non parlare di evasione in casa dell’evasore… – 489

2 ottobre 2012 martedì  07:49

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Yahoo Finanza, una pagina della neewsletter di Yahoo, informava il 12 settembre che secondo una recente indagine è gara sul filo del rasoio tra Italia e Grecia per il primo posto nella classifica europea dell’evasione fiscale.

siccome credo che questo notiziario on line che esce ogni due o tre settimane giri il mondo e moltissimi lo ricevano oltre a me, ho aspettato di vedere se in Italia qualcuno ne parlava, ma il silenzio è d’oro.

naturalmente spiegare la crisi finanziaria e l’indebitamente di stati come la Grecia e l’Italia con la propensione ad evadere dei loro cittadini, o meglio di alcuni loro cittadini, soprattutto in un blog come il  mio che si colloca (controvoglia) nel quadro snob dei blog alternativi, è rozzo, semplicistico e suscita attorno il tipico silenzio tombale mafioso.

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Il valore dell’economia sommersa del nostro Paese è pari al 21% del prodotto interno lordo (340 miliardi di euro l’anno), mentre la Grecia è seconda con il 20,8%.

Seguono Romania con il 19,1%, Bulgaria con il 18,7%, Slovacchia con il 17,2% e Cipro con il 17,1%.

come si vede la propensione all’evasione fiscale è una grandezza che ha qualcosa che ha direttamente a che fare con una specie di indice di civiltà e perfino ha una corrispondenza con la propensione alla cultura.

questa affermazione può sembrare insultante e provocatoria (e come tale viene avvertita da ogni lettore che mi rimprovera una specie di “razzismo” antiitaliano), ma peggio (secondo me) non corrispondente alla realtà dei fatti.

come posso affermare che l’Italia è un paese poco civile (e questo passi ancora), ma soprattutto un paese ignorante?

lo dico sulla base delle statistiche internazionali, che vede la scuola italiana per risultati in una posizione intermedia fra i sistemi scolastici europei e quelli dell’America Latina, sulla spesa pubblica per l’istruzione che nel nostro paese è di oltre il 20% inferiore a quella degli altri paesi evoluti, sugli indici di lettura dei libri e dei quotidiani, che sono nettamente più bassi dei paesi europei più avanzati, ai quali ci riteniamo pari.

e tuttavia le stesse statistiche ci mostrano che in certe zone del paese vi sono situazioni di assoluta eccellenza a livello mondiale, che la creatività italiana è in alcuni settori senza confronti, che la solidarietà spontanea attraversa il paese in certi strati sociali ed umani in maniera così profonda e diffusa da porre quasi rimedia all’egoismo pubblico e alla disorganizzazione statale.

insomma, vi è in Italia una minoranza virtuosa eccezionale per senso di responsabilità, impegno sociale e competenza, che è quella che tiene insieme il paese; non coincide del tutto con la parte del paese che non evade le tasse, ma a grandi linee è sovrapponibile.

non si dice una totale sciocchezza quando si dice che vi è anche una parte del paese che cerca di evadere perché la pressione fiscale a carico degli onesti o soltanto degli impossibilitati ad evadere è difficilmente sostenibile, ma questi sarebbero pronti a pagare tutte le tasse senza patemi d’animo se i loro livello fosse meno da sceriffo di Nottingham.

e tuttavia non deve illudere il fatto che il 79% dell’economia italiana sia trasparente e tassabile: è frutto di una costrizione.

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Per l’Italia si tratta di circa 180 miliardi di euro sottratti al fisco, (…) stiamo parlando di quasi un terzo delle entrate totali dello Stato.

secondo una ricerca fatta svolgere dal gruppo della Sinistra al Parlamento europeo, in termini assoluti l’economia sommersa della Germania (che ha un volume globale di circa il doppio del nostro)  corrisponde a 158 miliardi di euro di evasione e per la Francia a 120.

Seguono, poi, la Gran Bretagna con 74 miliardi di euro sottratti al fisco e la Spagna che la tallona con 72.

scrive Yahoo, ma ha torto:

Parziale consolazione per l’Italia è il rapporto tra mancato gettito e incassi complessivi del fisco: in tal caso, con il suo 27%, il Belpaese si piazza al decimo posto della speciale classifica europea. Sopra di noi troviamo la Romania (35,3%), seguita da Lituania (32%), Estonia (31,2%), Lettonia (29,2%), Cipro (28%), Grecia (27,5%), Malta e Polonia (27,2%).

tradotto in linguaggio più chiaro: se la quota che l’Italia evade è altissima, ma non così alta in percentuale sul complesso delle entrate fiscali e meno alta che in altri paesi, questo non è consolante affatto perché significa che chi paga le tasse ne paga di molto alte.

e con questo torniamo alla rappresentazione di sopra di un paese molecolarmente spaccato in due.

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La Grecia, nel complesso, sembra stare peggio di tutti in Europa. (…) Nel 2009 medici, ingegneri, insegnanti privati, commercialisti, impiegati in servizi finanziari e legali(…)  hanno evaso imposte per circa 30 miliardi di euro, quasi la metà delle dimensioni del deficit del paese nel 2008 e un terzo del deficit nel 2009.

I lavoratori autonomi, insomma, hanno nascosto gran parte del loro reddito effettivo che, in media, è risultato essere 1,92 volte superiore a quello dichiarato.

Da un rapporto della Guardia di Finanza ellenica (Sdoe), al termine di una serie di ispezioni condotte dal 6 luglio al 19 agosto di quest’anno in varie località del Paese, oltre la metà delle imprese commerciali nelle più popolari mete turistiche sulle isole della Grecia evadono le tasse.

Così nemmeno il forte rialzo delle aliquote dell’Iva è sufficiente a far aumentare le entrate fiscali, che, anzi, continuano a diminuire al quinto anno consecutivo di recessione.

Così il governo greco, in questi giorni, ha congelato i patrimoni di 121 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche, coinvolti in casi di evasione fiscale. Il valore dei beni sequestrati appare superiore ai 50 milioni di euro.

Dopo Germania, Inghilterra e Austria, anche i greci hanno raggiunto un accordo con la Svizzera per la tassazione dei patrimoni dei propri cittadini occultati nelle banche elvetiche.

A partire da fine Settembre, con un tasso del 20-30%, dovrebbero entrare nelle casse dello Stato greco tra i 4 e i 6 miliardi di euro a fronte di circa 20 miliardi di euro sfuggiti alle mani del fisco.

L’Austria conta di avere un introito per il 2013 di circa 3 miliardi di euro, dopo che ha firmato un accordo con Berna, che prevede una tassazione sui capitali in ‘fuga’ con percentuali variabili dal 15 al 38%.

All’appello manca ancora l’Italia che non ha ancora concluso le trattative con la Svizzera.

* * *

In Italia, secondo l’indagine di Krls Network of Business Ethics, l’evasione è cresciuta del 14,1%, nei primi 6 mesi del 2012, con punte record nel Nord dove ha raggiunto il 14,9%.

Strumenti utilizzati dallo Stato italiano sono la tracciabilità dei pagamenti e soprattutto il sistema Serpico, il “cervellone” in grado di controllare la corrispondenza tra tenore di vita e dichiarazione dei redditi mettendo a confronto ogni traccia di pagamento o introito.

Accanto a questo ci sono migliaia di controlli fiscali e le misure di semplificazione come il riordino e la riduzione delle centinaia di agevolazioni fiscali previsti dall’ordinamento.

e tuttavia la lotta all’evasione fiscale, che pure è crescente, a fine agosto 2012 ha portato leggermente meno introiti dell’anno prima: 7,2 miliardi contro i 7,3 del 2011. 

come mai?

direi di dedicarci una prossima puntata.

nella quale vorrei parlare anche dei possibili rimedi

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di evasione ha parlato redpoz in un bellissimo post, che mi accontenterei di ribloggare se non fosse scritto nella grafica illeggibile con la quale si sforza di mantenere sul suo blog solamente i lettori davvero affezionati, e quindi lo copio ed incollo qui sotto; il dibattito che ha suscitato la sua presa di posizione è deprimente.

intanto ecco il post di redpoz:

cercando il contratto sociale

Discutendo di borghesia in Nepal capita un inciso sull’evasione fiscale in Italia ed Enrico Crespi, titolare dell’ottimo omonimo blog (che vi consiglio), mi risponde così:

“No taxation without represenation […] Se non ci sono diritti non ci sono neanche doveri verso istituzioni non rappresentative, il contratto sociale e’ stato rotto da chi lo ha scritto e deciso.”

Non voglio rispondere qui ad Enrico, che ha già avuto parte delle mie obiezioni, ma colgo l’occasione offerta dal suo commento per un paio di riflessioni più generali:

  • il perdurare del contratto sociale si fonda sul suo costante adempimento, sulla sua realizzazione. Insomma, il “contratto sociale” come garanzia di alcuni diritti può perdurare -secondo la logica già di Boeckenfoerde- solo fintanto chè continui lo sforzo collettivo per la sua concreta realizzazione, ovvero fintantoché tutti e ciascuno (ma specie coloro che vi sono appositamente delegati) si adoperino affinché tali diritti siano garantiti: affinché alcuni beni siano inviolabili nella pratica quotidiana.
    Per fare questo servono risorse, quindi nel momento in cui si tolgono deliberatamente le risorse necessarie allo Stato, si agisce contro il contratto sociale.
  • i governanti non sono coloro che hanno “scritto e deciso” il contratto sociale, forse lo erano i Costituenti, ma di certo non i nostri odierni parlamentar. Semmai, a loro spetta l’arduo compito di realizzarlo quotidianamente
  • “No taxation without represenation” aveva il suo fondamento nella logica del controllo dei cittadini stessi sull’uso fatto delle proprie tasse. Ma oggi, in Italia, tale pretesa non ha più alcun senso, perchè “i ladri sono fra noi“: come scrive Michele Serra, non v’è alcuna differenza antropologica fra i parlamentari ladri ed i cittadini onesti fuori dal Palazzo. “Fiorito siamo noi”, mi verrebbe da dire: non è che uno diventa ladro entrando a Montecitorio o al Pirellone, uno è ladro e disonesto già prima o non lo è. E troppi italiani già lo sono.
  • il contratto sociale in Italia è già rotto, alla faccia dei filosofi che lo prendevano solo come ipotesi teorica. In un certo senso, quei filosofi hanno sbagliato tutto: è possibile avere una società allo “stato di natura”, in cui le reciproche obbligazioni sono disattese dalla maggioranza dei cittadini. Specie tutte le obbligazioni verso la collettività.
    Da un altro punto di vista, ci avevano comunque azzeccato: la società non si dissolve. Anche se tutti se ne fregano, la società rimane (fittizziamente?) coesa, lo Stato regge e non scoppia la guerra civile.

Infine, e non per “rimettere il dito nella piaga” della nostra breve discussione, aggiungo una nota sull’evasione fiscale che, secondo alcuni, sarebbe persino positiva creando scorte di liquidità che aiutano a far girare l’economia, specie nei momenti di crisi.
Sono tutte balle!
Queste teorie diventavano diffuse nella metà degli anni ’80, guarda caso poco prima di tangentopoli, supportate anche da giuristi ed economisti. E spiace deluderli, ma sono fandonie: l’evasione, anche quando reinserita nel ciclo economico, non è mai utile. Perchè non può essere veramente “anticiclica” come l’intervento statale; perchè falsa il gioco della concorrenza; perchè gli stessi soldi che “tiene in riserva” li fa sborsare ad altri cittadini, falsando l’obiettivo redistributivo della tassazione.


nota: prima ancora di pubblicare il post, mi è stato replicato che alcune idee sono errate. non pretendo certo di scriver cose assolutamente corrette. vorrei solo precisare che oggetto di questo post non è né l’evasione fiscale, né il ladrocinio dei nostri politici. semmai, è la “concezione dello stato”: questo è un post filosofio, non di attualità.

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il povero redpoz, come vedete, si è autocostretto a chiedere scusa ancora prima di postare le sue considerazioni.

18 risposte a “non parlare di evasione in casa dell’evasore… – 489

  1. dire che il principale scopo della SQUOLA italiana sia quello di elargire stipendi (essenzialmente alle masse meridionali ) oltre a non essere politicamente corretto e’ sicuramente leghista,razzista e ci ficchiamo anche un bel fascista che non ci sta’ mai male.peccato che pero’ sia la verita’.
    avete mai sentito discussioni e lotte sulla scuola che riguardino la qualita’ dell’insegnamento,nuove didattiche,programmi innovativi ecc………..macche’ si discute e si combatte solo per piu’ soldi,meno lavoro e sopratutto per ficcare dentro forzosamente altro personale.
    mi evoca certi addetti del metro’ di tokyo il cui compito e’ quello di spingere a forza la gente nella carrozza gia’ strapiena.

    quanto alle accuse di incivilta’ verso gli evasori mi chiedo se il rappresentante di uno stato, che impone tasse a livello svedese ed eroga servizi a livello egiziani,si possa permettere una simile affermazione.

    • dire che “il principale scopo della SQUOLA italiana sia quello di elargire stipendi (essenzialmente alle masse meridionali)” è semplicemente dire un’opinione, però piuttosto stupida e anche astiosa.

      ci vogliono diverse opinioni tutte stupide e astiose per poter arrivare a dire che un soggetto che continua ad esprimerle sia nell’ordine: 1) leghista,(direi che per acquisire il titolo ne bastano 10: credo che tu sia prossimo al traguardo… ;), 2) razzista (facciamo che ne servono una trentina…) e 3) ci ficchiamo anche un bel fascista (solo dopo un centinaio di cazzate di questo genere, accompagnante però anche da qualche gesto violento o da quella che diretta ed esplicita istigazione a compierlo).

      la frase è solo una provocazione? ma che scopo si prefigge?

      ci sono forse migliaia di laureati settentrionali straordinariamente che premono, per il favoloso stipendio che offrono, sulle scuole del Nord occupate da ignorantissimi docenti meridionali?

      a me non pare: del resto la cultura mica si misura a geni o cromosomi!

      è chiaro che, se l’Italia spende per l’istruzione poco più del 4% del suo reddito nazionale (evasione esclusa) e altri paesi dello stesso livello più del 5%, poi avrà dei docenti tendenzialmente piuttosto dequalificati, che finiscono nella scuola per mancanza di alternative professionali valide, qualunque sia la loro provenienza geografica, e cercherà di ripagarli di salari indegni con una serie di microprivilegi feudali e con una buona dose di mancanza di controlli.

      questa è la situazione della scuola italiana, che continua a scendere di posti nelle classifiche internazionali (giusto sto tornando da un convegno universitario sul tema, con dati ulteriormente deprimenti), e se l’istruzione costruisce la ricchezza dei popoli di domani, mica c’è da meravigliarsi se ci attende un futuro di impoverimento che nessuna politica neokeynesiana potrà correggere.

      piuttosto, come mai la scuola superiore dura da noi un anno più che negli altri paesi?

      questo non è un investimento sociale inutile?

      e perché quando Giovanni Berlinguer provò a correggere questa stortura con la sua riforma il centro-destra e i leghisti impedirono questa che era la prima e più necessaria delle riforme?

      se ci mettiamo questo, e mettiamo il tasso più alto di evasione fiscale rispetto al resto d’Europa, l’investimento reale di questo paese nell’istruzione si abbassa ancora in percentuale e consegna al futuro delle prossime generazioni una società abbruttita e ignorante, che oltretutto sta perdendo tutte le sue giovani intelligenze migliori: non conosco quasi giovane neolaureato capace che in questo momento non stia emigrando in università straniere a lavorare.

      i veri problemi della scuola italiana sono questi, in profondità: le cose che scrivi tu, con tutto il rispetto, sono le cazzate di chi non vuole affrontare i problemi veri del nostro sistema di istruzione e ha demolito in questi ultimi anni il livello complessivo del nostro sistema scolastico, consegnando il paese ad un futuro ,molto mediocre.

  2. oddio, comincio da me: non sono stato costretto a chiedere scusa, semplicemente a precisare il “tono” del post, che aveva un obiettivo diverso….

    ad ogni modo, l’analisi che riporti è ineccepibile: l’evasione fiscale nel nostro paese è la prima causa di una crisi perdurante.
    e non accetto in alcun modo le giustificazioni di chi sostiene che non paga le tasse per non foraggiare i politici ladri: il furto altrui non giustifica il proprio.
    rendiamoci conto una volta per tutte che il sistema paese può reggere solo a patto che tutti si paghino le tasse. solo a tale condizione, infatti, possiamo adempiere a quel “contratto sociale” che si proclama rotto: solo in tal modo, lo Stato può adempiere alle proprie funzioni essenziali e questo è un dovere essenziale di ogni cittadino, corrispettivo dei diritti.
    d’accordo “no taxation without represensation”, ma possiamo anche girarla: “no representation without taxation”….

    • nessuno ti ha costretto: ma il clima culturale attorno a te, o a noi, è tale che, se uno critica gli evasori, deve precisare che intende occuparsi d’altro.

      il tuo post criticava l’evasione fiscale da un punto di vista filosofico e giuridico molto interessante, ma proprio perché era una critica in profondità dell’evasione fiscale, e questo si poteva anche non negarlo.

      però qui abbiamo a che fare con le stranezze incomprensibili della mentalità italiana: tre giorni fa vengono tre addetti della mia unità produttiva a lamentarsi che nella distribuzione del lavoro le avevo penalizzate, favorendo qualcun altro: “be’, vediamo”; faccio io, “potrebbe essere successo senza che me accorgessi, e allora correggo: chi avrei favorito?”; sono stato guardato come se avessi chiesto alle tre mature signore di denudarsi nel mio ufficio: “ah, no, noi questo non lo faremo mai!”, hanno replicato sdegnose, perché si sa, chi in Italia evidenzia un disservizio da correggere fa la spia e non è figlio di Maria; ho ripetuto per due volte la mia gentile richiesta, ricevendo lo stesso sdegnato rifiuto, e a questo punto diciamo che sono diventato sgarbato (anche chi circola sul mio blog sa che cosa intendo dire…).

      questo misteriosa anomalia italiana (da ricondurre indubbiamente alla diseducazione controriformistica e cattolica) è qualcosa di più profondo ancora, che impedisce anche a chi paga le tasse di attivarsi per far sì che le paghino anche gli altri.

      nel post che vorrei dedicare alla ricerca delle soluzioni proporrei un patto fiscale molto netto: che tutta l’evasione recuperata nel 2013 in più rispetto al 2012 venga restituita a chi ha pagato le tasse nel 2012, sotto forma di detrazione fiscale pro quota.

      non credo che questo stanerebbe del tutto i figli di Maria, ma mi auguro che almeno potesse ridurne il numero…

      • bella proposta!
        molto affascinante e un pò inattuabile/controproducente, come tutte le proposte di questo genere “ad effetto”, d’altronde.

        • caro red, non contare troppo sulla mia intuizione, ho bisogno almeno di 10 righe di spiegazioni di più,

          “ad effetto”, “controproducente”, “inattuabile”: mi sembra un affollamento eccessivo se non ci sono spazi con le motivazioni fra un aggettivo e l’altro … 😉

          • la proposta ha un suo fascino, perchè potrebbe effettivamente convincere parte della popolazione a partecipare alla lotta contro l’evasione.
            inattuabile, perchè non come giustificarla legalmente.
            controproducente, perchè scopo della lotta all’evasione è anche quello di aumentare la disponibilità di risorse dello Stato. se quelle recuperate sono date ai cittadini, l’obiettivio viene meno

            • vedi che una spiegazione era utile?

              1) “ad effetto” ora lo spieghi con un “ha il suo fascino”; mi sembra una sfumatura diversa, ma non è il caso di sottilizzare; riflettendoci mentre cercavo di capire la tua critica mi sono convinto che la proposta è veramente più ad effetto (effimero, facendo i conti meglio) che piena di fascino.

              immaginiamo ottimisticamente che per effetto di una norma simile si raddoppiasse il recupero di imposte sottratte all’evasione: da 7 miliardi a 14: ci sarebbero da redistribuire poco più di 100 euro a testa: 500 euro per una famiglia di 4 persone.

              il gioco varrebbe la candela? non è sempre meglio rendersi complici dell’evasione e non pagare l’IVA?

              2) inattuabile, dici, perché non si saprebbe come giustificarla legalmente. strana deformazione tutta italica: la volontà popolare (eventuale) non dovrebbe valere di più delle obiezioni degli avvocati? 😉

              in ogni caso sarebbe realizzabilissima con semplici modesti ritocchi alle aliquote fiscali.

              3) “controproducente” no, non avrebbe nessun effetto negativo; semmai si potrebbe giudicarla inutile per il bilancio dello stato.

              però non stiamo tutti qui a discutere come rilanciare la domanda con politiche neokeynesiane che dovrebbero consistere nel proseguire l’indebitamento statale in periodi di disponibilità decrescenti? eppure qui eccolo un metodo per rilanciar la domanda interna semplice ed efficace!

              su questo piano anche i 40 euro mensili per famiglia potrebbero fare qualcosa per sostenere la domanda.

              senza pensare che il recupero fiscale possa addirittura estendersi ancora, rendendo la proposta stessa estremamente attraente,

              togliendola agli evasori, però, la domanda sul mercato, dirai tu, quindi dov’è l’aumento della domanda?

              eppure queste somme sarebbe più facilmente spendibili ed un effetto di sostegno alla domanda sarebbe innegabile.

              • bhè, avevo già detto che è affascinante….

                il gioco vale la candela a prescindere, per il suo valore simbolico.
                ma no, non direi che quella italiana è una deformazione. anzi! è il fondamento stesso dello Stato di diritto. la volontà popolare ha dei limiti.

                correggo il tiro, ma l’hai già benissimo fatto tu, sul “controproducente”: diciamo semplicemente che avrebbe un effetto diverso da quello che in genere si attende dalla lotta contro l’evasione

                • ok, mi pare che ci siamo chiariti.

                  e siamo arrivati alla paradossale conclusione che la proposta forse alla fine piace un po’ di più a te che a me che ho provato a farla per un po’ di brain storming. 🙂

  3. @redpoz
    sono d’accordo con te che in uno stato democratico sottrarsi al pagamento dei servizi elargiti e’ assolutamente criminale.
    quello che intendo sottolineare e’ l’assoluta asimmetria stato-cittadino.

    per esempio lo stato ti invia una “cartella pazza” ebbene il tuo ricorso si perde nei meandri della macchina fiscale,meandri in cui neppure i fiscalisti sanno orientarsi,intanto il procedimento verso di te continua inesorabile.
    a parte che se hai qualche contestazione devi pagare subito un terzo della somma richiesta e poi ricorrere.
    nei paesi civili,senza andare troppo al nord,in spagna il contribuente ha un preciso referente rintracciabile nel tal ufficio,pronto a rappresentare il fisco.il tutto senza spese di commercialista ecc.

    in fatto di asimmetricita’ la dice tutta la nuova legge che impone ai privati di pagare entro 30 giorni.
    limite da cui lo stato si e’ assolutamente esentato.

    altra aberrazione e’ l’anticipo di imposta,chiamalo anticipo con il suo bel 96% calcolato sull’anno precedente.
    prima era addirittura al 99%.dimmi te in quale rapporto si chiama anticipo..!!
    questo significa che se il prossimo anno il lavoro e’ scarso,ti trovi un credito che ti sara’ rimesso alle prossime calende greche.
    va da se a riprova dell’asimmetricita cittadino-stato che se tu paghi con 12 ore di ritardo (magari sei in ospedale) scatta subito un ammenda e se il ritardo si protrare si sommano multe,interessi e via dicendo.

    ti faccio un ultimo esempio e chiudo qui altrimenti dovrei scrivere per ore.
    tempo fa un tassista anzianotto mi diceva che lui fa solo 3 o 4 corse al giorno tanto per tenersi impegnato,bersi un bianco con i colleghi al posteggio fare quattro chiacchiere e magari se piove non lavorare.E’ nel suo diritto,ha messo un po’ di fieno in cascina e vuole vivere cosi la sua maturita’ senza stressarsi.
    ebbene il fisco non trovandolo in regola con i famigerati “studi di settori” ha preteso un sacco di soldi per presunta evasione.mi diceva sconsolato:”pensa ti che adess go’ de vend la licenza perche’ lauri poc”

    • edoardo,
      premetto che non sono un fiscalista e potrei benissimo errare. tuttavia, ti faccio notare l’allegro paradosso vigente tanto da noi quanto in altri paesi “più civili” (a me lo raccontarono in Germania) per il quale il governo chiama esperti del settore a fare le riforme (fiscalisti, avvocati…) i quali, giustamente, fanno tutto fuorchè semplificare la materia, perchè andrebbe contro il loro interesse….

      nei paesi civili accade anche che ti arrivi il “730” locale già compilato a casa… forse noi italiani lo vorremmo? e dopo come potremmo evadere????
      io accetterei benissimo un sistema come quello spagnolo, con lo stesso tasso di evasione però! perchè diventa inevitabile che più i cittadini “fanno i furbi”, più lo Stato deve diventare repressivo. …perchè in Germania ‘serpico’ non esiste?

      concordo con te sullo scandalo dei pagamenti statali.

      capisco anche il paradosso che mi citi. ma quanti altri invece fanno i furbi?
      ovviamente a me dispiace per quel signore e per i tanti altri, ma rendiamoci conto che la colpa non è dello Stato se questi sono perseguiti e tartassati, bensì dei nostri concittadini che continuano a fare i furbi! se tutti pagassimo, si potrebbe bene allentare un pò i controlli ed i sistemi repressivi.

  4. opinioni stupide,astiose….cazzate……………..una replica,quella di bortocal rozza e maleducata nella forma assolutamente incostistente nella sostanza.
    P:S: lo stesso ministro berlinguer a proposito di SQUOLA ITALIAN affermo’ che il tentativo di informatizzarla non era possibile perche’ il 97% delle risorse servivano per pagare gli stipendi

    • confermo la tua totale mancanza di informazione su ciò di cui scrivi e ti contesto il diritto di dare degli scansafatiche a centinaia di migliaia di persone che nella scuola ci lavorano, nonostante qualche lavativo, con stipendi della metà dei paesi civili e che tengono in piede il paese salvandolo dagli ignoranti come te.

      se tu offendi, come mai ti stupisci di essere offeso in risposta? fai a meno di insultare e vedrai che sarai rispettato.

      mi pare che due facciate di argomenti miei meritassero una attenzione e uno sforzo di risposta maggiore, ma tu sei un tipico esempio di ignorante di un problema che ritiene di potere esprimere pareri senza informazione e che neppure vuole essere informato.

      e comunque, se questo blog non ti garba, che cosa ci vieni a fare?

      solo perché redpoz è più educato di me? 🙂

  5. sei astioso,intollerante ed arrogante da quello che sono riuscito ad evincere mi sembra che sei un aristocratico mascherato da liberal.
    .hai creato il tuo giocattolo e chi non e’ in sintonia o meglio non ti gratifica subito gli scagli contro le solite banali scomuniche per non argomentare civilmete: fascista,leghista,nazista e via dicendo….!!!

    sollazzati e dialoga con i soliti occhiali dogmatici,pensa di essere un “maitre a penser”.ti addolciranno gli anni della…”maturita’”
    vi ha definiti bene il grande montanelli..:i “catto-comunisti distruggeranno l’italia”

    mi congedo dal mare di “cazzate” (mi abbasso al tuo livello) che scrivi e punto su radiomaria.ad ascoltare padre livio,
    un altro stupido dogmatico,ma molto piu’ tollerante.

    • sono un uomo felice e realizzato, direi: lavoro – nella scuola – con 49 anni di contributi pensionistici già versati e rimettendoci 150 euro al mese perché avrei una pensione più alta dello stipendio di tanto, e devo tollerare un saccente che viene a insultare a casa mia la gente perbene e laboriosa come me parlando di cose che non conosce e scrivendo quattro baggianate senza senso con l’aria di quello che la sa lunga?

      sai come si dice in Lombardia? sì, perché bazzichi da queste parti anche tu: ecco, quello, proprio quello: va a darlo via a quelli che ce l’hanno duro, visto che ti piace prendere da loro le stupidaggini che dicono, e non so se altro.

      non sono affatto catto- e anche poco comunista, direi; Montanelli non ce l’aveva con me, ma penso piuttosto con quelli come te.

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