cartolina da Damasco. – 383

29 luglio 2012 domenica 19:01

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nove anni fa, di questi giorni, arrivavo tutto solo a Damasco dopo un lungo viaggio di terra e di mare durato una settimana: Brescia, Roma, Brindisi, il traghetto, il canale di Corinto, Atene vista dal mare, le isole Egee, Cesme, Izmir (Smirne) e poi gli autobus di notte e le città turche di giorno, Selgiuk (Efeso), Konya, Antakya (Antiochia) e finalmente Damasco, superato lo shock della frontiera con i soldati che buttavano per aria le valigie strappandole giù dal bus e ci minacciavano battendoci i fucili sulla schiena.

casualmente, riordinando la mia casa tedesca, mi ritrovo in mano una cartolina, mandata a mia sorella e a suo figlio; altre le ho viste di recente nella casa di Brescia.

non c’era internet, per scrivere le impressioni di viaggio su un blog, neppure usavo sistematicamente le mail, ancora; le sparse impressioni di quel viaggio memorabile che durò più di un mese, sono rimaste affidate a scarsi frammenti, probabilmente per la più parte dispersi.

raccolgo e pubblico almeno questo, con la sua sorprendente percezione del malessere di una delle città più affascinanti del mondo; vorrei rievocare gli incontri e le conversazioni di quei giorni favolosi, chissà se mai lo farò.

intanto ecco la mia cartolina del 27 luglio 2003:

Damasco, 27 luglio 2003

una metropoli sospesa in un’oasi gorgogliante d’acqua, la più bella moschea del mondo, non esiste la Coca Cola: cosa vuoi di più?

peccato solo per la tristezza e rabbia e la tensione che offuscano ogni faccia qui e per i tassisti completamente pazzi

Mauro

rileggere mi fa pensare di nuovo, come quasi ogni giorno alla strage immane che da mesi si compie in quel paese, privo di petrolio, e dunque abbandonato a se stesso, per le strade di quelle città civilissime e aperte, in quel miracolo di vita ostinata sospesa tra montagna e deserto, e ogni volta che leggo le stragi del vostro popolo, io rivedo le vostre città ferite, luogo per luogo, perché indimenticabile è il volto di ognuna: Damasco, Busra, Homs, Tartus, Palmyra, Hamah, Aleppo, Latakia.

(a settembre la Cassazione mi assolse in via definitiva dal processo seguito a una denuncia della mia ex-moglie, ad  ottobre avrei poi fatto la mia selezione per l’estero, che grazie a quella sentenza mi diventava nuovamente possibile, a dicembre avrei saputo di essere stato scelto, e a febbraio sarei partito, lasciandomi alle spalle anni di infelicità, per venire a rannicchiarmi qui, in Germania).

6 risposte a “cartolina da Damasco. – 383

  1. Stupefacente Mauro…mi vengono in mente le tue parole, a proposito delle sventure, che, alla lunga, diventano nuove opportunità.
    La Germania ti ha accolto e tu hai abbracciato lei.
    Noi, nel nostro piccolo, noi che ti leggiamo, ti ringraziamo per queste piccole perle di vita vissuta, intensamente! 🙂

    • grazie, Isa, sono commosso dalle tue parole.

      anche rozmilla ha pubblicato sul suo blog un bellissimo post sulle disgrazie che si rivelano fortune, e viceversa, me ne sono occupato qui: http://bortocommenti.wordpress.com/2012/07/20/rozmilla-quella-volta-che-il-signor-di-sai-perse-il-suo-cavalloo/

      e io ne ho avuto e ne ho prove continue stupefacenti: il mio rientro forzato dalla Germania con due anni anticipo, al quale mi sono vanamente opposto due anni fa, si è rivelato provvidenziale per salvare mio nipote e da questa storia sta per venire al mondo addirittura un bambino, il suo; il furto il mese scorso della mia macchina fotografica mi ha permesso di comperarne una stupenda che non smette di darmi delle soddisfazioni grandiose.

      aspettiamo sempre ad esprimere un parere su quel che succede: quel che accade ci deluderà solo se lo misuriamo con un criterio solo, se siamo aperti a mille considerazioni diverse, il buono non manca mai, neppure nei fatti che si presentano più negativi.

      vedrai che anche il tuo concorso parzialmente annullato alla fine ti restituirà qualcosa di positivo….

        • anche io te ne vorrei, non so quanto fraternamente… ;), ma mi sembri una donna molto impegnata…

          bacio, e non preoccuparti delle gelosie: sarebbe una lotta tutte tra amicizie fraterne… 🙂

  2. Pingback: i terremotati del Rojava – 47 – comma22corpus·

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