solo dal Fatto Quotidiano ho appreso che oggi era l’ultimo giorno per pagare (in ritardo) una tassa, la cosiddetta “cedolare secca”.
2 gennaio: Ultimo giorno utile per i locatari e i proprietari di immobili che abbiano esercitato l’opzione per il regime della cedolare secca per regolarizzare il versamento della rata di acconto che scadeva a dicembre. I contraenti di contratti di locazione che non abbiano optato per la cedolare secca, invece, dovranno versare l’imposta di registro sui contratti entro il 30 gennaio.
riprendo la citazione dal Fatto:
Nello stesso giorno è possibile regolarizzare la seconda o unica rata dell’acconto Irpef e Irap relativo all’anno 2013 non effettuato (o effettuato in misura insufficiente) entro il 2 dicembre 2013. La scadenza riguarda i soggetti che presentano la dichiarazione dei redditi Unico 2013. Meglio ricordare che il ravvedimento si perfeziona versando le imposte (o le ritenute), maggiorate di interessi legali e della sanzione ridotta al 3%, tramite il modello F24.
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questa tassa della cedolare secca l’ha inventata Berlusconi, ma è diventata una specie di segreto di stato: permette ai proprietari di casa, a determinate condizioni e rinunciando all’adeguamento ISTAT annuo del canone di affitto, di non inserire il reddito che riscuotono dagli affitti nei redditi normali, ma di pagarci sopra una percentuale fissa, che fino all’anno scorso era del 21%.
in sostanza una legge fatta spudoratamente per favorire i ricchi e soprattutto quelli che lo sono di più: infatti sui redditi normali, l’IRPEF ha mantenuto degli scaglioni, sia pure ridotti da Berlusconi a vantaggio dei ricchi e dei ricchissimi come lui, ma la cedolare secca era fino all’anno scorso del 21% per tutti.
con un paradosso, quindi: che, se hai un reddito molto basso e pagavi ancora meno del 21% di IRPEF, non ti conveniva scegliere la cedolare secca, ma era meglio lasciare gli affitti nel reddito base; se invece hai un reddito alto e ci paghi per esempio il 41% di IRPEF, fino all’anno scorso con la cedolare secca pagavi la metà delle tasse!
per non dire che la cedolare secca libera anche dell’obbligo di pagare annualmente le spese di registrazione del contratto, e solo per questo è un enorme vantaggio in termini di tempo libero.
insomma, la crisi c’è, le tasse aumentano, le pensioni vengono tagliate, ma per i proprietari di molte case era festa.
addirittura si è resa la tassazione incostituzionale: la Costituzione prevede una tassazione progressiva con aliquote più alte per i più ricchi: nel caso dei proprietari di case la tassazione funziona al contrario: il piccolo proprietario con basso reddito paga di più, sull’affitto che riscuote, del milionario in euro che possiede centinaia di appartamenti.
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ora questi problemi personalmente non mi riguardano più.
da quando ho fatto la donazione ai miei figli di tutte le mie proprietà in Italia, l’anno scorso, sto vivendo il clima spensierato di chi non dovrebbe avere più preoccuparsi delle tasse da pagare, perché gliele trattengono alla fonte (anche se poi non è del tutto così, ma non è il caso di parlarne adesso e qui); tuttavia continuo un po’ a sentirmi responsabile delle tasse che sono passate ai miei figli, con le proprietà, e a curiosare qua e là per loro.
così quando ieri pomeriggio ho scoperto quel che ho scritto sopra, ho mandato una mail ai miei tre figli neo-piccoli-proprietari con i passi del Fatto Quotidiano che ho trascritto lì sopra:
mi spiace darvi queste ferali notizie: qualcuno di voi se ne è già occupato? magari chi ha il commercialista…
io non me me ero affatto accorto.
chi ne sa qualcosa di più, lo mette in una risposta?
mamma mia che incubi…
uno dei figli risponde:
Ciao, io purtroppo non ho il commercialista ancora e il tutto mi sembra incomprensibile… 😦
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rispondo:
purtroppo è poco chiaro anche per me.
È l’ultimo giorno utile per versare la cedolare secca da parte dei proprietari di case in affitto che vi hanno aderito. L’importo da tenere presente è 257,52 euro. Se il pagamento è inferiore, l’acconto è in una sola rata. Se maggiore in due tranche del 40% e del 60%. La nuova aliquota del 15%, più bassa rispetto a quella dello scorso anno, è applicabile per i canoni derivanti da contratti di locazione a canone concordato, relativi ad appartamenti situati nei comuni con carenze di disponibilità abitative o in quelli ad alta tensione abitativa.
fatta la mia buona azione quotidiana via blog, guardo sconsolato i quotidiani on line, che tacciono su questo argomento e oramai non riesco a vedere altro che come i bollettini padronali che ci ordinano che cosa dobbiamo pensare.
un mare di puttanate assurde: le proposte di riforma elettorale di Renzi, gli affari della FIAT, le Femen, i forconi (50 a Palwermo; e se non è propaganda parlarne…).
con un contorno di cronaca nera da far paura: l’incidente di Schumacher, le due bambine perse, delitti vari, cercati ovunque.
ci sarebbe la crisi anche qui, nel numero dei delitti, che sono in calo, perché la povertà crescente sembra diminuire almeno gli omicidi, ma per i quotidiani la sbobba da distribuire ai lettori aumenta sempre: se non ce n’è abbastanza in Italia, basta rifornirsi all’estero: tanto le notizie non pesano sulla bilancia dei pagamenti.
sono i quotidiani dei padroni del vapore, e si vede benissimo: ignorano completamente o quasi i problemi reali; salvo qualche notizia di vita vera che affiora a tratti, come per sbaglio.