391. Associated Press: i gas in Siria usati dai ribelli e non da Assad, probabilmente.

se il gioco di parole non fosse troppo macabro si dovrebbe dire che quella data dai giornalisti Dale Gavlak e Yahya Ababneh  è una vera notizia bomba.

affermano che “ribelli siriani del sobborgo di Ghouta a Damasco, collegati ai jihadisti di al-Qaeda Jabhat al-Nusra (Nusra Front),  hanno ammesso di essere i responsabili per l’incidente con armi chimiche della scorsa settimana”

la notizia sta girando via internet mentre i media ufficiali la tengono accuratamente nascosta, ma la fonte sembra molto attendibile.

Dale Gavlak è corrispondente dal Medio Oriente per Mint Press News e Associated Press ed è stato ad Amman per l’Associated Press per oltre vent’anni. Esperto in affari mediorientali, attualmente segue la regione del Vicino Oriente per AP, National Public Radio e Zecca Press News. Ha un master in Studi sul Medio Oriente presso l’Università di Chicago.

ho appreso di questa notizia dal Belligea News , il blog di Giuseppe Bartolucci, ma una rapida ricerca con google ha ulteriormente confermato; ad esempio ariannaeditrice pubblica integralmente l’articolo scritto da Gavlak assieme a Yahya Ababneh.

Yahya Ababneh è un giornalista freelance giordano e attualmente lavora a un master in giornalismo, ha seguito gli eventi in Giordania, Libano, Arabia Saudita, Russia e Libia. I suoi scritti sono apparsi su Amman Net, Saraya News, Gerasa Notizie e altrove.

ecco i punti salienti di questa ricostruzione.

* * *

Da numerose interviste con gente di Damasco e Ghuta, sobborgo della capitale siriana, dove almeno 355 persone sono morte, la scorsa settimana, a causa di ciò che crede sia un agente neurotossico, con medici, residenti di Ghuta, combattenti ribelli e le loro famiglie, emerge un quadro diverso.

Molti credono che alcuni ribelli abbiano ricevuto armi chimiche tramite il capo dell’intelligence saudita, principe Bandar bin Sultan, e di essere responsabili dell’esecuzione dell’attacco con i gas.

Mio figlio è venuto da me due settimane fa per chiedermi cosa pensare delle armi che gli era stato chiesto di trasportare“, ha detto Abu Abdel-Moneim, padre di un ribelle che lottava per spodestare Assad, e che vive a Ghuta. Abdel-Moneim ha detto che suo figlio e altri 12 ribelli furono uccisi in un tunnel usato per immagazzinare le armi fornite da un islamista saudita, noto come Abu Ayesha, che guidava un battaglione. Il padre ha descritto le armi come “simili a tubi“, mentre altre erano simili a “enormi bombole di gas.

 Abdel-Moneim ha detto che suo figlio e gli altri sono morti durante l’attacco chimico.

I cittadini di Ghuta hanno detto che i ribelli utilizzavano moschee e case private per dormire durante l’immagazzinamento delle loro armi nei tunnel.

Lo stesso giorno, il gruppo militante Jabhat al-Nusra, collegato ad al-Qaida, annunciava che avrebbe attaccato i civili nel cuore del regime di Assad di Lataqia, sulla costa occidentale della Siria, per una pretesa rappresaglia. “Loro non ci hanno detto che armi fossero queste o come usarle“, si lamenta una combattente di nome ‘K.’ “Non sapevamo che erano armi chimiche. Non avremmo mai immaginato che fossero armi chimiche.” “Quando il principe saudita Bandar fornisce tali armi, li deve dare a coloro che sanno come utilizzarle“,  avvertiva. Lei, come altri siriani, non vogliono usare i loro nomi completi per paura di ritorsioni.

Secondo un noto leader dei ribelli di Ghuta, chiamato ‘J’, “i militanti di Jabhat al-Nusra non cooperano con altri ribelli, se non nei combattimenti. Non condividono le informazioni segrete. Semplicemente usano alcuni ribelli ordinari per trasportare e usare questo materiale“, ha detto. “Eravamo molto curiosi di queste armi. E purtroppo, alcuni dei combattenti le hanno usate in modo improprio facendole esplodere“, ha detto ‘J’.

I medici che hanno curato le vittime dell’attacco con armi chimiche, hanno avvertito gli intervistatori di stare attenti nel fare domande su chi, esattamente, sia responsabile dell’attacco mortale. Il gruppo umanitario Medici Senza Frontiere ha aggiunto che operatori sanitari hanno detto che 3.600 pazienti presentavano sintomi simili, tra cui bava alla bocca, difficoltà respiratorie, convulsioni e visione offuscata. Il gruppo non è in grado di verificare in modo indipendente tali informazioni. Più di una dozzina di ribelli intervistati ha riferito che i loro stipendi provengono dal governo saudita.

Coinvolgimento saudita
In un recente articolo su Insider Business, il giornalista Geoffrey Ingersoll evidenziava il ruolo del principe saudita Bandar in due anni e mezzo di guerra civile siriana. Molti osservatori ritengono che Bandar, con i suoi stretti legami con Washington, sia al centro della spinta alla guerra degli USA contro Assad.

Ingersoll fa riferimento ad un articolo del Daily Telegraph inglese sui colloqui segreti russo-sauditi, sostenendo che Bandar abbia offerto petrolio a buon mercato al presidente russo Vladimir Putin, in cambio dell’abbandono di Assad. “Il principe Bandar s’impegna a salvaguardare la base navale della Russia in Siria, se il regime di Assad viene rovesciato, ma ha anche accennato agli attacchi terroristici ceceni alle Olimpiadi invernali di Sochi in Russia, se non vi è un accordo“, ha scritto Ingersoll. “Posso darvi la garanzia di proteggere le Olimpiadi invernali del prossimo anno.  I gruppi ceceni che minacciano la sicurezza dei giochi sono controllati da noi“, avrebbe detto Bandar ai russi.

Insieme a funzionari sauditi, gli Stati Uniti avrebbero dato al capo dell’intelligence saudita il via libero a questi colloqui con la Russia, e ciò non sorprende”. “Bandar è di formazione statunitense, sia militare che collegiale, è stato un assai influente ambasciatore saudita negli Stati Uniti, e la CIA ama questo tizio“, ha aggiunto Ingersoll.

Secondo il quotidiano Independent del Regno Unito, è stata l’agenzia d’intelligence del principe Bandar che per prima, a febbraio, ha presentato all’attenzione degli alleati occidentali le accuse sull’utilizzo di gas sarin del regime.

Il Wall Street Journal ha recentemente riferito che la CIA ritiene l’Arabia Saudita “decisa” a rovesciare Assad, da quando il re saudita ha chiamato il principe Bandar a condurre tale operazione. “Credono che il principe Bandar, un veterano degli intrighi diplomatici di Washington e del mondo arabo, possa fornire ciò che la CIA non può: aerei carichi di denaro e di armi e, come un diplomatico degli Stati Uniti ha indicato, metterci sottobanco una pezza araba“.

Bandar ha portato assai avanti l’obiettivo della politica estera dell’Arabia Saudita: sconfiggere Assad, i suoi alleati iraniani ed Hezbollah, riferisce il WSJ. A tale scopo, Bandar ha collaborato con Washington nel gestire un programma per armare e addestrare i ribelli presso una base militare in Giordania.

Il giornale riferisce che i “giordani erano a disagio riguardo a tale base“: ebbe incontri ad Amman con il re di Giordania Abdullah, a volte in sessioni di otto ore. “Il re avrebbe scherzato: ‘Oh, Bandar sta arrivando di nuovo? Cerchiamo di avere due giorni liberi per la riunione’“, ha detto un partecipante alle riunioni.

La dipendenza finanziaria della Giordania dall’Arabia Saudita potrebbe aver avuto un forte effetto leva. Un centro operativo in Giordania è stato attivato nell’estate del 2012, e comprende una pista di atterraggio e depositi per le armi. I sauditi hanno procurato AK-47 e munizioni, afferma il WSJ citando funzionari arabi. Anche se l’Arabia Saudita ufficialmente sostiene di supportare i ribelli moderati, il giornale riferisce che “fondi e armi venivano incanalati ai radicali, sufficienti a contrastare l’influenza degli islamisti rivali sostenuti dal Qatar.” Ma i ribelli intervistati hanno detto che il principe Bandar viene indicato come “al-Habib” o ‘l’amante’ dei militanti di al-Qaida che combattono in Siria.

Peter Oborne, scrivendo sul Daily Telegraph, ha indicato con cautela il tentativo di Washington di punire il regime di Assad con un cosiddetto attacco ‘limitato’, che non significava rovesciare il leader siriano, ma diminuirne la capacità di usare armi chimiche.

Considerate ciò: gli unici beneficiari delle atrocità sono i ribelli, che stanno perdendo la guerra, e che ora hanno Gran Bretagna e USA pronti ad intervenire al loro fianco. Mentre sembrano esserci dubbi se siano state utilizzate armi chimiche, non c’è dubbio su chi le abbia dispiegate.

E’ importante ricordare che Assad è già stato accusato di usare gas asfissianti contro i civili. Ma in quella occasione, Carla del Ponte, commissario ONU sulla Siria, concluse che i ribelli, non Assad, ne fossero i probabili responsabili.

Alcune informazioni contenute in questo articolo possono none essere verificabili in modo indipendente. Mint Press News continuerà a fornire ulteriori informazioni e aggiornamenti.

* * *

sono notizie da prendere con cautela, naturalmente, anche se non sembrano bufale del tutto campate in aria, e dovrebbero essere approfondite con cura prima di qualunque decisione (fermo restando che neppure una eventuale conferma dell’uso siriano dei gas autorizzerebbe comunque gli USA ad intervenire in modo unilaterale).

ecco comunque uno scenario politico globalmente attendibile che svela i reali disegni e i giochi di forza che stanno dietro questa guerra e che dimostra con forza che l’Occidente sta facendo una politica sbagliata in Medio Oriente.

* * *

al riguardo vorrei fare alcune domande, in modo abbastanza provocatorio.

nel caso qualche inchiesta indipendente dovesse confermare queste notizie, Obama bombarderà l’Arabia Saudita anziché la Siria?

il fatto che l’Arabia Saudita fornisca gas altamente pericolosa a cellule di Al Khaida o al-Qaeda che scriver si voglia, rientra nelle esigenze di sicurezza degli Stati Uniti che Obama diciara di dovere tutelare con il bombardamento della Siria?

le popolazioni dei paesi occidentali sono informate del fatto che in Siria l’Occidente sostiene e finanza le bande di Al Qaeda? e, soprattutto, condividono questa scelta?

la Francia di Hollande, che ha dichiarato, in omaggio alla propria grandeur, che non interverrà da sola in Siria, ma aspetterà Obama e gli USA ritroverà mai il senso del ridicolo?

e infine, per chiudere con un dettaglio insignificante, quel blogger di questa piattaforma che a me pare un guru più antisemita che antisionista e che ha sostenuto ancora ieri con assoluta certezza la responsabilità degli ebrei nel fomentare la guerra americana contro la Siria si farà venire qualche dubbio? 

6 risposte a “391. Associated Press: i gas in Siria usati dai ribelli e non da Assad, probabilmente.

  1. Pingback: ellagadda, internet può fermare la guerra? | Cor-pus·

  2. I dubbi, come sai, li avevo da un pò. Ma ovviamente se lo dichiara Assad ad un giornale russo nessuno gli da ascolto…
    Ora mi cerco l’articolo dell’Indipendent.
    Certo, sarebbe da ripubblicare.

      • stavo cercando qualche conferma, in realtà gli altri siti che riportano la notizia mi danno un’impressione non molto attendibile… vorrei capire meglio cos’è questa Mint Press….

        • conto sul tuo lavoro.

          intanto vedo però che la necessità di approfondire questo aspetto elle effettive responsabilità dell’attacco (o dell’incidente), per fortuna si sta facendo largo: l’intervento del Segretario Generale dell’Onu e perfino quello di Putin stanno andando in questa direzione.

          la necessità di approfondire questo aspetto e di eliminare i dubbi si diffonde.

          anche se questa notizia specifica si rivelasse fragile, tuttavia contribuisce a questa riflessione, e sono orgoglioso di averla pubblicata comunque, quando era utile diffonderla.

          tra un po’ potrebbe essere, fortunatamente, superfluo.

          – per inciso, come hai visto, Obama sta facendo sul serio.

          rinvio a un momento più disteso, una radicale riflessione sulla presa in giro rappresentata dalle democrazie di fronte a fatti del genere.

          la democrazia rappresentativa è evidentemente una forma politica completamente superata e va sostituita da qualcos’altro: non è più possibile difenderla…

  3. Pingback: 409. Siria: ed ora che lo dice anche Piccinin? | Cor-pus·

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