siamo messi davvero male con la libertà di stampa nel nostro paese se, per sapere che cosa sta davvero succedendo al Quirinale, devo leggermi Libero e lasciar perdere Repubblica o il Corriere.
ieri Napolitano ha ricevuto gli emissari, a nome del partito azienda, del boss pregiudicato e li ha ascoltati.
già questa scelta non mi pare il massimo, sinceramente parlando.
poi ha fatto uscire un comunicato, che trovo soltanto su Libero:
“Il presidente esamina con attenzione tutti gli aspetti delle questioni che gli sono state prospettate”
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quello che aveano da dirgli, a grandi linee, i due bravi di don Rodrigo è che non si può attentare alla libertà politica di 10 milioni di seguaci del pregiudicato Berlusconi e dunque, in nome della democrazia (povera democrazia, che idea puttanesca viene attribuita al tuo nome) bisogna, ancora una volta, trovargli un salvacondotto, una amnistia, una commutazione della pena per non impedirgli di parlare, anzi di straparlare.
sono vent’anni che dura sta manfrina, solo che questa volta non ha, il pregiudicato, più la maggioranza in parlamento (per via dei sudtirolesi che hanno fatto la differenza con Bersani) e dunque la legge ad personam gliela devono fare gli altri, quelli che hanno vinto le elezioni promettendo agli elettori che avrebbero dato una smacchiata a lui – e non al suo certificato penale del casellario giudiziario (redpoz, si dice così?).
e Napolitano promette che ci penserà: e già questo è un gran fatto, ammettiamolo: non gli ha detto “cercatevi un altro don Rodrigo, ragazzi”, ma: quel che chiedete? ci penserò.
anche questa volta il massimo garante della nostra democrazia, il presidente che, dicono le malelingue, è diventato come un monarca (del quale del resto si vocifera da tempo che sia figlio illegittimo, vista anche la somiglianza, e il fatto che la madre fosse dama di corte della Regina), ha fatto appunto uscire un comunicato, che poteva essere anche quello di don Abbondio, dopo che aveva ascoltato i bravi, e ci somiglia molto:
“Il presidente esamina con attenzione tutti gli aspetti delle questioni che gli sono state prospettate” (Quirinale)
“… Disposto… disposto sempre all’ubbidienza” (don Abbondio ai bravi, Promessi Sposi, cap. I)
e pensate che uno dei due bravacci era Brunetta, e che di fronte a lui anche don Abbondio si sarebbe fatto coraggio…
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naturalmente la conclusione più ovvia sarebbe un’altra: che la destra si è scelta un leader politico inadatto in una democrazia avanzata e che sarebbe giunto il momento che se ne cerchi un altro; ma pare inutile parlare: si tratta di accanimento giudiziario.
non è Berlusconi che fornisce occasioni ogni momento e ne combina di tutti i colori, non è il suo un potere fondato sulla menzogna pubblica e sulla corruzione occulta; no, sono i giudici che ce l’hanno con lui.
ma che fanno, questi giudici? si inventano i documenti, falsificano le firme sotto le dichiarazioni dei redditi truffaldine, assoldano comparse e testimoni prezzolati?
no, al contrario è lui che paga ostentatamente e per buon cuore, d’abitudine, le testimoni, soprattutto quelle giovani e carine, e qualche volta anche i giudici.
scoperto, ogni volta grida che ce l’hanno con lui: è la mentalità del bambino di 9 anni, ma in pubblicità funziona: questa dev’essere l’età media del pubblico.
ed ecco che da vent’anni il parlamento italiano occupa metà del suo tempo a tirare fuori il boss discolo e bambino dai guai in cui continua irresistibilmente a mettersi.
e ogni volta si ricomincia, perché assolvere Berlusconi è come svuotare il mare col cucchiaino: gliene cancelli una e lui se me procura due, povero perseguitato.
a molti italiani, francamente, oramai questa storia ha devastato i marroni e rigettano una politica fatta di favori al mascalzone potente di turno, che è poi sempre quello, sempre lui.
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già, ma a sentire Repubblica è tutta un’altra storia:
Il presidente concede uno spazio di riflessione, ma senza impegni o garanzie.
l’Huffington Post, che è una specie di inserto virtuale, spara un titolone:
NO AL SALVACONDOTTO
naturalmente Napolitano sa bene che, qualunque strada si scelga per salvare Berlusconi dalle conseguenze del momento delle sue azioni (ma ne incombono altre), si deve provare a restare dentro l’alveo della legalità costituzionale.
ed è ben difficile che si possa garantire di continuare a fare politica ad un condannato al carcere, anche se tramutato in arresti domiciliari o affidamento ai servizi sociali; l’unico esempio che viene in mente è quello del senatore Jannuzzi, condannato per diffamazione, al quale veniva concesso ogni volta di andare al Senato a votare.
ma Berlusconi, con la nuova legge, neppure potrà andarci perché dovrebbe essere dichiarato decaduto automaticamente domani almeno in Giunta, a seguito della condanna (salto la bufala della non retroattività, perché me ne sono occupato ieri sul blog di gruppo I discutibili nell’unico modo possibile: a battutacce in una videolettera delle mie).
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e il Corriere?
è molto più possibilista, dato che deve accontentare un pubblico un po’ più filoberlusconiano.
e spiega che “i suoi” sperano nella commutazione presidenziale della pena, come per Sallusti.
in linea teorica, tra qualche mese potrebbe essere commutata anche la pena accessoria (interdizione dai pubblici uffici da uno a tre anni ancora non passata in giudicato) purché il decreto presidenziale lo preveda esplicitamente.
non credo che si possa fare, dato che l’esclusione dal Senato non fa parte del dispositivo della sentenza, ma discende da una distinta legge, che è sottratta al potere presidenziale e non è una pena in senso stretto, ma una conseguenza della pena.
il Presidente può modificare o cancellare la pena, ma non le sue autonome conseguenze di legge.
se una legge dice che i condannati per reati non colposi a più di due anni di carcere non possono stare in Parlamento, il presidente non può rimetterceli dentro a uno a uno, perché questa non sarebbe grazia né commutazione, ma violazione di legge.
e poi rimane l’incandidabilità alle prossime elezioni, comunque; o faremo un’eccezione anche per quella?
sarebbe come tornare alla monarchia assoluta e al sovrano legibus solutus, perché è la sua volontà che è legge.
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ovviamente si capisce benissimo che nella scala del modo di dare le notizie ogni quotidiano cerca di accontentare i suoi lettori e che ai lettori di Libero vengono date informazioni molto più positive sul destino di Berlusconi, mentre a Repubblica, e peggio ancora all’Huffington Post, la situazione di Berlusconi viene data per disperata.
ma insomma, se alla fine l’unico che pubblica il comunicato ufficiale della Presidenza della Repubblica è Libero, un motivo ci sarà.
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e allora?
ecco il titolone del Corriere di stamattina:
Berlusconi, la sfida: “Pronto al carcere”
ci contiamo davvero? ma fatemi il piacere.
stiamo ancora spettando che Berlusconi finanzi la restituzione dell’IMU agli italiani con i suoi beni personali, come aveva promesso in campagna elettorale.
è qui che Napolitano potrebbe prendere due piccioni con una fava: noi non siamo forcaioli, a noi Berlusconi sta bene anche fuori se messo in condizioni di non nuocere: Napolitano commuti la pena di Berlusconi in una sanzione pecuniaria pari alla restituzione dell’IMU agli italiani e farà felici tutti: garantisti, sostenitori, italiani e Berlusconi stesso, che per una volta non avrà mentito spudoratamente come fa tutti i giorni.
sì, mi pare si dica così (non ho verificato).
quanto al leader del PDL, bhè che siano ancora costretti ad aggrapparsi a lui ci da la misura della miseria politica che è la destra in Italia.
il tutto condito di democrazia “alla puttanesca”.
fra l’altro, provavo a ragionare ieri sull’impossibilità che oltre 40 processi siano instaurati per sbaglio…. e dovremmo aggiungere, significa che nel “grande complotto” ci sono in mezzo anche tutte le forze di polizia (altrimenti chi fa le indagini e procura le prove?).
però ascoltare non è ubbidire…
e il titolo del Corriere mi sembra francamente una ca****, almeno nella parte relativa alla decadenza.
teoricamente, se mai dovesse accadere, la pena accessoria dipende da quella principale: quindi, estinta la prima (con la grazia, in ipotesi) dovrebbe cadere anche la seconda.
ma la decadenza dal Senato non è una pena accessoria.
ovviamente sai che una commutazione come quella che proponi è impossibile….
strano comunque che in sentenza non vi fosse anche una pena pecuniaria….
però, ripensando al carcere, mi viene in mente quanto diceva Saviano su Cosentino: è una prova di forza, una dimostrazione di forza da parte dei criminali…. ahn però!
be’, a Sallusti la detenzione è stata effettivamente tramutata in una pesante multa.
non dico quindi i 5 miliardi di euro dell’IMU, che comunque Berlusconi ha, ma …. (la mia era una mezza battuta, ma appunto solo a metà).
hai notato anche tu la stranezza della mancanza di una sanzione economica; ma ho pensato che il risarcimento seguirà forse proprie autonome strade dovute…
spero
ho fatto una ricerchina qui:
http://www.penalecontemporaneo.it/
in effetti, risulterebbe un risarcimento danni all’Agenzia delle Entrate per 10.000.000
non ho ritrovato la notizia attraverso il tuo link, ma ci credo.
molto poco, mi pare, rispetto a certe cifre che si leggevano in giro: forse dovrò correggere un paio di miei post, allora…
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