il pericolo Renzi e il Partito anti-Democratico – 630.

Renzi ve lo state scegliendo voi, cari DemDem, e la cosa dimostra da sola a che cosa vi siete ridotti.

Renzi è un condannato in primo grado per danno erariale, in quanto amministratore: la persona più adatta per fargli amministrare l’Italia…

La procura contabile aveva contestato alla ex giunta provinciale – presidente (Renzi) e assessori – un danno di 2 milioni e 155 mila euro.

In fase di giudizio, la cifra è stata ridotta a circa 50 mila euro.

Di questi, circa 14 mila sono a carico di Renzi.

Le contestazioni mosse a Renzi riguardavano la categoria di inquadramento e la mancanza di laurea di 4 segretarie del suo staff, contrattualizzate con la categoria D invece che C.

in altre parole, Renzi ha assunto amici e amici degli amici che non avevano titolo per fare quel lavoro e li ha pagati più del dovuto.

* * *

normale clientelismo, senza il quale in Italia non fai carriera politica?

certamente, però è ancora più interessante come Renzi ha reagito alla condanna: con la solita faccia tosta berlusconiana e l’arroganza che contraddistingue la casta dei politicanti contro la quale predica (e basta questo a concludere amaramente quale sia la credibilità delle sue dichiarazioni):

Quella della procura della Corte dei Conti era «una ricostruzione fantasiosa e originale». Lo dimostra il fatto che dalla richiesta di «oltre due milioni di euro» si è arrivati a una condanna che «ribalta totalmente l’impostazione della procura» visto che siamo passati a «meno di cinquantamila euro. Ma non ci basta e faremo appello. 

Da quello che possiamo capire le contestazioni riguardano la categoria di inquadramento di quattro persone nello staff, assunte a tempo determinato.

Per noi è molto difficile entrare nel merito delle scelte che i tecnici amministrativi fanno. Sappiamo che si sono attenuti alle norme vigenti.

già, tanto è vero che sono stati condannati.

Se poi un dirigente ha sbagliato l’inquadramento ce ne assumeremo tutte le responsabilità – non pare proprio –, anche se è veramente difficile accettare l’idea che siano gli amministratori e non eventualmente i funzionari i responsabili di erronee impostazioni contrattuali, questione puramente tecnica.

Non si tratta delle assunzioni a tempo indeterminato di parenti e amici che abbiamo visto in altre amministrazioni del Paese.

Quando cambia amministrazione il personale a chiamata diretta va a casa, come è giusto che sia perchè l’incarico previsto dalla legge è fiduciario.

Così è accaduto a queste quattro persone. 

un eccesso di giustificazioni affabulatorie, come nello stile del personaggio, che girano attorno alla questione centrale: l’indagine, che si riferisce al periodo 2004-2009, è iniziata da un esposto anonimo su una nomina nello staff di Renzi.

Secondo la procura, alcune delle persone assunte non erano in possesso dei requisiti richiesti, come la laurea, oppure erano doppioni rispetto a figure professionali già presenti in Provincia; inoltre erano inquadrate a livelli superiori a quelli che sarebbero spettati. Il danno erariale è stato ridotto –  ma non cancellato – solo perché è stata accolta la richiesta della difesa di tenere conto del fatto che queste persone hanno effettivamente lavorato.

le nomine sono rimaste a tutti gli effetti illegittime.

* * *

sono incidenti che possono capitare a chi amministra? non dico di no.

però dico che, dopo un incidente simile, uno dovrebbe avere l’umiltà, per non dire la consapevolezza, di ritirarsi da competizioni per posti più importanti.

invece sulla condanna di Renzi è calato il silenzio mediatico, e la cosa uscirà certamente da parte berlusconiana al momento in cui si andrà alle nuove elezioni, che Renzi stesso smania per avere.

* * *

qui vengo al punto: Renzi sta lavorando attivamente per riportare al potere Berlusconi – e il fatto grave è che non lo sanno né lui né i suoi elettori.

d’altra parte, ammettiamolo: bastava mettersi per 5 minuti nel 3% dei telespettatori che hanno guardato l’insulso dibattito televisivo fra i tre candidati alla segreteria del Partito Democratico dell’altra sera per farsi prendere dallo sconforto: questa sarebbe la nuova dirigenza politica del paese che il Partito Democratico proporrà alle elezioni?

perfino Occhetto e Bersani giganteggiano nella memoria come uomini politici, rispetto a questi tre dilettanti allo sbaraglio…; che dico? cosa da far rimpiangere perfino Letta nipote.

* * *

ma oramai l’elettorato italiano si confonde col pubblico AUDITEL; il giudizio politico alimentato dai media riguarda le performance spettacolari dei candidati: tutta l’informazione riguarda il modo in cui se la sono cavata e non le proposte che fanno (anche perché era difficile trovarne, sinceramente…).

insomma le primarie come il festival di Sanremo: si sceglie il DemDem più brillante, non si discute delle proposte: il fascismo del culto del capo è un tratto costante oramai penetrato a fondo anche in chi lo nega a parole, solo perché propone dei capetti insipidi.

agli italiani che continueranno ostinatamente ad andare a votare, confermano questo stato di cose, la libera scelta del capo più piacione.

per fare che cosa non si sa.

* * *

un esempio di quel che si vuole fermamente senza sapere che cosa sia?

il modo in cui ora Renzi sbraita e minaccia di ritirare l’appoggio al governo:

vuole tre punti qualificanti: riforme, lavoro ed Europa.

che cosa vuol dire? boh…

Alfano si deve adeguare:

“Ha trenta deputati, noi ne abbiamo trecento. Se non è d’accordo, sappia che poi si va a votare. Io non ho paura delle elezioni, lui sì. Perché sa che Berlusconi lo asfalta”…

Berlusconi asfalterà anche Renzi, ma questo Renzi non lo sa: perché la vera forza di Berlusconi sono gli itali(di)oti, e a costoro Renzi non saprà mai dare tutte le garanzie che verranno dall’altra parte.

* * *

chi sono gli itali(di)oti?

un esempio solo:

a Caserta (solo a Caserta?) la Asl non ha aggiornato da anni gli iscritti nelle liste dei medici di base: sfruttando queste omissioni, sia pur inconsapevolmente – ma questo lo dice il Corriere, io mica ne sono sicuro circa 400 dottori di tutta la provincia hanno continuato a percepire compensi relativi a «1.215 soggetti deceduti, 2.010 emigrati all’estero e 2.763 emigrati fuori provincia». Danno accertato: 1,5 milioni di euro. 

400 medici che si intascano circa 15.000 euro non dovuti a testa: ci sono altri medici a Caserta, o possiamo dire il 100%? e stiamo parlando di medici, gente che ha giurato su Ippocrate…

ma la cronaca ci fornisce a decine ogni giorno esempi anche peggiori: giudici che ritirano mazzette, carabinieri che violentano le donne fermate, finanzieri che ricattano, professori che palpano le allieve o ci fanno i festini a base di sesso droga e rock and roll, milionari che si fanno assistere dalla collettività come nulla-tenenti, preti che violentano i chierichetti, giornalisti che diffamano di professione: un delirio totale e francamente irrecuperabile.

che potrebbe essere risanato FORSE soltanto da qualche dittatura feroce e talebana, come da tradizione nazionale…

* * *

ma in realtà quelle di Renzi sono parole buttate lì tanto per dire: la vera cosa che interessa a lui, come a tutti i politici che ci governano, è il potere e, dette le due paroline di circostanza, come esige la vulgata di sinistra dedita alle frasi fatte senza contenuti (lo sviluppo…, l’Europa…, il lavoro…), viene al dunque:

Il primo punto che porremo saranno le regole del gioco. Si mandino in pensione i saggi che vanno in ritiro a Francavilla e la proposta di modifica dell’articolo 138.

ottimo, naturalmente…

Renzi rilancia la Camera delle autonomie locali e sostiene l’ abolizione di “enti inutili come il Cnel” e la riforma del Titolo V della Costituzione.

Quanto alla legge elettorale, “va bene qualsiasi riforma, purché si faccia e purché garantisca il bipolarismo e la governabilità”.

* * *

ecco la parolina magica: bipolarismo…

come può essere realizzato il bipolarismo in un elettorato tripolare?

non è come dire che un terzo degli elettori non contano un cavolo, per principio?

certo che vuol dire questo e sappiamo già qual è, secondo Renzi e i DemDem il terzo degli elettori che non deve contare nulla.

col Porcellum e soltanto col Porcellum un terzo degli italiani potrà imporre il proprio potere politico di scelta agli altri due terzi, e per una manciata di voti…

e almeno scegliessero il maggioritario di collegio, a questo punto…

in un paese come l’Italia, questa non è follia?

lo è: follia – lo ha detto Cacciari – è anche fare scegliere il segretario di un Partito non dagli iscritti di quel partito, ma dal popolo: follia plebiscitaria.

ma la logica della follia è che il popolo sceglie il segretario, perchè il segretario è anche il capo, del governo e di tutto quel che serve d’altro.

questa non è democrazia, è Corea del Nord.

* * *

l’unica salvezza in questa situazione (ma è illusorio pensarlo) potrebbe stare nella Corte Costituzionale e nelle sue decisioni di martedì.

ma Scalfari su Repubblica stamattina le detta la linea:

la Corte Costituzionaleaccoglierà il ricorso della Cassazione che chiede lumi sulla costituzionalità del Porcellum oppure si dichiarerà incompetente trattandosi di un tema esclusivamente parlamentare?”

veramente la Corte di Cassazione non chiede lumi, ma prospetta attivamente l’incostituzionalità della attuale legge elettorale, su cui la stessa Corte Costituzionale si è già espressa alla stessa maniera.

I giuristi sono discordi. Alcuni ritengono che la Corte si dichiarerà incompetente.

Per quel che vale, concordo con questa tesi. – dice Scalfari, naturalmente.

La Corte non può stabilire quale debba essere lo strumento corretto con il quale si registra la volontà del popolo sovrano poiché manca un appiglio scritto nella Costituzione.

notate bene…, manca l’appiglio, mancano le maniglie dell’amore, ahha ahha.

Tanto meno può ledere le prerogative del Parlamento.

ehi, ecco la teorizzazione esplicita della casta…

Spetta ai cittadini eletti (sia pure sulla base di una legge abnorme) correggerla, cambiarla, farne una nuova, non alla Corte.

è la teorizzazione del comma 22: cambiate la legge che vi impone le elezioni truccate mediante le elezioni truccate stesse, cittadini!

e con questo mi pare che Scalfari (lasciatemi scherzare), abbia risposto al mio primo post di ieri sulla legge elettorale…

ma effettivamente è difficile che la Corte Costituzionale possa intervenire su una questione elettorale che non è costituzionalizzata: il difetto sta nel manico, sta proprio qui, in questo buco pauroso della “Costituzione più bella del mondo”…

* * *

però la seconda tirata di Scalfari riguarda addirittura il mio secondo post sulla richiesta della Corte dei Conti del Lazio di dichiarare incostituzionali le leggi sul finanziamento dei partiti per violazione dell’esito del referendum del 1993 😉 – qui la coincidenza è sospetta… 😉 … e poi mi lamento di avere pochi commenti!

e qui Scalfari supera se stesso.

ammette che “varie leggi che, dopo il referendum negativo sul finanziamento pubblico dei partiti, lo reintrodussero camuffandolo come rimborso ai gruppi parlamentari delle loro spese elettorali”; ma, secondo lui, che detta la linea con area pensosa, spiegando alla Consulta che cosa deve fare, “sembra assai dubitabile che la Consulta risponda positivamente a questa chiamata in causa”: “la Consulta non sembra possa cassare leggi votate dal Parlamento ancorché sostanzialmente violino il risultato referendario il quale a sua volta abolì il finanziamento ai partiti.

I referendum in Italia non hanno poteri positivi ma soltanto di abolizione.

è per questo motivo, spiega Scalfari al nostro paese di legulei della forma per aggirare la sostanza, che il parlamento può reintrodurre immediatamente quel che i referendum hanno abrogato, con qualche trucco verbale.

il referendum “non sostituì con un nuovo sistema” il finanziamento pubblico dei partiti.

già, perché gli elettori non lo volevano proprio, non ne volevano nessuno; come spiegarlo a Scalfari? NON VOLEVANO FINANZIARE I PARTITI!!!

Dopodiché resta un vuoto che spetta al Parlamento colmare anche se spesso lo colma poco e male.

male, d’accordo – soprattutto perché quel vuoto non andava riempito in alcun modo, dato che il popolo non voleva; ma anche “poco”?

ma dai!

* * *

dopo avere rigorosamente dimostrato come ai cittadini, votando i DemDem, non resti altro che subire quello che non vogliono, Scalfari conclude in gloria:

In conclusione c’è molta strada da fare.

Speriamo che gli italiani brava gente – come un tempo si diceva con autoironia spesso giustificata – dimostrino ora d’esser brava gente sul serio e ogni volta che spetti a loro di decidere lo facciano facendo funzionare la testa e non la pancia.

Berlusconismo e grillismo in questa vocazione della pancia si somigliano moltissimo.

Noi privilegiamo la testa e speriamo di essere ascoltati.

a.l.l.u.c.i.n.a.n.t.e!

non ci resta che di-sperare e rifiutare di votare…

4 risposte a “il pericolo Renzi e il Partito anti-Democratico – 630.

  1. d’alema che col suo fare da dandy scrive una lettera risentita al ministro dei lavori pubblici perche’ c’e’ una buca nella strada dove è domiciliata la suo fandazione.aggiunge inoltre “non siamo mica a tor vergata” sottintendendo che li c’è la plebaglia.

    rosi bindi ripresa mentre dormiva durante una seduta..perennemente stanca ed annoiata.e’ l’espressione piu’ vera della stanchezza intellettiva dovuta ad un mestiere fatto senza passione

    bersani ha dimostrato ampiamente la mancanza di qualsiasi strategia politica

    veltroni pacioso ed inconcludente

    marini e parisi dovrebbero ritirarsi in qualche struttura tipo “anni azzurri” preceduti da napolitano

    furio colombo e’ il classico politico di sinistra nutrito dal piu’ sfrenato capitalismo

    de benedetti che oltre ai vari danni ha fatto uscire definitivamente l’italia dall’elettronica

    ALCUNE FIGURE DEL PD CHE FARANNO VINCERE RENZI

    • hai perfettamente ragione, purtroppo: il degrado progressivo del Partito Democratico dopo Berlinguer (o forse meglio, a partire da Berlinguer e dalla sua linea sbagliata) è uno degli aspetti più cupi della politica italiana.

      fino ad oggi la figura di Berlusconi ha mascherato questa crisi, ma la sua progressiva scomparsa dalla politica italiana porta ora in evidenza l’inconsistenza dei Democratici e ci lascia di fronte alla domanda aperta di che cosa sarà di noi.

      è di moda lamentarsi che è l’Europa che in realtà ci governa; purtroppo è vero, ma è anche l’unica nostra salvezza.

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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