bene, Napolitano non si è dimesso, come volevasi dimostrare: Monti for ever: il poker di Grillo.
ma allora la notizia che stava pensando di dimettersi data da tutta la grande stampa era un modo per costringerlo a farlo?
credo di sì.
e da chi veniva questa pressione?
credo di saperlo.
anzi, oggi 1 aprile 2013 lo so:
“Ci aspettavamo le dimissioni di Napolitano, un’accelerazione sul voto del suo successore e poi le elezioni” dice Maurizio Gasparri.
chi diffonde una notizia che non è una notizia, dunque lavora per costringere Napolitano a dimettersi prima del tempo?
la risposta è sì.
anche se si fa passare per nemico di chi vuole costringere Napolitano a dimettersi?
la risposta è sempre sì.
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un governo l’Italia ce l’ha, è quello di Monti, dice adesso Napolitano, dando ragione al Grullo che lo aveva detto e adesso prova in un primo momento a far dire il contrario, poi si rassegna.
sai che novità (rimando al post di una settimana fa citato all’inizio): è chiaro a tutti come il sole che Grillo preferisce che Monti continui; è il solo modo che ha per continuare a fare demagogia.
e lo scrive perfino sul suo blog:
Grazie a Grillo ci terremo Monti
IL GRAFFIO — Cosa sia andato a fare in Parlamento il MoVimento 5 Stelle, ancora quasi nessuno l’ha…
dirittodicritica.com
tranquilli, Beppe Grillo è sempre il dittatore in pectore che sappiamo: un uomo sgradevole, aggressivo, volgare.
questo è soltanto un inserto pubblicitario.
già, perché il blog di Beppe Grillo lucra al suo proprietario diversi milioni l’anno proprio grazie alla pubblicità.
il modello è lo stesso identico di Berlusconi, solo che Grillo usa il blog al posto delle televisioni, ma guadagna facendo questa sua porca politica (eh, quando ce vo’ ce vo’) esattamente come lo psiconano di Arcore.
questa volta evidentemente la pubblicità è sfuggita alla censura, a differenza dei commenti non allineati come i miei, oppure pecunia non olet e, purché si paghi per poterle fare, sono ben accette anche le critiche.
* * *
lui, Monti, si è appena detto schifato di dovere restare a governare.
gli italiani hanno appena votato mostrando di pensarla come lui, a proposito dello schifo.
il 10% soltanto ha detto che era contenta di lui; e un altro 30%, democratico, ha detto che era disposta a continuare a governare con lui, ma purché non avesse più il potere di decidere.
e però continua a governare ancora lui, dopo elezioni che sono state impostate da Berlusconi e da Grillo come un referendum (stravinto) contro Monti.
è la democrazia, ragazzi: non fateci caso…
* * *
infatti il tentativo di Monti di prendere la leadership della destra al posto di Berlusconi è fallito.
e così, grazie a Beppe Grillo che ha preso un 25% di voti di protesta degli italiani e li ha neutralizzati, come ha sempre fatto in questi anni, mentre ci lucrava su, noi ci teniamo ancora Monti, la sua difesa dei marò, l’inerzia contro i poliziotti solidali con i colleghi violenti, le sue posizioni oscurantiste nel campo dei diritti civili, e tutta la sua cultura di destra, quando c’è un’Italia che non ne può più.
ma Monti è stato fondamentale (assieme al voto dei sudtirolesi… ;)) per impedire che tornasse al potere Berlusconi a furor di popolo.
continuo ad essergliene grato, ma una destra presentabile in Italia è impossibile, e Berlusconi lo dimostra.
Grillo sta cercando di dimostrare che anche una sinistra pulita è impossibile.
e poi, bastavano altri 250.000 cittadini democratici che si facevano abbindolare da lui e votavano per le 5 Stelle, che tra due settimane ci saremmo ritrovati Berlusconi presidente della repubblica.
peccato, Grillo, hai fallito di poco il bersaglio anche tu.
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e adesso Grillo ha fatto partire un’altra kermesse sul suo blog, dove corrono a cliccare i grilletti, portando soldi al suo proprietario: le elezioni del presidente della Repubblica online.
le tecniche sono sempre quelle di chi ti aspetta nell’atrio della stazione per chiederti “una firma contro la droga”.
mi sono illuso, lo ammetto, che i grillini potessero essere almeno in parte autonomi dal loro guru.
sono stato sciocco, ho il capo cosparso di cenere, del resto la Quaresima finisce domani.
quelli non sono grillini, sono grilletti: scattano e sparano al comando del capo.
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ecco un piccolo esempio della stupidità al governo delle 5 Stelle.
Fico, il candidato dei grilletti alla presidenza della Camera, quello che dovrebbe indurre il Grullo a mordersi la lingua ogni volta che parla della foglia di Fico dei partiti, ha lanciato sul blog di Beppe Grillo una campagna contro la costituzione a Gruppo Parlamentare di Fratelli d’Italia (La Russa, Meloni).
è il post di oggi, leggetelo: 400.000 euro nel cesso
basta il titolo e grilletti sparano: più di 1.300 commenti in poche ore.
ma sono tutti colpi a vuoto, pare.
* * *
ecco l’essenziale del post:
Il regolamento della Camera ci dice che un gruppo di deputati inferiore al numero di 20 non può formare un gruppo parlamentare autonomo ma deve andare a comporre il gruppo misto.
Il 27 marzo si è riunito l’ufficio di Presidenza della Camera dei deputati e tra le cose da discutere c’era “la costituzione di un gruppo parlamentare in deroga al regolamento della Camera”. Il nuovo gruppo è quello di “Fratelli d’ Italia”.
Durante la riunione dell’ufficio di presidenza il MoVimento 5 Stelle ha chiesto quanto costa la costituzione di questo gruppo, la risposta del questore è stata questa: “400.000 euro all’anno in più”.
Tutti i partiti, tutti, dal pd al pdl hanno votato a favore. Il M5S ha votato contro.
Ci sembra una spesa davvero inutile e assurda, degna della casta (…)! Questi sono i nostri cari partiti responsabili che chiedono la fiducia al M5S e quindi ai cittadini.
pum pum pum, e adesso sparate, grilletti.
* * *
risponde sul suo sito la Meloni e, piange il cuore dirlo, sputtana il Fico, almeno sul piano della capacità di argomentazione, perché alla fine dimostra che hanno torto sia lei sia il Fico, anche se tutta la disputa rimane al livello deprimente di un litigio fra bambini delle elementari.
il Regolamento della Camera è qui, andare all’art. 5.
Gli ingordi 5 Stelle e la matematica come opinione
L’art. 14, comma 2 del Regolamento della Camera prevede la possibilità che l’ufficio di presidenza autorizzi la costituzione di un Gruppo con meno di venti iscritti purché questo rappresenti un partito (…) che si sia presentato sull’intero territorio nazionale.
quindi non vi è una illegalità nella decisione, come voleva far credere il Fico.
L’art. 5 del Regolamento stabilisce che l’ufficio di presidenza è composto da Presidente, quattro Vicepresidenti, tre Questori e otto Segretari. In totale Presidente + 15.
Nell’Ufficio di Presidenza devono essere rappresentati tutti i Gruppi parlamentari esistenti all’atto della sua elezione.
quindi Fratelli d’Italia, no, perché non era presente.
i gruppi presenti all’atto di costituzione, perché avevano più di 20 deputati erano 7: PD, PDL, M5S, SEL, Lega, Scelta Civica e Gruppo Misto.
l’ufficio di presidenza è composto da Presidente, quattro Vicepresidenti, tre Questori e otto Segretari e in esso (escluso il Presidente, che non è di parte) devono essere rappresentati tutti i gruppi politici.
il Regolamento dice che prima delle elezioni i gruppi parlamentari promuovono le intese necessarie perché tutti siano rappresentanti; e invece nelle nomine iniziali nell’ufficio di presidenza il M5S si prende tre posizioni: un vice presidente e 2 segretari, e il Partito Democratico addirittura cinque.
restano così fuori SEL, Lega e Gruppo Misto.
“Qualora (…) uno o più Gruppi non risultino rappresentati, si procede all’elezione di un corrispondente numero di Segretari”.
ogni segretario costa 400.000 euro.
le scelte dei gruppi parlamentari più grandi. compreso 5 Stelle, costringe quindi a nominare 3 segretari in più per SEL, Lega e Gruppo Misto.
dopo l’autorizzazione della costituzione del Gruppo Fratelli d’Italia si aggiunge un segretario in più, ed altri 400.000 euro di pesa per loro.
totale 1.600.000 euro, e non 400,000 buttati nel cesso, e per responsabilità di tutti, anche di Fico, che strepita per nascondere la malafatta.
* * *
bastava che i grillini si fossero accontentati di un posto solo anziché volerne tre, e si sarebbero risparmiati 800.000 euro; e se il Partito Democratico si fosse accontentato di tre, invece che averne 5, non si sarebbe speso proprio niente.
ma naturalmente le cose non sono neppure così semplici, perché per ottenere questo risultato occorre prima modificare le norme, oppure lavorare seriamente per delle intese che mirino al risparmio prima delle votazioni, e non strillare dopo.
però per capire queste cose, bisogna studiarle; loro sono i nostri dipendenti e non dovrebbero fare altro.
io ci ho messo un’oretta, prima di andare dal barbiere…
ma volete mettere quanto è più facile cliccare i grilletti?
domanda finale: ma gli italiani sono diventati un popolo di idioti, che si fidano di gente di questa risma?
* * *
nota per chi desidera documentarsi prima di parlare:
Per quanto riguarda la Camera i nuovi vicepresidenti sono Marina Sereni (PD) eletta con 311 voti, Roberto Giachetti (PD) con 253, Luigi Di Maio (M5S) 173 e Maurizio Lupi (PDL) 145.
I nuovi segretari sono Anna Rossomando (PD), Anna Margherita Miotto (PD), Gianpiero Bocci (PD), Ferdinando Adornato (SC), Caterina Pes (PD), Valeria Valente (PD), Riccardo Fraccaro (M5S) e Claudia Mannino (M5S).
A causa della mancata rappresentanza di tutti i gruppi parlamentari all’interno dell’Ufficio di presidenza, martedì 26 verranno eletti tre segretari aggiuntivi (SEL, LN, misto).
Sab. 30.3.2013, h. 18.13
La Commissione di saggi nominata da Napolitano: Onida, Mauro, Quagliarello e Violante: i 4 “saggi” che prepareranno le riforme istituzionali.
Il prof. Valerio Onida, il sen. Mario Mauro, il sen. Gaetano Quagliariello e il prof. Luciano Violante. Sono questi i ‘saggi’ individuati dal presidente Napolitano per il gruppo di lavoro per la riforma istituzionale. Lo si legge in una nota del Quirinale.
Un prof. bocconiano filo-montiano, due senatori PDL e un senatore PD, peraltro filo-PDL e revisionista sulla storia dell’antifascismo.
Poteva almeno nominare uno di SEL e/o un grillino !
Temo che la “minestra” che prepareranno sarà immangiabile.
E poi li dobbiamo anche chiamare “saggi”.
La saggezza probabilmente sarà assente alle riunioni. Lascerà il posto agli interessi di bottega.
Buona Pasqua a tutti.
Rettifico, il sen. Mauro è un ex PDL che ha fatto “il salto della quaglia” e ora sta nella Lista Civica di Monti.
siamo al presidenzialismo strisciante.
Napolitano se ne frega del fatto che c’è una chiara maggioranza del popolo italiano che vuole un cambiamento sostanziale e rimette in gioco la vecchia politica: sta usando i suoi poteri per dire al popolo che sbaglia.
formalmente non siamo fuori dalla Costituzione, ma sostanzialmente sì, a me pare.
e il fatto è che ci tocca anche dirgli bravo…
“Dalle più violente esagerazioni, se lasciate a sé stesse, nasce col tempo una nuova mediocrità”. Sono parole di Musil e calzano a pennello per l’Incappucciato uomosenzaqualità.
Stefano
non conoscevo questa frase di Musil, ma mi lascia un poco perplesso (come altro in Musil, del resto).
a me pare che proprio le violente esagerazioni siano un aspetto della vecchia consueta mediocrità.
e proprio Musil non aveva che da guardarsi attorno per vederlo.
sì, c’è anche una lettura reversibile di questa citazione… nella fattispecie il qualunquismo spaccone e parolaio, finta devianza dell’italiano medio, il “tutti uguali e bombe in Parlamento” che non è mai stato motto di anarchici ma mantra di un fasullo disprezzo della politica che in realtà poi si genufletteva davanti ai peggiori poteri politici. A recitare “tutti uguali e bombe in Parlamento” erano coloro che di decennio in decennio hanno sostenuto il fascismo, la dc di destra e il berlusconismo.
credo che il popolo italiano e ogni popolo sia in fondo così.
il nostro problema è la classe dirigente: c’è da chiedersi per quale vizio congenito della nostra cultura nazionale si sia imbarbarita in questo modo.
le premesse stavano nella Democrazia Cristiana?
nel sessantotto che ha staccato una generazione intera o quasi dal rapporto con i partiti lasciandoli nelle mani degli arrivisti peggiori?
nell’ipocrisia cattolica che ha staccato la borghesia italiana dalle correnti vive della cultura occidentale?
continuo a cercare una spiegazione senza trovarla.
@Bortocal
Ti chiedi (e ci chiedi) da chi e quando sia partita la barbarie.
Io credo che la valanga neo-conservatrice e antidemocratica sia partita con Craxi….
Lì è iniziata la progressiva dissociazione del popolo italiano dai suoi rappresentanti eletti.
Lì è partita la corruzione a gogò.
L’edonismo reaganiano tradotto in versione socialista, vale a dire condito in salsa kitsch.
La cultura dell’apparire e lo yuppismo.
La finanza dilagante. Il nuovo verbo della Borsa e del “far soldi con i soldi”.
La morale berlusconiana di: “ognuno è comprabile: dipende solo dal prezzo”.
Ti serve una data ? 4.8.1983: inizio del 1° governo Craxi
Seguono:
1984: Nuovo Concordato con la Chiesa Cattolica. Il CAF muove i primi passi.
1985: Referendum scala mobile e spaccatura dell’unità sindacale. Inaugurazione del ciclo neoliberista
1985: decreto Berluscoli sulla concessioni TV all’amico Silvio
1983-1987: il debito pubblico passa da 234 a 522 miliardi di euro (valuta 2006)
1990: Legge Mammì, quale prodromo della legge Gasparri sul TV dell’amico Silvio; legge Craxi Jervolino Vassalli sulle tossicodipendenze
Poi abbiamo avuto il crollo del muro, la Lega, tangentopoli, e nel ’94 è arrivato, in prima persona, il “socio” (nel senso della P2) di Craxi.
Ed eccoci ancora qua, nel 2013, alle prese sempre con quel “socio”. Il quale è sempre in sella, peraltro anche in procinto di tornare in auge, visto il panorama di avversari quanto mai deboli e non all’altezza della situazione.
Aggiungerei ai 6 punti sopra citati relativi ai “portati” del craxismo-berlusconismo un settimo, così da formare “le sette piaghe” d’Italia:
7) La sguaiatezza.
Vedi, da ultimi, il caso Battiato o i modi di porsi di Grillo sul suo blog. Meno recenti, le olgettine, Lele Mora, Fede, Ruby Rubacuori, i bunga bunga etc..
grazie di questi tuoi commenti, che sono veri e propri post.
immagino che tu non abbia un blog tuo e per me è una fortuna ;), ma è un peccato che questi commenti restino relegati qui sotto dove credo che li leggano ancora meno dei già pochissimi che leggono i miei post.
concordo completamente con la tua ricostruzione storica.
solo, ci aggiungerei un passaggio necessario.
l’era Craxi ha un precedente, che è l’assassinio di Moro.
la seconda repubblica che ci malgoverna ha le sue radici nel sangue.
però la debolezza della sinistra emerse allora: forse sarebbe stato inutile, tanto la morte di Moro fu decretata altrove, però Berlinguer fece un errore legalitario allora (assieme a Pertini) e non seppe volere la trattativa con le Brigate Rosse, per provare almeno a salvare con l’uomo Moro il suo progetto politico.
e fu lì che Craxi si impose sulla scena, come l’uomo della trattativa, cioè di una nuova politica, neppure disgustosa all’inizio… (sulla scala mobile credo OGGI che la sinistra avesse torto…)
ma allora bisogna fare ancora un passo indietro e vedere nel terrorismo degli anni Settanta, che uccise Moro, cioè nella strategia della tensione, la radice della situazione attuale.
ho notato più volte che razza di trauma il terrorismo abbia lasciato nella generazione di chi ha vent’anni meno di me.
ed è come se l’avere superato quella fase dolorosa dove si spargeva il sangue nelle strade abbia giustificato da allora in poi ogni degenerazione della politica.
io stesso a volte mi trovo a dirmi tra me: be’, per quanto schifoso sia il presente, almeno non ci sono più stragi; e il ruolo delle stragi nella presa del potere della seconda Repubblica nel 1992-94 non può essere sottovalutato: è come se qualcuno avesse potuto avvisare: attenti,,possiamo ricominciare quando vogliamo.
be’, forse per la prima volta ho abbozzato una trama di spiegazioni plausibile per me stesso: grazie degli spunti.
e se guardi, è la stessa radice dei mali di oggi con Grillo: l’esistenza di una opposizione radicale e inconcludente, per non dire controproducente che regolarmente porta al potere la destra come unica forza capace di governare…
Ma la classe dirigente italiana non è peggiore del suo popolo, sostenere il contrario è ormai un luogo comune che a tratti mi è insopportabile. L’imbarbarimento, di TUTTI, quando è iniziato? Con la fine del dopoguerra, che coincide con il rapimento Moro, probabilmente, ma forse è sbagliato cercare ipotetici crinali che separerebbero delle età dell’oro dallo sfacelo attuale. Il problema è che l’Italietta è sempre esistita ma fino a un certo punto della storia di questo Paese c’erano a opporsi ad essa, e assai vitali, dei contrappesi che componevano uno scenario variegato, comprensivo appunto di forze propulsive diverse, di un’altra Italia. C’era una cultura, e una prassi, dell’alterità insomma.
credo che siamo perfettamente d’accordo su un punto: classe dirigente e popolo sono legati da infiniti meccanismi di feed back; quindi, non esiste MAI in nessuna situazione storica un popolo che sia diverso dalla classe dirigente che si ritrova.
e tuttavia questo non assolve le classi dirigenti: faccio un esempio, così ci capiamo meglio: da circa tre settimane due tedeschi sono stati arrestati in India per avere investito una barca locale con la loro e avere ucciso due pescatori. ti ricorda qualcosa?
la stampa tedesca ha dato la notizia con due settimane di ritardo, e poi l’ha lasciata cadere, considerandola poco rilevante; certo, questi sono civili, non sono soldati, però è evidente un modo diverso di gestire questi problemi.
ora chi gestisce i giornali, è popolo oppure classe dirigente?
io credo che sia classe dirigente: c’è un modo di dare le notizie che crea un certo tipo di popolo; poi questo popolo va in cerca delle notizie che hanno fatto di lui il popolo che è.
se il popolo italiano fosse civile non voterebbe il Grullo che non sa difendere i suoi diritti, ma li farebbe valere in altro modo.
per questo non si vede una via d’uscita, certo nessuno è autorizzato a dire che una classe dirigente corrotta sta calpestando i diritti di un popolo puro, come fa Grillo; Di Pietro e Grillo dimostrano che i populisti sono della stessa risma della corruzione contro la quale fingono di agitarsi.
ma allora? non dobbiamo criticare più nessuno?
rispondo solo alla domanda conclusiva: gli italiani non sono diventati proprio nulla, son sempre stati così.
quanto ai grillini, ovviamente strillare è più facile e più comodo che fare analisi serie.
porta più voti presentarsi come baluardo del popolo contro le truffe… dopo non mi si dica che questa non è demagogia!
fra l’altro, altra truffa di M5S è quella sui laureati: sostengono di averne eletto l’80%, mentre sono al 65% -in linea con PD e Scelta Civica…
prima del suffragio elettorale non possiamo sapere di chi si fidavano gli italiani, perché obbedivano e basta.
appena avuto il voto universale maschile gli italiani hanno votato Mussolini: però si è dovuto prenderli a manganellate per almeno un paio d’anni, per portarceli; e Mussolini lo misero al potere il re e la borghesia del tempo, anche lì il popolo subì.
il dopoguerra portò al suffragio anche femminile, e forse è anche per questo che al fascismo truculento seguì la più mite Democrazia Cristiana.
i leader più importanti di questo partito furono uomini rispettabili, come De Gasperi e Moro, e sullo sfondo Montini, poi diventato Paolo VI.
questo mondo finì in modo traumatico sostanzialmente con l’omicidio di Moro: svolta che mi appare sempre più epocale.
probabilmente dietro la passabile classe dirigente di allora ci stavano non gli italiani, ma gli americani.
di Craxi gli italiani non si fidarono mai, ma si sono riaffidati a Berlusconi.
gli italiani sono cambiati? non sono cambiati?
erano cattolici, ora lo sono ben poco: questo è un cambiamento.
erano sparagnini e operosi, ora sono maestri nell’arte del consumare: anche questo è un cambiamento.
sono sempre stati impolitici nel senso vero della parola e hanno sempre confuso la politica con la lotta di potere.
anche questo è vero.
come vedi, non rispondo direttamente: osservo gli italiani da molti decenni, a me sembra di sì.
basta vedere qualche film degli anni Cinquanta per vedere come sono cambiati gli italiani.
sul consumo mi pare che entrambi condividiamo l’analisi di Pasolini.
sul cattolicesimo, mi domanderei come eravamo cattolici allora e come lo siamo oggi… alcune profonde similitudini rimangono.
ovvio che soprattutto il consumismo ha cambiato gli italiani, molto: c’è una differenza abissale che si è creata nel giro di una generazione.
ma politicamente questo come si riflette? si è passati dalla grigia DC alla politica “ostriche e champagne”, ma i contenuti? forse dal punto di vista economico si è accentuato il liberismo, la passione sfrenata per il laissez-faire…
Pasolini negli anni Settanta vedeva profeticamente nel consumismo la vera mutazione antropologica dell’homo italicus.
e parlava di un consumismo che oggi ci sembrerebbe austerità o decrescita felice…
aveva ragione lui.
secondo me anche il cattolicesimo è cambiato: quello degli anni Cinquanta era ancora a sfondo magico (la Madonna pellegrina di Pio XII) e superstizioso (ti consiglio l’inizio dirompente di San Giovanni Decollato, un capolavoro sconosciuto con Totò); oggi il cattolicesimo mi pare abbia uno sfondo più pietistico, è diventato un poco più colto; però non mi avventuro oltre, perché non è il mio mondo e lo conosco poco.
quella che si è persa in tutta evidenza è la sensibilità sociale, che era una caratteristica anche democristiana, non solo del Partito comunista: la politica di oggi è palesemente dominata da un egoismo individualista e benestante…
ovviamente non ho i riferimenti, né la memoria per un’adeguata analisi del cattolicesimo di quegli anni.
grazie comunque del consiglio su Toto, genio assoluto, che vado a cercarmi.
però -mi sembra- resta ancora una larga massa di cattolicesimo “ignorante”. dovrei però declinare meglio questo aspetto.
senza dubbio, senza sensibilità sociale.
sulla quale concordo totalmente con te (anzi, direi di più: l’unico ad averla vagamente proposta -Bersani- è stato seriamente castigato)
il cattolicesimo è diventato culturalmente minoritario in Italia negli ultimi anni: si è scavato la fossa da solo appoggiando Berlusconi per l’anticomunismo di Woitila e Ratzinger.
il cristianesimo lo è sempre stato.
di questo il Partito Democratico dovrebbe accorgersi e pensare ad una versione più laica di certi valori…
minoritario sì, ma dannatamente influente!
io non credevo al mito dei “preti che fanno campagna elettorale” finché non l’ho visto in prima persona…. e con l’ignoranza che c’è in giro è una gran rogna cercare di portare valori e programmi laici… sarebbe doveroso ma sembra quasi di darsi martellate sui c******.
un pò credo che tali idee andrebbero realizzate in sordina, se in sordina il Parlamento avesse mai fatto alcuna riforma utile al paese in questi anni
temo di essere un puro; le battaglie vanno fatte alla luce del sole; il fatto è che il Partito Democratico, per la sua storia, non è adatto a farle…
lo so che un pò dopo il confronto sulle intercettazioni di Napolitano passo per “segretista” (orribile neologismo coniato al momento), comunque il punto è semplice: alcune battaglie politiche sono importanti a prescindere dal consenso pubblico che riscontrano.
ad esempio, Mitterand abolì la pena di morte quando il 60% era ancora favorevole a mantenerla…
quindi, credo alcune riforme sui diritti civili possano essere realizzate senza troppo pubblicizzarle
nooo, sei un po’ più leninista o machiavellico di me!
però, dimmi, come si fa, caro red, a realizzare delle riforme sui diritti civili senza farlo sapere troppo in giro? 🙂
(lo so che hai detto “senza troppo pubblicizzarle, che non è proprio lo stesso…)
si presenta una proposta di legge e la si vota.
con la stampa che abbiamo non dovrebbe essere troppo difficile…
@ redpoz
no, impossibile: se riguarda dei diritti civili, ci si mette di mezzo la Chiesa e per mesi la stampa non farà che mettere la proposta in cattiva luce… 🙂
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