gente di Senggigi in spiaggia al tramonto – videoclip indonesiano n. 132 – 689.

pranzo, digestione, riposino, il cui bisogno è accentuato dalla oramai pesante bronchite: quando esco dalla Guest House sono già le quattro del pomeriggio, e mi rimangono circa due ore di passeggiata: l’ultima passeggiata indonesiana, tutto fa prevedere.

riattraverso veloce il tratto di spiaggia meridionale attraversato anche ieri sera, senza altre fotografie della zona.

* * *

ma non sono così veloce da non essere fermato, proprio mentre taglio questa volta orizzontalmente il piccolo promontorio verde destinato alle vedute panoramiche dei turisti, da un uomo di circa quarant’anni che sta appoggiato ad un muretto e mi sussurra con voce bassa e sguardo obliquo: Massage?

ora, questa sui massage indonesiani, è una risposta che devo ad una mia amica, che mi chiede da giorni come sia possibile che in tre settimane in Indonesia io non abbia provato una delle sue attrattive più celebri, i massaggi che ti rigenerano, dalla testa ai piedi, e in particolare abbia ignorato quelli di Bali.

per la verità, a Padangbai, che è appunto a Bali, un negozietto esponeva in vetrina una serie di offerte, a costi davvero economici: 8 euro per un’ora, ma di fronte all’alternativa fra massaggio o passeggiata al tramonto con fotografie sulla Lagune Blu, aveva vinto quest’ultima, e poi non ci sarebbe stata più la possibilità.

aggiungete un brutto ricordo di una massaggio di anni fa nello Sri Lanka, dove la deliziosa fanciulla, mentre mi beavo sotto le sue mani delicate ma ferme, mi aveva alleggerito il portafoglio di 50 euro.

* * *

quindi l’idea poteva avere il suo lato interessante, considerando anche che avevo superato la terza settimana di astinenza, e qui mi sono fermato, così che non mi sono neppure scandalizzato troppo quando l’uomo ha insistito: “Sex massage” e ha esposto la tariffa, che era di 10 euro.

non potevo credere che quell’uomo stesse offrendo se stesso, tanto era decisamente brutto, quindi ho inteso che stesse offrendo i massaggi di qualche signorina.

ma lui ha voluto togliermi ogni dubbio e ha proseguito dicendo che la settimana scorsa un vecchio turista olandese era rimasto molto soddisfatto di lui.

non volevo credere a quel che sentivo, ma comunque gli ho sorriso: ho accennato al piccolo lontanissimo tempio hindù che stavo cercando di raggiungere prima del tramonto, e l’ho lasciato con un diplomatico “later”, più tardi, purtroppo seguito da un poco incoraggiante “I will wait You”, ti aspetterò.

* * *

la spiaggia è di nuovo piena di vita; mi tolgo i sandali e cammino lungo la linea dove la sabbia è bagnata, ma non si entra ancora in acqua; ho superato la parte dove stavano i pescatori ed ora mi spingo più avanti rispetto a ieri: da un lato le prime colline dell’interno di Lombok, con strane case dall’architettura caratteristica, quasi da Nuova Guinea, direi, e con uno specchio d’acqua, dall’altro i turisti indonesiani, soprattutto ragazzi e ragazze, che giocano nell’aqua e fuori dell’acqua.

ma anche caserecce galline, banalissime galline, un poco più magre e longilinee delle nostre, che zampettano ovunque nella sabbia, come se fossero pagate per illustrare la poesia di Montale sulla storia; oppure aquiloni dai colori un poco sbiaditi che sembrano perfino indecisi a restare in aria, dato che c’è poco vento.

* * *

pian piano comincio a mescolarmi alla gente del posto; la foto ai bambini è il mio biglietto da visita: ogni foto venuta bene (e sul visore della video-camera i difetti non si notano e tutte le foto sembrano perfette) passa di mano in mano con sorrisi di soddisfazione.

risalgo a un certo punto i pochi metri della statale per arrivare ad un baracchino a bere il succo di cocco verde, dolcissimo e ristoratore: la polpa di questo tipo di noce di cocco è sottile, semitrasparente e molliccia; comunque disseta anche lei.

scavalco anche il piccolo promontorio del tempio, per affacciarmi al successivo golfo sul quale riesco a spingermi oramai poco in avanti: le ombre incombono.

* * *

ma quando ritorno sulla strada per entrare nel tempio, ecco la sopresa di cui si saprà di più al prossimo post e al prossimo video…

 

 

8 risposte a “gente di Senggigi in spiaggia al tramonto – videoclip indonesiano n. 132 – 689.

  1. commento via mail:

    FOTO PER UNA MOSTRA

    Che vuoi che ti dica, faccio commenti o cerco titoli per le foto?

    0, 38 se non ci fossero gli alberi che formano un angolo con l’acqua non si distinguerebbe la realtà dal riflesso.

    0,44 titolo: Sottosopra
    Titolo dalla successiva: Dritta
    1.21 Titolo: musica sugli scogli
    2.02 Titolo: fotografo il bimbo per la mamma.
    Successivo: Con quel faccino non tollera il succo di cocco

    I ragazzi sulla spiaggia sono spettacolari

    Come concludo sognando l’aquilone o con qualcosa terra terra come le orme di galline o un girotondo di orme?

    • effettivamente nella prima fase del blog bortografia, questa: http://bortografia.blogs.it/, vari blogger pubblicavano le loro foto, sempre senza titolo, ed erano i lettori a proporlo…, è un gioco divertente…

      galline, aquiloni, orme, ombre del tramonto: ognuno sceglie quello che vuole, oppure non sceglie niente e si lascia attraversare dal clima del momento…

    • anche questo commento è un poco ermetico.

      del resto il mio post contro-corrente sul natale lo hai già letto e commentato e aspetto che tu mi dica qualcosa di più…

  2. Pingback: Lombok: un terremoto oggi, e due giorni della mia vita nel 2013 – 263 – cor-pus 15·

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