254. Bogor: Kebun Raya, la giungla artificiale olandese – videoclip indonesiano n. 14.

indonesia 14

Prima di passarlo sul blog controlla la colonna sonora.
E’ normale quella specie di sottofondo di fischio da 2.59 a 4.00 ?

.

ma quel sottofondo è semplicemente la registrazione del canto degli uccelli della giungla urbana di Bogor, che si fa più intenso e quasi insopportabile quando arrivo sotto un albero che ne contiene migliaia, a fianco di una fonte che zampilla e fa da sottofondo musicale!

* * *

Kebun Raya, ossia il Grande Giardino, definito dalla guida “il favoloso orto botanico” di Bogor, esteso su una superficie di 87 ettari, quindi il doppio esatto della Città del Vaticano, costituisce con la sua area tondeggiante una specie di enorme aiuola spartitraffico nel centro di Bogor, che per il resto è formata da una periferia piuttosto anonima e piena di traffico.

all’arrivo l’ho circumnavigato sul taxi in un immenso ingorgo mettendoci circa un’ora a fare i suoi 4 o 5 km di perimetro, che, invece, alla fine della visita percorrerò camminando spedito nello stesso tempo, spinto dalla curiosità e anche un poco per avere misteriosamentr sbagliato la direzione all’uscita, senza altro disagio che un po’ di maldipiedi.

sembra che questa sia la principale attrazione propriamente turistica (cioé con biglietto d’ingresso) dell’intera Giava Occidentale e la guida aggiunge che Bush jr., in una sua visita in Indonesia, non volle vedere altro di quel paese, e anche questo avrebbe dovuto mettermi in guardia.

nonostante la straordinaria bellezza e stranezza misteriosa della vegetazione, che è la protagonista indiscussa di questo primo montaggio, la visita infatti mi ha lasciato qualche perplessità indefinita, che credo derivasse dal contesto, e il montaggio del video ha contribuito adesso a chiarirmela  meglio.

* * *

questa non è giungla vera, è giungla trapiantata e addomesticata, peggio: piegata ad una implicita ideologia neocoloniale, volta a dimostrare che solo i conquistatori sanno dare ordine al caos e sottomettere perfino la giungla, in vialetti ben regolati.

altri alberi altrettanto e forse ancora più belli ho visto in Sri Lanka, ma lì erano liberi, in una giungla spontanea vera, dalla quale ricadevano, assieme alle liane e ai canti degli uccelli, le urla delle scimmie indomite; qui a Bogor, invece, la giungla, pur nelle sue dimensioni grandiose e nel fascino innegabile, è però rattrapita come qualche grande mammifero in uno zoo.

l’idea era quella di classificare, ordinare, consevare, documente: una ideologia da lager applicata agli alberi.

e lo stesso effetto fanno i bassorilievi fasulli di Ganesh, oppure i resti archeologici di antichi riti indù, racimolati ed esibiti qui come per evocare il passato induista dell’Indonesia in spregio del suo anonimo presente…

un enorme monumento, ma ad un’Indonesia falsificata perché riportata ad una ideologia induista, giudicata più esotica e pittoresca, che era già stata abbandonata da un paio di secoli, quando gli olandesi conquistarono Giava.

erano già diventati più grigi e musulmani i giavanesi: gli induisti che non avevano voluto rinunciare alla delirante fantasia e alla libertà politeista della loro cultura, artisti, principi, intellettuali, erano già fuggiti a Bali, per scampare al primo dei tre genocidi degli ultimi 5 secoli indonesiani: quello dei principi locali passati all’islam contro i loro popoli rassegnati.

quindi questo modo degli olandesi di fingere un omaggio a Giava cancellandone la nuova identità islamica  era un modo di offenderli e di dichiararsi loro estranei. 

* * *

la struttura dell’audio del videoclip cerca in qualche modo di rendere ragione a questo stato di cose.

volutamente ho abbandonato questa volta le musiche del posto per scegliere come base musicale un canto popolare olandese abbastanza antico da poter risalire a quattro secoli fa, ai tempi della conquista del subcontinente indonesiano da parte di questo popolo avido, dedito alla religione del denaro e del successo.

musiche olandesi per gli edifici olandesi che introducono all’enorme recinto e ad  una organizzazione funzionale degli spazi di tipo europeo.

su questo sottofondo si innesta a un certo punto, con un passaggio volutamente brusco, la voce del muezzin che canta le odi di Allah, mentre due ragazzi amoreggiano gioiosi in mezzo al verde, dimentichi delle proibizioni religiose…

ma neppure la voce dell’islamismo indonesiano, il canto della moderna imbalsamazione islamica della voce viva del popolo indonesiano, regge del tutto, riprende forza il canto dei conquistatori, che hanno imposto e fatto penetrare la loro vera religioe, che è quella dello sviluppo, nella mente di un popolo dall’identità confusa e contraddittoria.

2 risposte a “254. Bogor: Kebun Raya, la giungla artificiale olandese – videoclip indonesiano n. 14.

  1. commento ricevuto via mail:

    My Indonesia 14 :
    Mi dimenticai di commentare qualche decorazione, che s’intravede (0029-0031) , e richiama lo stile di Gaudì.

    • effettivamente!

      l’osservazione è molto acuta e non mi sarebbe mai venuta in mente.

      chissà che rapporto cronologico esiste fra l’opera di Gaudì e gli edifici di questo parco…

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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