c’è un giudice anche a Roma, anzi due (per non dire tre). – 471

21 settembre 2012 venerdì  06:17

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il quadro della corruzione politica italiana è talmente pantagruelico, grottesco e soffocante che supera oramai di gran lunga le mie capacità non solo di indignarmi, ma di articolare parola.

chissà se qualcuno ha notato fra i miei lettori (ma non credo di essere così importante) che da tempo non ne parlo, che giro tra altri argomenti, come soffocato dal disgusto, che l’unica cosa che ho scritto riferita a questo è stato un aforisma sull’indignazione, alimentata dal potere stesso per proteggersi: contro l’eccesso di indignazione.

post scritto anche contro me stesso, perché, se cercate un indignato oramai del tutto sopraffatto dell’indignazione tanto da non essere neppure più in grado, non dico di agire, ma perfino di parlare, sono io.

e allora, come rimedio contro l’eccesso di indignazione, è più utile, secondo me, cercare qualche lume di speranza e non riempire i blog di post di denuncia talmente scontata da fare perfino sbadigliare, dato che l’inventiva dei grotteschi Pierini che ci governano ci ha trascinato in un filmaccio di serie B che è la nostra politica italiana.

* * *

però, prima, fatemi dire ancora due o tre cose sulla falsa coscienza.

Formigoni e Polverini, ma chi li ha votati?

un popolo di mascalzoni che vota dei mascalzoni, ho letto da qualche parte e sono d’accordo.

basta osservare come l’ignoranza e la maleducazione dilagano nella vita reale, assieme alla falsa coscienza di chi non si rende conto che il tracollo economico è la conseguenza necessaria di uno sfacelo civile complessivo.

un popolo di Formigoni conformisti e a volte anche bigotti; un popolo di Polverini che si lasciano ogni giorno catturare dalla propaganda più stupida.

* * *

l’espressione massima di questa operazione di mistificazione collettiva sta in Beppe Grillo, il miliardario che difende l’evasione fiscale e vorrebbe tagliare le pensioni degli altri per proteggere dalle tasse il suo fatturato politico protestatario di 4 milioni l’anno, che sono poi più di 10.000 euro al giorno, e se la prende coi redditi dei politici, che ritiene suoi dipendenti, ma non coi manager.

vogliamo farla una riforma costituzionale?

vogliamo fare una piccola aggiunta all’art. 3, dove si dichiara che la Repubblica “rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”?

“e pertanto il sistema fiscale deve fare in modo che il cittadino più ricco non possa guadagnare al netto delle imposte più di 10 volte  il reddito minimo garantito dallo stato a chi è totalmente indigente ed impossibilitato a mantenersi”.

va bene questa integrazione?

Beppe Grillo ci sta a pagare tasse del 99% sul suo reddito annuo ipermilionario per garantire la sopravvivenza e la dignità dei disoccupati?

oppure è lì ad agitare la muleta rossa anche lui davanti al popolo bue?

* * *

ma l’etica della solidarietà, che deve affiancarsi all’etica della libertà, passa anche attraverso l’etica della responsabilità.

come è possibile oggi identificarsi nella sinistra italiana che quotidianamente protesta contro la crisi ed evita l’esame di coscienza nazionale necessario per provare a risorgere, attraverso il recupero di un’etica sociale pubblica condivisa?

disciplina, voglia di apprendere e di fare bene fin da piccoli, rispetto degli altri: eccolo il motore dello sviluppo, di cui tanto si parla a vanvera.

e non fantasiose politiche monetarie che dovrebbero garantire a un popolo intero in via di declassamento di vivere al di sopra di quel che è capace di fare, di produrre e di vendere. 

etica pubblica, come sintesi della coscienza civile collettiva.

chi evita la centralità di questo discorso propone dei falsi obiettivi e fa demagogia proponendosi come garante di una promessa falsa come una moneta, o per essere al passo, un euro, che suona male: che si possa tornare al benessere senza ridiventare seri.

* * *

il paese affoga invece in un culto dei diritti individuali che assume oramai punte deliranti.

un paio di esempi della tempesta perfetta che oramai offusca la vita collettiva.

il ministro dell’istruzione annuncia nuovi concorsi per gli insegnanti ed ecco che si leva subito la canea di chi protesta perché i concorsi sono fatti male.

sono coloro per i quali qualunque concorso sarà sempre fatto male, perché non sono in grado di passare nessun concorso fatto bene.

la minaccia già sbandierata ancor prima che si conoscano esattamente i testi che stanno per indirli è quella dei ricorsi al TAR, tribunali imbarazzanti che sono oramai diventati la roccaforte dei diritti individuali allargati in modo parossisitico contro quelli collettivi e contro ogni azione di governo.

da tempo le sentenze dei TAR sanciscono che è illegittima ogni azione di governo lesiva del benché minimo interesse soggettivo particolare.

cioè che è illegittima ogni azione di governo, dato che governare significa anche sottomettere gli interessi personali immediati dei singoli ad una utilità collettiva superiore a loro, ma valida anche per loro.

e certo è imbarazzante per dei Tribunali essere diventati la bandiera degli scansafatiche, o almeno dovrebbe esserlo.

ma non pare che l’imbarazzo si senta, perché l’azione dei TAR è saldamente incardinata in una tradizione giuridica di tutto rispetto, che è il fondamento stesso della giustizia amministrativa italiana nella sua storia, e che pare impossibile modificare nelle applicazioni, senza cambiarla alle radici.

* * *

è dunque possibile anticipare sin d’ora che il meccanismo ancora nascente dei prossimi concorsi per gli insegnanti farà la stessa fine di quello già concluso del concorso a presidi (dirigenti scolastici) della Lombardia?

unica regione dove, a concorso concluso, persone che avevano partecipato per svolgere questa funzione delicata e dunque anche un ruolo di garanzia di correttezza amministrativa, centrale nella gestione dell’istruzione pubblica, una volta vistesi escluse alla pubblicazione dei risultati, hanno presentato e vinto un ricorso al TAR perché le buste erano semitrasparenti e i loro nomi leggibili, pur se dovevano invece essere protetti da un anonimato fondamentale in un pubblico concorso.

sono dirigenti scolastici in pectore che non hanno protestato no, al momento dello svolgimento del concorso, per l’illegalità evidente (pur se certamente non voluta): no, hanno aspettato di vedere come andava a finire, se per caso l’illegalità poteva volgersi a loro vantaggio individuale (senza pensare neppure, ottusamente, che il concorso era viziato in partenza anche se lo avessero passato, e che qualcuno di escluso che avrebbe protestato al loro posto ci sarebbe stato).

una protesta immediata avrebbe potuto portare alla sostituzione delle buste durante la prova, con loro stesso evidente vantaggio, evidentemente: sarebbe stato un gesto di responsabilità amministrativa particolarmente apprezzabile in chi concorreva all’incarico di dirigente di una amministrazione pubblica, no?

invece la protesta è arrivata solo spudoratamente connessa al risultato, nella più totale indifferenza civile alla correttezza pubblica della procedura.

ma a fronte del ricorso, presentato in più regioni d’Italia, vi sono stati TAR che hanno deciso in maniera diversa: a Bologna stabilendo la strumentalità del ricorso, a Milano accettandolo, invece; e il Consiglio di Stato, al momento, ha dato ragione ai ricorrenti lombardi.

per cui lo stesso concorso svolto con le stesse modalità e le stesse buste rimane valido in Emilia Romagna dove i nuovi dirigenti scolastici hanno già avuto il loro incarico, e nullo in Lombardia.

dove gli esclusi, a loro volta, stanno raccogliendo firme contro la decisione del Consiglio di Stato e chiedono ai politici di essere collocati comunque nella loro nuova funzione, a prescindere dal fatto di esserci arrivati con un concorso viziato in partenza.

viziato anche dal silenzio di coloro che hanno svolto il concorso rendendosi conto che mancano i requisiti necessari per svolgerlo, ma scegliendo di tacere.

una storiaccia emblematica della crisi della coscienza civile del paese, che coinvolge profondamente le élites stesse che dovrebbero governarlo.

* * *

ecco un quadro talmente deprimente che suonano misteriosamente gratificanti due notizie, che sono quelle che giustificano il titolo del post, ma sono così piccole ed insignificanti che le metto qui in fondo e mi accontento di citarle soltanto, perché non vorrei che qualche lettore che fosse misteriosamente riuscito a resistere arrivando fino a qui, si montasse poi la testa.

cosa che succederà certamente a questo punto, perché da un commento di maria ho appreso di una ulteriore decisiva sentenza della Cassazione, di cui la stampa non ha parlato, e che aggiungerò all’elenco delle mie prime due.

tutte vengono dalla Cassazione, sono diverse sentenze.

con la prima  la Cassazione ha stabilito che Nicolò Pollari e Marco Mancini, ex vertici del Sismi, dichiarati non processabili in nome del segreto di Stato, devono essere invece riprocessati dalla Corte di Appello di Milano per il rapimento  dell’ex imam di Milano, Abu Omar.

(per alcune notizie su questo lontano episodio, chi vuole può andare alle origini stesse di questo blog: 18. 14 dicembre 2005. La CIA smascherata dai ghisa. ).

i tentativi di depistaggio, messi in atto concordemente dai vari governi succedutisi da allora, senza differenza fra destra e sinistra, fra Berlusconi e Prodi, sono dunque miseramente falliti e, anche se gli agenti CIA, con questa sentenza sono definitivamente usciti dal processo, si è confermato che non siamo una repubblichetta delle banane dove i nostri servizi segreti possano concorrere impunemente a rapire un cittadino innocente e consegnarlo agli americani.

con la seconda la Cassazione ha respinto i ricorsi dei condannati e resa definitiva la sentenza per la morte di Aldovrandi, il ragazzo 18enne ucciso dalla polizia a Ferrara nel corso di un arresto alcuni anni fa.

(risalgo anche qui al passato di questo blog: 134. la scandalosa requisitoria di Genova.)

* * *

maria:

Ho letto la seconda, la n. 36280, su Aldrovandi (l’altra non è ancora, almeno per me accessibile), che è stata depositata il 20 settembre. Sono 43 pagine, ma siccome sono belle si fanno leggere con tranquillità.

Della Cassazione ne ho trovata un’altra interessante, depositata il 21 agosto 2012.

E’ una decisione pilota, perché per la prima volta si ammette in modo chiaro che il reato di scambio elettorale politico mafioso, previsto dall’art.416 ter c.p., si perfeziona nel momento delle promesse, senza tenere conto della loro realizzazione, essendo rilevante, ai fini della valutazione della condotta dell’uomo politico, la sua disponibilità a scendere a patti con la consorteria mafiosa, in cambio di sostegno elettorale.

* * *

piccoli passi in avanti controcorrente verso una repubblica dei diritti, che è la premessa necessaria per porre termine alla repubblica dei mascalzoni. 

33 risposte a “c’è un giudice anche a Roma, anzi due (per non dire tre). – 471

    • mu·le·ta (m -l t , -l t ). n. A short red cape suspended from a hollow staff, used by a matador to maneuver a bull during the final passes before a kill.

      🙂 🙂

      e non dirmi che la muleta è sempre rossa: ho voluto essere divulgativo!

  1. Ho partecipato al concorso, le buste le ho avute in mano per sedici (16) ore, e mi parevano bianche e uguali a quelle che usiamo tutti i giorni, nessuno ha detto di averci visto qualcosa di strano, ho vinto il concorso per il quale ero preparato e per il quale ho studiato per un sacco di tempo, nessuno mi ha raccomandato perché non ho santi in Paradiso e quindi, per favore, prima di chiamare in causa la mia coscienza civile pensaci due volte. luca

    • caro Luca,

      e faccio conto che tu sia proprio il mio amico che si chiama come te, che ha passato il concorso in Lombardia e che sta vivendo la tua stessa incolpevole rabbia (anche se dalla mail ho poi visto che per fortuna non ci conosciamo di persona, perché mi sarebbe molto spiaciuto se si fosse sentito attaccato personalmente, come è capitato a te).

      io credo che possa esservi stati una lettura affrettata: non ho cambiato nulla del testo e, rileggendolo anche io dopo la tua protesta, a me pare evidente che le mie considerazioni su una certa debolezza di coscienza civica da futuro amministratore riguardi chi ha fatto la prova scritta accorgendosi del problema che avevano le buste e con la riserva di ricorrere dopo; e non dico neppure che siano tutti coloro che hanno fatto ricorso, perché alcuni si saranno comunque accodati dopo per vedere come va a finire.

      ma qualcuno, che concorreva al posto di dirigente scolastico, si sarà pur accorto che le buste non andavano bene e dunque ha pur fatto il concorso con questa riserva mentale, altrimenti il ricorso da dove salta fuori?

      me la sono presa con lui e non con chi ha fatto, come te, il concorso fino all’ultimo passaggio con senso di responsabilità e perfetta correttezza e che è la vittima incolpevole di questa situazione: https://bortocal.wordpress.com/2012/07/20/362-il-concorso-annullato-per-troppa-trasparenza/

      il commento di quel post è di un’altra amica nella tua stessa situazione, altro motivo per non prendermela con chi non ha colpa; e tuttavia si è creato un bel busillis, che getterà una brutta ombra sulla scuola, comunque vada a finire.

      con amicizia, stima e solidarietà.

  2. Grazie per questo post e complimenti 🙂 di cuore 🙂 e anche di occhi 🙂
    Essendo avara di complimenti credo che andrebbero moltiplicati almento per cento :-). Bortocal, sei stato bravo e anche bravissimo. E io non sono una tua ammiratrice. Spero che Edoardo mi legga: volevo fargli sapere che sei empatico e che anche io lo sono, anche se tanto imperfetta.
    Mi soffermerò solo su alcuni punti, per evitare di grigiare in trattatelli.
    Il popolo che vota i mascalzoni non è mascalzone e lo motivo con lo stesso art. 3 Cost., come integrato da te e dal successivo art.53 di cui è parente, nella parte che manca al tuo bellissimo post.
    La Repubblica deve rimuovere non solo gli ostacoli di ordine economico,ma anche quelli di ordine sociale che, limitando la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono lo sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica.
    E qui mi fermo. Ci sono quindi ostacoli che impediscono alla persona di svilupparsi e di partecipare alla vita politica? Sì, e troppi. E sono insormontabili fino a quando chi dovrebbe rimuoverli ne aggiunge altri e li imbastisce di imbrogli e menzogne e truffe e di schifezze disgustose.
    Continuo dopo, con una seconda parte

    • l’art. 53 mi sono vergognato a citarlo:

      “Art. 53.
      Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
      Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.

      sotto Berlusconi questo articolo è stato calpestato selvaggiamente e volutamente, ma il nostro capo dello stato ha sempre firmato senza fiatare delle leggi fiscali che svuotavano la Costituzione.

      devo dire che temevo il tuo giudizio esperto sulla mia chiacchierata, e che il tuo apprezzamento mi fa doppiamente piacere.

      hai fatto bene a ricordare che “un popolo di mascalzoni” non è “un popolo mascalzone”, se qualcuno avesse avuto un dubbio: i mascalzoni infatti, essendo privi di empatia, non riescono a formare “popolo”, ma al massimo “ggente”, con due g o con una soltanto… 😉 – salvo quando non trovano un capo che apparentemente li aggrega almeno superficialmente.

      ed è per questo che hanno bisogno di un Capo, perché lo sanno benissimo che per forza propria non sono in grado neppure di associarsi fra loro…

      aspetto la seonda parte promessa, quando avrai tempo.

  3. Mi sono obbligata per la correzione e perché ho fede 🙂 🙂 ho fede nelle pupille strampe, sono segno di genialità. Hanno a che fare coi nervi simpatici. Dimmi, i nervi simpatici sono empatici?
    Ti scrivo in diretta la seconda puntata. del commento al tuo post che ha stile, ha stile 🙂

    • empatico o no che sia, il mio sistema simpatico, o vagale, è ipertonico.

      molto probabilmente gli arresti cardiaci dipendono proprio da questo; stiamo parlando di fisiologia, ma la psicologia si confonde.

      un sistema vagale (o simpatico) ipertonico rende particolarmente forti le reazioni emotive, ma rallenta anche il battito cardiaco, a volte sino al punto di fermarlo.

      quindi c’è una predisposizione alla -patia, si evolva essa in em- o antiem-, questo dipende… 🙂

  4. seconda puntata

    Conoscere persone e fatti costituisce uno strumento indispensabile di giudizio. Deve ammettersi, perché non contestabile, che i nomi, scelti da altri, appartengono a mascalzoni la cui immagine è costruita dai media a suon di potere di acquisto. L’affidabilità delle informazioni è fondamentale nella scelta, perché è la scelta a determinare la politica. E’ una questione di fondamentale importanza che va posta a monte non a valle. E sai perché? Perché determina la partecipazione e quindi il giudizio che il cittadino è chiamato ad esprimere con il voto. Il cittadino deve poter scegliere su dati
    affidabili, altrimenti tutto è truccato. E’ un vizio genetico che vizia tutto quello che ne consegue.
    Non si possono pretendere valutazioni buone da notizie truccate. E poi come prendersela con gli ingannati. Non si può.
    Sarebbe un doppio errore accomunare l’ingannato con l’ingannatore. L’ingannato è vittima di una rappresentazione menzognera e non ha e non deve avere la lanterna per sventare la vergogna. E’ già eroe della sua giornata faticosa. E’ eroe perchè sopravvive ad un potere che lo schiaccia e gli falcidia il poco che ha per mantenere i magnaccia della politica. E il cane si morde la coda per colpa di sciagurati che non hanno limiti e misura. E non si illudano gli intelligenti pensanti di poter scansare queste trappole. Spesso l’intelligente procede per altre vie e neanche ipotizza certe lordure fino a quando non ci sbatte la faccia.
    Segue terza parte sulla speranza di Bortocal con le decisioni della suprema corte.

    • ehi, sai a quale argomento sarà dedicato il mio post politico – l’ho pensato fino da stamattina -?

      indignato contro i giornalisti, non contro Renzi….

      proprio al tema della miseria del giornalismo italiano, incapace di placcare i candidati farlocchi, di informare su chi sono davvero e di consetirci di scegliere con cognizione di causa.

      e adesso il 50% almeno di quel post lo hai scritto tu, molto meglio di come avrei saputo farloio…

      ti utilizzo, d’accordo vero? 😉

  5. “ecco un quadro talmente deprimente che suonano misteriosamente gratificanti due notizie, che sono quelle che giustificano il titolo del post, ma sono così piccole ed insignificanti che le metto qui in fondo e mi accontento di citarle soltanto, perché non vorrei che qualche lettore che fosse misteriosamente riuscito a resistere arrivando fino a qui, si montasse poi la testa”

    Aggiungo un’altra notizia gratificante per far montare la testa a qualche lettore.
    Ho letto la n.36280 (l’altra non è ancora, almeno per me accessibile) che è stata depositata il 20 settembre.
    Sono 43 pagine, ma siccome sono belle si fanno leggere con tranquillità.
    Della Cassazione ne ho trovata un’altra interessante, depositata il 21 agosto 2012 . E’ una decisione pilota
    perché per la prima volta si ammette in modo chiaro che il reato di scambio elettorale politico mafioso, previsto dall’art.416 ter c.p., si perfeziona nel momento delle promesse , senza tenere conto della loro realizzazione, ssendo rilevante, ai fini della valutazione della condotta dell’uomo politico, la sua disponibilità a scendere a patti con la consorteria mafiosa, in cambio di sostegno elettorale.

    • ringrazio, ed arricchisco subito il mio post.

      la seconda sentenza della Cassazione sembra davvero importante:mi sembrano un po’ passati i tempi della Cassazione filomafiosa di Carnevale (ma lui non è ancora lì?)

  6. Senti cosa dice Corrado Carnevale, presidente di sezione alla Corte di Cassazione, di Di Pietro su “Pontifex Roma” di oggi:
    ““Oggi mi pento di aver fatto promuovere Antonio Di Pietro al concorso in Magistratura…Certo. Me ne pento amaramente, un grande errore. Mi lasciai commuovere dal suo curriculum, pensi era stato anche in seminario, poi lanciò la toga alle ortiche. Io pensai che fosse di famiglia povera e chiusi un occhio”.
    Le sentenze di cui abbiamo parlato noi, della prima e della quarta sezione penale, hanno presidenti diversi.

  7. Su “Il fatto Quotidiano” di oggi, c’è un articolo di Travaglio “Corrado Carnevale,”l’ammazzasentenze” che insultava Falcone e Grassi non fiatava”. Riporto alcune frasi di Carnevale, virgolettate, mentre parla con Grassi di un suo collega di sezione : “Questo è un servo sciocco di Quatrano, il quale è un delinquente come quasi tutti i magistrati di Napoli… chilli chi arrestaru… chilli chi arrestaru forse erano i più signori, ma insomma… alcuni… tu conosci d’altra parte i nostri colleghi di Napoli, no… anche quelli della prima penale non è che siano… gente di spiccata moralità…”.
    Povero cittadino italiano!

    • su Travaglio mi sono appena tolto un sassolino dalla scarpa nel post di oggi.

      alla fine scrivendolo è diventato una cosa un poco diversa da quello che pensavo; se non ti va di essere citata in quel contesto, fammelo sapere…

      sembra che non ci sia scampo né speranza…

  8. Corruzione elevata a sistema in Italia ovvero sistema corrotto?

    Oramai, i delinquenti ed i malavitosi in questo paese mafioso sono maggioranza.

    I numeri della ricchezza italiana llegale?

    Stimabili approssimativamente in circa 600 miliardi di euro ogni anno.

    Adesso sappiamo meglio tutti chi ha costruito e chi deve pagare il debito pubblico italiano.

    http://www.ilcittadinox.com/blog/corruzione-mafie-evasione-fiscale-e-usura-italia-uber-alles.html

    Gustavo Gesualdo
    alias
    Il Cittadino X

    • condivido questo commento e anche larga parte del post a cui sono stato rinviato, ma non certo la sua conclusione, francamente allucinante e che rende tutto il discorso poco credibile.

      da tempo sto sostenendo una soluzione un po’ meno efferata della condanna a morte degli evasori, ma forse perfino più dolorosa per loro, più utile per lo stato e spero un poco meno impraticabile, che è la confisca immediata e totale dei beni chiaramente frutto di evasione: ad esempio di tutte le case abusive, da demolire oppure da rimettere in vendita, a seconda dei casi così da fargliele ricomperare al prezzo di mercato, facendogli in questo modo finalmente pagare le tasse che hanno evaso in un colpo solo..

      sarebbe molto meglio che lo stato vendesse queste, piuttosto che beni pubblici preziosi.

  9. mi preoccupa un pò l’invettiva contro la giurisprudenza dei TAR, che -per quanto ne so- non è esattamente così garantista dei diritti individuali. almeno, non in tante materie…
    probabilmente, l’inghippo è che come al solito lo è nelle questioni più futili e non lo è mai su quelle veramente serie (in primis, in materia di concorsi pubblici… un prof diceva che il TAR del Lazio, ergo Roma, è di fatto una cloaca….).
    ancor meno direi che questa è la storia della giurisprudenza amministrativa italiana… ma, ancora, credo parliamo di problemi diversi.

    ti consiglio, per corredo, la lettura dell’ottima amaca di Michele Serra del 20 settembre:
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/09/20/lamaca.html?ref=search

    • questo commento stava misteriosamente perdendosi nello spam, dove era stato relegato dalla piattaforma, ed è stato recuperato fortunosamente, e sono contento visto che è un commento critico.

      non voglio dire che il TAR necessariamente tuteli davvero i singoli, e a proposito del Tribunale di Roma ne ho avuto esperienza in una causa di lavoro da me promossa contro il Ministero per il quale lavoravo e rigettata nonostante l’evidenza (a mio avviso) delle mie buone ragioni, e l’unica che guarda caso ho perso nella mia vita; ma l’iperindividualismo del diritto italiano è poi lo strumento principe per le numerose pastette giuridiche, perché dove tutto è equiparabile a diritto individuale si pongono le premesse di una anarchia decisionale di caso in caso, secondo gli equilibri di potere del momento.

      secondo me è semplicemente folle che un governo non possa deliberare alcunché se viola anche in minima parte o per aspetti puramente formalisti degli interessi legittimi individuali: ma capisco che questa è la manna degli avvocati, di cui abbiamo un numero triplo rispetto a pesi europei analoghi al nostro (e si fanno pagare anche molto di più).

      ho toccato con mano la differenza dell’impostazione giuridica tedesca da quella italiana in un paio di casi, e ne parlo solo perché questo aiuta a spiegare meglio quello che voglio dire: una causa condominiale, dove il tribunale condanna il condomino che ha fatto una causa pretestuosa a 50.000 euro di multa, sentenziano in due facciate e mezza che il diritto del singolo non può mai prevaricare quello della comunità; e una causa per diffamazione, promossa da me e sostanzialmente vinta, contro un politicante locale (anche se alla fine ho ritirato la querela), nella quale ho capito che l’Italia persegue la diffamazione come reato contro il singolo e la Germania invece come reato contro la collettività, perché la verità è un bene pubblico.

      • infatti dopo averlo scritto non me lo sono trovato pubblicato ed un pò deluso ho pensato ad un bug… ma ero troppo stanco e troppo preso dal lavoro per ripeterlo….

        “l’iperindividualismo” del diritto italiano mi piace molto come categoria critica, anche se la condivido solo in parte.
        in realtà, trovo che il diritto italiano sia totalmente schizofrenico per quanto riguarda l’individualismo (giuridico, ovvero la tutela dei diritti individuali): esasperato in alcune questioni, nullo in altre. (ed, ahimè, il diritto penale è una di queste- senza con ciò voler prestare il fianco a certe letture “anti pm” che trovo semplicemente stupide e disgustuse). il diritto amministrativo, proprio per la sua natura di trait-d’union con l’azione governativa in nome dell’interesse generale ne è la summa. come tu stesso scrivi, è ipergarantista in alcune questioni che potremmo ben considerare marginali in un ragionato bilanciamento degli interessi generali ed individuali ed invece rischia di essere estremamente lesivo di diritti dei singoli ben più importanti (in materia d’espropri, ad esempio).
        insomma, in qualche modo il nostro è sempre un individualismo di convenienza… quando si tratta di “potenti” è spinto al massimo, ridottissimo invece quando si tratta di coloro che avrebbero maggiore bisogno delle garanzie giuridiche.

        • la tua analisi della protezione schizofrenia dei diritti individuali da parte del diritto italiano è precisa, calzante e anche incalzante.

          la protezione è in realtà solo apparente e mira a creare una selva oscura di cavilli entro la quale il prepotente possa davvero difendersi.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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