la televisione come strumento di controllo delle nascite e il jogging come antidoto. – 66

7 febbraio 2013 giovedì 13:52

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Qualche anno fa cominciarono a uscire anche sulla stampa non specializzata i risultati di alcune osservazioni sociologiche tra la diffusione delle televisione e la diminuzione del tasso di natalità.

Precise analisi condotte in poverissimi villaggi africani oppure indiani dove la televisione era stata introdotta recentemente avevano evidenziato una diminuzione parallela dei concepimenti.

L’interpretazione del fenomeno appariva piuttosto semplice, perfino banale e coincideva e contrario con quanto avvenuto in occasione di un celebre black out a New York durato una notte intera: in quel caso le nascite dopo nove mesi dopo avevano registrato un improvviso e isolato aumento non spiegabile in altro modo: in mancanza di alternative, le coppie si erano dedicate con entusiasmo al divertimento più antico concesso alla specie umana (e non solo); poi magari la difficoltà di reperire i condom al buio ci aveva messo del suo.

Comunque, ecco che lì era l’assenza della televisione che aveva migliorato le nascite, così come in altri contesti la novità della televisione aveva evidentemente indotto gli esseri umani a praticare meno sesso.

* * *

A questo punto, vorrei proseguire sul filo dell’ironia, con qualche ulteriore considerazione.

Forse la televisione con i suoi spettacoli era già in grado di offrire qualche soddisfazione alla libido individuale, che rendeva superflue attività più impegnative per soddisfarle?

Oppure, al contrario, la contemplazione della televisione aveva in se stessa degli effetti così deprimenti da far passare la voglia anche all’individuo potenzialmente più arrapato? 

Ma possiamo permetterci anche di essere del tutto banali?

Forse la televisione sa come trattenere gli spettatori a sé finché il sonno li vince e dopo, a neuroni che si vanno spegnendo, non è più il caso di pensare al sesso, che viceversa ci vuole bene svegli ed impegnati?

* * *

Sia come sia, e qui l’ironia può essere abbandonata, altri ricercatori cominciarono, indipendentemente dai primi, ad osservare nei paesi civilizzati una rapida e progressiva diminuzione della produzione di spermatozoi nei maschi giovani, tanto che sulle riviste un po’ più specializzate recentemente hanno cominciato a levarsi vere e proprie grida di allarme: la fertilità stessa della specie umana appariva in pericolo: in due o tre decenni si era registrata una diminuzione superiore al 30% del numero degli spermatozoi prodotti da un maschio giovane.

Un inesperto potrebbe anche dire che passare in un atto di fecondazione dalla emissione di 500 milioni di spermatozoi, cioè di potenziali esseri umani, secondo le deliranti teorie della Chiesa cattolica, a 350 milioni, non sembrerebbe una cosa così drammatica.

 Ma, siccome la natura che ama la competizione e la selezione, e quindi lo spreco, ha previsto che l’unico spermatozoo, che, a volte, eventualmente vince, esce da una eliminatoria che ha una platea di concorrenti così elevata, e diminuire il numero dei partecipanti può abbassare la qualità della selezione stessa.

È quasi lo stesso risultare primo fra 500 milioni oppure fra 350 milioni, ma forse la qualità del vincitore potrebbe declinare leggermente.

 * * *

In ogni caso le cause di questo declino restavano oscure: inquinamento, stress, declino biologico dovuto alla nuova medicina che ha ridotto l’eliminazione dei più deboli ad opera delle malattie?

Interpretazioni e spiegazioni possibili si sono intrecciate a lungo, anche perché, secondo alcuni, era urgente individuare la causa e trovare un rimedio.

 * * *

Ma a questo punto è uscito uno studio empirico di impostazione nuova, fondato sulla osservazione dei fatti e non su teorie astratte che ha chiuso il circolo.

Vi è una correlazione diretta fra l’esposizione alla televisione e la diminuzione della produzione di spermatozoi nei maschi adulti.

Non è detto che questa sia l’unica causa che assorbe ogni altra dimensione del problema: tuttavia la correlazione è certa: la televisione diminuisce le nascite non solo perché induce gli umani a praticare meno il sesso, ma anche perché ha delle dirette conseguenze fisiche e li porta a produrre meno gameti per la riproduzione.

Qualcuno dice che si tratta soprattutto di una conseguenza della diminuzione dell’attività fisica indotta dalla televisione, dato che la produzione degli spermatozoi nei maschi sembra in relazione col movimento fisico; altri avanzano l’ipotesi di un effetto perverso delle radiazioni elettromagnetiche sulle gonadi maschili, ma non ce ne sono prove.

Ma in sostanza sarebbe come se l’homo televisivus venisse riconosciuto dalla natura come più inadatto o meno propenso alla riproduzione dell’uomo barbarico delle savane.

 * * *

Arrivato a questo punto l’autore di questo post ha ancora voglia di fare dell’ironia a carico di se stesso, a partire però dalla premessa necessaria (vista i seguiti presunti) che io la televisione non la guardo più da almeno 15 anni.

Perché le osservazioni finali alle quali ho lasciato libera espressione, mi lasciano del tutto sguarnito di fronte ad un dilemma difficilmente risolvibile.

Prima opzione: la televisione, verso cui mantengo uno snobistico e pluridecennale disprezzo, va dunque combattuta ancora con maggiore forza, ora che ne è dimostrata la dannosità persino sanitaria?

Seconda opzione: a sorpresa, invece, la televisione si rivela benefica, dato che contribuisce in modo incruento a diminuire il tasso di natalità?

Sarebbe il trionfo definitivo della serendipity e la dimostrazione della impossibilità di programmare razionalmente alcunché, considerando che ogni fenomeno attorno a noi è altrettanto imprevedibile nei dettagli di una precipitazione metereologica?

Dove, se qualche volta azzecchiamo, è serendipity e prova della serendipity anche questa, e non del fatto che noi sappiamo davvero prevedere alcunché.

Una voce cattiva dentro di me mi dice persino che la televisione potrebbe essere l’ultima manifestazione del rinnovamento, su nuove basi, della selezione della specie umana: se fa così male a chi se la guarda, peggio per lui: per una volta saranno gli stupidi a riprodursi di meno.

* * *

Ma niente di tutto questo è neppure vagamente sensato. 

Se la televisione fa male perché riduce il movimento fisico a cui è collegata la produzione degli spermatozoi, perché un corpo maschile umano sano è un corpo che vive nei modi per i quali è stato programmato, muovendosi, correndo, facendo fatica, allora questi effetti si estendono con tutta naturalezza anche a chi usa internet al posto della televisione.

E persino all’autore che ha dedicato a questo post quasi demenziale una parte preziosa del suo tempo, che avrebbe potuto meglio impiegare facendo jogging.

E se la selezione naturale privilegia chi fa jogging a chi guarda la televisione o lo schermo del pc, non venite a dirmi che segue un qualunque criterio definito o che favorisce il migliore: perché fare jogging non è certamente più intelligente che restare seduti a guardare la tv o a smanettare su internet!

* * *

Questo è un post sulle conseguenze non prevedibili delle azioni umane.

Potrebbe essere considerato una riflessione sulla serendipity, cioè sulla casualità.

Ma constatare quotidianamente in ogni occasione e ambito sia individuale sia collettivo quanto esteso sia il regno dell’incertezza, delle conseguenze non volute, non calcolate e non previste, lo trasforma in una riflessione globale sui limiti della nostra ragione.

L’indeterminazione quantistica che domina i fenomeni fisici a livello subatomico potrebbe essere facilmente definita come il principio base della stessa vita sociale e persino delle biografie individuali.

6 risposte a “la televisione come strumento di controllo delle nascite e il jogging come antidoto. – 66

  1. Beh allora mi va bene… corro circa 8km ogni alba e non guardo televisioni da anni.
    E in effetti c’ho ogni secondo ‘na voglia matta di… ehm.

    Sono della tesi che la televisione ammazza il corpo. A partire dal capo là sopra, il cervello.

  2. Premetto che vado matto per i tuoi post, ma qui secondo me ti sei complicato il ragionamento,
    Io ho due teorie piu semplici
    1-È chiaro che la tv inibisce i desideri carnali dell’uomo! Infatti Silvio da muratore ha deciso di investire nella tv, pensando: stai a vedere che mi faccio tutte le mogli dei miei collaboratori, ben sapendo gli effetti collaterali del suo prodotto; poi gli è capitata una ricerca in mano che chi fa jogging Cmq rimane propenso a fare attività con il partner, così compra il Milan e scopre lo sport preferito italiano, quello di correre stando sul divano, in una specie di transfert tra sportivo e telespettatore. Ora è sereno ha messo a nanna miliardi di spermatozoi, e può sguinzagliare indisturbato i suoi.

    2- ho fatto una ricerca, pare che l’idea del televisore inizia con l’idea di alexander bain, di trasmettere immagini a distanza tramite segnali elettrici. Non ci crederai questo tizio era scozzese, quindi portava la gonna, quindi era gay.
    Siccome casini non voleva riconoscere il matrimonio tra lui e il suo fidanzato, asserendo che l’unica famiglia è costituita da due persone di sesso differente, alexander si incazzò, così da studiare un modo x spazzare via la famiglia tipo di casini. 🙂

    Con queste perle di conoscenza
    Ti auguro una buona notte
    Ivan

    • credo che tu abbia ragione, volevo divertirmi con qualche paradosso, ma un paradosso tira l’altro, come le ciliegie… e alla fine ne ho inanellati troppi.

      le tue integrazioni però non sono meno paradossali e sono anche più divertenti! 🙂

      buona notte a te, visto che, ridendo e scherzando, sono passate quasi 24 ore, intanto…

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