la follower di oggi me la gioco – i miei follower n. 16 – 213.

ieri ho preso la rincorsa, saltando il post oramai di rito su un nuovo follower, anche perché non ce ne sono stati; ma oggi la vittima sacrificale si è presentata spontaneamente, e – devo dirlo, e nessun’altra follower se ne abbia a male – con una foto davvero gradevole, per non dire promettente…

unnamed (1)

promesse da Renzi.

lasciatemi infierire sadicamente: ne riparmio il nome e l’indirzzo; e la sua immagine da copertina non la identifica poi più di tanto…, potrebbe anche non essere vera (invidia per il marito…).

* * *

ecco il suo auto-ritrattino…

IO

C. I. è un nome che nasce dal connubio perfetto tra la fantasia e i sogni dell’autrice del romanzo Folle.

l’esordio di perfezione è tutto un programma e mi richiama alla mente irrestibilmente l’Autore che ha inaugurato questa serie di post con la sua iscrizione al mio blog, vedi chi ci salverà dai follower? – 142.; il titolo del suo romanzo era Delirio-Favola di uno qualsiasi .

qui però l’IO qui non è qualsiasi, o meglio, pretende di non esserlo, e campeggia così grande da far venire voglia di guardarlo con un cannocchiale rovesciato.

* * *

ops, ma già che ci siamo, vogliamo dare un’occhiata anche alla presentazione del romanzo?

E’ il mio primo romanzo, scritto di pugno, senza pensarci, guidata solo dall’amore infinito per mio marito. L’ho iniziato una sera, aspettandolo che tornasse da una partita di basket, seduta ad una scrivania piccolissima davanti alla finestra che dava sul Santo Antonio. Stanca di leggere, avevo deciso di scrivere qualcosa di divertente da poter condividere insieme. Quando è tornato e ha letto la prefazione, mi ha chiesto: ” E poi?”

santo antonio santo antonio, lo nimico de lo demonio: che cosa facevi quella sera???

E cosi’ sono andata avanti a scrivere, tra Londra e Padova, portandomi dietro il taccuino; un miscuglio di pensieri, desideri, fantasie e realtà, che si confondono in un solo romanzo: Folle

io pensavo, a vederla, che dopo il “poi?” del marito gli sviluppi fossero diversi, naturalmente…

* * *

di romanzi da giovane e meno giovane ho provato a scriverne anche io, prima di capire di non esserne assolutamente capace.

non saprei dire però se fossero scritti di pugno, forse di MIO pugno, fino a che non mi fu regalata una macchina da scrivere per il mio 18esimo compleanno.

vale per quelli composti con la biro e poi con la video-scrittura, il pugno?

però non li ho mai scritti perché stanco di leggere: se capitava, piuttosto, a quei bei tempi, accendevo ancora la televisione, se dovevo assopirmi.

* * *

comunque al modico prezzo di € 14,90 lo si può comperare on line, il romanzo Folle.

come quello citato sopra, il romanzo ha una caratteristica:

“È un romanzo avvincente che racconta in modo dinamico e divertente una storia, che può essere quella di ognuno di noi. Il protagonista è una persona comune, alle prese con le difficoltà quotidiane, intrappolato tra desideri irraggiungibili e successi poco gratificanti”.

della serie: i protagonisti, se non sono assolutamente comuni e non hanno nulla di particolarmente significativo da dire, non li vogliamo.

Ma nulla è dato al caso: giorno dopo giorno costruisce aspirazioni sempre più grandi, coltiva passioni nascoste e sogni impossibili. Si scontra però con la realtà, in cui non riesce ad essere ciò che vorrebbe. Cerca di sfuggire alle tentazioni, di mettere a tacere le voci più intime della sua personalità e ad essere all’altezza di quello che è socialmente accettabile, agli occhi di chi lo circonda.

fuori il rospo: di che perversioni soffre il protagonista?

Ma il corso degli eventi lo porta ad intraprendere un lungo viaggio verso la libertà; un viaggio in cui sembra afferrare il lettore per mano e portarlo con all’interno del romanzo, confidandogli le proprie paure ed insicurezze, come al migliore degli amici, dandogli un ruolo importante accanto a , in questa corsa folle verso un traguardo sconosciuto. – si scriverà  oppure ? nel dubbio, una volta in un modo, una volta nell’altro.

e sarà bello, poi, sentirsi prendere per mano dall’autore mentre leggi le sue pagine?

me la immagino un poco, questa manina così autore-vole: pallida e un po’ viscida, che esce dalle pagine del libro come nella Famiglia Addams dall’elenco del telefono.

Spesso sbaglia, inciampa, sbatte ma ogni botta lo avvicina sempre di più a se stesso e alla propria verità, l’accogliente rifugio dal quale cercava incessantemente di scappare.

una botta di vita, finalmente…: ops, avevo letto scopare…

* * *

ma torniamo a come si descrive la blogger autrice:

Formatasi presso le migliori scuole italiane e cioè? e come mai più d’una? per caso, ripetente? –, laureata in legge e prefessionista life coach – un curricolo che più coerente non si può – segue da anni le persone nello sviluppo personale e nella realizzazione di se stessi – loro stesse no? –, non solo in ambito affettivo ma anche sul piano lavorativo; riesce sempre a far trovare la strada giusta ad ognuno e a fare delle passioni vere e proprie professioni, aiutando la gente a raggiungere gratificazioni nella propria carriera. Insegna a lavorare per il piacere di farlo e non per dovere e ad essere i migliori professionisti nel proprio campo, una volta capita la scelta giusta da fare.

insomma: lavora in una agenzia di lavoro interinale? è mica lì che si insegna a lavorare per il piacere di farlo? 

Viaggia in tutto il mondo per lavoro e spesso si divide tra Londra e Padova, la sua casa. Ha una femmina di Golden Retriever di nome Biju e ama molto la cucina italiana, che il suo marito non le fa mai mancare. Nemmeno quando sono a Londra.

il suo marito di lei, la femmina Golden Retriever.

* * *

insomma, se vogliamo parlare di gioielli o di bijoux, in quella casa ce ne è una sola: la cagna.

e ha anche il nome scritto sbagliato.

* * *

un momento, un momento: ho diffamato pesantemente questa blogger e me ne scuso, ma ogni tanto occorre anche sfogare gli umori biliosi; prendete tutto come un gioco e pensate che l’ho inventata io; qualunque riferimento a persone reali è puramente casuale…

perché non c’è solo IO nel suo blog, c’è anche TU, una poesia che piace a 19 blogger (facciamo una lista nera? 😦 )

è un tu molto imperterrito.

TU

Non importa il sé, il ma, il quando

il sé? e che vuol dire? ma colei che scrive è in sé???

Io ti amo e basta

Tutto passa

Ma tu rimani imperterrito nella mia mente

Nascosto tra mille macerie e nuove costruzioni

Io penso a te quando mi ricordo

E allora mi arriva un groppo in gola

37 risposte a “la follower di oggi me la gioco – i miei follower n. 16 – 213.

    • ahha, quando si parla di coincidenze…

      pensa che proprio ieri un’amica, che segue il blog da quanto è nato, a fine 2005 mi scriveva in una mail che secondo lei il mio blog non ha mai avuto il successo che secondo lei (bontà sua) merita, perché io non sono mai riuscito a diventare un personaggio!

      dai, che forse adesso sono sulla strada buona…:)

      • non so risponderti, io i segreti del successo non li ho mai capiti. a volte mi sembra che la cosa sia completamente random, e che veramente il famigerato battito d’ali della farfalla sia sufficiente a determinare un destino. ma la mia innata razionalità replica sempre che il segreto c’è, e che sono solo io ad essere incapace di coglierlo.

        • penso anche io come te che il successo sia una cosa random, ma anche con una buona tendenza a premiare anche il merito qualche volta.

          in ogni caso, per fortuna, non mi interessa affatto: mi interessano le relazioni autentiche e capisco che se voglio queste non possono diventare troppo numerose.

          buona serata a te.

          • oh, a me interessa! e non per utilitarismo, ma per sete di conoscenza! non posso dire che se scoprissi tale segreto non me ne avvarrei, beninteso, ma il fatto è che l’interrogativo mi ossessiona, come altri, perché mi sembra che se potessi risolvere questo dilemma, capirei qualcosa in più della vita – che mi pare sempre largamente indecifrabile.
            buona serata a te, bortocal!

            • ma tu pensi davvero che il successo potrebbe ampliare le tue possibilità di conoscenza?

              a me pare, al contrario, che sarebbe un grosso ostacolo per questo.

              ma forse ho inteso male e tu intendevi dire che ti interessa il segreto del successo, come forma di conoscenza tua.

              vedi nella famiglia di mia madre c’erano sessant’anni fa due cuginetti che sembravano bambini piuttosto dotati; uno ero io e uno un certo Maurizio Sacconi, detto Momi; nessuno aveva dei dubbi sul fatto che il più promettente ero comunque io; eppure, vedi, lui è diventato ministro, e io sono qui a fare il pensionato da blog… 🙂 🙂 🙂

              il primo segreto del successo è che per averlo devi volerlo, anche se non basta volerlo; ma se non lo vuoi con tutte le tue forze e aspetti che siano gli altri a riconoscere i tuoi meriti, se ce ne sono, il successo di sicuro non arriva; anche se poi, magari, si farà aspettare lo stesso.

              però a me pare che i segreti della vita più importanti siano altrove: la mancanza di successo non toglie una virgola alla mia serenità, mentre forse il successo me l’avrebbe tolta del tutto.

              in-decifrabili certi segreti forse perché a volte hanno delle risposte così semplici che non riusciamo ad accettarle.

              e per prima cosa ci chiedono di sapere che cosa vogliamo veramente…

              • no, forse appunto non mi ero spiegato bene. mi incuriosisce scoprire il segreto del successo, perché mi si disvelerebbe uno dei segreti della vita, che continuo a non capire. non è il successo che cerco, ma la comprensione dei meccanismi che governano la vita.
                poi c’è successo e successo. preferisco di gran lunga i pensionati da blog ai ministri della repubblica, sarò qualunquista, ma non ci posso/voglio fare nulla.
                sulla domanda “cosa vogliamo veramente”, alla fine del tuo commento, replico facile: la conoscenza. la comprensione delle cose è la forza che mi muove sempre (e torniamo a quanto detto sopra)

                • volere veramente la comprensione delle cose, cioè dei meccanismi della vita, significa certamente votarsi ad un obiettivo nobile. difficilmente raggiungibile e del tutto inutile, o meglio utile a creare soltanto delle frustrazioni.

                  ti dico queste parole ciniche per avere seguito nella mia vita la stessa strada.

                  una vera comprensione delle cose io non sono riuscito a raggiungerla e quel tanto di luce in più che mi pare di essere riuscito ad accendere qua e là, su alcune questioni particolari, non è stata assolutamente in grado di modificare gli aspetti negativi che mi è capitato di scoprire. ma solo a rendere più evidente la mia incapacità di agire.

                  naturalmente a qualcuno potrebbe andare meglio e questo potrebbe essere considerato solo il risultato di una certa incapacità.

                  tuttavia la strada non è sconsigliabile del tutto, secondo me, perché corrisponde del tutto alla scelta di chi non è interessato al successo reale, rinuncia a priori a lottare per conquistarlo (e quindi vive indubbiamente meglio) e cerca una strada per farsene una ragione…

                  quindi è vero che crea delle frustrazioni, come ho scritto sopra, ma è vero anche che al tempo stesso le giustifica e le cura forse nel migliore dei modi possibili.

  1. ahhh ahah ahhah ahahhah hah a
    mi fai morire dal ridere bortocal…..davver un mito!

    La cosa che mi fa più ridere è immaginare la tua espressione mentre scrivevi questo post! ahahh ahah ahah ahha

  2. NOn mi dire che hai avuto una Lettera 22???

    e che catso è un “life coach”? è tipo un “personal shopper”, un “art buyer” o un “visual director”?

    • certo, era di colore verdino, me la ricordo ancora, col nastro di inchiostro da arrotolare…

      e spero sia ancora in cantina assieme al televisore Grundig del 1957…

      allenatore alla vita?

      il personal shopper e al’art buyer proprio non so cosa potrebbero essere… 😦

      • i “personal shopper” e gli “art buyer” sono delle figure professionali che girano per negozi e gallerie d’arte per selezionare e far acquistare cose e opere d’arte rispettivamente a persone ricche o aziende.
        Io lavoro nel campo dell’arredo di lusso, e molti dei miei clienti non li conosco di persona (Marta Marzotto, Antonio Albanese, Federica Panicucci, Barbara Berlusconi, solo per fare alcuni esempi) perché loro in negozio mandano gli architetti o i loro “personal shopper” 🙂
        Anche molti Russi che vivono in Europa hanno i “personal shopper”
        Il mondo dei ricchi è un mondo strano, con regole molto diverse da quelle normali…

  3. Aha, siamo pungenti!
    Io ero qui per fornire dei meritati commenti al tuo blog e mi sono fatta abbindolare dalla foto, ma non pensavo che sarebbe finita così male! Certe cose però hai ragione, non si possono leggere.
    Vado a nanna che è meglio. Tornerò, è una promessa.

    • sì, è vero mi riesce facile mostrare il lato pungente del mio carattere quando non lo esibisco in segreto contro me stesso… 😦

      buon risveglio, e ti aspetto!

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...