29 gennaio 2013 martedì 08:03
.
viaggiare è anche costruire una rete di relazioni psicologiche, immaginali, affettive con i luoghi in cui passiamo parte della nostra vita.
il mondo non è più lo stesso, dopo avere cominciato a viaggiare: la nostra patria interiore si allarga e il concetto di “filantropia universale” degli antichi stoici smette di essere filosofico per diventare psicologico.
il più grande imperatore romano, Adriano, lo sapeva: dedicò una parte importante del suo tempo di imperatore a visitare le diverse regioni dell’impero, diventando il primo imperatore che lo aveva vissuto quasi tutto e lo sentiva come cosa sua.
spesso tutto quello che differenzia un uomo banale da uno saggio è che il secondo ha viaggiato.
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.
Tu se molto saggio ✌️
in effetti ho molto viaggiato, se viaggiare non vuol dire soltanto cambiare luogo. 😉
Certo che no ci vuole passione, desiderio di imparare senza paura, solo un po’ di cautela … Essere motivati ,per me ci vuole amore e capacità di adattamento…altrimenti ci si stanca . Non ti pare ?
ci si stanca sempre, non c’è dubbio. ma stancarsi, per me, non è un fatto negativo per se stesso: dipende per che cosa ci si stanca, e nel viaggiare ne vale sempre la pena.
L’ha ripubblicato su comma22corpus.
Si ci si stanca e la stanchezza si sente , solo che a volte non pesa troppo ,se ci sentiamo davvero appagati sprofondiamo in un sonno ristoratore …forse .
.