20 novembre 2012 martedì 08:09
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non ho parole.
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Immagino sia provocatorio.
Come dire: “Avete aumentato tutto… almeno lasciateci “fumare” a poco prezzo” e non ci suicidiamo in massa né velocemente.
Gradualmente, senza dolore…. da ebeti, ecco.
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credo di no, che non lo sia affatto, purtroppo…
provocatorio, semmai, vorrebbe essere il mio post.
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ecco svelato l’arcano: il vero autore di questo post è il suo secondo commentatore, mio figlio, che ieri mi ha portato davanti al manifesto, sapendo che certamente lo avrei fotografato – e pensando anche che probabilmente ci avrei fatto anche un post?
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BASTA CON GLI AUMENTI
80,00 euro COCAINA + 12% dal 2010
12,00 euro MARIJUANA + 20% dal 2010
40,00 euro MDMA + 25% dal 2010
30,00 euro EROINA + 16% dal 2010
LE SOSTANZE STUPEFACENTI SONO UNO STRUMENTO
DI SINTONIZZAZIONE E SINCRONIZZAZIONE
DEI TEMPI DI VITA DEL LAVORO
PRECARIO E INTERMITTENTE
CON LE ESIGENZE DELLA PRODUZIONE CONTEMPORANEA
L’AUMENTO DEL PREZZO DI TALI SOSTANZE
E’ UN ATTACCO INDISCRIMINATO ALLA NUDA VITA
DELLA CLASSE OPERAIA
NOI LA CRISI
NON LA PAGHIAMO
(nell’interpretazione delle ultime due righe aiutano i vecchi studi di papirologia).
* * *
rileggo; la mia mente continua ad andare in tilt.
chi ha scritto questo testo è un poeta e un filosofo.
“l’attacco indiscriminato alla nuda vita della classe operaia” è un’immagine forte.
ma se aumentare i prezzi delle droghe significa attaccare indiscriminatamente la classe operaia significa che, secondo l’autore, oggi gli operai si drogano tutti.
altrimenti l’attacco discriminerebbe, colpendo solo quelli che si drogano, ma lasciando intatti gli altri.
del resto, nel cupo mondo cospiratorio in cui vive l’autore di questo manifesto di protesta, le droghe sintonizzano e sincronizzano i tempi di vita del lavoro precario con le esigenze della produzione.
ma è un bene o un male?
le droghe sono uno schif0so strumento di assoggettamento della classe operaia e dei giovani precari, sembra dire l’autore.
dunque ci aspetteremmo che ne auspichi la sparizione.
e invece no, nel suo roboante linguaggio pararivoluzionario, le desidera.
ma dunque è dalla parte del padrone anche lui?
no, semplicemente tra una canna e l’altra ha perso il principio di non contraddizione.
credo sia inutile procedere oltre.
l’autore, quando ha scritto il manifesto, si era palesemente fatto una bella ripassata di hashish.
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però però questa osservazione è interessante assai.
mi allarga orizzonti interpretativi su spazi nuovi.
comincio a capire perché alcuni teorici che vanno tanto per la maggiore sulla crisi economica siano palesemente altrettanto contraddittori: sono quelli che vogliono uscire dall’euro per combattere meglio la finanza mondiale, ad esempio.
si tratta, come qui sopra, dei teorici alla marijuana: cioè quelli che scrivono in stato confusionale e aldilà del principio di non contraddizione, incazzati come bisce e confusi come una maionese andata a male, quelli che vogliono il contrario di quello che vorrebbero e non se ne accorgono neppure.
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Immagino sia provocatorio.
Come dire: “Avete aumentato tutto…almeno lasciateci “fumare” a poco prezzo” e non ci suicidiamo in massa nè velocemente.
Gradualmente, senza dolore…..da ebeti, ecco.
credo di no, che non lo sia affatto, purtroppo… 😦
provocatorio, semmai, vorrebbe essere il mio post.
MA come saranno arrivati da Roma a Brescia??
Autori sono anonimi indignati del quartiere Pigneto di Roma!
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_settembre_20/droga-manifesti-aument-pigneto-2111899845266.shtml
Il mistero si infittisce!
caro bastiano,
sei stato un segugio straordinario e non so neppure immaginare come hai fatto a risalire all’originale.
ma, come ci dicevamo anche dal vivo, credo che siano andati a finire in quella terra di nessuno dove sinistra e destra cessano di avere il loro colore o rosso e nero, e ci danno un informe marrone, che poi è lo stesso della sostanza puzzolente in cui stiano immersi sino al collo… 😦
qui non si riesce più a capire se abbiamo a che fare con fascisti che fanno la parodia di frange autonome per metterle in cattiva luce, o di qualche rivoluzionario di sinistra scoppiato che fa la parodia di se stesso senza neppure accorgersene..
ormai sotto la voce “classe operaia” (esiste ancora..?? ) si crede di poter leggittimare ogni tipo di cazzata.
sì, ma si tratta oltretutto di cascami culturali di parole d’ordine ammuffite degli anni Settanta.
nel senso che di fronte al moderno potere della finanza attuale, siamo diventati tutti classe operaia.
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.
L’ha ripubblicato su comma22corpus.