i pellegrini rotolanti della festa Skanda Sashti per Subramanya, tempio di Murugan, Tiruchendur – My India 6, 54 – 97.

premetto che ci vuole un po’ di pelo sullo stomaco per guardarsi questo breve video, o almeno a me queste scene hanno fatto impressione.

che cosa sarà mai, direte all’inizio?: davanti al corteo c’è soltanto un uomo che si rotola lentamente per terra avvolto in un drappo verde, mentre la massa della processione aspetta con i recipienti avvolti nella seta gialla sulla testa.

ma questa operazione di percorrere rotolando su se stessi le centinaia di metri del porticato fiammeggiante affacciato sul mare deve essere estremamente faticosa: a un tratto l’uomo si ferma, sfinito.

è più gagliarda la quarantenne ben messa che si avvolge su se stessa in modo quasi sensuale, e scorre via senza apparente difficoltà.

ma l’uomo giovane e magro che segue sembra giunto alla fine delle sue forze: si accascerebbe, credo, se ci fosse un modo per accasciarsi, ma è già disteso sul pavimento, e allora si lascia semplicemente andare, sembra quasi svenuto, oppure in qualche specie di trance, nonostante mani pietose cerchino di aiutarlo nel suo compito.

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ma la scena più forte, che io trovo quasi insopportabile, è l’ultima: la pellegrina che si rotola è una vecchia emaciata e scarna; ha il viso e parti del corpo ricoperte di biacca bianca, come il pellegrino precedente, ma questo bianco su un corpo così vecchio lo fanno sembrare quasi un cadavere; sembra che una bava le esca di bocca dallo sforzo e ad un certo punto rovescia gli occhi, mostrandone il bianco, e sembrano diventati di biacca anche loro; anche lei è una moribonda, pare.

viene soccorsa, perchè è davvero allo stremo; si direbbe che stia morendo, mentre cerca questa impresa impossibile che in lei sembra proprio una preparazione alla morte.

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non guardate questo video, ripeto, se siete troppo sensibili: questa è l’India, ragazzi…