12 risposte a “elezioni in perfetto stile israeliano. – 555

  1. pertinente solo in parte: conosci il film “starship troopers”?
    lì, in un ipotetico futuro hanno pieni diritti civili e politici solo coloro che hanno fatto il servizio militare.
    non è, curiosamente, lo stesso che accade in Israele?

    • non lo so, non sono informato: dici che è così?

      allora qualcosa che renderebbe in qualche modo Israele simile anche alla Svizzera.

      infatti poi ci sono i Cantoni che rifiutano di allargare il voto alle donne… 🙂

      • sono abbastanza convinto sia così: se guardi, tutti i principali politici israeliani hanno fatto una lunga e brillante carriera militare. (per fare un paio di nomi: Sharon, Ohlmer, Netanyahu, Barak….)
        tanto brillante, che se non erano nei reparti “giusti” (aviazione, corpi speciali, servizi segreti), anche la loro carriera politica sarà molto meno significativa.
        ricordi quel documentario che, credo, ti avevo citato qualche tempo fa? Narrava la stessa circostanza: senza una lunga e brillante naja, non sei nessuno.

        • hai dimenticato tra i militari il più importante, Rabin, quello che ha pagato con la vita il tentativo di condurre Israele sulla via della pace, e il killer è diventato quasi un eroe nazionale…

          in ogni caso, io non ho fatto la naja per la mia anomalia cardiaca…, però è anche vero che non sono ebreo, oppure, se lo sono, la conversione risale almeno al mio trisavolo. 🙂

          tornando a Israele, è evidente che la caratteristica che cogli indica bene lo spirito di un popolo che si sente perennemente in guerra.

            • stavo per risponderti: no, Peres mi pare l’unica eccezione…

              poi, per fortuna, ho fatto un giro su wikipedia e sono rimasto di sale:

              Militare [modifica]

              Nel 1947 fu arruolato nell’Haganah (nucleo delle future Forze di Difesa Israeliane) scelto da Ben-Gurion insieme ad altri giovani e venne nominato dallo stesso come responsabile per il personale e l’acquisto delle armi. Nel 1948, Shimon Peres divenne capo della marina israeliana durante la guerra di indipendenza del nuovo Stato israeliano. Alla fine della guerra diventò direttore della delegazione del Ministero della Difesa negli Stati Uniti. Qui ebbe occasione di studiare alla New York School for Social Research e ad Harvard.

              Nel 1953 fu nominato anche Direttore generale del Ministro della Difesa. Era incaricato dell’acquisto delle armi per il giovane Stato d’Israele. In questa carica ottenne diversi successi militari come la Campagna del Sinai, architettata insieme a Gran Bretagna e Francia. Peres in quegli anni puntò a stabilire una forte e avanzata industria militare israeliana, soprattutto nell’aeronautica con la Israeli Air Industries (IAI).

              Gli sforzi di Peres furono ottimi in quanto riuscì ad acquisire dalla Francia il caccia Dassault Mirage III, un aereo militare a reazione, ed un reattore nucleare; era anche in trattative per il più avanzato Mirage 5, ma lo scoppio della guerra ed il successivo embargo bloccarono la vendita, e lo spionaggio israeliano procurò i piani di costruzione, che furono attuati dalla IAI nel caccia Nesher. Infatti Peres puntava ad un programma di sviluppo nucleare (anche militare) e convinse la Francia proprio a costruire segretamente questo reattore nucleare a partire dal 1957.

              quanto a Rabin è il principale eroe della guerra dei sei giorni:
              Rimasto nell’esercito dopo la costituzione dello Stato, divenne Capo di Stato Maggiore dell’esercito nel periodo della guerra dei sei giorni, e si deve a lui, assieme a Moshe Dayan, la concezione di attacco che portò alla distruzione a terra dell’intera forza aerea egiziana e siriana.

  2. secondo me gli israeliani sono dei perfetti coglioni….!!!!

    non hanno capito che i missili sono una provocazione per indurli a reagire.
    naturalmente quei delinquenti di hamas si fanno scudo di civili inermi,donne e bambini per poi denunciare alla pubblica opinione le atrocita’ commesse da Israele….!!!

    anche l’occidente pacifista a senso unico cade nel solito tranello stigmatizzando la barbarie di israele e descrivendo con lunghi e lacrimosi articoli le sofferenze dei palestinesi.omettendo naturalmente che le rampe missilistiche e le armerie sono in moschee, condominii d’abitazione, scuole ma non in tutti gli ospedali perche’ visitati dalla stampa straniera.

    poveri palestinesi usati da tutti perfino dai loro fratelli per sporche,infami strategie…!!!

    • suonino le campane! sono d’accordo perfettamente almeno per il primo 50% e proprio sull’argomento Palestina: che cosa succede? chi è di noi due che impara a ululare andando in giro col lupo? 🙂

      anche io sono convinto che i poveri missili di Hamas sono una pura provocazione per uscire da una situazione senza sbocco, e che Israele non dovrebbe cascarci, considerando che la loro reale pericolosità è praticamente nulla.

      Israele in guerra con Hamas? idiota come mandare gli eserciti in Afghanistan.

      Bin Laden è morto, ma rischia di vincere la guerra, che è costata, secondo le ultime valutazioni, 800 miliardi di dollari; e dunque non è una delle cause secondarie della crisi economica occidentale.

      (faccio poi presente che Hamas è palestinese…)

      non si tratta di porgere l’altra guancia, ma di essere semplicemente scafati.

      dopo di che non è che queste considerazioni possono portarci a dire che i massacri dei civili arabi ci fanno un baffo.

      cadiamo anche noi in una diversa trappola, quella umanitaria? ma non ho modo di dire niente di diverso: sono contro le stragi dei civili ovunque siano e non posso stare zitto quando a compierle sono degli ebrei coglioni.

      piuttosto che cosa impedisce a Israele, con la sua cultura, di capire cose così semplici?

      purtroppo si tratta di una teocrazia, come quella dei talebani, e le teocrazie “ragionano” tutte allo stesso modo.

  3. obbiettivamente ho pensato che anche se ogni tanto cade un missile… poca cosa, con tutto il rispetto per il malaugurato che se lo prende in testa,rispetto a tutta l’imponente struttura mediatica che si muove accanto all’esercito israeliano.

    ma allora che fare…????ce lo becchiamo cosi restando inerti…???

    no..e poi no…!!!
    si lancia contro il territorio da cui e’ stato lanciato il missile un vettore di eguale gittata e potenza…!!!
    ne lanciano tre….si risponde con tre….ne lanciano 50…..si risponde con 50…..!!
    “d’altro canto “occhio per occhio dente per dente” non fa’ parte della tradizione ebraica.

    PENSIERINO PERSONALE:
    sono molto pessimista perche’ prima o poi qualche pazzoide ebreo,mussulmano,ateo o adoratore del sole…mettera’ in qualche testata dei virus o batteri o forme di vita sconosciute ma letali e ce ne andremo tutti a quel paese…..e’ solo questione di tempo…!!

    • hanno speso non so quanto per costruirsi un sistema, pare discreto, di intercettazione dei missili, hanno costruito un muro lungo decine di km, e poi escono dalla loro riserva indiana per fare corpo a corpo con i guerriglieri di Hamas?

      mah!

      il fatto è che la logica del rispondere 10 o 20 o 50 o 100 contro uno ha un padre ben noto, ed è il nazismo, cioè il senso di superiorità della propria “razza”.

      sulla profezia finale, conoscendo gli esseri umani, temo di doverti dare ragione…

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