devo aprire una rubrica fissa, l’anti-Scalfari?
l’editoriale di Scalfari su Repubblica di questa settimana batte quello della settimana scorsa, e l’impresa ha dell’inverosimile!
la settimana scorsa il nostro aveva spiegato alla Corte Costituzionale perché doveva dichiarare inammissibile il ricorso contro il Porcellum e condannare l’Italia ad una situazione permanente di illegalità e ad un parlamento eletto in violazione della Costituzione.
scrive Scalfari oggi:
L’ex presidente della Corte, Piero Alberto Capotosti, in un articolo di fondo sul “Messaggero” di giovedì scorso, aveva sostenuto con dovizia di argomenti che la Corte non doveva intervenire in materia di leggi elettorali. A intervento avvenuto, si è rassegnato. Che cos’altro poteva fare?
chi non si rassegna è Scalfari, che questa volta assume toni quasi eversivi contro la Corte…
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Scalfari non si era posto minimamente il problema di come la Corte potesse astenersi dal giudicare, dopo che aveva per ben tre volte emesso sentenze in cui, senza anticipare un giudizio tecnico di costituzionalità, aveva richiamato il Parlamento a cambiare la legge sottolineando che era contraria alla Costituzione – senza essere minimamente ascoltata.
ma, ovviamente, per lui, la Corte doveva chinare la testa di fronte allo stra-potere della politica, e ai tre marpioni, Berlusconi, Grillo e Partito Democratico, da stasera renziano, che in questa legge piglia-tutto e nel Parlamento di nominati ci sguazzavano alla grande, appunto come porcelli nel brago.
ed ecco che questa settimana lo Scalfari sfoga il suo livore per il fatto che la Corte invece ha, per fortuna, tenuto la schiena dritta e fatto semplicemente il suo dovere costituzionale.
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se la Costituzione dice all’art. 48 che “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto”, dall’eguaglianza del voto discende l’ingiustizia costituzionale di un premio di maggioranza che dà più peso al voto di un elettore rispetto a quello di un altro, e se è personale ne discende l’illegittimità delle liste bloccate dove l’elettore non può votare personalmente niente.
colgo l’occasione per inciso di denunciare la strumentalità della protesta di Berlusconi e Grillo contro il premio di maggioranza soltanto, che ignora il fatto che TUTTI I PARLAMENTARI, di TUTTE LE LISTE, compresi i grillini, sono illegittimi, perché eletti su liste bloccate…
ma la caciara serve appunto a far dimenticare il punto essenziale, che in questo momento illegittimi sono TUTTI i parlamentari, e non solo quelli del Partito Democratico che ha avuto il premio di maggioranza.
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torniamo a Scalfari che si attarda penosamente a spiegare alla Corte Costituzionale quanto sia stata sciocca a non fare quello che i partiti e lui per loro conto le avevano detto di fare, così che adesso, secondo lui, Tutto in ordine, niente a posto:
La sentenza ha sanato uno sconcio costituzionale ma ha dato luogo ad un pasticcio politico pressoché insolubile. Poteva e doveva prevederlo
no, non doveva affatto: ci mancherebbe anche che avessimo una Corte Costituzionale politicizzata!
ma non l’ha neppure preso in considerazione motivando la sua omissione con un argomento apparentemente dirimente: le conseguenze politiche non sono di pertinenza di chi esercita giustizia. È vero come è anche vero che nessuno può intervenire in materia elettorale lasciando un Paese senza una legge che ne assicuri l’esercizio. Un Paese senza legge elettorale sarebbe infatti in preda all’anarchia politica. Ma la Corte ha risolto il problema, resuscitando il sistema proporzionale.
non è vero neppure questo: il sistema elettorale proporzionale non lo ha creato la Corte, lo ha creato il Parlamento quando ha approvato il porcellum.
prima hanno fatto una legge lettorale proporzionale; poi hanno creato un meccanismo per cambiare le proporzioni.
è così difficile capire che è una mostruosità ed un abuso?
la Corte ha fatto quel che doveva: ha cancellato la parte della legge che confligge con la Costituzione (come visto sopra) e poi ha detto al Parlamento che se vuole una legge elettorale diversa, la faccia; anzi, avrebbe dovuto farla a suo tempo.
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a questo punto, di fatto, abbiamo una legge proporzionale pura, come doveva essere.
ma come secondo Scalfari non doveva…; sentitelo:
Ma qui nasce il pasticcio, anzi il subbuglio, anzi un vero e proprio sfascio ed ecco perché.
Si tratta nientemeno che di mantenere il principio proporzionale che dà a tutte le forze politiche un’adeguata rappresentanza, ma assicurando altresì la governabilità, possibilmente senza alleanze tra forze opposte che possono unirsi solo per breve tempo quando vi siano casi eccezionali di necessità e di emergenza.
Questo avrebbe dovuto evitarlo.
pensate un po?: il principio proporzionale, che ad alcuni appare proprio come l’essenza della democrazia rappresentativa, qui viene presentato come uno scandalo inaudito.
ma questa rappresentazione è comunque completamente sbagliata: la Corte non ha detto affatto che il sistema proporzionale è l’unico legittimo; ha detto soltanto che è illegittimo un proporzionale farlocco.
se poi si vuole fare il maggioritario, in forma corretta, va bene lo stesso, perché anche in un sistema maggioritario corretto e senza trucchi i voti dei cittadini contano tutti alla stessa maniera…
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Ma la Corte sapeva che aver cancellato la “Porcata” avrebbe dato vita ad un’operazione non soltanto negativa ma anche positiva ed avrebbe di fatto gettato il Paese nell’ingovernabilità. Probabilmente sarebbe stato molto meglio annullare l’intera Porcata facendo rivivere il “Mattarellum” che con tutti i suoi difetti assicura però un certo equilibrio tra proporzionale e governabilità.
ma pensa: e la Corte avrebbe dovuto, secondo Scalfari, sostituituirsi al Parlamento e decidere lei, al posto dei nostri rappresentanti, come dobbiamo votare…
ma stiamo scherzando?
Non è quindi vero che la Corte non abbia considerato il risultato “positivo” della sua “ammazza-legge”. C’erano due risultati positivi ed ha scelto il peggiore, il più controverso, il più difficile da emendare.
forse perché non le restava altro da fare nell’ambito rigoroso dei suoi poteri e senza invadere i poteri altrui?
o forse proprio perché era giusto che la Corte imponesse ad un parlamento praticamente auto-nominato una legge difficilmente “emendabile” da lui?
Ho molta stima per la Corte e ne ho quasi sempre difeso le pronunce; di alcuni suoi componenti sono anche amico da molti anni. Non so e non voglio sapere da che parte siano stati nelle votazioni della sentenza, ma il risultato è pessimo anche se la Corte non può più emendarlo né il Parlamento, quand’anche si sentisse leso nelle sue prerogative. Infatti ricorrere contro una sentenza emessa da un organo preordinato agli altri è cosa impossibile.
sì, Scalfari, rassegnati.
a questo punto occorre un nuovo Parlamento, eletto con le regole che al momento ci sono, che faccia la riforma elettorale che ritiene giusta, dopo averla proposta ai cittadini, permettendo loro di farsi un’opinione documentata.
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non ci riusciranno (come tutto fa pensare)? allora, ci terremo questa, che un parlamento legittimo ha approvato otto anni fa e che non ha mai suscitato l’opposizione radicale e netta dell’opposizione, che anzi ci ha sempre giocato dentro pensando di sfruttarla a proprio vantaggio.
se c’è qualcosa che deve essere ristabilito in questo stato è il rispetto profondo per i cittadini; e se i cittadini vogliono suicidarsi, confermando il loro voto a tre schieramenti oramai incompatibili tra loro (Berlusconi, Grillo, Partito Democratico) e in preda ciascuno a diverse demagogie, sappiano che aprono la strada a qualche forma oggi imprevedibile di dittatura.
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l’ultima assoluta sciocchezza che scrive Scalfari in difesa di una linea sbagliata fin dalle origini:
Grillo ignora cioè (o fa finta pensando che larga parte degli italiani credano a quanto lui dice) che le sentenze della Corte non sono retroattive e si applicano soltanto dal momento in cui sono pubblicate dalla Gazzetta Ufficiale il che avverrà nel prossimo gennaio.
è vero che giuridicamente le sentenze della Corte si applicano soltanto dal momento in cui sono pubblicate, ma è anche vero che, di norma, le sentenze della Corte sono proprio RETRO-ATTIVE, al contrario di quello che scrive lui: l’incostituzionalità di una legge ne annulla la sostanza stessa dal momento stesso in cui è nata, se non ostano gravi ragioni.
è la Corte, semmai, che, nella sentenza, specificherà i limiti di qualche eccezione, se strettamente necessaria.
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e certamente in questo caso ne porrà parecchi, dato che non si può invertire la freccia del tempo, riportando l’Italia al 2006, e che la continuità dello stato va garantita.
ad esempio, certamente tutte le leggi che hanno comportato spesa e tutte le ratifiche di trattati o obblighi internazionali, come le direttive europee, dovranno essere confermati.
ma la modifica della costituzione sul pareggio obbligatorio di bilancio, ad esempio?
possiamo accettare che la Costituzione sia stata cambiata da un parlamento eletto in modo in-costituzionale?
certamente no.
e tutte le leggi che hanno inciso sui rapporti civili, senza comportare spesa, non devono forse essere cancellate e ri-discusse da questo momento in poi?
è legittimo che il parlamento berlusconiano illegittimo abbia cambiato le leggi sul falso in bilancio o abbia cambiato i termini per la prescrizione di determinati reati?
la stessa legge Severino, mi piange il cuore dirlo, non verrà cancellata da uno tsunami delle dimensioni immaginabili in base al fatto che per sette anni il Parlamento ha legiferato senza avere il diritto di farlo?
queste cose dovremmo discuterle con serenità, in base a dei principi generali di legalità, e non in base alla convenienza del momento di questo o quello…
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e questo parlamento, andrà mandato a casa in tempi brevi?
a mio parere sì.
e anche questo mi piange il cuore dirlo…
prima di fare una riforma della legge elettorale?
a mio parere sì: a meno che non vi sia una larghissima convergenza che assicuri che nel cambiare la legge si tiene conto del parere della maggioranza reale dei cittadini…
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questa potrebbe essere una via d’uscita (ma non sto suggerendo niente a nessuno, ovviamente: sto solo ragionando ad alta voce).
una volta salvate tutte le norme non modificabili retroattivamente dette sopra, cancellare adesso tutte le norme che sono state approvate con maggioranze risicate e dovute unicamente al porcellum e lasciare in vita le altre, quelle approvate da larghi e indiscutibili schieramenti.
sarebbero soluzioni di buon senso di chi ha a cuore il bene pubblico; ma sono proprio il buon senso e l’amore per il bene pubblico in politica che in questo momento scarseggiano in Italia…
diciamo la verità: questa sentenza della Corte Costituzionale ha il suono della campana a morto per la seconda repubblica.
se non ne nasce subito un’altra caratterizzata dal cambiamento delle regole del gioco e dalla introduzione del rispetto reciproco tra le parti politiche per un bene superiore, il paese è finito.