principotta è una commentatrice abituale di questo blog e occasionale collaboratrice con qualche pezzo pubblicato da me, che adesso si è messa in proprio e ha fondato anche su mia istigazione il blog “più rospi che principi”.
è una ragazza abbastanza matura da conoscere la vita e abbastanza giovane da non avere perso la voglia di sorridere per come è fatta.
non è proprio così chiusa come me dal punto di vista letterario, ha pubblicato qualcosa e qualche volta i suoi testi finiscono anche in teatro o comunque in letture pubbliche.
chiudo questo mio post che, grazie ad un anagramma, è anche uno spot pubblicitario, riportando il suo ultimo pezzo, che sono sicuro vi farà venire voglia di abbonarvi al suo blog, che, se ben conosco principotta, avrà una cadenza molto parsimoniosa.
al quale, fra l’altro invidio una cosa che io non so fare: la foto di testata che cambia via via che leggete i vari post: insomma, una foto errante.
* * *
Cosa pensa il pastore errante di leopardiana memoria
Non è male vivere così errando errando. Non pago l’IMU. Non perdo tempo a cercare un parcheggio. Se ho una storia con una capra, non devo telefonarle il giorno dopo.
Medito gratis (I corsi di meditazione costosi a chi servono? A chi li tiene). Mi sento molto spirituale, quasi new age, ma senza un guru che mi presenterebbe un conto salato. Adesso che torna di moda la povertà sarò anche molto trendy.
Nel complesso la mia vita non ha bisogno di riforme.
Affascinante la vita del pastore errante.
non dirlo a me: affascinante la vita errante, che in qualche modo vedo raffigurata anche dal tuo avatar.
meglio senza pecore al seguito, però, per quanto mi riguarda… 😉
ma credo che anche Leopardi sarebbe d’accordo.
dice il Vangelo di Tommaso, I detti di Jeshu scritti da suo fratello gemello Giuda: Siate viandanti.
Viandanti saremo. Se non riusciremo a esserlo nella vita, lo saremo nella testa.
già, e i post e i commenti sono le nostre bricioline da pollicino per ritrovare la strada.
buona giornata, scappo al lavoro perché ho già fatto tardi…
@noruleswords Grazie. Rispondo qui, ma mi piacerebbe se i commenti al mio “Cosa pensa il pastore errante…” fossero scritti sul mio blog ( principotta ) dove ho postato le mie riflessioni demenziali:-)
Che splendida sorpresa nell’uovo di Pasqua!!! Grazie bortocal, sei stupendo nel valorizzare le persone e i/le blogger, come ti ho già detto altre volte. Thanks a million. Bortocal for president. Almeno sapresti prendere il meglio di tutti e mediare, come si dovrebbe fare nella “buona politica” (quest’ultima espressione presa dalla Laura Boldrini)
be’, sto restituendo il favore alle tante persone che hanno valorizzato me nella mia vita e l’hanno resa più bella.
pensa quanti insegnanti non hanno ancora capito che il prodotto più prezioso del loro lavoro è l’autostima dei loro studenti e la fiducia in loro stessi.
quanto alla mia incapacità pratica di mediare, non dimenticare che ne sei stata testimone. 😉
Bontà tua…
Concordo sull’obiettivo “autostima”; peccato che non sia misurabile e difficilmente sappiamo quando seminiamo…
be’, i blog o le pagine twitter potrebbero essere un buon indicatore… 😉
è vero che gli studenti non ne tengono, e che ci di deve accontentare di di quelle di Facebook…
O, ancora meglio,incontri ex- studenti per strada e ti citano un episodio che li ha toccati ( in senso buono) e allora capisci che qualche impronta lasci a questo mondo …che non ha a che fare con la materia che insegni, ma con quello che sei
certo, dal vivo è sempre meglio… 🙂
C’è chi evolve la sua terrena forma e errando trova nuova essenza e chi rimane sempre appiccicato al suo chiodo per la paura di perdere la fissità della ragione immobile 🙂
il commento è rivolto in realtà a principotta; ma siccome dubito che possa venirne informata, provo a rispondere io al suo posto, per non lasciare sospesa al chiodo di una mancata sgarbata non-risposta anche te… 😉
perché vuoi negare a qualcuno di evolvere anche sospeso al chiodo?
ognuno evolve a suo modo e non è bello negare l’evoluzione degli altri solo perché non coincide con la propria o con quello che si vorrebbe che fosse…
Mi sembrava che nelle vostre parole ci fosse proprio la vostra fissità contrapposta alla altrui evoluzione errabonda, se ho preso un abbaglio mi scuso e con questo nodo di chiodo spero di non avervi confuso. Non volevo importunarvi, non lo faccio da tempo.
Ognuno a suo modo, no discuto di questo….e…buona serata 🙂
se parlando di me e di quel che scrivo, ti riferisci alla breve premessa al post di principotta, sottolineo che esso si chiude con la parola “errante”, presente anche nel titolo, il che non mi sembra propriamente un inno alla fissità.
anche se ammetto che principotta è una persona molto meno rigida e direi, perfino, liquida di me: ma ne parlo con ammirazione.
il testo di principotta è un piccolo scherzo paradossale: davvero ci trovi della fissità?
è vero che da tempo non compari qui; per`può darsi che tu legga in silenzio, come io in silenzio leggo te.
buona serata a te.
Non era al testo di principiotta che mi riferivo ma al vostro…ma non insisto,…non esisto più per insistere alcunchè…
Io non ci sono più, nè qui nè altrove, avete deciso così, di esserci anche voi nel vostro silenzio, ed il mio è uguale…forse.
non mi pare che questo dialogo possa essere definito silenzio, nè da parte tua né da parte mia.
sarà un’osservazione troppo razionalistica, ma noi due in questo momento stiamo comunicando, sia pure a distanza.
Al nostro…cosa? Mi dispiace, mi sa che non sono abbastanza profonda per seguirvi, o almeno per seguire cosa volesse dire Amleta
Scusa principiotta, il mio era un apprezzamento verso di te, che sai “errare” e una critica verso la “fissità” di qualcun altro. Ma sei stata messa in mezzo e mi scuso per questo. Il tuo blog sarà sicuramente interessante e verrò presto a curiosare, intanto ti prego, non far caso ai nostri discorsi,….siamo un falco e un’aquila che si pizzicano a vicenda per non poter volare a fianco, visto che siamo due rapaci. 😛
principiotta? 😉
Dai! è solo una svista! una “i” di troppo! magari la puoi sottolineare in blu, mio professore 🙂
era troppo carina la svista per lasciarla passare inosservata.
e con tutte quelle che faccio io, c’è solo sorriso e nessuna offesa, caro aquilotto.
aquilotto? Ma subito mi mettete al di sotto di voi, falco selvaggio? ricordate che non sono un piccolo rapace, ma aquila vorace, è questa la paura che vi rifiuta il volo accanto al mio cielo.
Sì, la svista era carina ma non voluta, e meno male che lei non è così precisa come voi! 😛
Va bene, allora non mi preoccupo, grazie. Almeno non siete falchi e colombe:-)
🙂 🙂 🙂
(mai stato colomba… ;))
No, purtroppo io volo troppo in alto per essere una colomba e lui trattiene sempre gli artigli per essere un falco reale. La preda gli è stata così vicina, così a portata di becco che lui ha distolto il viso per non mangiarla e non sedare la sua fame. L’aquila dunque ha lasciato il suo cielo per volare verso le cime solitarie, là dove la neve è fredda e il sole non la scioglie mai.
Buona serata principotta 🙂 Tu che animale sei invece?
Non so se sono un animale, ma se sì dovrei essere un ghiro, perché mi piace dormire e mi piacerebbe cadere in letargo con l’arrivo del freddo.
Che bellissimo animale il ghiro! Così tranquillo, così solitario, così dolce. Io l’ho sempre visto come un animale dolce, tenero, coccolone.
Grazie. Allora penso di essermi avvicinata al paragone giusto, perché molte persone mi percepiscono così. Certo ho anch’io le mie intemperanze, specialmente se mi pestano troppo i piedi. Non svegliate un ghiro che dorme!
ah ah ah, dici bene, sì, del resto anche il più mite degli animali quando si incavola diventa peggio di un leone feroce. ah ah ah,…ti auguro buon weekend 🙂
@ amleta
oramai siamo in pieno bestiario.
chi vede, con uno sguardo che forse si perde indietro nel tempo, un’aquilotta, che dev’essere cresciuta, adesso, perchè rivendica di essere aquila vorace, e poi si lamenta perché un povero falco si è abbastanza preoccupato: comprensibile, direi, in lui “la paura che vi rifiuta il volo accanto al mio cielo”.
mi viene in mente una frase di Lenin:
“Le aquile possono saltuariamente volare più in basso delle galline, ma le galline non potranno mai salire alle altitudini delle aquile.
Rosa Luxemburg sbagliò – varie volte, e cita questi suoi errori, secondo lui. Ma a dispetto dei suoi errori lei era – e per noi resta – un’aquila”. da Note di un Pubblicista, 1922.
ma devo essere fuori strada:
“purtroppo io volo troppo in alto per essere una colomba e lui trattiene sempre gli artigli per – poter essere – essere un falco reale. La preda gli è stata così vicina, così a portata di becco che lui ha distolto il viso per non mangiarla e non sedare la sua fame”.
la fame del falco o quella dell’aquila? domanda essenziale, direi…
chi riuscirà a ricavare un senso in tutte queste metafore?
doveva un falco, sia pure reale, mettersi a competere con un’aquila, o anche soltanto cercare di volarle al fianco??? 😉
L’ha ripubblicato su cor-pus-zero.