genetica del trip.

Seneca, per dimostrare l’inutilità del viaggiare, ha scritto – rendo il senso liberamente – che “quando si sceglie il viaggio si scappa da qualcosa”; lui sapeva che cos’è questo qualcosa e diceva “per sfuggire a se stessi”; per poi osservare che comunque ci portiamo sempre con noi, e dunque questa fuga è inutile.

* * *

questa frase o qualche sua derivazione, a volte inconsapevole, è la bandiera di quella parte degli esseri umani che ha una mente stanziale, e che si differenzia da chi ha una mente nomade.

capita anche a chi ha una mente stanziale, a volte, di spostarsi: ma non viaggiano per viaggiare, ma per sfuggire, oppure il loro è soltanto uno spostamento dettato dall’opportunità: non è un viaggio, è una fuga.

sono quei turisti che arrivano in un posto e si sistemano lì: il loro sogno è muoversi il meno possibile; sono i turisti della sdraio e dell’ombrellone. 

* * *

i non viaggiatori sono la stragrande maggioranza del genere umano, oggi; ma devono essere stati selezionati negli ultimi millenni, perché, fino a pochi secoli fa, la stragrande maggioranza dell’umanità era nomade.

* * *

è tipico dei “non viaggiatori” non riuscire neppure a capire che cos’è davvero un viaggio: lo prendono per uno spostamento di luoghi.

ma viaggiare è prima di tutto un fatto mentale: significa avere una mente instabile e curiosa.

ed è come il gene per arrotolare la lingua: o ce l’hai nel tuo patrimonio genetico, oppure non ci riuscirai mai.

non si può arrotolare la lingua a tubicino né capire che cosa vuol dire davvero viaggiare, se non si è programmati per farlo.

per chi non ha il gene del trip il viaggio sarà sempre una fuga; per chi ce l’ha il restare in un luogo sarà sempre un poco come essere in prigione.

non importa neppure se spostandoti vai a stare peggio, ma la stabilità è una catena, per noi.

* * *

non voglio equivoci: non ritengo affatto che il viaggiatore, o se preferite chiamarlo in altro modo, il nomade, sia un tipo umano preferibile allo stanziale.

dico soltanto che è il tipo umano a cui appartengo.

14 risposte a “genetica del trip.

  1. Mi sembra di avere commentato un tuo post molto simile a questo un po’ di tempo fa, in cui dicevo che però si viaggia anche leggendo libri, navigando in altre vite, etc.

    Credo che tutti i lettori di questo post abbiano provato ad arrotolare la lingua a tubicino:-) Tu l’ arrotoli? Io sì.
    Oh, dio, quanto sono superficiale.

    • sì, credo che tu riferisca ai tuoi commenti a questo post: https://bortocal.wordpress.com/2013/12/26/lironia-del-viaggiatore/

      il post parlava pure del viaggiare, però da un altro punto di vista; a meno che tu non ti riferissi a qualche altro post che non riesco ad individuare (ovviamente il viaggio è uno dei miei temi preferiti, anche nei commenti).

      sulla lingua a tubicino, io l’arrotolo, naturalmente; la mia ex.moglie no; non ho fatto il test ad altre persone.

      ma ora che mi hai comunicato spontaneamente i risultati, mi chiedo; e se ci fosse una relazione fra il gene della lingua a tubicino e la propensione a viaggiare? 🙂 🙂 🙂

      superficiale? e perché? per essere divertenti si deve essere anche un poco superficiali… 🙂

  2. Sì era quello, credo.
    Mi vien da ridere a pensare a un ipotetico “club delle lingue a tubicino”. 🙂 A proposito, come si chiama il circolo culturale che hai creato? Di certo non così, va beh, ma certo che incuriosirebbe molto per la sua ambiguità. ..
    Se pubblichiamo un racconto così in amazon.it in self publishing chissà quanti lo scaricano sul kindle giusto per verificare se il racconto è porno oppure di linguistica 🙂

    • carissima, ti nomina mia agente commerciale…

      ma che sciocco, come ho fatto a non pensarci prima!

      dai, perché non butti giù un abbozzo del raccontino? giuro che facciamo andare i lettori alle stelle – del resto stasera registro una strana impennata dei contatti…

      però l’imponderabile è tra noi: sono andato a controllare adesso da che cosa dipende: 37 contatti sul post 413. un Sole senza macchia né inversione dei poli magnetici, che fa paura (ma non ai lettori di questo blog).

      ma, a proposito di self publishing su amazon, tu sai come si fa?

  3. Il self publishing su Amazon richiede di esser titolari di una carta di credito, anche se si mette un’opera a costo zero. Poichè mi hai detto che Scribd a quanto pare ora è a pagamento, forse gli unici siti che rimangono sono: Lulu e Bookolico ( testati dalla sottoscritta). Certo Amazon è amazon, con il carico di lettori che si porta dietro, e credo che non avreste problemi per la carta di credito, giusto? 😛

    • sì, una carta di credito ce l’ho, e sarebbe uno di quei pochi casi in cui mi capiterebbe di usarla.

      vorrei chiederti di andare su scribd e di digitare bortocal: dovrebbe uscire un dattiloscritto di due anni fa: mi dici se riesci a vederlo almeno tu?

      a me lo mostra deformato in modo che non si legga la fine delle righe, per cui bisogna scaricarlo per leggerlo, e per scaricarlo bisogna abbonarsi.

      pensavo di fare self-publishing lì, dato che conoscevo già le regole, ma se le condizioni sono queste, ci rinuncio.

      Lulu la conosco già; testerò gli altri due editori virtuali per vedere se sono meno esigenti nei formati dei testi da pubblicare.

      grazie!

      • Son appena entrata su Scribd e cavolo! Avevi ragione, a pagamento! Io ero iscritta e avevo messo qualche scritto, chissà che fine hanno fatto. Mi dice che posso entrare free per un mese, devo fare ok per cercarti?

        • sì, grazie: mi interessa sapere se almeno un estraneo che arriva vede il testo integro, anche se solo per un mese.

          bella la morale della favola: scribd ha sequestrato i nostri scritti come se fossero suoi, e noi dobbiamo pagare per rivederli.

          più che un sito per la diffusione di testi, mi pare l’anonima sequestri dei manoscritti informatici…

          poi, se serve, ci scambiamo i favori e giochiamo a Liberti tutti!: tu scarichi il mio testo e me lo mandi, e io scarico e ti mando i tuoi.

          • Sono entrata col mio login, col mio account, e mi porta in una schermata in cui mi chiede la carta di credito, io non ce l’ho e quindi non posso nemmeno sottoscrivere il giro gratis di un mese, presumo. Inoltre sotto c’è scritto che se clicchi “submit” automaticamente accetti l’accesso a pagamento. Io non so cosa tu abbia lì dentro ma ti consiglio di scrivere a questi tizi se vuoi riavere i tuoi scritti, perchè questo metodo “free” mi sembra una bella presa per i fondelli atta solo a farti iscrivere e poi ti fregano alla grande sul conto corrente.
            Io non mi ricordo se avevo cancellato tutti i miei scritti tempo fa, e comunque erano cose di cui avevo una copia. Ma tu no, avevi messo delle copie originali di tuoi scritti?

            • ahn vedi che fregatura…

              probabilmente fanno così con gli iscritti, sperando che si rassegnino a pagare per entrare.

              invece con gli allocchi che non ci sono ancora cascati fanno i free.

              temo che prima o poi anche con i blog finirà così.

              e il mio, purtroppo, è diventato troppo pesante per potere essere salvato tutto insieme come appare; dovrei salvarlo mese per mese, ma esce in un formato assolutamente inutilizzabile.

              sono andato a controllare e per fortuna ho trovato subito tra i materiali 2011 le 5 versioni successive di quello scritto, che era stato composto a 4 mani: era la sintesi di discussioni sul blog sulle rivoluzioni arabe.

              è incredibile come quel testo mi paia confuso e male costruito a rileggerlo oggi!

              bisognerebbe sempre lasciar passare almeno sei mesi prima di pubblicare qualcosa…

              o, meglio ancora, non pubblicare mai niente. 😦

              • Sì, anch’io ho avuto talvolta il pensiero che magari potessero far pagare wordpress, ma anche se perdessi tutto quello che c’è scritto io so che potrei scrivere altro. Anche se tutto quello che ho scritto finora venisse cancellato ( e certe volte sono proprio io a cancellare tutto, come avrai notato forse dal cambiamento che ho fatto con la precedente versione del mio blog) non mi preoccupa affatto.
                Io so creare, io so inventare dal nulla e quindi posso sempre scrivere altre cose, scrivere mille altre cose più belle. Io sono ottimista 🙂

                • ma non è vero!

                  quando avrò finito di scrivere questo commento io sarò già un’altra persona e non sarò più in grado di riscriverlo uguale.

                  (la vedi la differenza fra una mente stanziale e una nomade?

                  tu ti concepisci come sempre uguale a te stessa; io mi sento perennemente in movimento).

                  • Io uguale a me stessa? oddio, ti farei conoscere un certo ragazzo di nome”Nick” che viveva a Londra e che non era ancora diventata Amleta! ah ah ah. Io uguale? mi stai facendo sbellicare dalla risate 🙂

                    • mica ho detto che lo sei, o pasticciona!

                      ho detto che ti concepisci come immobile, non che lo sei.

                      ma sei un essere umano anche tu e ti trasformi, come tutti (almeno si spera…) 🙂

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