dov’è la sinistra, secondo Renzi? (leggere il “suo” piccolo saggio per la ristampa del libro di Bobbio – ma chi mi legge lo ha già letto con me…)
avanti.
in fondo.
a destra.
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l’Italia cambia verso.
adesso raglia?
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come fa a cambiare verso l’Italia se essere di sinistra, secondo Renzi, è andare avanti?
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la narrazione di Renzi è confusa, volutamente.
non dire chiaramente che cosa si vuole è il modo per cercare di avere l’appoggio di tutti.
credo poco ai sondaggi che gli danno un appoggio pubblico del 56%: i sondaggi sono il modo per manipolare i conformisti, quelli che si trovano bene a stare nella massa, e allora occorre dirgli dove è, perché da soli non arrivano a immaginarlo.
una settimana fa i sondaggi accreditavano Renzi di meno del 20%!
ma il governo Letta era ancora così vicino…: miracoli del potere, direi…
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però credo bene che Renzi abbia una fiducia maggiore di Letta per due motivi:
il primo è che è una persona (nel senso etimologico della parola, cioè un personaggio) molto meno seria di Letta e gli italiani non sono un popolo serio;
il secondo è che Letta ha logorato la serietà del suo personaggio con un serissimo far niente.
Renzi ha promesso il fare e ora lo vedremo alla prova del mare.
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però è interessante osservare come si muove l’opinione pubblica italiana: in questo caso il “si” è passivante, cioè la frase significa “come viene mossa” questa opinione, chiamiamola pubblica, se possiamo considerare pubblica la semplice somma di tante opinioni private.
l’atteggiamento dominante è quello che viene descritto sul suo giornale online da Mario Seminerio, che cita una frase di Giovanni Agnelli, quando votò, senatore a vita, per il primo governo Berlusconi, tenendolo in piedi con un voto di maggioranza (ma allora i senatori a vita nominati da Cossiga mica facevano schifo a Berlusconi):
“Se ce la farà, avremo vinto tutti. Se fallirà, avrà fallito da solo”.
frase di un perfetto renzismo ante litteram: se ce la farà a fare che cosa?
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di fronte ad un leader politico che dà prova di attivismo, gli italiani tendono ad appoggiarlo; se poi c’è anche del cinismo, della violenza gratuita, della disonestà e della maleducazione nel suo modo di agire, tanto meglio.
questa è la prova migliore della mancanza di una coscienza “di sinistra”, o meglio democratica, nel paese.
non si valuta un leader per quello che propone, ma perché propone.
eppure ciò che dovrebbe farci decidere se appoggiarlo o meno non dovrebbe essere la qualità delle sue proposte?
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Renzi, cambia verso, e comincia a fare qualcosa…., ma non qualcosa tanto per fare: qualcosa di democratico.
per ora la prima cosa che stai provando a fare, la riforma elettorale, è qualcosa di anti-democratico ed anti-costituzionale, e quindi non ti verrà nessun giudizio positivo da parte mia se ci riuscirai.
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tuttavia questo blog (modo che vorrebbe essere pomposo per dire il suo autore) attende Renzi alla prova non delle proposte dette (per quanto abbia sentito un po’ di tutto), ma delle proposte realizzate.
e lo giudicherà cercando una sua obiettività, indipendente dal fatto che trova la persona, cioè il personaggio, Renzi discutibile, così come considera Grillo un pazzoide, Civati un narciso inconsistente, Berlusconi un criminale mafioso.
però guarderà alle questioni distintamente ed eviterà, se ci riesce, che il peso del giudizio globale si trasferisca sul giudizio analitico disciplinare, per dir così.
come un bravo insegnante che non rifiuta di dare una buona valutazione di un tema occasionalmente fatto bene da un allievo che globalmente gli pare insufficiente (naturalmente dopo averne verificato l’autenticità).
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e quindi, dopo questa lunga premessa, ecco il primo voto quasi sufficiente da parte mia per Renzi: la sua risposta a Saviano.
primo: positivo che Renzi abbia risposto allo scrittore assurto, quasi suo malgrado, a voce della residua coscienza pubblica anti-mafia del nostro paese.
secondo: ovviamente la risposta non l’ha scritta Renzi di persona, ma lo stesso scrivano del commento al libro di Bobbio: però bravo Renzi che mette in moto lo scrivano.
scrivo di cose che conosco: quando ero studente universitario mi mantenevo con lezioni private e scrivendo discorsi per un deputato socialista: era ovvio che sapevo quali erano a gradi linee i limiti nei quali dovevo restare; tuttavia, da bravo rivoluzionario del movimento studentesco, non mi trattenevo a volte dal mettergli in bocca qualche affermazione azzardata.
che lui leggeva senza battere ciglio: quindi so bene che valore possono avere per un uomo politico i discorsi che ha ordinato di scrivere al suo piccolo personale scrivano fiorentino…
terzo: personalmente trovo le proposte formulate da Renzi sulla lotta a mafia e camorra a tratti piuttosto fumose: e credo che questa fumosità possa essere più del committente che dell’esecutore (“scrivimi una risposta a Saviano: dagli ragione, ma resta sul generico, mi raccomando…”).
quarto: ma come mai queste proposte, per quanto a volte fumose, non erano comprese nel discorso per la fiducia, nel quale il tema della lotta alla mafia è stato completamente dimenticato?
è ovvio che non ha lo stesso peso un impegno preso davanti al parlamento e quello contenuto nella lettera privata ad uno scrittore, per quanto resa pubblica.
d’altra parte Renzi ci ha già fatto capire che l’incoe-renza sarà l’unico vero tratto distintivo della sua azione politica e sarà ben difficile rimproverarla in questo caso specifico.
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giudizio finale sulla risposta a Saviano?
ottima l’attenzione all’opinione pubblica; si attendono (senza troppe speranze) i fatti.
in mancanza dei quali Renzi va per ora mantenuto nella categoria degli imbonitori politici (con Berlusconi e Grillo), per i quali l’Italia va pazza.
ormai destra e sinistra sono pure indicazioni di luogo….!
ogni riferimento politico-ideologico ,almeno in italia,e’ completamente fuorviante.
l’identificazione come uomo di sinistra è retaggio di coloro i quali hanno vissuto il periodo dell’antifascismo e della resistenza……periodo magico dove sembrava,ripeto sembrava,ben delineato il confine fra bene e male…!!
ormai quella gente e morta e sepolta e restano solo figli e nipoti ufficiosamente senza alcuna ideologia che non sia il potere ed il danaro.
concordo con te nel dire che in Italia non esiste nessuna forza politica di sinistra: il paese è troppo individualista per capire il concetto di solidarietà sociale e di gruppo che è il presupposto di una forza politica si sinistra.
e anche certi partitini di ultra-sinistra esprimono prevalentemente un corporativismo rissoso e dogmatico, ma non hanno una visione complessiva solidale dei problemi sociali.
però la sinistra esiste, eccome, nel resto del mondo o in una sua ampia parte: ho provato a riflettere pochi giorni fa su che cosa significhi essere di sinistra, qui: https://bortocal.wordpress.com/2014/02/24/il-fumoso-manifesto-di-renzi-il-pensoso-145/
attento a non riflettere troppo potresti cadere in depressione.
ahhah
sono figlio di una madre chiaramente depressa e ho avuto una lunga relazione, da ultimo una lunga amicizia con una donna gravemente depressa.
a seguito di un mobbing feroce subito sul lavoro, mi feci anche risarcire dal Giudice del Lavoro una depressione “da rimbalzo” certificata.
credo quindi avere sempre convissuto con una depressione molto ravvicinata e so bene che a volte si affaccia anche nella mia vita.
del resto, per dirla senza troppi pudichi giri di parole, gli ultimi studi hanno correlato la depressione all’intelligenza e non so come mai ci sia voluto tanto temo a capire che quanto più lucidamente vedi la realtà, tanto più ti deprimi.
tuttavia, forse proprio per questa continguità continua, credo di avere imparato a gestirla bene, la depressione e ne vengo sempre fuori abbastanza rapidamente.
non credo di potere insegnare a nessuno come si fa, ma per me ragionare e capire è una delle più straordinarie forme di difesa dall’ansia che ci siano state date.
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