il disadattato: né con Grillo né con Napolitano – 2.

che cosa dite di un Presidente della Repubblica che tiene un discorso di fine anno a tre settimane da una sentenza bomba della Corte Costituzionale che ha dichiarato eletto contro la Costituzione l’attuale parlamento e che non ne fa parola, salvo che per un passaggio minore che ribadisce il diritto di fare la riforma elettorale delle stesse forze politiche che hanno approvato una violazione sostanziale della Costituzione o hanno finto di sopportarla, senza contrastarla adeguatamente, per anni?

Alle forze parlamentari tocca da resoluzione, sulla base di un’intesa che anch’io auspico possa essere la più larga, al problema della riforma elettorale, divenuta ancor più indispensabile e urgente dopo la sentenza della Corte Costituzionale,

che ne dite di un presidente della Repubblica garante della Costituzione che ignora completamente che perfino lui è stato eletto da un parlamento che non aveva nessun titolo per farlo e che deve sparire il prima possibile dalla circolazione?

e queste sono critiche, non calunnie e neppure minacce: da quando in qua le opinioni, sia pure difformi, sono in se stesse minacce?

* * *

non è per questo, però, che ieri sera non ho voluto ascoltare nessun discorso politico di fine anno; non arrivavo neppure ad immaginare che potesse succedere qualcosa di così mostruoso.

del resto TUTTA la stampa coopera benissimo a tenere il popolo bue completamente disinformato del fatto di vivere oramai in una situazione di illegalità politica generalizzata,

me ne sono stato lontano dai media semplicemente perché sono un disadattato: non riesco a stare né con Grillo né con Napolitano; appartengo a quella che temo sia la maggioranza degli italiani che ieri sera non ha sentito il bisogno di ascoltare né l’uno né l’altro.

non credo sia snobismo, è che purtroppo vedo chiaramente che hanno torto entrambi.

* * *

non stare con Grillo non è difficile, nonostante abbia ragione per molti aspetti.

ieri ha concluso il suo discorso con queste parole:

L’euro non è un tabù, gli italiani attraverso un referendum dovranno decidere se adottarlo o meno.

non posso scegliere un leader che non conosce neppure l’Italiano.

l’Italia l’euro lo ha già adottato a partire dall’1 gennaio esatto di 12 anni fa.

e da un leader politico ci si aspetterebbe almeno che sapesse che, almeno allo stato attuale e sulla base dei trattati sottoscritti, uscire dall’euro è possibile, una volta adottato, soltanto uscendo dall’Unione Europea.

ed è con questa posizione semplicemente ridicola, ma per niente divertente, che Grillo pensa di vincere le elezioni europee di quest’anno!

chiedo scusa di autocitarmi, ma purtroppo sono costretto a farlo, e forse Grillo dovrebbe far leggere a Casaleggio, ogni tanto, il mio blog – per non dire qualche blog migliore del mio -, per dire meno cavolate… ;):

in realtà una esclusione di un paese dall”euro, secondo i trattati attuali non è possibile, come dimostra uno studio interno all’Unione Europea stessa adesione-euro-trattati-uscita-unione-europea.shtml?uuid=674d508c-f872-11de-b269-5171159944d0&DocRulesView=Libero&fromSearch#

per quanto firmato forse non casualmente da un greco, lo studio dimostra che l’esclusione dall’euro di una paese membro dell’Unione Europea non può essere imposto dagli altri membri ed è possibile solo se il paese stesso esce – volente o nolente – dall’Unione Europea.

84. quando uscirà l’Italia dall’euro (oppure da Berlusconi)? 24 marzo 2010

non bastasse questo, ci sta anche l’art. 75 della Costituzione che vieta i referendum abrogativi sui trattati internazionali:

Non è ammesso il referendum per le leggi (…) di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.

e va da sé, se qualcuno non è analfabeta o farabutto, che i trattati internazionali, una volta sottoscritti, si rispettano.

è strano che la stampa di regime, ogni giorno impegnata a mettere Grillo in cattiva luce per le puttanate più varie, spesso malamente inventate, non sia in grado di informare correttamente l’opinione pubblica sul carattere del tutto fantasmagorico della principale proposta di Grillo.

* * *

che fa il paio con la campagna ridicola del deputato grillino Fraccaro contro il decreto milleproroghe sulla questione degli affitti d’oro:

“L’articolo 2 del provvedimento prevede che si possa rinunciare alle locazioni degli immobili entro il 30 giugno 2014 ma con un preavviso di 180 giorni. Il recesso, quindi, dev’essere chiesto entro 6 mesi, ma bisogna dare un preavviso di 6 mesi per poterlo esercitare: i due termini coincidono, facendo così saltare i tempi tecnici per il recesso”.

invece la norma dice soltanto che ci sono sei mesi di tempo per dare la disdetta, cioè fino al 30 giugno, e che la disdetta stessa ha effetto sei mesi dopo essere stata data.

la norma darà luogo a contenziosi certamente ed è di efficacia dubbia, a mio modesto parere, ma tutte le strilla successive del Fraccaro, in un italiano sempre molto incerto, sono semplicemente ridicole.

“E’ una legge truffaldina che ha l’effetto di neutralizzare la norma anticasta del M5S, rendendo di fatto impossibile disdire le locazioni milionarie. Chi ha scritto questo decreto scandaloso e chi l’ha promulgato ora ne paghino le conseguenze di fronte al Paese: devono subito ripristinare la norma a 5 Stelle, che consente di tagliare miliardi di sprechi e poi ritirarsi con disonore. Correggano subito questa indecenza o siamo pronti a fare le barricate”.

* * *

ora, un leader e un movimento che non conoscono queste cose non sono certamente adatti a fare della buona politica, se la politica è l’arte di decidere collettivamente.

e non basta essere onesti, per essere dei buoni politici, occorre anche essere competenti.

d’altra parte l’idea che la linea politica sull’euro sia soltanto quella di fare un referendum impossibile ed incostituzionale, senza però dire se a questo referendum i 5 Stelle chiederanno di uscire dall’Unione Europea o di restarci, è soltanto una furbata indegna per provare a prendere i voti di chi vuole uscire senza perdere quelli di chi vuole restarci: trucchi da baraccone per tenere i piedi in due scarpe.

insomma, di onestà politica ne vedo pochina nei 5 Stelle, anche se magari gli standard di onestà personale individuale possono essere migliori della media degli altri politici.

* * *

però quando Grillo dice nel suo discorso di fine anno quel che segue sulla legge elettorale ha quasi completamente ragione:

La Corte ha in sostanza dichiarato la legge elettorale incostituzionale per l’enorme premio di maggioranza e per la mancanza di scelta del candidato. Un ragazzo di terza media l’avrebbe deciso in mezz’ora, loro ci hanno impiegato otto anni, noi lo abbiamo denunciato dal 2006, dalla sua entrata in vigore, e abbiamo raccolto 350.000 firme per cambiare la legge. Ci hanno riso in faccia. Il Parlamento è quindi incostituzionale, eletto grazie a una legge che ha permesso ai vari Berlusconi, Casini e Bersani di mettere nei migliori dei casi delle teste di legno, nel peggiore amici degli amici, parenti e amanti. Questo parlamento di nominati che hanno tratto beneficio dal Porcellum non ha l’autorità per definire una nuova legge elettorale. (…) Il nuovo Parlamento discuterà la nuova legge. Non si può chiedere a dei ladri di fare una legge sui furti.

il Parlamento attuale è totalmente delegittimato dalla sentenza, è vero, e – piaccia o non piaccia – dovrebbe essere sciolto dal Presidente della Repubblica immediatamente dopo la pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale, per ripristinare un parlamento eletto correttamente (cioè la democrazia).

le elezioni dovrebbero avvenire sulla base della nuova legge elettorale che deriva da quella vigente con le abrogazioni disposte dalla Corte.

ma in questo ragionamento Grillo, nelle sue buone ragioni d’insieme, ha torto principalmente su due punti:

1) questa delegittimazione è, al momento, solo politica, non anche istituzionale, al contrario di quel che dice Grillo, almeno fino a che non uscirà la sentenza della Corte e ammesso che tale sentenza indichi poi davvero la necessità di scioglierlo e non gli conceda dei tempi supplementari.

2) Grillo ha torto marcio e completo, invece, dove scrive, in questa frase che ho omesso lì sopra, al posto dei puntini…, “si deve ripristinare la legge precedente, il Mattarellum, e andare alle elezioni”.

ancora una volta è una questione di ignoranza di Grillo, che non legge, non studia, non si fa consigliare da gente competente: la storia delle prese di posizione della Corte (ricostruita in vari passaggi anche su questo blog) esclude che l’abrogazione di ALCUNI PUNTI, due, della legge elettorale vigente, comporti come dice lui il ritorno alla legge elettorale del Mattarellum.

respingendo il referendum elettorale 2011, la Corte Costituzionale, del resto lo ha negato esplicitamente…

ma Beppe Grillo non lo sa.

* * *

però Beppe Grillo è un comico, sorprendentemente salito a ruolo politico centrale; che dire se a fare svarioni sulla Costituzione è il Presidente Napolitano, che dovrebbe esserne il massimo custode?

l’immagine di un presidente della repubblica che ignora completamente nek discorso di fine anno la sentenza della Corte Costituzionale che de-legittima politicamente il Parlamento e anche lui, è talmente surreale, che – a malincuore, molto a malincuore, avendo otto anni fa sostenuto col mio blog la sua elezione, in alternativa a D’Alema – ritengo oggi che l’accusa di attentato alla Costituzione mossa a Napolitano sia assolutamente giusta.

e questo anche se coloro che gliela muovono sono degli sprovveduti mestatori come Grillo o dei farabutti come Berlusconi.

in ogni caso, Napolitano dovrebbe prendere atto che nell’opinione pubblica la sua figura è oggi elemento di divisione e non di unità, che questo gli impedisce di fatto di svolgere il suo ruolo di garante (che lui del resto ha scelto di non svolgere, assumendo invece quello di leader politico di fatto) e dovrebbe dimettersi al più presto.

Cossiga e Leone lo fecero per molto meno.

* * *

Beppe Grillo ha detto una cosa certamente positiva sull’elezione del Presidente delle Repubblica, nel suo grottesco e sconcertante discorso di fine anno:

Avevano una possibilità di cambiamento dopo le elezioni di primavera nominando un nuovo presidente della Repubblica con Rodotà e un nuovo governo, Napolitano ha bloccato tutto, si è fatto rieleggere contro la Costituzione, ha battezzato il governo delle larghe intese con un pluri processato in seguito condannato per truffa fiscale. Tutto, ma non il cambiamento. A gennaio presenteremo l’impeachment contro Napolitano, spero che come Cossiga si dimetta prima. Lo dico per lui. Non può più permettersi di bloccare un Paese.

non solo condivido la richiesta che Napolitano, subito dopo avere sciolto le Camere illegittime, si dimetta pure lui, per risanare la situazione insostenibile di un presidente eletto da un parlamento costituzionalmente illegittimo, ma colgo l’indicazione positiva per l’elezione di Rodotà.

da parte del nuovo parlamento eletto col porcellum costituzionalizzato, cioè senza premio di maggioranza e con le preferenze, naturalmente.

Una risposta a “il disadattato: né con Grillo né con Napolitano – 2.

  1. Pingback: Napolitano nove anni nei miei blog: bilancio finale su un grande diseducatore – 70. | Cor-pus·

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...