È ovvio che la gente non vuole la guerra. Perché mai un povero contadino dovrebbe voler rischiare la pelle in guerra, quando il vantaggio maggiore che può trarne è quello di tornare a casa tutto intero?
Certo, la gente comune non vuole la guerra: né in Russia, né in Inghilterra e neanche in Germania. È scontato.
Ma, dopo tutto, sono i capi che decidono la politica dei vari Stati e, sia che si tratti di democrazie, di dittature fasciste, di parlamenti o di dittature comuniste, è sempre facile trascinarsi dietro il popolo.
Che abbia voce o no, il popolo può essere sempre assoggettato al volere dei potenti. È facile.
Basta dirgli che sta per essere attaccato e accusare i pacifisti di essere privi di spirito patriottico e di voler esporre il proprio paese al pericolo. Funziona sempre, in qualsiasi paese.
Hermann Göring
trovo in un blog questa citazione, e mando il commento:
complimenti per citazione acritica di Goering. – 6 settembre 2013 a 18:14
naturalmente il commento viene cancellato.
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ma ora che guardo meglio quella citazione, essa appare molto dubbia: ve lo immaginate Goering che parla del regime nazista come una delle dittature fasciste?
però sembra vera, perché il blogger ci ha messo in fondo un link alla voce Goering dell’enciclopedia Treccani e uno pensa che sia stata presa da lì, se non va a vedersela e scopre che è soltanto una brevissima biografia del braccio destro di Hitler.
anzi, proseguendo si scopre che questo è il modo normale di indicare le fonti di quel blogger.
è come se io dicessi: Einstein disse che se Dio giocava a dadi, faceva sempre dodici, http://id.wikipedia.org/wiki/Albert_Einstein
(in questa citazione c’è un altro trucco: non solo la voce di wikipedia che ho citato non riporta affatto questa citazione di Einstein, ma… – vediamo chi ha qualche cosa da dire…).
inserendo in google uno spezzone della presunta frase di Goering citata sopra, essa viene restituita avendo come unica fonte wikipedia, alla voce Goering, che però a sua volta non cita la fonte, ma per due volte, questo stesso blogger, che l’ha citata in due post differenti (per paradosso, si potrebbe perfino pensare che la fonte di wikipedia sia il blogger! – dato che il blogger non cita wikipedia come fonte sua…).
comunque, chissà se wikipedia se l’è inventata di suo o da dove altro l’ha presa sta citazione; oppure se sono soltanto io straordinariamente malevolo e Goering era così cretino da tirarsi la zappa sui piedi da solo, e la frase è stata religiosamente ricopiata dall’Opera Omnia di Goering che quel blogger si tiene in casa…
(non credo proprio che verrà qui a dircelo, comunque… ;))
* * *
ecco comunque come funziona internet: quel pezzo di Goering è comunque in internet, circola come vero, lo sia oppure no, nessuno lo può cancellare, e per accorgersi del suo carattere dubbio occorre avere proprio molto tempo da perdere e anche una forma mentis particolarmente pignola, per non dire addirittura scassacaxxi come la mia.
che fine fa il sapere in un nuovo contesto di questo genere?
difficile predirlo.
* * *
quello che è interessante sapere, invece, e credo di dire una novità, è che questa situazione storica non è affatto nuova, ma si è già verificata nel mondo antico e in particolare sotto l’impero romano.
certo, non esisteva internet allora, ma anche allora si era sviluppata una cultura che non si fondava sull’uso di fonti accertate, cioè, per quel tempo, scritte.
era la cultura popolare, fatta di dicerie e superstizioni abborracciate, di racconti romanzeschi, di approssimazioni e fraintendimenti nella trasmissione di notizie; e come oggi attraverso internet, questo mondo di autori confusi, di menti a volte un poco deliranti ed esaltate, di fabulatori spontanei o interessati, cominciò ad opporsi alla cultura ufficiale.
da noi, ai nostri giorni, questo fenomeno ha preso il nome di cultura New Age; allora fu l’effetto del benessere (relativo) delle masse e della relativa pace assicurata dall’impero; produsse un’enorme sviluppo di culti religiosi nuovi, di filosofie di strada come il cinismo, oppure di audaci speculazioni come lo gnosticismo, e tra queste nuove tendenze populiste e irrazionaliste alla moda anche quello che è sopravvissuto fino ai nostri giorni come erede di questa realtà: il cristianesimo.
occorre leggerlo nei testi di allora lo sgomento della cultura ufficiale di fronte all’arrivo di questi barbari interni, concomitanti con quelli esterni…
* * *
ancora un passo indietro: tutta la cultura umana fino a pochissimo tempo prima non si fondava sull’uso delle fonti scritte e ancora Platone considerava la scrittura distruttrice della vera cultura.
la cultura umana nella sua fase pre-scritta è solamente orale, ovviamente, ed è da questa oralità che nasce quella forma religiosa tipica che è la mitologia: una serie di racconti trasmessi di bocca in bocca, con infinite variazioni soggettive, di cui non si potrà mai ricostruire l’origine, e sottoposte a variazioni quasi altrettanto innumerevoli quanti sono i narratori.
e ancora: gli stessi testi scritti, quando appaiono e cominciano ad affermarsi, continuano per lungo tempo a condividere questo carattere precario ed arbitrario con la cultura orale.
ancora ai tempi delle mia tesi mi dovetti occupare di un testo (non importa ora dire su che tema, l’ho raccontato altrove), che era stato ricopiato e riutilizzato in vario modo: non c’era quasi codice che non presentasse una versione soggettiva a sé; senza contare i copisti che si ritenevano del tutto autorizzati ad aggiungerci dentro interi pezzi scritti da loro, senza preoccuparsi di dirlo.
la storia dei testi sacri della religione ebraica e cristiana si è svolta in questo contesto culturale, con manipolazioni e rifacimenti continui.
* * *
insomma, anche la fissità e immodificabilità del testo scritto non è stata data sin dalle sue origini, ma è una conquista culturale, che precede e prepara la rivoluzione scientifica.
che è nata dalla filologia, dunque.
e che tuttavia, direi proprio da Platone in poi, aveva cominciato ad affermarsi nella cultura prima greca e poi romana.
ma, siccome questa era di una élite, a livello popolare dominavano di gran lunga le forme tipiche ancora della trasmissione orale delle informazioni, e la comunicazione del sentito dire.
quando queste occasionalmente venivano anche trascritte, questo portava alla trasmissione di testi che, pur essendo scritti, avevano la stessa imprecisione e manipolabilità delle parole ascoltate.
* * *
ed ora un frammento di conversazione sul tema via commenti con afo:
bortocal, il 14/09/2013 alle 12:58:
quel testo di wikipedia – non stiamo parlando del testo di Goering, ma di un altro – è certamente sbagliato perché non ha senso comune: prima dice che la correlazione è stata smentita e nella frase dopo che è stata confermata: che cosa avrà voluto dire?
oppure sono due frasi diverse di due redattori che hanno opinioni diverse e le infilano ciascuno nello stesso testo?
mi sembra di assistere in diretta alla redazione di un vangelo, eh eh.
afo, il 14/09/2013 alle 13:27:
Magari intendevano solo dire che in situazioni simili si sono verificati osservati effetti diversi. Oppure sono due autori che litigano tra loro e per non fare un torto a nessuno hanno lasciato entrambe le versioni .
Il vangelo della scienza del sapere?
bortocal, il 14/09/2013 alle 14:42:
bella la battuta finale su wikipedia e il vangelo del sapere.
solo che sto davvero riflettendo su quella mezza battuta uscita prima: wikipedia davvero condivide con i vangeli due aspetti: coralità della composizione e non controllabilità delle fonti.
questo non induce a pensare che anche internet possa produrre alla fine soltanto confusione e superstizione?
afo, il 14/09/2013 alle 15:03 :
Non so esattamente come funzioni wikipedia al suo interno. Penso che ogni modifica necessiti di un’approvazione di qualche utente più anziano. Altrimenti i troll avrebbero da un pezzo preso il controllo.
Per quanto riguarda le fonti di solito vengono citate in fondo all’articolo. Che poi le fonti scelte siano attendibili è un altro discorso. Questo può creare confusione per qualche utente credulone.
La battuta più che indirizzata a wiki era dedicata un po’ a tutto il sapere moderno, superficiale e finalista
bortocal, il 14/09/2013 alle 16:23:
a quel poco che so, in wikipedia chiunque, dopo essersi iscritto, può modificare la voce che ritiene oppure comporne una nuova che manca; poi credo anche io che ci sia qualche controllo, ma dovrei chiedere a Luca, un vecchio amico di blog, che era un tipo scientificamente pericoloso, un vero criminale dell’informazione enciclopedica, che aveva preso l’abitudine di lavorare in wikipedia…
però ritengo invece che lo spunto che è sorto meriti proprio di essere approfondito.
sto finendo un post di analisi interna della Prima Lettera ai Tessalonicesi attribuita a san Paolo e si vede all’opera proprio una manipolazione di questo tipo, solo che lì controlli veri e propri non potevano neppure esserci.
conclusione: il Nuovo Testamento è stato scritto dai troll…
(ma anche la Bibbia ebraica non scherza mica, da questo punto di vista…)
* * *
insomma i testi del Nuovo Testamento che alla fine vennero messi per iscritto (ma anche quelli della Bibbia ebraica, in misura diversa) sono il frutto di una rivoluzione culturale populista che noi oggi viviamo in una dimensione molto più esasperata.
non possono essere letti e interpretati al di fuori di questa premessa: non possono essere considerati come testi normalmente prodotti da una cultura rigorosa e attendibile; sono fantasie, speranze, dicerie, che si sono sovrapposte a lungo tra loro in semplici conciliaboli, oppure prediche che erano quasi dei comizi.
e anche quando hanno cominciato ad essere messi per iscritto, hanno conservato, anche nella forma scritta, molto a lungo, questo carattere.
* * *
e allora che senso ha parlare delle radici storiche del cristianesimo, come hanno fatto Scalfari e papa Francesco di rimando fra loro, senza fare riferimento a questa realtà?
come parlare di radici storiche del cristianesimo, scambiando i vangeli e i testi collegati come fonte storica attendibile?
* * *
temo che questo post sia soltanto l’introduzione di una serie di Contributi alla comprensione della mitologia cristiana (CCMC); inserendo nel motore di ricerca la sigla CCMC si troveranno anche gli altri.
La frase è stata attribuita a Goering dal capitano statunitense Gustave Gilbert che l’avrebbe raccolta privatamente durante il processo di Norimberga e quindi la versione originale è in inglese Vedi questa pagina di Google http://answers.google.com/answers/threadview/id/235519.html
“Naturally the common people don’t want war. But after all, it is the
leaders of a country who determine the policy, and it’s always a
simple matter to drag people along whether it is a democracy or a
fascist dictatorship, or a parliament, or a communist dictatorship.
Voice or no voice, the people can always be brought to the bidding of
the leaders. This is easy. All you have to do is tell them they are
being attacked, and denounce the pacifists for lack of patriotism and
for exposing the country to danger. It works the same in every
country.”
Alla fine la fonte si trova sempre 😉
ciao! spettacolare contributo il tuo, davvero! non è vero che “la fonte si trova sempre”: la trova sempre chi è bravo, come te! 🙂
comunque, ora che la fonte è stata individuata, evidentemente si possono confermare i dubbi sulla sua corrispondenza effettiva al pensiero di Goering…, mi sembra, come dire, un po’ americanizzata… 😉
e non lo dico per ostinazione o per salvarmi in angolo… 🙂
(sto sempre ad aspettare la conclusione del reportage, sai… )
non serve esser registrati per modificare in wiki.
comunque, possono risalire all’ip.
bella la battuta sul nuovo testamento scritto da troll (suona un pò nietzschiana).
mi pare di ricordare che una volta ero stato tentato di intervenire su una cavolata evidente, e per prima cosa mi hanno chiesto di identificarmi.
mi sono espresso un po’ male, ma per “registrazione” intendevo questo.
non esiste effettivamente una “registrazione” su wikipedia come su twitter o su facebook, oppure altri siti come ResearchGate o simili.
boh, io una volta ho corretto la pagina del Marocco (si affermava che nel 2001 entrò nell’UE) senza nessun controllo…
ah ahh, spassoso! meno male che redpoz ha vigilato…
però forse volevano dire che il Marocco si è associato all’Unione Europea – anche se questo in realtà è avvenuto nel 1996…
ma non ti hanno chiesto l’indirizzo mail?
allora forse ricordo male.
la cosa più bella è che alla riga sotto si leggeva “nel 2002 il Marocco è uscito dall’UE” !!
fantastico! 🙂 🙂 🙂
(in tutti i sensi…)
Un po’ americanizzata è probabile, ma potrebbe avere anche una sua veridicità, visto che questo Gilbert pubblicò poi un libro con tutto il diario del processo di Norimberga. Dal punto di vista di Goering poteva rappresentare effettivamente il tentativo di dimostrare che le democrazie non erano poi tanto diverse dal regime nazista… insomma, il tentativo di fare di ogni erba un fascio che in qualche modo poteva giustificare il suo operato.
Per quanto riguarda la fine del reportage sono in drammatico ritardo ma lo finirò.. promesso!
Scommetto che in pensione si sta benissimo 🙂
Ciao a presto
siamo di fronte ad una fonte storica orale, e qui faccio appello ai miei antichi ricordi di ricercatore nel campo ( 🙂 ).
è probabile che la frase abbia un forte nucleo di verità, ma è anche probabile che – anche inconsapevolmente e quasi “traducendola” – il capitano americano abbia attribuito a Goering una espressione, “dittature fasciste”, che ben difficilmente Goering poteva avere pronunciato davvero in questi termini: è più probabile che Goering abbia usato qualche altra espressione con connotazione positiva, che il capitano non poteva certo riprodurre, per non diventare apologeta del nazismo come era certamente Goering.
la discussione dimostra comunque, restando nel tema, la precarietà di una trasmissione delle informazioni puramente orale – proprio come volevasi dimostrare.
– come si sta in pensione? non lo so ancora, non mi pare di averla davvero cominciata: correndo su e giù tra Italia e Germania, per ora mi sento soltanto in ferie; soltanto mi pare strano che gli altri siano invece al lavoro…, eh eh.
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