i masochisti della meritocrazia. – 450

11 settembre 2012 martedì  07:16

.

secondo un recente studio, ben il 60% della popolazione è convinto di appartenere al 3% della popolazione più intelligente.

(anche io sono fra questi, evidentemente… :)).

e invece il 57% si sbaglia, vero?

(e probabilmente anche io, vero?)

tra la grande massa che invoca la meritocrazia, la stragrande maggioranza sta commettendo un tragico errore dal punto di vista degli interessi personali, perché invoca per se stesso un privilegio che non le compete.

quindi se la meritocrazia si affermerà democraticamente sarà sempre e solo per questo tragico errore.

* * *

fermi tutti, questo stesso ragionamento dimostra che non sono nel 3%.

dov’è l’errore?

esigo almeno tre commenti per smentirmi…

62 risposte a “i masochisti della meritocrazia. – 450

  1. dipende da chi ha fatto lo studio?
    sicuro che quegli “studiosi” stavano nel 3%?
    c’è il rischio che anche la loro ricerca sia sbagliata.

    • beh, fortunatamente non occorre stare nel 3% per dare delle informazioni esatte.

      lo studio potrebbe anche essere sbagliato, come molti altri, ma non è questo il problema.

      il problema nasce proprio dalla affermazione in se stessa, e la sua prima parte resterebbe un esempio di paralogismo sia se lo studio è giusto sia se è sbagliato.

      ti do un aiutino: è un paralogismo prettamente italiano…

      • non è possibile fare quelle affermazioni senza presentare i dati, metodo usato per raccoglierli e come sono stati analizzati. E comunque il tuo post sembra un invito a non ricercare un sistema meritocratico, o sbaglio?

        • il mio blog non è contrario alla meritocrazia in sé (a meno che non mi sia sfuggito di mano e non abbia deciso di fare da sé… ;)), però, come spesso gli piace ha voluto evidenziare lo strano paradosso per il quale chiedono la meritocrazia molti che ne verrebbero esclusi per mancanza di capacità adeguate…

          • si… ma torno a quello che volevo sottolineare sin dall’inizio. In assenza delle modalità di indagine questo studio può dire tutto e il contrario di tutto. Bisogna vedere come hanno valutato le persone. Io per esempio non sono un pianista e non mi merito il posto in un’orchestra. Nonostante ciò nessuno può sapere quanto in fretta io possa imparare a suonare il piano.

            3% mi sembra un po’ troppo poco. Ovviamente per merito parliamo di persone medie, non di premi Nobel o ricercatori ultraspecializzati. Proviamo ad arrivare almeno al 10% di persone che hanno le capacità (non solo le conoscenze) per potersi meritare il proprio posto di lavoro.

            Però secondo me è un po’ azzardato dire la meritocrazia nasca da un errore democratico. Forse una finta democrazia… perché se quelli che chiedono la meritocrazia (ma non sono meritevoli) avranno una concezione sballata della vera democrazia, tenderanno infatti a individuarla in quello che va a proprio favore. Dei piccoli berlusconiani insomma 😀

            • volevo dire: “finta meritocrazia… perché quelli che chiedono la meritocrazia avranno una concezione sballata della vera meritocrazia…”

            • ok, probabilmente questa ricerca è una mezza bufala, e può darsi anche che io l’abbia riferita in maniera grossolana per costruirci su il mio paradosso.

              però questo non è un post serio che si pone questi problemi di tipo scientifico e il suo obiettivo è completamente altro.

              in questo post si osserva che la grande maggioranza delle persone si ritiene più intelligente di quello che realmente è.

              a questo punto afferma che la richiesta da parte di queste persone presunte intelligenti che si realizzi la meritocrazia è frutto di un equivoco: perché il potere del merito non spetterebbe certo a loro.

              e quindi accusa di masochismo questa maggioranza di persone che chiede la meritocrazia senza essere neppure così capace come crede.

              naturalmente – come hai colto bene – questo problema diventa la base di una critica alla democrazia, rappresentata appunto come il regno di un intrinseco equivoco: quello della maggioranza che crede di governare perché si sente più capace degli altri, e invece è formata da una massa incapace di valutare i propri limiti e facilmente manipolata da chi è effettivamente capace.

              a questo punto la distinzione fra vera e falsa democrazia perde di senso, perché la democrazia è per sua natura, come il paradosso cerca di illuminare, sempre falsa.

              • bisogna capire cosa intende quel 60% per meritocrazia. Forse gli attribuiscono una natura più socialista. Cioè una redistribuzione di benessere basata su una certa quota comune più una quota variabile calcolata in funzione dell’impegno, i risultati raggiunti, la specializzazione, le capacità ecc.
                Quindi pensano che sostenendo la meritocrazia potrebbero far valere certe capacità proprie, attualmente non impiegate in alcun modo.
                Però potrebbero anche pensare qualcosa di diverso. L’invidia nei confronti di alcuni individui che non presentano alcun merito apparente che possa fondare il loro altissimo livello di benessere. Quindi magari pensano che un sistema meritocratico potrà abbattere il potere di questi non meritevoli ricchissimi anche se ciò non andrà direttamente a influire positivamente sulla propria situazione.

  2. 60% della popolazione italiana e 3 % di quella mondiale io capisco. non capisco cos’è il 57 % rispetto al numero degli intelligenti su scala mondiale.
    Allora intendo così: che il 57% della popolazione che dici “ufo italiani” hanno un QI di poco inferiore visto che è solo del 3% di quello mondiale. Ecco che allora si spiegano molte cose.. 🙂

    • no no, da che cosa si deduce un trucco così capzioso come quello di avere usato due campioni diversi?

      no, no: la popolazione di riferimento è sempre la stessa (sia essa italiana o mondiale): di questa popolazione il 40% ritiene di non essere nel 3% dei più intelligenti; e il 60% sì.

      ora anche se non mettiamo nel conto che vi sia una percentuale – pur se molto piccola – di super-intelligenti che non ritiene di essere tale (nota bene!!!), abbiamo almeno un 57% di popolazione che ritiene di essere super-intelligente senza esserlo…

      fino a qui i conti approssimativamente tornano (ma solo approssimativamente).

      per il resto , citando gli studi sulla distribuzione dell’intelligenza si rischia sempre di essere presi per razzisti, ma non dovrebbe essere una cosa diversa da altre caratteristiche fisiche, e non si dovrebbe essere considerati razzisti parlando della muscolosità degli africani o della bassa statura degli esquimesi.

      piuttosto, non si sa quanto siano attendibili, dato che queste sono caratteristiche che mi misurano con molta difficoltà, a differenza della immediata evidenza delle altre ricordate.

      comunque, sulla base di questi studi i cinesi risultano più intelligenti degli occidentali – di due punti, che è un valore altissimo, essendo logaritmico: sono 2/3 di intelligenza in più – e gli africani meno.

      quanto all’Italia secondo degli studiosi inglesi il problema sta nell’Italia meridionale deve il QI viaggia a livelli decisamente inferiori alla media europea…

      e adesso apriti cielo! a io ho solo dato una notizia, peraltro contestata.

      però a questi valori si arriva con indagini e test a campione, non a partire da un ragionamento sbagliato, come quello sviluppato sopra…

    • grazie della citazione, che mi ha fatto leggere qualcosa di ntelligente e ben documentato, veramente centrale.

      e non perché lo abbia scritto tua sorella, naturalmente…. 😉

      ne terrò conto al momento dello scioglimento dell’enigma.

      intanto mi appunto la frase che mi servirà per questo:
      assumendo (senza alcuna prova empirica) che la promozione delle élite abbia un effetto positivo sul resto della società.

      • non capisco come distribuisca i commenti questo blog…

        il tuo commento è riferito a me, vero? oppure a memorino?

        poi non capisco perché arrossisci: ho detto forse qualcosa di sconveniente? 😉

        • si ho sbagliato scusa per la confusione che ho fatto nel rispondere nel posto giusto.
          “arrossivo” in senso auto-ironico, perché non avevo ben afferrato il discorso delle percentuali.
          ricordo un altro tuo post in cui parlavi dell’intelligenza come una anomalia…io direi come una malattia rara, come “conferma” quel 3% che è una quantità molto molto esigua
          ciao

          • di sconveniente? mmmh forse lo studio statistico secondo cui “noi meridionali” risultiamo meno intelligenti rispetto a quelli del nord…e quelli del centro dove li mettiamo? 🙂 (scherzo)

            • vedo che hai colto benissimo a che cosa volevo alludere.

              ovviamente è un tasto da toccare con molta delicatezza, perché il rischio che la gente si offenda o si senta ferita è molto elevato.

              anche se non dovrebbe proprio essere così, dato che quello che ho scritto nel commento precedente in risposta a te lo credo davvero

          • sono completamente d’accordo con te: l’intelligenza e in particolare la super-intelligenza è una anomalia genetica, e probabilmente anche la principale causa del processo che sta portando l’umanità all’autodistruzione.

            la cosa che desta stupore è come questa anomalia sia tanto ricercata e come vorrebbero averla anche coloro che la natura ha fortunatamente lasciato esenti da questa deriva genetica…

  3. è un bel paradosso e come tutti i paradossi va “contro l’apparenza”
    a occhio mi verrebbe da dire che si tratta di un falso problema che travolge anche i quesiti posti: essendo la prima proposizione falsa anche quelle conseguenti sarebbero false e perciò nulle. Ma siccome non ho una testa filosofica, dico che la prima proposizione non è falsa in assoluto se il quel 60% c’è qualcuno che per superiore intelligenza rientra nel 3% del 100%. E tra questi potrebbe rientrarvi Bortocal , è probabile.
    così ragionando ho riconosciuto quali valori di verità i dati forniti dall’articolista
    Se questi sono veri, deve ritenersi che il 60 % del 100% , fatta l’eccezione come sopra, sbaglia e comunque il 93 % del 100% non è il più intelligente, ma solo il 3% del 100% .
    bene, se solo il 3% è più intelligente e la stragrante maggioranza è convinto di esserlo ma non lo è, come si concilia la regola democratica della decisione della maggioranza se questa è erroneamente convinta di essere più intelligente come il 3% intelligente?
    i numeri daranno ragione alla maggioranza in errore e la decisione sarà erronea perché figlia di un presupposto erroneo.
    conseguenza: chi è per la meritocrazia genererà decisioni che privilegiano l’errore a scapito del merito: le decisioni verranno prese dalla maggioranza meno intelligente che deciderà su chi e cosa è intelligente
    potrei fare di più, ma io appartengo al 40% del 100%, e solo per via dei contrari

    • allora, cerco di seguirti, cara mente non filosofica 🙂

      tu definisci falsa l’affermazione che “il 6o% della popolazione è convinto di appartenere al 3% della popolazione più intelligente”; in realtà falsa non è l’affermazione, ma il contenuto dell’affermazione.

      certamente il 60% della popolazione convinto di essere super-intelligente non appartiene al 3% della popolazione effettivamente super-intelligente: è una contraddizione logica insanabile.

      ma, tu dici: non è falsa in assoluto, perché in quel 60% potrebbe esservi qualcuno che rientra effettivamente nel 3%: si tratterebbe quindi di una affermazione nè totalmente vera né totalmente falsa.

      no: se noi diciamo che il 60% della popolazione rientra nel 3%, questa affermazione è in se stessa assolutamente falsa, e non serve a nulla rilevare che qualcuno del 60% potrebbe pure fare parte del 3%.

      successivamente i numeri cominciano a ballare vorticosamente…, quindi provo a riassumere io:

      assumiamo che
      1) vi sia un 3% di popolazione super.intelligente
      2) vi sia un 60% della popolazione che ritiene di esserlo.

      allora. se TUTTI i super.intelligenti del 3% si riconoscono come tali, ecco che c’è un 57% di popolazione che sbaglia: e ritiene di essere super-intelligente senza esserlo.

      una solida maggioranza, come si vede, che potrebbe essere il fondamento della democrazia (che a questo punto potrebbe essere definito il potere della maggioranza che ritiene di essere super-intelligente senza esserlo).

      col che si dimostra che la democrazia è il peggiore delle forme di governo possibili, perché porta all’inevitabile predominio del cretino…

      nonostante alcuni vistosi errori di calcolo,…. ;), sei arrivata a cogliere perfettamente il nucleo nascosto del paradosso.

      e tuttavia questo non è ancora l’errore logico (tipicamente italiano, do l’aiutino anche a te) che lo inficia radicalmente.

      forza, dai…

  4. ora anche se non mettiamo nel conto che vi sia una percentuale – pur se molto piccola – di super-intelligenti che non ritiene di essere tale (nota bene!!!), abbiamo almeno un 57% di popolazione che ritiene di essere super-intelligente senza esserlo…”
    ma non è il 57% della popolazione che sbaglia
    qualcuno ha preso una cantonata :-), io?

  5. 🙂 caro Bortocal, io appartengo al 40% , sperando nel contario, e sono tra gli umili in ispirito
    perciò rispondo alle tue domande senza avere interesse di parte
    il 57% si sbaglia, vero?
    no, non è vero, si sbaglia il 98,2%
    anche tu sbagli?
    è assai probabile, a meno che rientri nell’1,8% del 60% o nell’1,2 del 40%
    dove sta il tragico errore del 57%:-?
    il tragico errore sta nel fatto di aver sottratto il 3% dal 60%= 57%
    il tragico errore sta nel fatto di aver dimenticato che il 3% riguarda il 100% della la popolazione, non già il 60%
    si tratta di considerare come veri i tuoi dati e fare qualche piccolo calcolo di probabiltà, o meglio di distribuire il
    3% equamente al 100%
    e infatti cosi procedendo i più intelligenti andrebbero così distribuiti:
    al 60% 1,8 di più intelligenti
    al 40% 1, 2 di più intelligenti
    dopo aver distribuito il 3% ci poniamo la domanda:” quanti del 60% sbagliano a ritenersi più intelligenti?”
    a questo punto sottraiamo dal 100 la quota di intelligenti del 60%= 100% – 1,8%= 98,2%

    possiamo anche ipotizzare, ironia della sorte, che il 3% dei cervelli sia compreso tutto nel 40%,, in questo caso sbaglia il 60% del 60%

    solo se ipotizziamo che il 3% degli intelligenti più degli altri stia tutto nel 60%, possiamo dire che sbaglia il 57% del 60 %, ma non l’abbiamo detto, anche perché, in coerenza, avremmo dovuto dire che il 40% non sbaglia, ma non l’abbiamo detto.

    sicché, o mancano delle proposizioni o il ragionamento più logico 🙂 è il mio
    Rispetto a quanto affermato nel mio primo commento, e cioè che la maggioranza dei cretini decide chi e cosa è intelligente, aggiungo che se dovessero per avventura decidere il 3% dei dotati, il 98,2% degli erranti cadrebbe di proprie mani.

  6. comunque sapevo della correttezza della mia tesi e dei miei conti, comunque grazie per il “corretto”
    ma non avresti dovuto dire “corretta”?
    facevi riferimento al “corretto” commento, ora ho capito 🙂

    • no: semplice (ho) corretto, capa, IL COMMENTO ERA STRETTAMENTE RIFERITO A QUELLO CUI STAVA ATTACCATO 🙂

      non ti ho ancora dato ragione, confesso che mi sto perdendo in tutte quelle percentuali, ma mo ci provo…

    • scimunita? e perché?

      mica tutti quelli che non capiscono niente di matematica sono scimuniti, ahha ahha 🙂 🙂 🙂

      sorry, la prepotenza della battuta mi ha vinto…, chiedo perdono.

  7. nooooo, il commento lunghissimo e definitivo è sparito!!!

    impossibile riscriverlo, impossibile, impossibile…

    non si sbaglia il 98,2%: come sarebbe possibile, se il 40% sa di non essere superintelligente, e anche se tutti i superintelligenti fossero in questo gruppo, il 37% almeno non sbaglierebbe?

    forse è provvidenziale che il commento si sia dileguato nel nulla, però lasciami dire soltanto ancora questo: che il 3% è sempre il tre per cento del 100%.

    vuol dire semplicemente che ogni 100 persone se ne individuano 3 in media con alcune caratteristiche.

    quindi qualunque percentuale va tolta esclusivamente dall’intero percentuale di 100!!

  8. mi dispiace, sono rimasta incompresa
    quello che dici non regge ed è inutile insistere
    credo però di avere ragione, pensaci
    ci vogliono tante faccette 🙂 🙂 🙂

    • 🙂 🙂 🙂

      sorry, ma questo è un campo nel quale non esistono opinioni.

      io non sto parlando della percentuale di coloro che si sbagliano entro il 60% che si ritiene superintelligente, perchè in questo caso sarebbe chiaro che essa oscilla fra il 100% (nel caso in cui tutti i superintelligenti non pensassero di esserlo) e il 95%, se tutti invece si riconoscessero correttamente come parte del gruppo.

      io sto parlando della percentuale rispetto alla popolazione globale, non mi sono mai schiodato da questo punto di riferimento, che del resto è l’unico che conta per lo sviluppo del ragionamento che ho tentato lì sopra…

  9. non mi resta che ridere, in matematica sei peggio di me
    chiediamo un consulto, resterai sconfitto
    la scimunita ha fatto finta di non capire e si è data la ragione che le spetta 🙂

    • sto ridendo benevolmente per il groviglio paradossale in cui siamo finiti: infatti, come la mettiamo con questo commento se ti dico che in matematica, proprio sulla base dei soliti test appartengo allo 0,02% dei super-super-intelligenti, o meglio appartenevo, perché chissà adesso in che condizioni sono?

      per fortuna mi considero totalmente cretino da altri punti di vista, dato che – del tutto sinceramente – considero l’intelligenza un handicap molto grave dal punto di vidta individuale e una causa di disadattamento sociale irrimediabile.

      tanto che il primo consiglio che darei a chi dovesse condividere questa disgrazia, è di provare a tenerla accuratamente nascosta, se ci riesce (ma non si può, dato che essa è una specie di vista della mente, che consente di vere le cose, dove altri vedono solo delle formule).

      non credo che l’ischemia cerebrale che ha accompagnato il prolungato arresto cardiaco di febbraio abbia totalmente distrutto le mie capacità: mi capita tuttora di registrare prestazioni brillanti e decisamente superiori a quelle di chi mi circonda quando si tratta di compiere dei calcoli o di impostare matematicamente un problema per risolverlo.

      devo ricordarmi di essere cavalleresco, però tu sei caduta nell’equivoco che ho provato a spiegarti nel commento precedente e hai ritenuto che io volessi fissare non la percentuale di coloro che si sbagliano nel valutarsi super-intelligenti rispetto alla popolazione iniziale di riferimento, ma rispetto al sottogruppo al quale appartengono.

      nel qual caso le percentuali sarebbero comunque quelle che ho dato sopra io e non quelle che hai calcolato tu.

      la tua distribuzione dei superintelligenti fra 60% e 40% a loro volta è infatti totalmente arbitraria: nessun fattore introdotto sino a questo punto nel problema permette di determinare una percentuale predefinita di distribuzione fra i due gruppi, come hai fatto tu, distribuendo anche i super-intelligenti fra il 60% E IL 40% NON SI COMPRENDE BENE IN BASE A QUALI CRITERI.

      🙂 🙂 cavoli se sei tosta, sicura che sia una virtù? 😉

  10. se fosse come dici tu, allora si sbagliebbe il 97%
    tu e le percentuali siete inconciliabili
    in ogni caso hai parlato del 6o% che si ritiene e di chi sbaglia tra chi si ritiene
    mi sento impotente 🙂

    • anche io, e temo che per me la cosa sia molto più grave… 🙂 🙂 🙂

      il 97% non è superintelligente; ma tra il 37 e il 40% lo sanno, quindi non si sbagliano.

  11. però intelligenza e merito non sono sinonimi (potremmo avere anche un merito del crimine o della stupidità).

    credo anche io di rientrare in quel 3%, almeno fintantochè non leggo simili analisi.

  12. Io credo che l’affermazione “il 57% si sbaglia” non è matematicamente corretta se ci basiamo sui dati forniti. Mi spiego, se il 3% dei super intelligenti fa parte del gruppo che si dichiarano intelligenti allora il 57% del totale si sbaglia, ma dato che noi non sappiamo come è distribuito questo 3% per dare una risposta corretta dobbiamo individuare un range percentuale che esprima tutte le possibili distribuzioni di questi super intelligenti.
    Detto questo io credo che l’affermazione corretta, in questo caso specifico, è che “una percentuale compresa tra il 57% e il 63% si sbaglia”.

    • esatto!

      finalmente qualcuno che capisce qualcosa di matematica su questo blog (sia detto con tutto il rispetto degli altri commentatori!)

      il post affermava : “e invece il 57% si sbaglia, vero?”, col punto di domanda.

      poi continuava dicendo: “questo stesso ragionamento dimostra che non sono nel 3%. dov’è l’errore?”

      e invitava i lettori a scoprirlo.

      non lo ha scoperto nessuno (prima di te), così che alla fine mi sono rassegnato a spiegarlo, sia pure solo nel commento a Maria….

      e infatti, scrivevo ieri sera a soluzione dell’enigma esattamente quello che hai scritto qui sopra anche tu:

      “la questione è assolutamente limpida e chiara, e oltretutto di una matematica molto elementare: ci sono 100 persone, 60 sono convinte di essere super-intelligenti, 40 no; 3 lo sono davvero, 97 no.

      non sappiamo come si distribuiscono i super-intelligenti effettivi, se tra quelli che pensano di esserlo in tutto in parte, o fra gli altri; ma essendo solo 3 causano un margine di indeterminazione di 3; per cui da 57 a 60 si sbagliano nel considerarsi super-intelligenti e da 37 a 40 hanno ragione a non considerarsi tali.

      la netta maggioranza (da 63 a 57) si sbaglia, e questa è la democrazia,

      questo è il paradosso del post, non altro”.

      e in un altro commento:

      “il 97% non è superintelligente; ma tra il 37 e il 40% lo sanno, quindi non si sbagliano”.

      la risposta esatta sta nel fatto che il 3% è semplicemente un range e non ci sono elementi per distribuirlo in un modo prefissato.

      grazie.

  13. @pietrino80
    bravo !
    sicché se tutto il 3% degli intelligentoni fa parte del contingente del 60% abbiamo il 57% degli erranti
    hai salvato il mio ego e l’espediente del rimedio alla dissonanza 🙂

    • il 57% e il 63% sono riferite alla totalità del campione analizzato, in questo caso la totalità della popolazione “sia essa italiana siciliana o mondiale” per capirci meglio ti pongo un quesito: abbiamo 100 persone di cui 60 pensano di essere intelligenti e 40 di non esserlo, ma sapendo che ci sono solo tre persone intelligenti e queste sono nel gruppo “dei 40”, quante persone si sbagliano??? in questo caso la risposta corisponde alla percentuale perche il campione è di 100 persone.

      • temo che qualcuno (e non sei tu) non abbia chiaro il concetto di percentuale, e se parliamo di 3 persone in un gruppo di 100 non si renda conto che 3 è già la percentuale.

  14. @redpoz
    non è un caso che il 60% si ritiene di appartenere al 3%
    siamo in tre ad esprimerci sull’appartenenza e già due, lei e l’articolista, vi ritenete super 🙂
    io faccio parte del 40%, ma spero nei contrari e negli “ultimi saranno i primi”, per ristabilire giustizia
    chi dei tre appartiene veramente al 3%? 🙂 🙂

  15. @pietrino
    se il 3% dei super appartiene al 40%, il 57% si sbaglia, ma solo in questo caso il 57% si sbaglia
    secondo Lei, sbaglio io a dire quello che ho detto nei commenti?
    risponda con tranquillità, non mi offendo 🙂

    • abbiamo 100 persone di cui 60 pensano di essere intelligenti e 40 di non esserlo, ma sapendo che ci sono solo tre persone intelligenti e queste sono nel gruppo “dei 40″, quante persone si sbagliano??? la risposta è 63 perchè i 60 che credevano di essere intelligenti non lo sono e questo è il primo dato, a questi dobbiamo sommare i 3 che credevano di non essere intelligenti invece lo sono, totale degli erranti 63. Quindi 63 persone su 100 hanno sbagliato che equivale al 63%.

  16. caro Bortocal, ho avuto una illuminazione 🙂
    ho pensato che non si può vivere di sola consonanza e che non bisogna perdere troppo tempo a difendere il proprio ego, altrimenti non si invecchia bene
    bisogna imparare dagli errori e anche dalle percentuali
    e io non voglio trasformare gli errori in virtù
    come dici tu, e stavolta concordo, non si è scimuniti se i conti non tornano
    e poi ammettere i propri errori ha dei vantaggi, ed è vero
    pertanto, mi arrendo, con qualche riserva sul 3%, ma mi arrendo 🙂

    • posso dire a tuo conforto che, se leggi il post che ho appena pubblicato, all’inizio mi sono sbagliato anche io.

      continuo a non capire perché tu ti definisca scimunita: la matematica non è l’intelligenza e le intelligenze sono multiple e differenti fra loro.

  17. Pingback: 455. risolto l’enigma matematico dei masochisti della meritocrazia. « Cor-pus·

  18. In Italia non è mai esistita la meritocrazia !
    Tutti gli italiani che invocano la meritocrazia nei luoghi di lavoro italiani sono tutti dei Parassiti Criminali Lazzaroni e Farabutti !

  19. Andrea F il 09/12/2012 alle 00:31 commenta

    In Italia non è mai esistita la meritocrazia!
    Tutti gli italiani che invocano la meritocrazia nei luoghi di lavoro italiani sono tutti dei Parassiti Criminali Lazzaroni e Farabutti !

    • questo commento non c’entra nulla col post, è scritto in modo molto sgradevole, l’autore rimane quindi bloccato e palesemente non ha alcun titolo per parlare dell’argomento

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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