6 risposte a “di chi sono i sogni?

    • bellissimo commento, miki.

      ma io proverei rovesciarlo ancora ;):

      Dio sta a noi come i nostri sogni stanno a noi: sono il nostro Creatore, ci danno un Libero Arbitrio altrettanto apparente, ci possono dare gioie o dispiaceri, mentre noi andiamo dove vogliono loro.

      🙂

      • Ma così come l’hai scritta tu, matematicamente, è come dire che Dio è i nostri sogni.
        E’ il linguaggio delle proporzioni:
        D : n = S : n
        n (D/n) = n (S/n)
        D = S

        Io invece teorizzo che l’uomo sia medio proporzionale tra Dio e i suoi sogni:
        D : n = n : S
        cioè che noi siamo il Dio che crea i sogni. Siamo per loro, il loro Dio creatore.
        Questa mia teoria è coerente con l’idea di un Pluriverso che contiene altri Universi, concatenati fra loro all’infinito. Ovviamente è possibile anche che ci sia un SuperDio che crea Dio e un infra-sogno, sognato dai nostri sogni.

        • eh sì, lo so che ho cambiato la proporzione matematica, e quindi non ci si scappa: o hai ragione tu, oppure ho ragione io, in matematica non esiste una mediazione possibile.

          sì, dalla mia formula matematica deriva che i nostri sogni sono il nostro Dio (o i nostri dei).

          ma per la capacità transitiva dell’eguaglianza è come dire che il nostro Dio o i nostri dei non sono altro che nostri sogni…

          dal mio punto di vista soggettivo, naturalmente, funziona…

          la tua idea che siamo noi che creiamo i sogni si concilia male con l’analisi freudiana dei medesimi, sempre che con “noi” tu intenda i nostri io coscienti.

          nessuna cultura umana mai ha attribuito i sogni all’uomo, tanto è evidente quanto sono indisciplinati e libertini: sarebbe imbarazzante; e prima che Freud modernizzasse la nostra irresponsabilità onirica relegandoli a frutto dell’inconscio, gli antichi li attribuivano comunque agli dei.

          (in questo senso a me pare di essere più rispettoso delle tradizioni, eh eh… )

          l’ultimo tuo passaggio devo rileggerlo.

          però si regge solo pensando che ogni universo sia una forma di sogno, mi pare; mentre i pluriversi dobbiamo pensarli dotati della stessa forte apparenza di realtà del nostro… 🙂

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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