sprovincializziamoci? – 691.

Maroni e Serracchiani, ma non vi rendete conto che non sono le province da chiudere ma le Regioni che sono un doppione?

Infatti che in uno stato ci voglia un organo ammnistrativo attuativo delle decisioni politiche che agisca su fette piccole di territorio è ovvio.

Ma non ce ne vogliono due.

Le regioni sono tutte da abolire a cominciare da quelle a Statuto speciale che sono costosissime. 

commento di kuki, su Repubblica, letto poco fa.

ho rinunciato ad iscrivermi ai commentatori di Repubblica per poter replicare, dato che non si può fare postando semplicmente quel che si ha da dire e dando il proprio indirizzo e-mail alla piattaforma del blog (neppure al blogger), ma mi sottopongono un contratto di decine di pagine che devo dichiarare di avere letto e dove potrebbe starci scritto di tutto e di più, ma replico qui:

finalmente ritrovo l’idea, che mi pare del tutto ovvia, che gli enti intermedi da eliminare sono le regioni e non le province – e aggiungo che per ridurre le spese si dovrebbero abolire le Prefetture, espressione del governo centrale, e non le rappresentanze democratiche della popolazione.

* * *

dice Maroni, presidente della Regione Lombardia, che “quella sul riordino delle Province è una legge che viola la Costituzione, perché servirebbe una riforma costituzionale”.

che fastidio a sinistra, vero? del resto lui è Maroni, che cosa stiamo ad ascoltarlo a fare?

ma il problema qui non è Maroni, ma la Corte Costituzionale, di cui Maroni ripete la posizione sulla questione, anche se pastticiando un po’.

* * *

infatti, se si volesse operare in modo corretto, la Corte Costituzionale ha già preso posizione; me ne sono già occupato qui: 527. province, Renzi e Del Rio: il nuovo che ci avanza.

e io sono stufo di pensare che le soluzioni migliori sono sempre a sinistra, perché, proprio su questi temi in particolare, la sinistra ha già dimostrato di sapere fare dei grandi disastri, a partire dalla riforma costituzionale sui poteri delle regioni, che ha introdotto la legislazione concorrente, un mostro giuridico.

* * *

sarà perchè vivo in una provincia che un milione di abitanti e quindi le dimensioni di un piccolo stato, ma ho scritto e scritto su questo argomento della abolizione delle Province e quindi non starò a ripetermi, basta il link qui di fianco, tanto più che ho la sensazione di predicare nel vuoto e non mi piace.

ma le Province sono in Costituzione, piaccia o non piaccia, e la Corte Costituzionale ha scritto: 

Sull’ordinamento degli enti locali si può intervenire solo con legge costituzionale  (…) solo se si intenda sopprimere uno degli enti previsti dall’art. 114 Cost., o comunque si voglia togliere allo stesso la garanzia costituzionale.

la garanzia dell’elezione democratica dei rappresentanti popolari non è forse di rango costituzionale?

cioè non consegue dal fatto che la provincia  in un organo di governo locale costituzionale?

secondo me sì.

quindi abolire con legge ordinaria la possibilità del popolo di scegliersi i suoi rappresentanti è anti-costituzionale.

* * *

ma certamente non spetta a me deciderlo; però, siccome le Regioni e anche le Province sono organi dello Stato credo che potranno sollevare ricorso alla Corte e la Corte cancellerá per la seconda volta disposizioni assurde.

ora, qualcuno sa dirmi che cosa, a parte l’insipienza personale, impedisce di farla, questa riforma costituzionale, a coloro che vogliono abolire le Province per concentrare tutte le decisioni nelle regioni corrotte?

sono due anni che si gira attorno a questo tema con una demagogia insopportabile.

* * *

la Serracchiani, altra bella promessa mancata, cerca di mettere friulanamente un tacon sul buso e ha detto che i dipendenti delle Province non debbono preoccuparsi, perché “tutti, proprio tutti verranno ricollocati”.

brava!, la gattoparda del nord: ma allora dove stanno i risparmi?

o questa è una bugia, oppure è una bugia che l’abolizione delle Province farà risparmiare sui costi della politica.

ne abbiamo già viste di riforme di questo genere: dipendenti della Regione che diventano della Provincia a viceversa, restando negli stessi uffici e cambiando le targhe sulla porta, con un grande dispendio di mezzi per ridefinire i trattamenti economici e gli inquadramenti contrattuali…

lotta ai costi della politica? ma vadano a raccontarlo a qualcun altro: trionfo completo della burocrazia dell’inutile e grande smistamento di carte…

* * *

insomma, a parere mio, il grande mostro da ridimensionare sono le Regioni e non le Province, che possono essere accorpate, sulla base dei numeri e della storia, nella quale hanno avuto una identità ben precisa, almeno alcune, ma non possono essere cancellate.

nella storia d’Italia è la Lombardia che non è MAI esistita, mentre Mantova, Milano, Pavia, Bergamo e Brescia hanno avuto sempre identità precise; lo stesso dicasi del Piemonte o dell’Emilia-Romagna; è meno vero in casi particolari come la Liguria o il Veneto, dove la regione viene a coincidere almeno in parte con i confini di entità come le Repubbliche di Genova o di Venezia…

si prenda una Regione ibrida e senza identiá come il Trentino-Alto Adige Süd Tirol: chi non vede che è un ircocervo che mette insieme due realtá incompatibili e che anche in quel caso la vera realtà storica è rappresentata dalle province e non dalla regione?

e qualcuno mi spiega come si potrà eliminare una provincia come quella di Bolzano ancorata addirittura ad accordi internazionali con l’Austria?

certo, in altri casi, come la provincia di Lecco o quella del Verbano-Cusio-Ossola, un nome che è già una battuta di spirito, oppure quello delle otto province sarde per una regione intera che ha una volta e mezza gli abitanti della provincia di Brescia, si pone il problema di una ridefinizione della struttura, perchè una provincia in media con 200.000 abitanti definisce realtá troppo piccole.

però ricordo anche che il Baden-Württemberg con  poco più degli abitanti della Lombardia aveva 63 Kreise, poi ridotti a 3 con la riforma del 1973, ed ha attualmente 35 Kreise.

non basta: lì vi è un livello amministrativo intermedio in più rispetto all’Italia, ed è il Regierungsbezirk, e nell’intero Land sono 4.

e la Francia, con una popolazione simile alla nostra, non ha 101 Dipartimenti, e regioni di fatto senza poteri?

eppure nessuno si lamenta, lì e neppure là, dei costi della politica, che non dipendono dalle strutture amministrative, ma adalla farraginosità della burocrazia e dalla avidità personale di chi se occupa.

i costi si tagliano non prima di tutto riducendo le strutture, ma prima di tutto i compensi…

* * *

insomma, l’improvvisazione è al comando, e grazie, anche a sinistra, a chi ce l’ha mandata…

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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