27 gennaio 2013 domenica 11:55
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una recente ricerca psicologica dimostra che la gente crede a quello che vuole sentirsi dire dopo che l’ha sentito una volta, anche se riceve informazioni che dimostrano ampiamente che l’informazione è falsa.
la conoscenza è solo un aspetto secondario degli istinti e degli appetiti.
in poche parole gli appetiti si sottraggono alla filosofia di Popper e non sono falsificabili.
Quando sento qualcosa che mi “fa comodo”…inizio ad essere molto diffidente.
perché così diffidente verso te stessa?
io invece quando sento che qualcosa mi piace, comincio a cercare tutti gli argomenti razionali per darmi ragione…. 😉
Forse chi ha appetito non ha scelta. La voce della ragione si fa di lato e fa comandare la voce dell’appetito 🙂
Credo sia una voce sincera e anche intelligente: viene dall’istinto ed è parente dell’intelligenza inconsapevole 🙂
l’appetito parente dell’istinto, ma anche dell’intelligenza intuitiva (o inconsapevole)…
devi spiegare meglio, credo… 🙂
obbedisco 🙂
Il mio commentino non ha niente di serio, procedo comunque nel rendere semplice quello che complicato non è 🙂 Non ho detto che l’appetito è parente dell’istinto. Ho detto che la voce dell’appetito viene dall”istinto che è parente dell’intelligenza inconsapevole. Ho riproposto anche per l’istinto la parentela che l’intuito ha con l’intelligenza inconsapevole ( cfr., altro post). Ma forse l’intelligenza inconsapevole è parente stretta all’intuito e larga all’istinto 🙂
ecco, così è chiaro, adesso: parente alla larga, magari anche acquisita… 🙂
ci sono parenti e parenti
se dici l’istinto lo facciamo cugino che parte dal quarto grado
se dici l’intuito lo facciamo nipote che parte dal terzo grado
quando non metto le virgole non si capisce niente 🙂
ma no che ho capito, credo…
c’è anche il sesto grado, e ci sono i sei gradi di separazione… 🙂
partiamo da qui che l’appetito e la ragione ci stanno dentro perfino loro, che neppure si conoscono.
io però rovescerei le parentele: istinto e appetito potrebbero essere nipote e nonno.
invece farei cugini alla lontana la ragione inconsapevole e gli altri due…
Ma no, l’appetito è la voce dell’istinto e ci sta dentro, è discendente di primo grado.
L’intelligenza inconsapevole è parente di quarto grado dell’istinto ( volgarmente detto primo cugino) e di quinto grado dell’appetito, discendente dell’istinto (4+1=5). Con wuesti numeri non mi freghi 🙂
🙂 🙂 🙂
abbiamo un nuovo dilemma del tipo dell’uovo e la gallina.
è nato prima l’istinto o l’appetito?
io dico che l’appetito viene prima: senza appetito e senza cibo, niente istinto.
io parlavo poi dei Sei gradi di separazione: mai visto il film?
certo conosci la teoria, almeno.
no, non conosco i sei gradi di separazione, conosco i sei gradi di parentela, dopo acchiappa lo Stato 🙂
ah, questa non la sapevo, però non mi tocca: ho diversi gradi di parentela a disposizione.
i sei gradi di separazione sono quelli della teoria che dice che ogni essere umano, attraverso una rete di conoscenze di sei gradi (io conosco Tizio, primo grado, Tizio conosce Caio, secondo, Caio conosce Sempronio, terzo,e così via sino al sesto, entra in contatto con qualunque altro essere umano sul pianeta.
in astratto è dimostrabile matematicamente, ma non sono sicuro che funzioni, ad esempio con le tribù dell’Amazzonia profonda; però nel dir così già mi viene in mente uno che c’è stato. e quindi siamo già molto avanti solo col primo grado…
Bella sta storia, ma noi eravamo in contatto prima di contattarci? 🙂
indubbiamente sì, nel cerchio nietschiano dell’eterno presente! 🙂
Meglio di niente 🙂
wow, ma tu mi provochi…
tutto è meglio di niente.
ma il niente è meglio di tutto.
Facciamo che io mi tengo il tutto, che è meglio di niente.
Facciamo che a te resta il niente, che il tutto è mio.
le donne hanno sempre avuto più senso pratico degli uomini, non c’è gara…
temo sia giunto il momento per me di andare a dormire.
e non mi devo neppure spostare da dove sono, per farlo…
buona notte a te, e grazie della salutare compagnia…
Sogni belli 🙂
Pessoa: “Nasce un Dio. Altri muoiono. Non ci è giunta
né ci ha lasciato la verità: muta l’Errore.
Abbiamo ora un’altra Eternità,
e ciò che è passato in fondo era migliore.
Cieca, la Scienza ara gleba vana.
Folle, la Fede vive il sogno del suo culto.
Un nuovo Dio è solo una parola.
Non credere o cercare: tutto è occulto.”
[‘Natale’]
la questione della ricerca psicologica è molto interessante, è come se l’uomo avesse bisogno di conferme sulle proprie “aspettative” mentali, per quanto illusorie e non rispondenti alla realtà esse siano. anche a prescindere dai fatti concreti… e dopo ci si stupisce se si arriva alla schizofrenia.
io non parlerei di “appetiti”, ma questo immagino sia secondario.
il testo di Pessoa è stupendo, lo conoscevo già, ma fa sempre una forte impressione rileggerselo all’improvviso.
la scelta della parola appetiti è meditata: usare “istinti” porta direttamente dentro la cultura cattolica che individua gli istinti soprattutto nell’area sessuale, che desidera tenere sotto controllo e, se possibile, reprimere.
usando la parola appetiti ho voluto riferirmi ad un concetto più vasto, dato che nessuno considererebbe l’appetito immorale, anzi, a volte ha perfino qualcosa di positivo, e le mamme si preoccupano sei i bambini non hanno appetito.
ecco, l’appetito può essere visto, anche lui come un istinto, ma senza riprovazione.
quando saremo capaci di considerare anche il desiderio di sesso come il desiderio di mangiare, la moralità umana avrà fatto dei grandi passi avanti.
(temo di averti usato come semplice spunto per considerazioni in libertà: stavo a vedere se nasceva un nuovo borforisma, ma il discorso mi sembra troppo complicato, va ridotto all’essenziale).
sai che la sperimentazione umana è vietata, vero? (almeno in fasi iniziali dei protocolli)
…ora, dovremmo capire se i blogger possono o meno rientrare nel divieto 😉
be’ a vietare la produzione di borforismi attraverso la comunicazione con altri soggetti non ha certamente ancora pensato nessuno, dato che la parola NON ESISTE e QUINDI non può neppure essere vietata, odi malizia… 🙂 🙂 🙂
il borforisma, comunque, alla fine, come hai visto, è nato. 😉
appena diventerò avvocato o capo del governo (a seconda di quale sia la più rapida e meno improbabile) avrai mie notizie per avere quanto mi spetta come contributore alla nascita di questo ed altri borforismi!!!! 😉
dovrai passare attraverso una preventiva riforma del vocabolario…, posso dormire sonni tranquilli.:)
bah, se mi riesce una delle due non avrei più ostacoli… quella riforma sarebbe una bazzecola da “primi cento giorni”
hanno i primi cento giorni anche gli avvocati? 🙂
per il resto, la strada delle primarie la vedo dura… 🙂
macchè scherzi, faccio le primarie per diventare avvocato ed un esame scritto/orale come presidente del consiglio.
vedrai che è fatta!
le primarie per diventare avvocato le fai tra gli avvocati? mmmm, quelli vi boccerebbero tutti, voi concorrenza nascente…
e anche nello scritto per diventare presidente del consiglio ti vedo messo male: hai una sintassi corretta, un lessico che non è brianzolo italianizzato e sei perfino coerente nelle argomentazioni: finirai bocciato!
caspita, non avevo pensato a questi inconvenienti….
però le primarie sarebbero fra i praticanti, non fra i già avvocati…. basterà mettersi d’accordo: oggi a te, domani a me.
e sugli scritti, credo di poter sgrammaticare almeno un pò. magari sotto acidi
@ redpoz
primarie fratricide, allora?
speriamo vadano come quelle del Partito Democratico…
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.