242. l’euro è costituzionale? (in Germania).

in un post scriptum del suo editoriale di oggi Eugenio Scalfari dà, con un certo rilievo, questa notizia:

Domani la Corte costituzionale tedesca darà inizio con pubbliche udienze ad un processo che ha come oggetto il trattato di Maastricht che secondo alcuni ricorsi presentati da vari soggetti e associazioni tra i quali spunta la Bundesbank, sarebbe stato violato da una politica “spendacciona” adottata da alcuni governi di paesi membri e perfino da alcune istituzioni europee tra cui la Banca centrale.

vado naturalmente a controllare sulla stampa tedesca online, scorrendo nell’ordine Der Spiegel, Die Welt e la FAZ: tutti danno ovviamente grande rilievo alle alluvioni nel nord lungo il corso dell’Elba (l’onda di piena non è ancora arrivata ad Amburgo), ma i primi due non accennano minimamente alla questione.

solo la Frankfurter Allgemeine Zetung, il qotidiano degli ambienti finanziari di Francoforte, vicino dunque anche alla Banca Centrale tedesca ne accenna, in un breve articolo di taglio basso, naturalmente molto più accurato, pur nella sintesi, delle notizie di Scalfari.

in ogni caso la sentenza della Corte non verrà resa pubblica, a quanto pare, prima delle lezioni tedesche di settembre; quindi l’enfasi di Scalfari serve ad una drammatizzazione alquanto prematura.

* * *

la discussione, che si svolgerà martedì e mercoledì, e non domani, lunedì, come scrive Scalfari, ha il carattere di una inziativa contro Draghi, il governatore italiano della Banca Centrale Europea.

Draghi “aveva annunciato l’anno scorso l’intenzione di acquistare senza limiti titoli degli stati europei in difficoltà per salvare l’euro”; successivamente aveva però annunciato che gli acquisti sarebbero stati contenuti e tro la cifra globale di 524 miliardi di euro in tre anni.

il ricorso mira ragionevolmente a far dire alla Corte che occorrono limiti di quantità e di tempo (del resto già definiti dalla BCE e comunicati alla Corte di Karlsruhe) nei prestiti e a farle definire dal punto di vista della legilsazione tedesca altri dettagli operativi dell’operazione.

ma, scrivendo “ragionevolmente” come mi pareva ovvio, mi accorgo di avere dato voce al mio modo di parlare inconsapevolmente tedesco, dato che in Italia invece una simile presa di posizione, irpisrata alla regola aurea di restare con i piedi per terra, viene presa come un affossamento del nostro paese, che pretende invece allegramente la copertura illimitata dei propri debiti dalla Banca Centrale Europea ed accusa di razzismo sin d’orai tedeschi se non si dichiareranno disposti a farlo.

ci si aspetta invece che la Corte si esprimerà in questo senso, fissando un tetto alla partecipazione tedesca ai fondi per il salataggio dell’euro, senza rimettere in discussione i temi più profondi della compatibilità dell’Unione Europea con la Costituzione tedesca, nonostante la crescita anche in Germania di movimenti che prospettano l’uscita dall’euro in considerazione del peso sullo stato tedesco del sostegno alle economie europee in difficoltà come Spagna,  Italia, Irlanda, Portogallo: anche in Germania p difficile far prendere in considerazione i vantaggi che l’euro comunque assicura al paese.

* * *

su questi punti del resto la linea della Corte Costituzionale tedesca è coerente da lungo tempo, attraverso numerose pronunce negli anni, di cui non si riesce ad immaginare il ribaltamento.

bn più importante, infatti, è stato il pronunciamento del settembre dell’anno scorso, del quale mi sono occupato qui 446. Draghi e l’allarme antincendio alla Banca Centrale Europea (una sconfitta tedesca vista dalla Germania). e qui 452. Karlsruhe, un giudizio già scritto, un voto europeo ancora da scrivere. e qui

come scrivevo nel secondo di quei post, il vero pericolo per l’euro in Germania verrà dalle elezioni politiche fra tre mesi, non dal giudizio della Corte Costituzionale, che non potrà che delimitare bene le modalità della presenza tedesca nell’euro cercando di integrare fra loro, con una interpretazione della Costituzione, l’Unione Europea e l’assetto istituzionale della germania.

è infatti evidente a tutti che le Costituzioni dei principali paesi europei, tutte, tranne quella francese, antecedenti perfino alla istituzione iniziale della Comunità Economica Europea, non la prevedono e dunque vanno via interpretate per adeguarle alla nova realtà, che però non è incompatibile con i loro principi generali.  

* * *

non si comprende quindi proprio la forzata drammatizzazione della situazione, che fa scrivere a Scalfari delle vere sciocchezze, come queste:

Si tratta di un’iniziativa di cui, dal punto di vista europeo, è assai dubbia la costituzionalità e che può determinare – qualora quei ricorsi fossero accolti – un drammatico conflitto di competenze tra la Corte tedesca e la Corte di giustizia europea di Strasburgo.

di che incostituzionalità da un punto di vista europeo parli Scalfari non si capisce: non esiste una Costituzione Europea, ma solo dei Trattati: la Costituzione europea fu bocciata da Francia e Nederland.

non si capisce che razza di catastrofe potrà essere se dei 2 miliardi e 300 milioni di titoli pubblici europei dei paesi in difficoltà la Corte Costituzionale tedeaca dirà che la Germania potrà assumersi, attraverso decisioni del Parlamento sovrano, solo quote ben definite e per tempi limitati.

* * *

conclusione di Scalfari in vena di proclami simil berlusconiani:

Sarà quindi opportuno che la pubblica opinione e tutte le istituzioni europee seguano con estrema attenzione quanto accadrà nelle prossime settimane a Karlsruhe e preparino le eventuali contromosse da prendere.

ecco un esempio di berlusconismo di sinistra anche in Scalfari: sparare sulla Germania, anziché fare l’esame di coscienza dei mali del paese, che tanto l’irresponsabilità rende sempre in termini di popolarità  basso costo…

e mi piace l’idea delle contromisure prese da un paese che resta alla canna del gas e si è messo nelle mani di un governo inconcludente, perché lacerato da contrapposizioni insanabili, che è servito soltanto alle forze politiche per evitare nuove elezioni e provare a sfuggire al massacro.

di questo farebbe bene a preoccuparsi Scalfari, se il suo giornale fosse libero, anziché lanciare allarmi perché la Corte Costituzionale tedesca probabilmente dirà che il paese non è tenuto a finanziare senza limiti di importo e di tempo gli altri paesi europei, se non si risanano da soli.

* * *

nel silenzio dei media italiani di questo semiregime regalatoci dalle elezioni più inconcludenti della nostra storia, queste idee sono ben chiare agli operatori economici internazionali, e lo spread ha ripreso a crescere, per un giudizio negativo sul governo attuale.

ma la stampa di regime acquiescente si giarda bene dal farcelo sapere: non sia mai che ci venga il dubbio che il paese possa anche avere di meglio che un governo concordato fra un Partito Democratico oramai filoberlusconiano nella sua agenda politica e l’uomo di Arcore…

* * *

ed ecco la situazione attuale dello spread in Europa: dal verde, i valori più bassi, al rosso, i più alti:

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6 risposte a “242. l’euro è costituzionale? (in Germania).

  1. vabbè, il rating della Gran Bretagna è scandaloso…
    (credo quella foto sia sui rating, non sullo spread)

    comunque, presentazione di Scalfari un pò a parte (confusa), Repubblica sta seguendo bene il tema: c’era un articolo specifico di Tarquini, mi pare venerdì, ed un altro oggi.

    secondo me, un pericolo nella sentenza del Bundesverfassungsgericht c’è ed è quella che la tutela delle ragioni costituzionali della Germania, pur legittima, comprometta l’integrazione.
    Mi spiego meglio: le corti costituzionali (di Italia e Germania) hanno a lungo osteggiato il progetto UE in quanto potenzialmente lesivo dei diritti fondamentali riconosciuti dalle Costituzioni nazionali (celebre la sentenza “Solange I”) per poi, in una seconda fase, riconoscerlo ed accettarlo a condizione che quegli stessi diritti siano tutelati a livello comunitario (“Solange II”).
    Anche la sentenza sul Trattato di Lisbona si iscrive in questa linea: “sì, ma….” ove il “ma” riguarda le prerogative dei poteri nazionali, che non dovrebbero esser lese (una cosa simili avvenne in UK con i poteri del Parlamento). posizione giuridicamente corretta, ma un pò miope e rischiosa: miope e rischiosa perché non lascia spazio per un’ulteriore integrazione -che necessariamente lede i poteri nazionali-. per far ciò, servirebbe un passo successivo (un “Lissabon II” per riprendere il modello citato), in cui si spinga per garantire tali poteri democratici a livello europeo.
    l’identico problema si pone con la BCE: il tetto alla partecipazione tedesca va bene ed è ragionevole, ma lascia aperto il problema, perché richiederebbe per ogni futuro intervento un nuovo “lascia passare” costituzionale.
    un pò come il tetto del debito USA.

    il ricorso, per come l’ho compreso, mi pare confuso e deboluccio.

    su Scalfari: ho già detto che fa un pò confusione, ma su una cosa mi trova d’accordo: vigilare.
    sarà bene seguire il processo e predisporre “contromisure”, che non vuol dire sparare sulla Germania, ma esser pronti a reagire al peggio.

    • d’accordo, red, ma che cos’è questo peggio al quale prepararsi tanto ansiosamente se il massimo che potrà uscire in termini di sentenza è di mettere un tetto ed un limite temporale all’impegno tedesco nella copertura dei debiti degli altri stati, e sia tu che io consideriamo tutto sommato ragionevole questa ipotesi?

      e mi chiarisci, per favore, quali sarebbero le contromisure che dovremmo prendere se la Germania decide di non finanziare più i paesi europei in crisi, per interposta BCE?

      • quale sia il “peggio” ancora non lo possiamo sapere.
        io ho tratteggiato un’ipotesi, ma nulla ci può rassicurare che la Corte al massimo fisserà simili limiti.
        teoricamente, potrebbe anche rigettare tutto….

        contromisure? rendersi meno dipendendi dalla Germania, cioè dai prestiti….

        • lo sai che questa è un’idea davvero geniale? 😉

          e mi sapresti dire come si fa?

          ma poi questa a te sembra una “contromisura” nei riguardi dei tedeschi?

          a me sembra piuttosto un grande favore e un grande regalo fatto a loro.

          hai presente il debitore al quale un creditore dice che non gli farà più credito perché non si fida più di lui, e che risponde al creditore: allora te la faccio pagare, ti restituisco tutti i tuoi soldi? 😉

          e poi sei sicuro che la parte prevalente del debito pubblico italiano sia a carico della Germania?

          a me risulta che abbia ampiamente smobilitato i propri investimenti nei titoli pubblici italiani negli ultimi mesi…

          • non per essere pedante, ma l’unico a parlare di contromisure “nei confronti dei tedeschi” mi pare sia stato tu…

            per il resto, è inutile che ti spieghi io come fare, in quanto lo sai benissimo anche tu.
            probabile che gli investitori tedeschi abbiano smobilitato parte del loro credito, ma questo cambia poco nella struttura del discorso.
            infatti, la “dipendeza” cui pensi tu è quella che per comodità potremmo chiamare “primaria”: l’acquisto di BOT sul mercato.
            ma io pensavo a quella secondaria: l’aquisto di BOT tramite la BCE

  2. ok, tu hai scritto “su Scalfari: su una cosa mi trova d’accordo: vigilare. sarà bene seguire il processo e predisporre “contromisure”, che non vuol dire sparare sulla Germania, ma esser pronti a reagire al peggio”.

    sono stato io a parlare di contromisure “contro la Germania”: intendevo misure da prendere se la Germania pone dei limiti alla sua partecipazione al sostegno alla nostra moneta della BCE.

    ma una volta spiegato che per te non sono misure “contro i tedeschi”, mi spieghi di che contromisure si tratta?

    non rispondermi, per favore, che ricorriamo all’acquisto di bot da parte della BCE, perché è proprio da qui che siamo partiti…

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