a gambe levate per il nuovo terremoto… – 257

29 maggio 2012 martedì 09:10

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magari!

me lo sono dovuto godere tutto dal letto, guardando le travi di legno del tetto, chiedendomi “regge o non regge?”, per poi trovarmi, affacciato alla finestra assieme a tutti i vicini.

peggio, peggio degli altri tre, e decisamente inquietante, a questo punto, per il suo ripetersi, per la lunghezza e per l’intensità, che mi sono sembrati maggiori del primo di dieci giorni fa, ma forse solo perché l’epicentro è stato un poco più vicino, forse.

poi l’intrecciarsi fitto delle telefonate, mia figlia che stava scappando nuda dalla doccia, i nipotini, salvi; il nipote a Bologna che non risponde; così la rete delle relazioni umane pian piano si ricompone: siamo tutti vivi, fino alla prossima malattia, al prossimo incidente, al prossimo momento in cui il cuore si dimenticherà di battere.

e intanto anche internet, che è entrata nelle nostre vite come un parente in più, i consigli scambiati veloci di figlia in padre sui siti che danno i terremoti in tempo reale, ma i telefonini un poco bloccati, le prime notizie sulla rete fissa, che pian piano delineano il nuovo epicentro, a Modena, ma sempre in Emilia, un poco più a ovest, e più profondo (ah, ecco!), col quadro di una Pianura Padana che scivola da qualche parte, schiacciata dalla pressione della zolla africana (o metafora!).

e nello stesso tempo, ecco la festosità dell’essere vivi, il cielo che si ricompone nel suo azzurro primaverile, le persone che per un momento si sentono affratellate dalla paura di un nemico comune, che è poi pur sempre la natura leopardiana che ogni italiano si porta nel cuore, anche chi non ha letto il poeta, se qualcuno c’è, perché è stato Leopardi a leggere in noi e non viceversa.

Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.

Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand’è, com’or, la vita?

Gioia vana, ch’è frutto
Del passato timore, onde si scosse
E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr.

Uscir di pena
E’ diletto fra noi.

Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D’alcun dolor.

22 risposte a “a gambe levate per il nuovo terremoto… – 257

  1. Grande Bortocal! La citazione leopardiana non poteva essere più azzeccata! Che dire? Facciamo tifo perché l’uomo prevalga – in senso buono, ovviamente- sulla natura matrigna. Se fossi credente ti direi “Proviamo anche con Dio, non si sa mai” e pregherei, ma….

    • carissima doriana, la battaglia uomo natura è persa in partenza, sia individualmente, sia come specie.

      l’importante però è arrivare almeno ai tempi supplementari… 🙂

    • cara firdis, occorre proprio un terremoto perché tu ti riaffacci qui? 🙂

      non so che dire: il prezzo in vite umane mi sembra troppo alto… 😦

      scusa la battuta cinica, e un abbraccio a te.

  2. questa dei terremoti sta diventando una pessima abitudine… ed ogni volta che vado all’estero!!
    soprattutto questo, che mi ha costretto alla fulminante preoccupazione per la vicinanza a casa dell’epicentro e la notizia appresa così in ritardo rispetto ai fatti… è strano relazionarsi agli avvenimenti con tale ritardo nell’epoca dell’informazione in tempo reale e della preoccupazione istantanea…..

    • pare che a Padova siano caduti dei calcinacci nella Basilica…, io ho un nipote che vive a Bologna… e una figlia in Cina, che vive la tua stessa preoccupazione.

      tieni poi conto che le scosse che ho sentito sono state tre, e qui parlo solo della prima, più lunga e violenta a Brescia di quella del 20 maggio; poi alla seconda sono finito sotto un tavolo di corsa, tanto era secca, e alla terza ho sentito tutti i vetri di casa tintinnare.

      ho sentito più scosse di terremoto in questi 10 giorni che, direi, in tutto il resto della mia vita…

      ho letto che nel Seicento nel Ferrarese le scosse durarono quattro anni, culminando in un nono grado: incrociamo le dita, ma tutti siamo preoccupati.

  3. ho ricevuto la telefonata preoccupata di mio figlio,che vive in giappone,preoccupato sia perche’ conosce le proprieta’ antisismiche delle nostre case sia perche’ l’eco del terremoto italiano in quel paese,che ama tutto quello che e’ italiano tranne i frequenti scioperi, e’ stato vastissimo,specie per le conseguenze sul patrimonio artistico.

    francamente qui a milano io non me ne sono proprio accorto forse perche’ abito al secondo piano forse perche’ di terremoti,quando abitavo nel paese del sol levante, ne ho subiti a centinaia.

    tanti anni fa’, vivevo a mishima nella penisola di izu a circa 15 minuti di treno da tokyo.
    la penisola di izu e’ famosa in tutto il paese per l’alta frequenza di terremoti,3 o 4 al giorno sempre su valori da 2 a 5 della scala richter.

    una volta, era piena notte stavo ancora leggendo quando le pareti hanno cominciato ad oscillare in maniera inusitata ed il soffitto ed il pavimento a piegarsi.
    e’ durato circa 40 interminabili secondi ed ho poi saputo che era ben 7.8 della scala ma non e’ successo niente a nessuno.infatti le case sono elastiche e per legge il mobilio deve essere affrancato al muro.

    in italia che quanto a rischio sismico non scherza,al di fuori di parole ed altisonanti discorsi non si fa’ nulla.
    “mancano i mezzi”..una frase abusata
    .probabilmente perche’ il principale impiego dei soldi pubblici da noi e sul versante dello spreco.

    • l’eco di questo terremoto è stato vastissimo nel mondo, confermo; un casuale contatto tedesco, saputo che ero in Italia, mi ha subito chiesto preoccupato del terremoto; e mi hanno scritto una mail per informarsi anche i miei occasionali compagni di viaggio francesi in Birmania: godiamo ancora di stima e simpatia internazionale nonostante tutti i nostri errori…

      sarà stato per il fatto di essere costretto a casa (sono in malattia, condizione rarissima per me) ma questa seconda scarica di scosse, che mi sono goduto dal letto, non mi è proprio piaciuta, e alla terza volta ho provato a vincere i dolori e sono sceso in strada anche per andare a confortare la nuora col neonato, fuggita di casa anche lei.

      non credo che mi abituerei mai, aggiungi il 5o piano di una casa torre medievale che, anche consolidata, balla alla grande coi vetri che tintinnano tutti come in un film dell’orrore…

  4. Non ricordavo del terremoto ,neppure le zone. Dal sesto piano si sente più che al piano rialzato . Capitò a Milano ero al 7 °…Scappare meglio di no.
    Eccolo Giacomo ! La Natura vince sempre, né come lui diceva ,è sempre così benevola. Mi pare vero .
    Ieri leggevo di lui sulla felicità che accosta al piacere , una ricerca continua che noi umani faremmo .
    La ragione costituisce un impedimento. Un approccio realistico ,non ti pare ?
    Potremmo essere, nello spazio /tempo ,dell’equilibrio , potremmo sentirci più paghi .
    Fermo restando che l’assoluto è una condizione che non abbiamo esplorato ,mi pare che sono abbastanza in “quell’attimo ” .
    Hai inserito ad hoc Giacomino 😁.
    Sono alle prese con le più piccole .
    Però mi avverte l’altra figlia che oggi è sciopero nella scuola . Ci sono state molte adesioni .
    Non so se vado da loro , l’altro versante ,subito dopo pranzo .
    C’è un’aria” strana” oggi non verrà mica un altro terremoto ? Scherzo ,per carità🍀🐞
    Stanotte non si dormiva dall’afa …Poi accade che ancora non si fa giorno. Ciao 😉

    • vedi come la serendipiy ci accompagna: tu ieri mi parli di Leopardi, io ti rispondo accennando anche alle volte che ne ho parlato qui sul blog, ed ecco che subito dopo salta fuori questo post di dieci anni fa esatti, che ne parla,…
      che strana contraddizione in Leopardi la natura come nemica, per una che critica la civiltà (come nel passo che ho citato da poco nel blog attuale). ma sono le contraddizioni di un pensiero grande e non convenzionale anche rispetto a se stesso.

  5. Caro Mauro benvenuta serendipity ! O come la si voglia chiamare , va bene così, batto cinque con te .
    Il progresso ha reso l’uomo più cinico ? O Più folle …Non lo so .
    La natura segue i suoi cicli di produzione e distruzione …

    Il passo che hai trovato l’ho riletto adesso , ripeto che mi piace tanto …Forse perché è vero .
    Ricordo il terremoto . Ricordo i danni che fece nelle case dei genitori di mia cognata.
    Ricordo le telefonate con mio fratello .
    La zona dove vivo è particolarmente sismica .
    Però tremava sempre la terra , a Ginostra di Stromboli , lì mi accadde un fatto particolare .
    Tutto mi sembrò chiaro, allora …
    Eppure è stato davvero bello vivere un periodo in mezzo alla natura aspra e “nemica “:

    “La natura per costume e per istinto è carnefice impassibile e indifferente della sua propria famiglia, de’ suoi figlioli e, per così dire, del suo sangue.”

    Ciao

    • non hai raccontato l’episodio di Stromboli.

      ma mi pareva che avessi detto che il terremoto del 2012 non lo avevate sentito dalla Marche, e mi pare logico, dato che era un terremoto della Val Padana. ma forse qui ti riferisci ad altri terremoti dell’Italia centrale…

  6. Si Mauro non mi ricordavo subito ,rileggendo il tuo articolo mi è tornato in mente . Nel centro Italia si era sentito non ricordo niente di forte . La famiglia della moglie di mio fratello abitava proprio nella zona dell’epicentro del sisma ,hanno avuto grossi danni alle abitazioni. Gli anziani non c’erano più da poco tempo. Ci sentivamo spesso mi raccontava piuttosto sconcertato.

    A Ginostra di Stromboli sentivo una grande energia . Desideravo andarci raggiunsi la località con il treno poi presi il traghetto .
    Appena mossi i primi passi sull’isola sentii una fitta intensa ,sulla parte sinistra del bacino . Vi rimasi male ,ero convinta che mi era saltato un pezzo dell’ ingranaggio . Ginostra non ha strade solo mulattiere e la pendenza è notevole . Io feci una vita quasi normale . Alloggiavo in una vecchia casa . Tiravo su l’acqua da un pozzo o serbatoio non ricordo con un’autoclave a mano . C’era un’enorme terrazza ed una vista incredibile. L’Etna che fumava all’orizzonte , il mare ,il cielo e un dirupo tra rocce e terra sotto . Mi capitava di dormirci la notte . La terra tremava spesso a Ginostra …A volte di notte si sentiva forte la lava che ribolliva rumoreggiando poi scendeva frigolando infine i tonfi delle sciare sul mare . Di giorno scendevo per il viottolo fino al mare . Trovavo un posto tra le rocce dove tuffarmi per fare dei lunghi bagni . C’erano pochi abitanti ,un paio mi raccontarono la loro vita . Uno era il medico l’altro ,era l’addetto al porto per l’attracco dei traghetti e di altre imbarcazioni .
    Qualche volta mi sono chiesta come ho fatto a fare una vita normale in quell’isola così dura nelle mie condizioni . Mi sono risposta che li doveva avvenire r che li c’era la forza che mi serviva . Quando tornai a casa le lastre confermarono che dovevo rifare un nuovo impianto, migliore . Vivere sull’isola di Stromboli è duro quanto straordinario. I profumi e gli aromi ,davvero speciali a tratti inondano
    La macchia mediterranea, capperi enormi , pesce fresco . Mauro spero di essermi spiegata in modo comprensibile .
    Spero che ti passino presto i disturbi dopo il covid . Buona notte

    • bellissima sfilza di ricordi, valeva la pena di tirarli fuori.
      e a me hai fatto venire in mente che anche a casa della nonna materna c’era un’autoclave a mano per tirare su l’acqua dal pozzo.

      sei stata chiarissima in quel che hai raccontato, ma manca completamente l’ambientazione: quando ci sei stata? per vacanza? a leggerti, quasi si direbbe di no. e per quanto tempo?

  7. Allora andai nell’anno 2005 partii con il treno da Ancona per Scilla , con cuccetta , era la fine di agosto e rimasi a Ginostra fino a settembre . C’era un’amica intima ed una buona conoscente insegnante di meditazione ecc. Seguiva uno dei tanti maestri indiani . Maria Grazia l’amica che era andata diverse volte in India e Manola perenne viaggiatrice . Secondo me chi aveva interiorizzato di più l’India era proprio M.Grazia nel bisogno lo mise in pratica tutto .
    Chiesero a me di scegliere la meta io la meditavo da tempo . Pianificai il viaggio di andata e ritorno . La camminatrice numero 1 era Manola noi due avevamo qualche problema .
    Dissi che volevo restare un mese e loro accettarono .
    Non era una vacanza ,ma un viaggio per esplorare la terra vulcanica attiva e le isole del vento cercavo qualcosa ed ero convinta che fosse lì .
    Generalmente non si sta un mese a Ginostra per turismo …
    Molti gruppi venivano per fare percorsi fino ai crateri ,alcuni si fermavano una settimana . I più andavano a Stromboli più comoda . Ma io volevo i crateri proprio nel versante dove sarei rimasta .
    Le amiche erano molto indipendenti,
    per me era la situazione ideale .
    Ci ritrovavano a pranzo o a cena ,la notte ,anche in altri momenti .
    Io dovevo cucinare questo era il patto .
    Loro pensavano alla piccola spesa io al pesce .
    Al cimitero , posso dirti che era davvero bello , feci un incontro particolare,ora non mi va di raccontare perché è una storia triste .
    Facevo le mie passeggiate ,da sola per lo più , e mi fermavo a parlare con i pochi abitanti del luogo .
    Erano molto belli i loro racconti seppure duri un po’ come loro .
    La fatica era evidente nei volti e nei corpi .
    Uscimmo di notte insieme con i pescatori diretti alle sciare .
    Un’altra esperienza forte .
    Ci furini due buone pesche , la luna era giusta ,il mare abbastanza calmo …
    Fu anche un viaggio di ascolto della natura.
    Faticai a girare per l’isola però non potevo farne a meno . Mi piaceva troppo .
    Per raccontare bene dovrei ritrovare il diario .
    Mi vengono in mente particolari, ma sono frammentari .
    Arrivò poi un gran vento , restammo isolati per due o tre giorni …
    Proprio quello che piega tutta la vegetazione e fischia forte, sibila urla… Era tempo di rientrare , c’erano rimaste sei o sette persone.
    Bene per il tuo ricordo dell’autoclave a mano ,sono contenta del tuo apprezzamento .
    Ciao

    • be’, che dire. grande scrittrice di viaggio.
      peccato che non viaggi moltissimo e che forse ne scrivi ancora di meno.

      e grande peccato per il diario perso; ma forse potrai ritrovarlo.

  8. Caro Mauro 😂 so bene di non essere una brava narratrice sul viaggio sono andata dietro ricordi lontani . La terra stessa , un’isola magica e a momenti assai temibile ,meritava davvero una narrazione veritiera e amabile .
    Vivere lì puoi immaginare cosa sia
    tu hai viaggiato .
    Il Nepal l’ho tanto guardato ma mi pareva davvero poco agibile per me . Ci si innamora di certi luoghi così ameni e ardui
    Qualcosa del Nepal avevo visto un buon numero di foto, grazie a Mina .

    Non attribuisco affatto a te certi pensieri sulla morte , la signora Cinzia Red non so perché riferiva pensieri piuttosto forti ,oltre il limite forse dell’equilibrio . Vai a sapere , bo .
    Purtroppo certe esperienze di malattie e morti ,anche in genitori molto giovani, segnano anche se la vita pulsa forte com’è naturale . Credo di poter comprendere e condividere i sentimenti che hai provato .
    Nella vita “capita” di trovarsi anche in situazioni paradossali , a distanza di anni ti meravigli di averle vissute .
    Felice notte 🌟

    • questi video che mi mandi (il secondo fatto veramente male) mostrano un Nepal molto diverso dal mio: io ho evitato allora quasi del tutto le escursioni naturalistiche, la stagione monsonica in cui l’ho visitato hanno limitato le mie esplorazioni alle città e di queste mi sono innamorato. pensa che sono riuscito a vedere l’Himalaya soltanto dall’aereo il primo giorno che sono arrivato, poi è sempre rimasto coperto dalle nuvole.
      non ho montato neppure molti video di quel viaggio; la maggior parte delle riprese sono ancora allo stato grezzo.

      quello che ti ho già mandato credo che sia il migliore; non so se l’hai guardato, spiega molto bene che cosa ho trovato in Kathmandu.

      ce n’è uno sul viaggio in aereo, che riguarda il Nepal soltanto nelle immagini finali:

      poi i primi contatti con la città:

      sono video diversi da quelli miei a cui sei abituata, perché fatti solo di fotografie, però oso dire che alcune sono piuttosto belle.
      aggiungici le musiche, molto particolari e vivacissime, come tutto il paese, che in questo è molto diverso dallo Sri Lanka, dove la gente invece è molto più composta.

      me li sono riguardati, con l’occasione, ed è stato un breve ritorno.

      l’ dentro mi sono ritrovato in un paio di foto, con un viso terribilmente liscio, quasi da Buddha, per un trattamento di bellezza che mi fece un barbiere il primo giorno che arrivai.
      ce cosa terribilmente simbolica…

      mi hanno cambiato i connotati. 6 agosto 2007 – cor-pus 275 [err. 279] – 638

      ti ho asfissiato per bene, non so se avrai tempo e soprattutto se tutto quello che ti ho mandato merita la tua pazienza.

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