che valore ha la democrazia parlamentare, che inchioda per 5 anni un paese ad una fotografia di come era in un momento in cui aveva perso il controllo di se stesso?
* * *
non dico, se poi la foto stessa è addirittura manipolata col fotoshop “porcellum”…
ed è pure una foto piuttosto sfocata
giusta osservazione :), integro subito il post…
più che sfocata, direi che non viene mossa…. e questo è il suo paradosso
il paradosso principale è che chi governa per 5 anni è una fotografia del popolo fatta in un particolare omento, e questo rappresenta una critica radicale della democrazia parlamentare; un paradosso locale, ma neppure secondario, è che la fotografia è manipolata con un programma di fotoritocco.
i due paradossi intrecciati fanno sì che anche “democrazia rappresentativa”, non soltanto “democrazia cristiana”, cominci ad apparire un ossimoro.
Mi pare che ultimamente siamo andati ben oltre i 5 anni, la perdita di controllo è più lunga di almeno 4 legislature”piene”
Ciao ivan
questo è vero, però dal 1994 ad oggi, la nostra vita politica è stata determinata in particolare da 6 “sorrida, faccio clic”: 1994, 1996, 2001, 2006, 2008, 2013
Cos’è, un attacco improvviso di “grillite” che è capitato al nostro blogger ?
Vogliamo la democrazia diretta con il (finora) fantomatico referendum “continuo” via web ?
Oppure un presidente “conducatòr” che ci risolva tutti i problemi, magari per assai più di 5 anni ?
Confesso: la domanda non l’ho capita. Può ripeterla, magari sotto altra forma ?
mmm, i borforismi sono per me uno spazio di libertà mentale assoluta, non seguono una linea di pensiero predeterminata e sono ciascuno fine a se stessi.
aggiungo che volutamente sono abbastanza aperti (nel senso una volta chiarito da Umberto Eco in Opera aperta) da responsabilizzare il lettore sulla loro interpretazione: quindi, semmai, toccherebbe a te esplicitare la domanda che questo post ti ha suscitato… 😉
siccome lo hai già fatto,tu dici che questo è filogrillismo?
ecco, io escluderei il terzo capoverso del tuo intervento, dato che non mi parrebbe razionale fare una foto ogni trent’anni per risolvere il problema della discordanza tra un voto periodico e la trasformazione delle tendenze dell’opinione pubblica nel frattempo.
che abbiamo visto drammatico nel 2011, quando la popolarità di Berlusconi era crollata e lui governava ancora.
e potrebbe esserlo anche oggi a un mese dalle elezioni, che giànon darebbero più lo stesso risultato, e una variazione anche di poco stravolgerebbe il risultato elettorale per via del porcellum.
il sistema americano risolve parzialmente il problema sfasando i tempi delle due camere con le elezioni di medio termine.
aggiungi che qui si dovrebbe parlare del paradosso di Condorcet che dimostra la radicale incapacità delle elezioni tradizionali di rappresentare davvero la volontà della maggioranza dell’elettorato, salvo che nelle scelte binarie (referendum o scelta fra due partiti o candidati); il teorema di Arrow che ne rappresenta un moderno sviluppo è una forma di critica radicale e definitiva della democrazia parlamentare.
recenti studi consultabili negli ultimi numeri della rivista Le Scienze dimostrano che un buon correttivo dei guai del sistema parlamentare potrebbe consistere nell’estrazione a sorte tra i cittadini di una quota significativa di parlamentari; il sistema dell’estrazione a sorte guidava del resto la distribuzione di alcune importanti cariche già nell’antica Grecia, e sta dunque alle origini stesse della democrazia.
le parlamentarie dei grillini ne potrebbero essere una specie di attualizzazione, se non fosse che il guru poi pretende di teleguidare i suoi polli, ma se questi riuscissero a liberarsi di lui sarebbe il sistema semplicemente perfetto per migliorare il parlamentarismo italiano, afflitto dal porcellum…
non credo molto a forme di democrazia diretta digitale e l’ho già argomentato tempo fa, perché sarebbero il trionfo della incompetenza e della demagogia (vedi il referendum sull’acqua: a mio parere una autentica follia, al quale ho votato no, consapevolmente).
tuttavia, se la ragione principale della democrazia delegata sta nel far decidere persone effettivamente competenti, allora occorrerebbe un albo dei possibili candidati con forme di selezione bipartisan in base alle competenze effettive (un sistema simile esiste in Germania per l’elezione dell’Oberbuergermesuer, il sindaco delle grandi città, dove devi sostenere un esame preliminare ed entrare in un albo, per poterti candidare, dimostrando di avere effettivamente le competenze per fare il sindaco).
però sono convinto che in una Costituzione come la nostra che prevede il referendum abrogativo con la partecipazione di almeno il 50% delle’elettorato, sarebbe sensato prevedere come possibile anche il referendum online.
spero di averti esposto esaustivamente le mie idee sul tema sfiorato dal post.
tuttavia c’entrano poco col post: semmai pensavo senza saperlo, ma semplicemente perché ci penso spesso, ad una democrazia del tipo di quella cinese dove i parlamentari sono scelti non con elezioni, ma in consessi decisionali rappresentativi delle diverse realtà, distretto per distretto.
è certo che il porcellum con i candidati scelti dai capi bastone dei partiti è il peggio del peggio, comunque, e per nulla democratico.
(ehi, mi hai fatto scrivere un post…, più tardi provvedo a metterlo in bella copia: grazie a te!) 😉
Caspita, non volevo avventurarmi nella analisi dei sistemi di rappresentanza politica e di selezione della classe dirigente.
Comunque un paio di punti del tuo discorso non li condivido completamente:
1) per liberarsi del porcellum, non occorre stravolgere la Costituzione: basta cambiare la legge elettorale, con o senza referendum. ma qui andiamo ad aprire un altro dibattito sui sistemi elettorali, e quindi mi fermerei. Ti dico solo che per valorizzare la qualità dell’eletto, occorre l’uninominale, non il voto di lista. Poi l’uninominale può essere all’interno del sistema proprorzionale (con o senza preferenze) oppure in un maggioritario, a uno o due turni (sistema inglese e sistema francese, rispettivamente). A me andrebbero bene entrambi.
2) riguardo alla “democrazia del tipo di quella cinese”, di cui tu parli, mi pare che di democrazia in Cina non sia possibile parlare, primo perché i partiti diversi da quello comunista (cioè statal-capitalista) sono vietati, secondo perché i candidati sono per massima parte scelti dall’interno dei ranghi del partito, terzo perché solo alle prossime elezioni (luglio 2013) si adotteranno provvedimenti atti a tutelare la riservatezza del voto. E’ un “porcellum” molto, molto in grande quello cinese, un po’ sullo stile del listone unico di Mussolini…
Riguardo alla telecrazia di Grillo, meglio lasciar perdere. Basta fare una capatina sul suo blog per apprezzarne la censura casaleggina. Prova a cercare in Google con le parole “Grillo” + “censura”. Ti si aprirà un mondo….
Io starei ben saldo sulla nostra Costituzione e sulla democrazia rappresentativa parlamentare. la democrazia diretta è già prevista in Costituzione coi referendum.
Ti ricordo il famoso detto di Churchill: “È stato detto che la democrazia (rappresentativa, n.d.r.) è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre forme che si sono sperimentate finora”.
Di questi tempi, meglio tenersi stretta la Costituzione. Basta rivedere la legge elettorale. Lasciamo stare le fantasie grilline e/o berlusconiane.
certo che per cambiare il porcellum non occorre scomodare la Costituzione, e il porcellum era solo un inciso nel mio discorso.
però col porcellum siamo fuori dalla Costituzione, e non lo dico io, lo dice la Corte Costituzionale.
ho già discusso con redpoz qualche tempo fa sul fatto che mi sembra inquietante che la nostra Costituzione non fissi alcuni principi espliciti di garanzia sulle leggi elettorali, e che ci lasci in balia dell’arbitrio di qualunque maggioranza occasionale di modificarla a proprio vantaggio, come avvenuto appunto col porcellum.
qui noi ragioniamo come se fosse naturale che il PD con 240.000 voti in più abbia tre volte più deputati del PDL, ma non lo è, e non lo è neppure se avviene al contrario in altre elezioni: siamo al completo stravolgimento degli equilibri rappresentativi.
e c’è da domandarsi che razza di democrazia si quella italiano dove storture di questo tipo possono verificarsi.
per inciso è il motivo per il quale io non voterò mai con questo sistema elettorale, perché sarebbe come dare il proprio consenso a un plebiscito fascista, e ho votato da residente all’estero solo perché lì vige un sistema elettorale diverso e corretto.
ho però la sensazione che tu non abbia colto del tutto questa volta la portata delle mie considerazioni, che intendono staccarsi dalle polemiche quotidiane.
se vogliamo discutere di democrazia occorre peraltro separare questo concetto da quello di libertà: sono due categorie concettuali profondamente diverse.
e occorre rendersi conto della settorialità del concetto di democrazia dell’occidente rispetto ad altre culture: di democrazia parlamentare è difficile parlare in Oriente, dove il ruolo della collettività è culturalmente molto più forte di quello dell’individuo, oppure nell’islam, che insegna l’obbedienza; e anche nell’occidente la democrazia ha potuto affermarsi solo attraverso una negazione dei fondamentali insegnamenti del cristianesimo sul tema del potere: anche il cristianesimo come l’islam è alieno dalla democrazia.
ma apriremmo discorsi sconfinati, che non è il caso forse neppure di sfiorare…
ritengo che una riflessione sul tema della politica nell’età digitale sia necessaria; non condivido per nulla la frase di Churchill, che – per inciso – era anche leggermente diversa.
ma mi pare legittimo avere idee differenti… 😉
Se ne hai voglia, Bortocal, da’ un’occhiata ai comment sul blog di MicroMega:
http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/03/28/matteo-pucciarelli-fatti-per-cui-vale-la-pena-non-vivere/
Lì stanno parlando un po’ delle stesse cose.
La mia posizione è abbastanza vicina a quella di “brain67”; la tua (credo) a quella di tal “nonada8”.
Non è elegante da parte mia rinviare a un blog “tuo concorrente”.
Credo però possa arricchire le nostre prospettive…
Saluti.
P.S.: mi riferisco agli ultimi commenti, del 29.3.13 h. 12.19 in poi.
Per evitarti di perder tempo a leggerli tutti.
be’, non so come tu possa pensare che io possa considerarmi al livello di Micromega… 😉 – in ogni caso credo faccia parte dell’idea stessa del blog e del pensiero in rete il non considerarsi concorrenti ma tutti diversamente cooperanti.
sì, mi ritrovo abbastanza nelle posizioni di nonada8, ed è bello non sentirsi isolarti.
grazie della segnalazione.
to’, ricompare il commento scomparso…
non credo proprio di potermi considerare un “concorrente” del blog di Micromega, dovrei essere troppo più presuntuoso di quel che sono già.
e poi l’idea di rete che ho ci vede, come blogger, tutti cooperanti piuttosto che concorrenti: le idee di ciascuno arricchiscono l’altro.
effettivamente mi ritrovo in molto di quel dice nonada8 su quel blog, ed è bello non sentirsi isolati.
grazie della segnalazione… 😉
io ho cabito abbastanza bene il senso del borforismo, e lo condivido in pieno!
La “fotografia” dei consensi aggiornata al 24 febbraio 2013 è solo una fotografia di un momento particolare, particolarmente “drogato” da una esasperata propaganda elettorale. Bisognerebbe che le elezioni si facessero così, all’improvviso, senza campagna elettorale, in un momento in cui i distratti rimangano distratti (e non vadano a votare), gli appassionati rimangano appassionati (e vadano a fare gli zoccoli duri) e i razionali vedano cosa in quel periodo si sta veramente facendo. Invece con la “campagna elettorale” tutto viene falsato: si scongelano gli agnostici, si impressionano i creduloni, si infiammano i militanti, si deprimono i razionali… e poi chi ha più mezzi, chi urla di più, chi racconta più favole, vince.
E per cinque anni ci tocca tenere il risultato “pazzo” di quel momento “pazzo”. Salvo elezioni anticipate, che si risolvono in un’altra pazzia.
Alla base del nostro ragionamento (il tuo, a cui si accoda il mio) sta un po’ (lo dobbiamo ammettere) di sfiducia nella razionalità e intelligenza dei cittadini. Purtroppo tanti cittadini votano senza ragionare e senza memoria critica. E i risultati sono catastrofici.
Il 25% al M5S non è un risultato pazzo.
Il Movimento è ora soprattutto una zona elettorale di parcheggio.
Se il 5S non maturerà per produrre qualche risultato concreto e utile al Paese in sofferenza;
Se potremo avere un diverso sistema elettorale, per far posto alle varie “anime” della sinistra e dell’Italia laica e democratica;
Se sarà così, allora temo che quel parcheggio verrà vuotato e vi rimarranno solo i grillo fan(-atics).
(dal mio commento su: http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/03/28/alessandro-esposito-cari-cinque-stelle-lobbedienza-non-e-piu-una-virtu/)
perché lo temi, scusa?
non è una domanda polemica, davvero non ho capito che immagine ti fai del prossimo futuro…
Infatti, dicevo per modo di dire. Dicevo “temo” per loro, non per me.
be’, sarebbe una soddisfazione per molti…
ho appena sentito il discorso di nazionalismo ben temperato di un grillino alla Camera sui marò..
“con la “campagna elettorale” tutto viene falsato: si scongelano gli agnostici, si impressionano i creduloni, si infiammano i militanti, si deprimono i razionali… e poi chi ha più mezzi, chi urla di più, chi racconta più favole, vince”.
miki: semplicemente grandioso…
quanto alla sfiducia sulla capacità di larghe masse di decidere, qualcuno dovrà pure spiegarci perché dobbiamo considerare il migliore sistema politico del mondo quello che affida i nostri destini alla stupidità dilagante.
e qualcuno dovrà pure provare riflettere come porvi rimedio, come fare in modo che chi è disinteressato di politica non interferisca nelle scelte, che il parlamento non sia il risultato di due mesi di Circo Barnum…
sì, la riflessione su forme di correttivi democratici collegati alla rete non mi sembra da evitare – anche se questo non significa certo accodarsi alle caricature che sul problema ha messo in giro Grillo,c he tuttavia è l’unico che si sta ponendo il problema, nel silenzio altrui, mi pare…
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.