a San Sebastiano è morto il parroco.
San Sebastiano è uno dei centri che formano il comune di Lumezzane (“le (case) mezzane” di medievale memoria), patria di glorie appena passate e notevoli fasti economici in rubinetterie e posaterie (oltre che mia sede di lavoro in anni passati come insegnante e poi anche altro), in una valletta laterale della brescianissima Val Trompia che sale al Passo del Cavallo: che la separa o la unisce, a seconda dei punti di vista, dalla Val Sabbia, altrettanto operosa ma prevalentemente in ferriere.
divaghi, bortocal? no, che il contesto serve.
il parroco, 74 anni, lascia un’eredità di 800 mila euri, sonanti e contanti: depositi bancari e titoli bancari.
a chi li lascia? alla badante.
moldava, naturalmente (se non sono romenI, sono moldavE).
la donna si dice stupita e non vuole accettare l’eredità (valle a capire ste moldave…)
io penso che 74 anni non sono poi molti per avere una badante (scusate l’accenno vagamente autobiografico… ;)), ecc. ecc.
la Diocesi fa sapere che il parroco non è stato circuito.
a difesa di principio del buon nome dei parroci, suppongo.
anche se, a pensarci bene, questo significa che la Diocesi si fida della badante moldava, ma un po’ meno del fu parroco.
e io faccio peccato se penso che comunque sono stati circuiti i parrocchiani?
lo pensano anche loro|
intanto tocca al Tribunale di Brescia stabilire da domani, in una causa promossa dalla Parrocchia e dalla Diocesi, se tutto quel ben di Dio sono sudati risparmi e beni personali del parroco oppure se le offerte dei parrocchiani non sono finite, per caso, nei conti correnti personali del parroco.
e poi dicono che non c’è più religione…
la religione del denaro non la considerano?
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ma come li ha messi via un parroco 800 mila euro????
è quel che vorrebbe sapere anche la parrocchia rivolgendosi al tribunale.
ma non ho notizie sull’andamento della causa…