21 luglio 2012 sabato 07:03
il blog fatto dai lettori: il mio racconto autobiografico di come nel 2008 ho fortunosamente superato in Germania una setticemia fulminate – 374. sono sopravvissuto a una setticemia fulminante (in Germania). – sta diventando il post più letto e più commentato nella storia di questo blog: e con i loro commenti i lettori tracciano il quadro quasi sempre desolante di una sanità italiana approssimativa e pericolosa.
fra tutti solo una mamma racconta di un ragazzo di 28 anni che ce l’ha fatta, curato in modo esemplare sulla base di una diagnosi tempestiva ed accurata.
riporto qui l’ultima storia di setticemia, questa volta addirittura indotta, raccontata da una commentatrice, che non so ancora come si sia risolta, ma il silenzio della risposta induce a pensar male…
mia madre in questo momento si trova in terapia intensiva proprio a causa di una setticemia (sebbene si tratti di uno shock settico, quindi lo stadio più avanzato purtroppo), e ho deciso di raccontare la mia esperienza.
Tutto è cominciato una ventina di giorni fa, mia madre ha cominciato ad avere diverse crisi di vomito, io e mia sorella l’abbiamo portata al pronto soccorso, per paura che si disidratasse data anche la stagione estiva. Lì le hanno fatto diversi esami: analisi del sangue, ecografia all’addome, analisi delle urine e altri che ora non mi vengono in mente. E’ stata mandata a casa con una diagnosi di “Vomito in stipsi” (scritto sul documento di uscita in nostro possesso) e le sono state ordinate delle compresse da prendere per contrastarlo per tre giorni appunto (e il Lansox da prendere per un mese).
Passati i tre giorni di terapia, mia madre riprende con le crisi di vomito. La riportiamo in ospedale prontamente, ove questa volta viene ricoverata per una notte, per poi essere dimessa con una diagnosi di “Coliche addominali”. Ovviamente sono stati rifatti altri esami del sangue e delle urine, sia la sera che l’abbiam portata e sia il giorno seguente come mi ha raccontato mia madre. Alla dimissione ovviamente ci danno altre compresse, Plasil per 5 giorni e Omeprazolo 20 mg per un mese. Dicono poi di ritornare dopo una settimana per altre analisi.
Il giorno delle analisi, noto che mia madre è visibilmente esausta e non si sente affatto bene. Nel pomeriggio dopo le analisi infatti rigetta nuovamente, stavolta con fitte nello stomaco che le impedivano ogni movimento. Chiamo un’ambulanza, che la valuta come codice rosso e la porta in ospedale, dove ci dicono: “La signora ha l’intestino perforato, se non viene operata subito ha si e no un paio di ore di vita”.
Noi diamo il consenso allora, ma la situazione durante l’operazione peggiora, perchè viene trovata una ciste nell’intestino cieco (che era probabilmente causa anche delle crisi di vomito, visto che impediva la corretta espulsione delle feci).
Il dottore ripara l’intestino e rimuove la ciste, proponendo un esame istologico per verificare se si tratti di un cancro o meno, e ci avvisa che mia madre ha avuto uno shock settico, a causa dell’infezione all’intestino (causata dalle feci).
Ora si trova in terapia intensiva a lottare tra la vita e la morte, ma la mia domanda è:
Non c’era davvero modo di accorgersene prima? Ha fatto l’ecografia, ha fatto le analisi delle urine e del sangue, prima dell’operazione persino una TAC e in NESSUN modo si potevano accorgere della ciste o dell’infezione nello stomaco?
L’unica cosa che mi resta ora è aspettare e pregare.
Pingback: 374. sono sopravvissuto a una setticemia fulminante (in Germania). « Cor-pus·
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Anche io ho avuto una setticemia, ancora sono in ospedale; sono nato purtroppo nel sud Italia.
sono un imprenditore onesto e l’ho dimostrato, che quando non ne potevo più mi sono aperto uno stabilimento in Germania. dimostrando di andare nell’ambiente serio, dove mi trovo a mio agio.
ancora mantengo anche in Italia, pagando migliaia di euro di tasse all’inps.
se non andavo a 1.000 km sarei già morto, evviva i politicanti del sud
vedi, anche tu in Germania, alla fine…
salve
mio padre il 29 luglio scorso muore in ospedale per setticemia
il giorno 10 di luglio avverte i primi forti dolori alla scapola sinistra da premettere che sotto il collo era fuori uscito un osso ed era tutto cosparso da un colore nero che a volte diventava anche violastro
e lo portiamo di urgenza al pronto soccorso dove fa tutte le visite dovute prelievi raggi e tac compresa fa tutte le visite necessarie ed aspettiamo l indomani per sentire il parere dell ortopedico che lo dimette dicendo che ha una forte artrosi alle ossa e gli prescrive borsa di ghiaccio da mettere sopra l osso e delle punture per dolori
mio padre gia era in corso di setticemia come mai dalle visite effettuate non se ne siano accorti??
anche i medici che lo visitavano come mai non hanno notato che quell infezione doveva essere drenata al piu presto??
comunque dimesso arriva a casa e la situazione precipita, non si alza piu dal letto non mangia piu e andando in schok kiamiamo il 118 che si accorge del grave caso
quando arriva in ospedale si ritrova con 10 medici tutti attorno a lui e gli drenano il veleno, cosa che potevano fare prima e magari gli salvavano la vita non si sono accorti di niente tanto da mandarlo a casa
per noi famigliari questa e stata una diagnosi errata perche e impossibile che dei medici professionisti non si accorgono di quella grave infezione anche dopo tutti gli accertamenti
oltre alla diagnosi errata un grande errore medico.
mio papa non ce piu e credo proprio per colpa loro aiutatemi a capire se abbiamo ragione noi
6 mesi prima fa un intervento di angioplastica dopo un infarto e due mesi prima di morire fa un intervento di cataratta dove ha beccato la setticemia visto che la malattia che lo ha portato alla morte si adebita agli ospedali nelle sale operatorie??
ci aiuti a capire cosa sia successo??
grazie
premesso che non sono un medico, ma un paziente, non so se ho le competenze necessarie per rispondere, posso solo dire delle cose generiche che spero di buon senso.
siccome sto attualmente combattendo con gli esiti di una operazione di cataratta con complicazioni successive, escludo che il problema possa essere partito da lì, l’infezione si sarebbe manifestata a partire dall’occhio, credo, e avrebbe dato prima di tutto problemi alla vista: inoltre non mi tornerebbero i tempi di incubazione così lunghi.
piuttosto non capisco che cosa vuole dire scrivendo “che sotto il collo era fuori uscito un osso”: l’origine del problema sta evidentemente qui, e forse lei vuole dire che l’osso alla base del collo si era gonfiato e deformato e sporgeva e la pelle che ricopre l’osso era diventata nera e violacea?
è qualcosa di strano: i medici hanno detto che si trattava di una forte artrosi, ma a quanto io ne so (e ripeto di non essere un medico) l’artrosi non si manifesta certo così!
aspetto che Lei mi spieghi meglio che cosa è successo al collo; ma suo padre poteva avere preso qualche colpo lì?
a presto.
signor bortocal l osso ke gli era fuori uscito e stato x noi qualcosa di inspiegabile perche non aveva preso nessuna botta
purtroppo non e stato curato nei tempi stabiliti
dovevano drenare il veleno che gli si era formato invece di mandarlo a casa dicendo ke aveva artrosi alle ossa
e nel vedere quella macchia nera e violastra non ci rendevamo conto cosa fosse se non una forte artrosi
anche quando non riusciva piu a muoversi per noi aveva delle forti artrosi alle ossa
ricordo ancora le sue grida quando lo alzavamo dal letto per farlo mangiare
setticemia non curata tutto qua
errore medico e mancata diagnosi perche quando il 21 arriva col 118 di urgenza 10 medici si sono affrettati a drenare il veleno ma ormai aveva gli organi compromessi
poi se mi posso permettere dopo l operazione di cataratta quando mio padre aspettava la terapia da fare scoppia una terribile lite tra un dottore e degli infermieri dicendo che erano degli incapaci e che non si scherza su certe cose quindi qualkosa e successo
ma vero e proprio lui incomincia a stare poco bene dopo l intervento di angioplastica
medici che non capiscono che una persona e setticemica e tutte le visite fatte?? raggi tac prelievi…
poi dalla grossa macchia alla pelle se ne dovevano accorgere
il caso e stato sotto valutato tutto qua
non riesco a capire come possa essere stata diagnosticata un’artrosi con quei sintomi.: l’artrosi non ha affatto quei sintomi!; ma che cosa dice il medico curante di Suo padre?
il medico curante dopo che viene dimesso dall ospedale viene e che fa??? lo guarda e naturalmente gli impara punture da fare oltre a dirci che ha bisogno del fisioterapista
per non parlare del dottore che sostituiva il medico curante ..visto che era andato in ferie
chiamandolo non è voluto venire neanche a prenderlo x i capelli dando una cura di punture cosi x telefono tanto x sbarazzarsene…
grazie ai dottori del 118 abbiamo scoperto la gravita della situazione
la rianimatrice e stata bravissima in tutto
anche il medico curante visitandolo non ha capito niente che era setticemia dovrebbero risarcirci tutti i dispiaceri presi quel periodo di m……..
se vuole sapere altro in quello stesso periodo mi scoppia la peritonite e il medico mi dimette dicendo che ero stressato da lavoro dandomi la cura dellenterogermina per riprendermi
e qualche anno prima una donna aveva dato alla luce due gemelli di cui uno mori in sala parto x errore come dicono loro e lo hanno buttato nella discarica della spazzatura
storie da brividi, però non capisco bene i tempi per quanto riguarda Suo padre, ma provo a ricostruirli io:
la prima diagnosi di artrosi l’ha fatta l’ortopedico dopo che l’avete portato al pronto soccorso, no?
poi il medico curante segue la diagnosi, come è comprensibile, ma mica poi tanto vista l’evidenza dell’errore…
mi par di capire che poi c’è stato di mezzo anche un sostituto del medico curante, visto che questo era in ferie, che non ha mai visto Suo padre, ma lo ha curato per telefono.
e infine il nuovo intervento del pronto soccorso, che finalmente capisce, ma oramai troppo tardi.
in mezzo, come corollario, c’è anche il mancato riconoscimento della sua peritonite, alla quale Lei è fortunato ad essere sopravvissuto.
a conferma del fatto che non si tratta di un errore isolato, ma di un intero sistema sanitario in mano a persone totalmente incompetenti.
non oso chiederLe dove Lei abita esattamente…
signor bortocal e giusto che io e la mia famiglia chiediamo un risarcimento per cio che ci e capitato??da premettere che mio padre viveva con me e un fratello sposato non dimenticheremo mai l estate d inferno che abbiamo passato per la negligenza di alcuni medici incapaci
come non sono un medico, così non sono neppure un legale.
a occhio e croce a me la diagnosi di artrosi per un osso che finisce fuori sede, vai a capire perché, e provoca quello che appare un grosso ematoma, cioè un versamento di sangue, che poi va in infezione, quella diagnosi è clamorosamente sbagliata anche per un profano; ho chiesto anche in giro e tutti l’hanno trovata molto strana.
ma occorre procurarsi copia delle cartelle cliniche e poi andare da un avvocato: in astratto le condizioni per chiedere un risarcimento le vedo, ma in concreto solo un avvocato con le carte a disposizione potrà valutare.
saluti.
signor bortocal gia mi sono rivolto ad un buon avvocato dando tutte le cartelle cliniche anche il foglio datomi dall ortopedico dove diceva di mettere borsa di ghiaccio e noi come cretini mettevamo il ghiaccio sopra l infezione perche convinti che doveva sparire….aa mio dioooo
e l’avvocato che dice, signor Bono?
l avvocato leggendo cio che gli ho scritto mi ha contattato dicendo di inviare copia delle cartelle cliniche e tutta la documentazione in nostro possesso
bene, allora.
mi tenga infornato, se crede.
ho una cara amica di 23 Anni in ospedale, una persona splendida, lavora e studia ed é a un passo dalla tesi..
le sono venuti addosso mentre era in motorino e si é rotta un braccio.
E’ stata operata al Gaetano Pini (dove é ricoverata) e nonostante gli antibiotici (a quali pare essere allergica, almeno ad alcuni), la febbre non é mai scesa sotto 39, le hanno aperto il braccio per pulirlo per la terza volta (era ormai viola).
La diagnosi é setticemia. E lei sa perfettamente cosa le sta accadendo essendo una volontaria del 118.
Dopo due settimane così ormai temo per la sua vita. Un amico
caro Roberto,
vorrei provare a rassicurarti almeno un poco, per quanto sta in me e anche se la situazione descritta appare seria.
la setticemia comune è meno grave della cosiddetta setticemia fulminante che aveva colpito me: il primo caso è quello della tua amica, per la quale si può sperare: è una infezione localizzata, con una causa ben precisa (di solito); l’altro caso è invece una infezione improvvisa generalizzata, nel mio caso e in generale senza causa apparente, che può condurre a morte in poche ore.
anche io tra l’altro sono allergico ad alcuni antibiotici, come la penicillina, ma questo non mi ha impedito di essere salvato, dato che lo spettro degli antibiotici oggi è piuttosto ampio.
il vero problema consiste semmai nella formazione di alcuni ceppi di batteri resistenti a molti antibiotici, per l’uso eccessivo che si fa di questo tipo di medicinali anche per malattie leggere.
alla tua amica auguro una guarigione che mi pare ragionevole attendersi, anche dopo tante pene; è in una struttura di qualità e curata bene, può farcela, salvando il braccio.
grazie! me lo auguro 🙂
Roberto
Pingback: ne uccide più la sepsi che l’infarto – 439 | Cor-pus·
Pingback: postilla a: sono sopravvissuto a una setticemia fulminante (in Germania). 13 luglio 2012 – wp 976/2011 – 511 – cor-pus-zero·
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.
La tua storia è finita bene . Altre no !
Fa male tutto questo … Sono felice per te
grazie.