dunque, sto percorrendo da poco la strada che sovrasta la spiaggia di Senggigi, sul lato sud, quello che porta alla capitale dell’isola di Lombok, Mataram, quando una musica violenta mi induce ad accendere la camera nel formato video e subito a cominciare a seguire un misterioso corteo di giovani danzanti, chiuso da colossali altoparlanti che inondano la strada.
i ragazzi sono frequentemente vestiti di nero, a volte sopra ampie gonne azzurre di batik, le ragazze sono in parte velate, composte e vestite tradizionalmente, in parte a testa scoperta, in jeans, scatenate in modo seducente nei movimenti della danza.
mi immergo nel corteo anche io: che senso avrebbe filmarlo dalla strada? voglio viverlo e farlo vivere a chi se lo vedrà, dal di dentro.
la mia presenza non disturba, solo scatena evidentemente qualche virtuosismo in più.
* * *
e intanto io risalgo il gruppo, che sarà forse di 200 ragazzi, più di una manifestazione di centri sociali a Brescia, mi viene da sogghignare, e cerco di capire di che cosa si tratta.
escluso che sia una manifestazione politica, anche per tutto quel ballare a tratti convulso, che si tratti di una festa di strada?
le macchine pazientemente incolonnate, ora in un senso di marcia, ora nell’altro, mostrano una tolleranza che deve essere dedicata a un’occasione importante…
e quando arrivo all’altezza di una ragazzo vestito con abiti tradizionali riccamente decorati e ricamati un primo dubbio mi si affaccia, ma alcune domande non trovano ancora risposta.
davanti a lui ecco che stanno soltanto ragazze, e davanti a tutte, ma accompagnata e quasi assistita da due amiche, una bellissima ragazza, vestita altrettanto riccamente, che ha un’aria molto concentrata e partecipe, ma non le sfugge un lievissimo sorriso di soddisfazione quando si accorge che il suo corteo – lo dico? – di matrimonio sta per essere immortalato da un occidentale!
* * *
corteo di matrimonio, mi dico…
ma mi domando anche come sia possibile: se è un matrimonio, dove stanno gli adulti? dove sono i genitori dello sposo e della sposa? e gli altri parenti?
come mai il corteo nuziale, questa riedizione degli antichi culti greci e romani (peccato non sapere le parole di queste canzoni!), è formato solo da adolescenti e da ragazzini?
con questi pensieri rallento la mia camminata partecipe e mi lascio nuovamente scavalcare dal corteo: ecco di nuovo lo sposo, un ragazzino, che sorride, forse pensando alla notte che lo aspetta, che invece preoccupa la ragazza, direi.
* * *
prima di arrivare a scrivere questo post, ho fatto ovviamente le mie ricerche empiriche, valgono quel che valgono, e alcune informazioni me le ha date un amico pakistano, che ni ha spiegato che anche da loro usa così; e a questo punto mi sento di confermare ufficialmente che quello al quale avete assistito è il corteo di un matrimonio.
dove ancora lo sposo e la sposa non possono prendere contatto e i genitori e gli adulti non ci sono, perché li stanno aspettando al luogo della cerimonia nuziale.
questo momento è tutto dei ragazzi, è tutto della loro adolescenza che se ne va: si dissolve ed il suo fantasma, che ancora non sente di morire, entra nella vita adulta con la sua spavalderia e il suo entusiasmo, ma finisce così, ballando, su queste strade.
* * *
il video è abbastanza breve, ma credo costituisca fra tutti il ritratto più autentico della vera Indonesia di oggi, e ancora di più di quella del futuro.
su queste immagini direi che frana anche larga parte dei miei pregiudizi sull’islam, o almeno sull’islamismo indonesiano.
o forse soltanto su quello di Lombok, isola nella quale induismo ed islam convivono…
quante cose, quante cose: direi che si viaggia soprattutto per farsi confondere le idee.
* * *
il video non si carica su You Tube, sembra che si sia bloccato.
il video successivo non mi convince e sto facendolo e disfacendolo via via che rifinisco il montaggio.
avevo deciso di farne uno solo; poi provo a farne due, perché mi pare troppo lungo ed anche eterogeneo.
non ho ancora deciso: se dovessim farne due, allora il primo verrebbe prima di questo; altrimenti va bene così.
intanto ho sospeso il primo caricamento visto che si era bloccato all’82% del video e prometteva di impegarci ancora mezzora per l’ultimo 18.
questo caricamento non è più veloce.
se carico il post ancora senza video, qualcuno mi promette poi di andare a vedere il video, anche se finirò di caricarlo solo più tardi e appena posso lo integro, giuro?
* * *
commento via mail:
“Fino a qualche decennio fa la più comune forma di matrimonio consisteva nella fuga o nel rapimento della sposa (il ngirod), spesso anche contro la volontà di questa.
Anche se oggi il matrimonio è basato sul reciproco accordo, la tradizione continua ad essere praticata, ed i segreti sposi si accordano in segreto per la fuga, spesso aiutati da amici e parenti; La reazione irata dei familiari fa anch’essa parte della cerimonia, e trascorso un certo periodo, i fuggiaschi tornano al villaggio,
si riappacificano con la famiglia e partecipano alla cerimonia nuziale.”
Certamente tutto questo sarà stato superato come hai potuto constatare ma serve per conoscere le antiche tradizioni.
molto utile, invece, questa tua ricerca…
e se questo corteo fosse appunto quello che accompagna i due ragazzi fuggiaschi al villaggio e alle famiglie per sposarsi davvero dopo il ngirod?
l’assenza dei genitori si spiegherebbe meglio…
Pingback: Lombok: un terremoto oggi, e due giorni della mia vita nel 2013 – 263 – cor-pus 15·