la realtà è solo un insieme di domande.
le domande sono molto più importanti della risposta.
* * *
farsi delle domande non è certo negativo; forse è il modo più giusto di vivere.
chi vive pieno di domande almeno sa di vivere.
* * *
accidenti, la morale finale è una specie di scioglilingua, oltre che un paradosso logico insolubile: chi deve farsi domande non è chi si pone delle domande, ma chi non se ne pone.
Troppe nuociono, altrochè….
buona giornata
.marta
dici che le domande sono come le ciliegie?
una tira l’altra e troppe fanno venire il mal-di-pancia? 🙂
comunque registro la formazione di un asse delle due mie commentatrici tramedipensieri e gelsobianco su questo punto… 😉
Cioè…formazione di asse?
ecco si, come le ciliege: troppe si fa indigestione.
asse, nel senso che siete pericolosamente d’accordo sul fatto che le troppe domande nuociono.
io continuo a pensare, però, che nuociono di più le troppo poche domande… 😉
Ops! Mi ritrovo una “ci” in più 😦
dove? 🙂
il verbo nuocere è uno dei verbi deliranti della grammatica italiana: una vera abbuffata di eccezioni e contro-eccezioni.
la confusione è tale che alla terza persona plurale sono ammesse le due forme nuociono/nuocciono – anche se la seconda è palesemente un errore ortografico normalizzato, che però alla prima persona è addirittura diventato regola: io nuoccio, io nuocio è sbagliato.
Ho capito, la conservo. 😉
Come sempre le eccezioni e le contro eccezioni …capitano a me.
grazie
🙂
🙂
DICHIARAZIONE D’AMORE PERVERSO
“Perchè”si chiede quella parte che si dibatte tra le opposte sponde?
“Perchè” si domanda il cuore ingarbugliato nelle parole non dette?
Come si può dichiarare con le normali parole un amore che non ha nulla di normale?
Le domande sono sempre state troppe e senza puntini di sospensione.
Le ferite che arrivano inconsuete ma ricercate solo l’amara sorte
di coloro che sentono un amore diverso senza poterlo spiegare.
Di questo mi condanno da sola, di questo non dò responsabilità a nessuno.
Se ciò che ho tenuto serbato fosse stato rivelato prima non so se avrebbe avuto la stessa forza.
Invero ormai tutto è perduto e nessun fiato mi è rimasto.
Nel mio mondo mi richiudo ma una volta per tutto eccoti rivelato
quel rebus che stava celato nelle mie parole infinite.
Questa dichiarazione d’amore pubblica non è priva di difetti
non riesco nemmeno a scriverla in forma poetica esatta,
non ho più la capacità di razionalizzare quello che è successo.
Ti rimanga solo una piuma staccata dalle mie braccia
che hanno cercato di farti volare nello stesso volo mio.
Scusa l’intrusione ulteriore, questa è l’ultima te l’assicuro.
Ma volevo non nascondermi più dietro mezze parole.
Io sono perversa e non posso amare di un amore normale.
Non posso amare come tutte le altre donne.
La domanda me la pongo pure io, il perchè?
La domanda eccelsa, l’origine di ogni mia scelta.
Ma non voglio dargli una risposta, non più.
Io sono così e non voglio esser diversa da quello che sono,
perchè solo in questo modo io sento il meglio e il peggio.
Il mio amore è perverso, non potevo dichiararlo se non quando
il dolore è arrivato al suo limite.
Take care of you.
Bye.
sento la tempesta emotiva, e non è il momento più adatto per parlare.
tuttavia ti ho già posto la domanda, e tu rispondi fra qualche tempo, quando il dolore sará diminuito: esiste qualche modo di AMARE che sia perverso?
io non ne conosco: la sola perversione che conosco è l’incapacitá di amare.
non dire mai all’amore che è perverso: è un ossimoro, una contraddizione in termini!
ama e fai quello che vuoi, non sono stato io a dirlo.
chiediti bene se il tuo amore è davvero amore, ma, se la risposta è sì, non pensare di rifiutarlo dicendolo perverso.