Denpasar, Batubulan, Celuk, Sukawati, Batuan, Bedulu, Gianyar, Sidan, Semarapura: questo dovrebbe essere pressapoco il percorso del bus di linea nel primo tratto per Paganbai, il 9 maggio scorso, ma chi può dirlo esattamente?
neppure allora, con la guida in mano, riuscivo a ricostruire esattamente l’itinerario che stavo facendo.
del resto, occorre ammettere, mi restava poco tempo per controllare la mappa, talmente ero affascinato dallo spettacolo oserei dire quasi delirante che scorreva sotto i miei occhi.
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nel modestissimo assaggio fornito dal videoclip, il bus sale sulle pendici collinari, poi svolta, fa lunghi tratti in discesa, attraversa un paesaggio urbano quasi ininterrotto, nel suo primo tratto.
ed è una sfilata irresistibile di monumenti, che a tratti mi ricorda le magiche città del Nepal, Bakhtapur o Patan, per la ricchezza dei loro templi, ma anche per alcune impostazioni architettoniche, come i tetti a spiovente, a volte sovrapposti, la struttura di mattoni a vista, le statue che si affacciano dalle loggette, i drappi gialli.
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lascio il resto del discorso al video che, almeno a me, a tratti, ha restituito questo senso completo di estraniamento e di fuga dalla realtà.