27 novembre 2012 martedì 06:34
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se tanta gente pensa che la felicità dipende non da quello che si è, ma da quello che si ha, la prima ragione può essere che hanno davvero troppo poco.
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un giovane amico mi racconta della madre, invalida per una operazione di cancro di dieci anni fa, ma senza pensione per pochi punti, che sopravvive con 700 euro al mese non riuscendo a lavorare più che a part time.
l’incertezza ogni giorno se riuscirà a farcela le sta logorando la vita, e ci sono milioni di persone tormentate dalla povertà, che li costringe a pensare che starebbero meglio se avessero di più.
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ma quelli che non hanno problemi economici ed hanno parecchio e non sono felici lo stesso?
allora il difetto sta in quello che si è, non in quello che si ha, potrebbero cominciare a pensare.
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ma a che pro? tanto mica si può essere diversi da quel che si è, mentre può essere diverso quel che si ha.
per questo per molti è meglio pensare che la felicità dipende dai soldi, anche di fronte alla prova concreta del contrario.
ci basti pensare, ad abundantiam, a tutti i ricconi che hanno buttato via le loro vite non riuscendo a riempirle con qualcosa di meglio che alcool e droga…
e i benestanti di mezza o più che mezza età che si riducono a riempirsi la vita di blog, dove li metti? 😉
e poi, aspetta, hai dimenticato i travestiti…
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.