cerco di evitare di solito di parlare in questo blog di scuola, come operatore scolastico pensionato, anzi, per dirla tutta, da preside emerito – ops, dirigente scolastico –, rimasto abbatanza anomalo nel panorama della categoria.
lo faccio sia per non farmi prendere la mano, sia per una specie di riflesso condizionato dei tempi ancora recenti nel quale gestivo il blog cercando di evitare il tema il più possibile per generali motivi di opportunità.
ma la vicenda dei 150 euro al mese rapinati agli insegnanti con la restituzione forzata a rate degli scatti di anzianità da parte di coloro che li hanno percepiti nel 2013 è talmente grottesca e simbolica dello sfacelo dello stato di diritto in Italia che non posso assolutamente tacere.
anche se mi ritrovo, come avvenuto altre volte quando ancora facevo questo lavoro, a dover difendere i diritti veri dei docenti, a volte contro i loro miopi rappresentanti sindacali che confondevano la difesa dei diritti con la difesa del lavorare male, il problema è tuttavia di carattere generale.
ma ecco oramai un primo sassolino tolto dalla scarpa, che proprio si doveva lasciare invece al suo posto…
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ma che dico mai?
qui i sindacati si muovono, si muove Renzi, si muove la ministra Carrozza, che continuo a trovare stupefacente: il coro si alza forte.
ma i conti non tornano: strillano tutti per una legge che hanno approvato loro!
non siamo su Scherzi a parte, tuona Renzi.
e invece sì, perché la legge l’ha approvata il suo partito.
ma loro non c’erano, e se c’erano dormivano.
e noi siamo governati dalle tre scimmiette: una non sente, ma vede e parla, e si chiama Saccomanni; l’altra non parla, anche se vede e sente, e si chiama Letta; la terza parla parla parla, ma non vede e non sente, e si chiama Renzi.
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ripeto quel che dicevo pochi giorni fa citando il vice-primo-ministro tedesco Gabriel: i politici devono STUDIARE; devono passare il loro tempo non sui talk show o facendo addirittura, in più, due lavori super-impegnativi, come sindaco e segretario, ma a casa, ad approfondire i dossier.
perché vi occupate di legge elettorale, che è tempo buttato, dato che la Consulta ha opportunamente accelerato i tempi e manca solo una settimana prima che esca la sentenza, DELLA QUALE SI DOVRA` TENERE CONTO?
il tentativo assurdo di fare la riforma prima che lei si pronunciasse è sfumato, e dunque conviene aspettare ancora: state tutti a casa in silenzio a studiarvi bene le leggi che approvate, invece, prima di farle firmare da Napolitano.
così almeno sapete se vi state rendendo responsabili di un sacco, anzichè di una norma civile.
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questa di Saccomanni, anzi Saccodocenti, infatti non è neppure una legge, è soltanto un furto.
non credo neppure che possa reggere ai ricorsi, e spiego tecnicamente subito perché.
il rapporto di lavoro nel pubblico impiego è stato privatizzato da anni: questo significa che lo stato come datore di lavoro ha, rispetto ai suoi dipendenti, gli stessi diritti che ha il comune datore di lavoro.
e quindi faccio una domandina semplice semplice al ministro Saccheggiatore: può, secondo lui, un datore di lavoro dire ad un suo impiegato: l’anno scorso ti ho pagato troppo, adesso mi riprendo i soldi a rate?
ma dai? in che mondo viviamo?
a quale profondo assoluto intollerabile disprezzo dei diritti dei cittadini – dei cittadini in generale, non parlo solo dei docenti e degli altri dipendenti della scuola statale – è arrivata la nostra burocrazia per inventarsi delle cose simili?
cose che ritengo oltretutto stupide, perchè qualunque Tribunale del Lavoro non può che giudicare illegittimo un provvedimento del genere e sospenderne l’esecuzione.
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qui non voglio parlare nei dettagli di come questa restituzione degli scatti di anzianità ai docenti, fortemente voluta dai sindacati più conservatori del mondo della scuola, fosse già frutto di un analogo patto scellerato, perché era stata realizzata tagliando i fondi alle scuole per le altre attività, cioè a scapito degli utenti.
tanto questi sono oramai rassegnati a tutto e i rappresentanti dei genitori nelle scuole stanno diventando delle cooperative di volontariato perfino per le riparazioni ordinarie.
parlo di questa beffa per cui una parte dei docenti si è alleata col Ministero per portarsi a casa qualcosa a danno delle famiglie, e poi essere ripagata della stessa moneta.
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quanto ad un ministro delle Finanze che si comporta in questo modo, va semplicemente cacciato al più presto politicamente: anche se ha la faccia tosta di chiamarsi tecnico, ma dev’essere un tecnico del furto senza scasso – dato che questa non è una legge, è un furto vero e proprio.
ma il vero problema è che cosa ce ne facciamo della burocrazia ministeriale che partorisce questi mostri.
i direttori generali del Ministero delle Finanze che hanno avuto queste pensate possono restare al loro posto?
e Renzi, che parla il linguaggio televisivo inconsistente del personaggio vacuo e farlocco che è, farà seguire alle parole i fatti?
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attenti, sta crescendo una rabbia che non potete neppure immaginare.