Vendola e l’arte di suonare l’ARPA (di Puglia per l’Ilva di Taranto). – 583

2 dicembre 2012 domenica 09:50
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devo ad un’amica di vita e di blog l’impegno di chiarire i miei conti con Vendola, che una volta ho chiamato il nostro Obama bianco, e cui ho dedicato due video sul mio canale You Tube, e di dire perché me ne sono disincantato, come molti, ma a differenza di lei.
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premetto che viviamo nel regno delle tenebre, dove tutti in politica sono ciechi, e tra i politici Vendola più che cieco potrebbe sembrare ai benevoli soltanto orbo: Vendola al momento non risulta indagato, per i suoi comportamenti sulla vicenda dell’Ilva, ma non mi basta.
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prendo le informazioni che lo riguardano dal Fatto Quotidiano del 26 novembre, articolo di Francesco Casula, cioè dal giornale che penso possa essergli meno ostile; e tuttavia quel che si legge qui non differisce da quanto abbiamo potuto vedere anche su altre testate.
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associazione a delinquere, disastro ambientale, concussione sono i reati per i quali la Procura di Taranto ha proceduto nei giorni scorsi a sette arresti nell’ambito dell’inchiesta “Ambiente svenduto”, anche per le coperture politiche date negli anni passati all’inquinamento omicida prodotto dall’Ilva nell’area tarentina.
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Giornalisti compiacenti, funzionari amici e politici sottomessi avrebbero contribuito ad occultare il disastro ambientale oggi contestato ai vertici dello stabilimento.
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al centro dell’inchiesta ci sta Girolamo Archinà, già consulente dell’Ilva, “pizzicato dalla guardia di finanza il 26 marzo 2010 mentre incontrava l’allora perito della procura in un’indagine sull’Ilva per consegnargli (,,,) una tangente di diecimila euro, per ammorbidire una perizia”.
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nell’ordinanza di custodia cautelare del Giudice per le indagini preliminari si legge:
Numerosi e costanti contatti di Girolamo Archinà, direttamente, e di Fabio Riva, indirettamente, con vari esponenti politici tra cui il governatore della Puglia Nichi Vendola.
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Fabio Riva è il figlio del proprietario (in senso lato) dell’Ilva, Emilio, agli arresti domiciliari dal 26 luglio, ed è il vicepresidente di Riva Group, che si è sottratto, come noto, all’arresto.
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in una mail del 22 giugno 2010, Archinà informa Fabio Riva di un incontro avuto a Bari con Vendola, subito dopo il documento dell’Arpa Puglia che sottolineava i livelli di inquinamento prodotti dall’azienda:
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“il presidente Vendola si era fortemente adirato con i vertici dell’Arpa Puglia, cioè il direttore scientifico Blonda e il direttore generale Assennato, sostenendo che loro non devono assolutamente attaccare l’Ilva di Taranto e piuttosto si dovevano occupare di stanare Enel ed Eni che cercavano di aizzare la piazza contro l’Ilva.
Vendola aveva pubblicamente dichiarato che il ‘modello Ilva’ doveva essere esportato in tutta la regione riferendosi, chiaramente, alla famosa ‘legge sulla diossina‘ la cui gestazione era stata evidentemente frutto della concertazione tra la Regione e l’Ilva che aveva sempre osteggiato il cosiddetto ‘campionamento in continuo’, ottenendo, appunto, in tale legge che ciò non fosse imposto”.
vi era anzi stata la promessa “del presidente Vendola di occuparsi personalmente della questione Arpa al suo ritorno dalla Cina”.
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il 30 giugno 2010 Archinà viene intercettato mentre dice al segretario provinciale della Cisl di Taranto Daniela Fumarola: .
“l’avvocato Manna (allora capo di gabinetto di Vendola) e l’assessore Fratoianni erano stati incaricati dal presidente Vendola di ‘frantumare Assennato’”.
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il 2 luglio 2010 viene invece intercettato l’allora direttore dello stabilimento di Taranto Luigi Capogrosso e uno degli avvocati dell’Ilva, il quale “riferisce che Archinà ha avuto contatti con il capo di gabinetto di Vendola il quale ha riferito che sono contro Assennato e che cercheranno di farlo fuori”.
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fino a qui siamo al consueto quadro criminal mafioso nel quale normalmente opera la politica italiana senza troppe distinzioni.
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potrebbe esserci ancora un dubbio residuo che tutto questo sia millantato credito, oppure che Vendola non sappia nulla di quello che avviene alle sue spalle: che si sia scelto come capo di gabinetto un mascalzone e lo ritenga una persona onesta?
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basta credere anche a Babbo Natale e la risposta è sì.
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ma poi vi è una intercettazione telefonica del 6 luglio 2010 di Vendola personalmente, evidentemente di ritorno dalla Cina:
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”Col mio capo di gabinetto… siamo rimasti molto colpiti… Siccome ho capito qual è la situazione… volevo dire che… mettiamo subito in agenda un incontro con l’ingegnere…
State tranquilli, non è che mi sono scordato.
Va bene, va bene, noi dobbiamo fare… ognuno fa la sua parte…
E dobbiamo però sapere che… a prescindere da tutti, il procedimento, le cose, le iniziative… l’Ilva è una realtà produttiva… cui non possiamo rinunciare… E, quindi… fermo restando tutto dobbiamo vederci… dobbiamo ridare garanzie…
Volevo dirglielo perché poteva chiamare Riva e dirgli che.. il presidente non si è defilato”.

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il Giudice delle indagini preliminari trae coerentemente le sue conclusioni, anche se poi stranamente non manda a Vendola neppure un avviso di garanzia (ma forse dipende dal fatto che eravamo sotto primarie del Partito Democratico?):

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“Il complesso delle intercettazioni relative alle pressioni sul professor Assennato è da ritenersi, oltre ogni ragionevole dubbio, assolutamente attendibile, così come è altrettanto evidente… che il tutto si era svolto sotto l’attenta regia del presidente Vendola e del suo capo di gabinetto avvocato Manna”.

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Assennato era in quel periodo in  contatto con il tribunale, ha un incontro riservato il 7 giugno 2010 presso la questura di Taranto col procuratore di Taranto, ma, secondo la ricostruzione del Giudice, un ispettore di Polizia in servizio alla Digos di Taranto informa subito Archimà dei contenuti di quel colloquio:

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“Il procuratore aveva chiesto al direttore dell’Arpa Puglia ulteriori notizie circa gli esiti delle rilevazioni sulle emissioni di benzoapirene da parte dell’Ilva spa, aggiungendo inoltre di aver captato che nel termine di 30 giorni era stata chiesta un’ulteriore relazione, in quanto erano ipotizzabili reati di disastro ambientale ed il procuratore intendeva identificarne le persone fisiche responsabili”.

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fino a qui le indagini della magistratura.

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e adesso sentiamo Vendola, he sceglie, per ribattere, il Graffio“, in onda su Tgnorba 24. 

Il direttore dell’Arpa Giorgio Assennato può raccontare se ha mai subito o pressioni o tirate d’orecchie da parte mia.

Le mie pressioni sono andate sempre nella direzione di essere inflessibili in termini di ambientalizzazione.

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siccome sono anche iscritto alla pagina twitter di Vendola, la tesi viene ribadita dal governatore anche in questo primo dei due tweet che dedica in tutto alla faccenda:

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Non solo non ho esercitato pressioni ma x me è stato importante battermi perchè l’Arpa diventasse sempre più autorevole e indipendente #Ilva

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questa difesa non è pertinente: Vendola non è accusato di avere fatto pressioni sul presidente dell’Arpa, dato che evidentemente non lo considerava manipolabile, ma di avere promesso di agire per farlo destituire.  

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Assennato, sentito dal secondo dei media su cui Vendola ha deciso di difendersi, cioè VanityFair.it. (non sto scherzando), conferma, ma a leggere bene smentisce:

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«Non ho mai ricevuto pressioni dalla Regione.

Abbiamo soltanto avuto alcune discussioni, peraltro fisiologiche in un rapporto tra un organo tecnico come il nostro e una struttura politica».

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sulla sua pagina twitter Vendola rilancia la notizia:

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#Ilva: «No. Mai ricevuto pressioni da Vendola» Intervista prof. Assennato a Vanity Fair  http://www.vanityfair.it/news/italia/12/11/27/giorgio-assennato-intervista-pressioni-vendola-ilva#.ULTQ7pxPiQo.twitter …

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Vendola aveva dichiarato di avere fatto pressioni sempre nella direzione di essere inflessibili; non è certo quello che diceva al telefono ad Archinà, e quando Assennato parla di discussioni tra un organo tecnico e la struttura politica non intende certo dire quel che dice Vendola, e cioè che l’intransigente era lui e discuteva col direttore dell’Arpa perché l’Arpa era troppo arrendevole.

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suvvia, a chi vuole darla a bere Vendola?

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Franco Metta ‏@francometta

@NichiVendola Che poteva dire Assennato senza auto incriminarsi ? Testimonianza decisiva…… ma mi faccia il piacere (Totò).

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ma poi, diciamola tutta: sei al centro di uno scandalo inimmaginabile e usi per difenderti l’intervista ad un  altro su Vanity Fair?
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@NichiVendola Vanity Fair? E’ più credibile mi zia.

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comunque, per completezza di informazione, ecco il testo dell’intervista rilasciata da Assennato a Vanity Fair.

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però sia chiaro, molto chiaro, che non mi basta e che Vendola non può pensare che ci accontentiamo di quel che dice un altro, sinora non ha dato personalmente alcun chiarimento pubblico analitico e documentato su quel che risulta politicamente a suo carico e che il MINIMO che dovrebbe fare è convocare una conferenza stampa e sottoporsi alle domande dei giornalisti.

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Intervista di Vanity Fai al Direttore dell’ARPA Puglia, Assennato. 

Avete mai ingaggiato duri confronti con la Regione?
«Soltanto uno, sull’uso del fotovoltaico in ambito rurale. E la spuntammo».

E in merito alla vicenda Ilva?
«Non abbiamo mai avuto conflitti. La Regione ha tenuto sempre conto del nostro lavoro tenico nella formulazione di tutte le sue leggi sulle emissioni di diossina, di benzoapirene e sulla valutazione del danno sanitario. Leggi molto innovative, non certo tenere con l’Ilva».

Aveva rapporti con gli uomini dell’azienda?
«Certo. Ho sempre concepito quest’agenzia come un organo tecnico a disposizione anche delle imprese. Interagivo con i vertici, tra cui il direttore generale delle relazioni esterne, Archinà».

Quello che parlava «di distruggerla». Ha mai pensato che pensavano di estrometterla?
«No. Certo, non gradivano i nostri rapporti, ma non pensavamo fosse una cosa personale».

Possibile allora che i vertici dell’Ilva millantassero?
«Potevano, ma non posso saperlo. Di sicuro non emerse mai ufficialmente quello spirito di distruzione nei miei confronti. Sarà la realtà di un’azienda che evidentemente ha seguito una strategia di gestione ambientale suicidaria».

25 risposte a “Vendola e l’arte di suonare l’ARPA (di Puglia per l’Ilva di Taranto). – 583

  1. Purtroppo hai ragione. vendola con questa vicenda si è sputtanato completamente! E mi secca molto da iscritto a SEL…

    Anche se nella tua ricostruzione c’è una tendenza (alla FattoQuotidiano) a vedere reati o malcostume dietro ad ogni parola. Quando vendola dice che si è battuto per un’ARPA indipendente credo si riferisca ad una politica di generale potenziamento economico ed umano di ARPA, non alla questione Ilva. É chiaro che dopo aver potenziato ARPA questa diventi uno strumento in grado di rendere evidenti i problemi ambientali! E subito infatti dimostra il grave i inquinamento dell’Ilva!

    La magistratura che aspetta il lunedì dopo le primarie per rendere noto il tutto mi inquieta più di tutto il resto.

    Con questo per me vendola e SEL hanno chiuso….

  2. a Vendola gliel’ho già perdonata una volta, ed era giusto all’inizio della storia di questo blog, tre anni fa, quando dissi che pensavo dovesse dimettersi dopo lo scandalo Frisullo, che era il suo vice:
    https://bortocal.wordpress.com/2009/06/23/117-m-interessa-di-piu-frisullo/

    ho anche criticato la sua indulgenza verso il clericalismo: https://bortocal.wordpress.com/2010/10/24/354-vendola-e-il-clericalismo/

    per un certo periodo, la fase ultimissima del berlusconismo nel quale il PD di D’Alema e Veltroni vaneggiava dietro ogni possibile tipo di inciucio, ho appoggiato Vendola, pensando persino che potesse essere il leader di un governo post-berlusconiano: https://bortocal.wordpress.com/2010/07/26/249-vendola-il-nostro-obama-bianco/

    prendevo lucciole per lanterne!

    poi c’è stato lo scandalo di quel primario scelto da lui, dell’avviso di garanzia e della richiesta di rinvio a giudizio, però respinta con assoluzione piena, perché il fatto non sussiste, e qui mi sembrava di essere stato troppo Savonarola nei suoi riguardi.

    e va bene anche questa, anche se un’assoluzione giudiziaria non è per ciò stesso una assoluzione politica, altrimenti Berlusconi sarebbe innocente come un bambino.

    ora ha un nuovo avviso di garanzia per abuso d’ufficio, peculato e falso, per una transazione da 45 milioni di euro tra la Regione Puglia e l’ospedale ecclesiastico Miulli di Acquaviva delle Fonti. Secondo il delegato dell’ospedale, la transazione non è mai stata eseguita.

    e adesso questa, che ho cercato di trattare con molta prudenza e senza scandalismi: senza verdetti di condanna, ma dicendo che uno perfettamente innocente non si difende così.

    non ho detto che la magistratura aspetta le primarie, perché tutto è già noto, ho detto che non l’hanno incriminato, prima delle primarie, e probabilmente lo hanno fatto perché considerano i fatti accertati troppo fragili sul piano processuale per una condanna.

    ma a me sembrano, e vedo che siamo d’accordo, abbastanza seri per un giudizio politico.

  3. ti prometto che studierò questo vero e proprio fascicolo e ci rifletterò.
    Avresti potuto essere un ottimo detective, detto senza ironia.Buonanotte.

    • cara patrizia, un abbraccio veloce prima di andare al lavoro.

      ti confermo di essere un buon segugio 🙂 :): pare che abbia appena risolto un importante caso anche nella realtà, ma purtroppo non posso parlarne qui, perché è troppo legato al mio lavoro.

      • Oh, ma lo sai che del titolo di questo tuo articolo ce ne siamo resi conto solo ora?! Non l’avevamo letto! Quello sì che è geniale!
        Già che ci siamo volevamo farti un paio di domande che non c’entrano niente: sai mica se la Enrica Lexie trasportava petrolio? E se si, era petrolio destinato alla raffinazione per essere trasformato in benzina?
        Ah, un’altra cosa, ma te la chiediamo per email.

          • Grazie mille! Per il momento ci basta questo. Sapevamo che con i tuoi poteri paranormali o con i vecchi amici del cesis (nome in codice “google”) qualcosa sarebbe scappato fuori.
            Grazie ancora, un saluto

            • poteri paranormali?

              e tu come fai a saperlo?

              chi ti ha raccontato di quella volta che ho intervistato Feltrinelli durante una seduta spiritica? 🙂

              • Ce lo ha detto lui. Il fatto incredibile è che c’è una relazione con l’articolo che pubblicheremo tra cinque minuti e Feltrinelli, però non ricordiamo se direttamente con Feltrinelli o con un suo amico.

                • ah ah, ce ne siamo di matti in giro per il web… 🙂 🙂 🙂

                  una delle tre faccine è la mia, le altre due sono a vostra disposizione…

                  complimenti per il post, penso di ripubblicarne la prima parte più tardi qui da me…

                  • Comunque la parte relativa a Feltrinelli è quella del “proverbio militare”, se non ricordiamo male è di un suo amico, ma non ricordiamo quale. Sapremmo anche dove andare a rispolverare la memoria, ma non abbiamo il documento con noi. Quindi almeno i poteri paranormali ce li hai davvero. 🙂 🙂

                    • «Spara oggi, spara domani, qualcuno si fa male» potrebbe adattarsi a Feltrinelli se ammettessimo che lui stava davvero piazzando una bomba di notte arrampicato su un pilone.

                      mi sembra la storia di Oswald, frutto delle stesse menti…

                      ma se invece era stato rapito dalla CIA, come lui andava raccontando nella seduta spiritica…

                      comunque lasciamo perdere, se c’è stata una coincidenza, ha da sola del paranormale senza neppure scomodare i morti… 😦

  4. @ sporchibanchieri

    una certa propensione alla paranormalità sembra un male di famiglia, e per quanto ne so inizia almeno da una mia bisnonna la cui storia avevo cominciato a raccontare a dicembre su questo blog, sezione bortoletterarura, ma mi sono fermato prima di dover cominciare a raccontare le sue apparizioni in sogno a diversi membri della famiglia… 🙂

  5. @ sporchibanchieri

    una certa propensione alla paranormalità sembra un male di famiglia, e per quanto ne so inizia almeno da una mia bisnonna la cui storia avevo cominciato a raccontare ad agosto su questo blog, sezione bortoletterarura, ma mi sono fermato prima di dover cominciare a raccontare le sue apparizioni in sogno a diversi membri della famiglia… 🙂

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