stesso anno di Ratzinger, ma è di sei mesi più giovane.

    la mia frase “il suo lontanissimo e giovanile passato nazista lo legittima a dare giudizi morali meno di quanto non legittimi il papa che è nella sua stessa condizione?” mi sembra sostanzialmente corretta: mi sono accontentato di un giudizio globale, riportando discussioni altrui.

    giusto per dire e ribadire che differenziare le posizioni di questi due sedicenni mi pare un poco forzato e strumentale.

    • ma certo! Fo è nato nel 1926, ha un anno di più, o qualche mese, di Ratzinger e di Grass, e però non fa il papa.

      considerato dagli inglesi in un recente sondaggio il settimo fra i 100 geni viventi.

      ma non in Italia, evidentemente.

      conti di trovare qualche altro ultraottantenne da collocare nella lista nera? 🙂

      wikipedia:
      “Fo parlò di una “momentanea e forzata presenza nella sezione addestramento della contraerea dell’aeronautica” dichiarando: “Io repubblichino? Non l’ho mai negato. Sono nato nel ’26. Nel ’43 avevo 17 anni. Fin a quando ho potuto ho fatto il renitente. Poi è arrivato il bando di morte. O mi presentavo o fuggivo in Svizzera”[2] e spiegando di essersi arruolato volontario per non destare sospetti sull’attività antifascista del padre.

      Un sergente maggiore istruttore dei paracadutisti fascisti, Carlo Maria Milani, durante un processo asserì che Dario Fo militò con la RSI e “l’allievo paracadutista Fo era con me durante il rastrellamento della Val Cannobina per la riconquista dell’Ossola, e il suo compito era portare delle bombe”.

      se teniamo buona l’autobiografia del papa, teniamo buone anche quelle di Grass e di Fo? oppure c’è una differenza?

  3. Sottotitolo “quel che deve venir detto”.
    Post sulle informazioni collaterali di un avvenimento significativo: tutte queste informazioni aiutano (aiuterebbero) a comprendere la poesia di Grass?
    Forse, se la poesia almeno la si fosse letta… cosa che, a contrario, i più hanno omesso di fare.
    Così parliamo sempre del fumo e mai dell’arrosto: l’arrosto è che Grass ha usato una forma d’arte di cui è maestro per uno scopo politico (legittimo, aggiungo io, ma è superfluo): ha probabilmente usato toni scomodi, ma questo è un privilegio dell’arte e non possiamo certo negarlo a lui.
    Ha detto cose scomode, è vero. Ma son false? Io non lo trovo affatto.

    Se la gente leggesse la sua poesia e dopo facesse delle analisi sul contesto, apprezzerei molto questo sforzo di comprensione. Ma parlare di cose vaghe solo per il gusto di riempirsi la bocca è semplicemente stupido.
    Anzi, doppiamente stupido: perchè si parla a vanvera e perchè di parla di cose senza senso (vedi l’antisemitismo di Grass, di cui non v’è traccia nella poesia, ma basta rinvangare un pò il passato per montare un caso)

    • ho tradotto il titolo mantenendo la costruzione tedesca per dare una patina letteraria; del resto anche Grass usa il werden, e molti giornali tedeschi lo sostituiscono col sein, segno che oramai anche il werden è sentito come antiquato e letterario.

      condivido tutto: fornire le infomazioni collaterali e non quelle centrali è proprio un fornire il fumo senza l’arrosto.

      anzi il fumus, e il fumus persecutionis in questo caso…

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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