i bambini ammazzati – 215.

ci sono giorni in cui mi vergogno di tenere un blog, e penso che dovrei piuttosto tenere in mano qualcos’altro.

leggo di un bambino ammazzato e oggi è uno di questi giorni in cui scrivere, parlare, pensare mi sembrano gesti arroganti ed inutili di un borghese annoiato.

* * *

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il piccolo Domenico è stato ucciso a 4 anni a  Taranto assieme alla madre e al suo attuale compagno; la mamma era la vedova di un pre-giudicato ucciso a sua volta nel 2011, il compagno in semi-libertà dopo una condanna per duplice omicidio compiuto nel 1998.

quindi due morti sulla coscienza e dopo 15 anni sei fuori a dare la scalata di nuovo al modo dello spaccio di droga, mentre formalmente sei ancora in carcere.

salvi, per puro caso, altri due bambini presenti nella macchina.

è possibile che l’omicidio sia una punizione perché la donna si era costituita parte civile nel processo per l’uccisione del marito.

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a gennaio a Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza un altro bambino, di 3 anni, “Cocò”, era stato ucciso e bruciato in una macchina data alle fiamme: assieme al nonno di 52 anni, coinvolto in traffici di cocaina, e alla sua compagna di 27 anni.

* * *

Che paese è questo, in cui la malavita si espande in tutte le regioni, si mescola a malaffare e mala politica e si fa forte di un disfacimento diffuso delle regole,di una corruzione rampante, di un’evasione impunita?

che paese è questo dove trionfa una cultura giuridica da azzeccagarbugli per cui la professoressa che punisce un alunno prepotente verso un compagno, accusato di essere gay, viene condannata in tribunale per eccesso di autorità?

Che paese è questo in cui un delinquente è chiamato a riformare la Costituzione, un capitano vigliacco fugge dalla nave, che ha portato al naufragio con 32 vittime, e si permette di insultare la stampa?

Che paese è questo in cui quattro minorenni del “branco”, accusati di aver usato violenza a una compagna, al ritorno dall’arresto vengono salutati dalla classe con torta e striscione, come a Finale Ligure?

Marco Politi, Il Fatto Quotidiano

* * *

il problema italiano non è economico, è morale, perché l’etica è la base della politica in democrazia – occorre pur dirlo nel paese di Machiavelli e degli imperatori romani.

la crisi economica è solo un riflesso di quella morale, perché nasce dall’evasione fiscale massiccia e dall’illegalismo diffuso ed oramai in-contenibile.

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questo paese, governato per vent’anni da un gangster sorridente e senza vera opposizione, e oggi nella mani dei non oppositori di ieri, che stanno cercando di ri-consegnarglielo per governarlo con lui, non ha nessuna possibilità di ri-tornare ad essere civile per forza propria.

dovrebbe essere consegnato a qualche potenza straniera che lo governi per un paio di secoli con pugno di ferro.

e che ci sfruttino pure, perché non meritiamo altro: altro che lamentele contro l’Europa e la troika…

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ma chi si prenderà la rogna?

nessuno.

occorrerebbe moltiplicare le carceri per 10 e stiparle bene, altro che il garantismo criminale dei radicali, che difendono la mafia da cinquant’anni, e lo fanno anche gratis!

* * *

se ragiono da italiano vorrei che questo paese restasse in Europa, per non diventare pura Africa, quando perfino l’Africa sta cambiando.

se ragiono da europeo, invece, preferirei che le prossime elezioni europee le vincesse qualcuno che davvero staccasse la spina dall’Europa, non si riempisse soltanto la bocca di insulse e demagogiche parole, e ponesse termine al contagio.

per l’interesse dell’Europa, non per il nostro.

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e per il resto fare come oramai fa una parte importante dei giovani di questo paese: emigrare.

perché in Italia la partita è persa, ed occorre pure che qualcuno abbia il coraggio di dirlo.

Una risposta a “i bambini ammazzati – 215.

  1. In questo paese c’è gente che lotta ogni giorno contro la mafia, infatti le uccisioni avvengono perché qualcuno che trova il coraggio di giocarsi la propria vita e carriera c’è.
    In Germania anni fa ci fu una strage ma la politica ancor oggi nega la presenza di mafie sul suo territorio.
    In effetti i politici dovrebbero spiegare ai loro cittadini come mai non c’è stata vigilanza e non sono state emanate leggi specifiche per contrastarla. Non so se sia meglio vivere in un paese che “vede” la sua spazzatura e che fatica a lottare o in un paese che non vuole “vedere” e per credersi “migliore” la nasconde sotto al tappeto.
    E non mi si venga a dire che in nord Europa la mafia non è fortemente presente, anzi oserei dire spopola finanziariamente perché nemmeno ci sono leggi specifiche Europee per combatterla, ma anzi è una prateria selvaggia in cui pascolare liberamente. ( non lo dico io ma un procuratore antimafia).
    La mafia è solo in Italia secondo le menti eccelse Nord-Europee e si i pretende che lotti da sola perché il problema è solo italiano, se non fosse tragico ci sarebbe da ridere.
    Ma è meglio piangere i bimbi ammazzati ma non guardare sotto ai soffici e colorati tappeti, inneggiando alla “perfetta Germania Europea” che salverà tutti.

    Vedi: Nicola Gratteri, procuratore antimafia sfuggito a vari attentati e sotto scorta che rimane, nonostante tutto, Uomo Libero.

    Scusami ma se tiri fuori certi argomenti non posso tacere, per coloro che sono morti in combattimento a cui si deve onore e ringraziamento e per chi ancora combatte nel ruolo che si è scelto nella società, ricoprendolo fino in fondo .
    Ti avevo già detto che la Verità è cosa dura da accettare?

    http://italia.panorama.it/E-la-Germania-il-paradiso-fiscale-delle-Mafie
    https://www.google.it/#q=procuratore+antimafia+nicola+gratteri+
    https://www.google.it/#q=mafie+in+germania

non accontentarti di leggere e scuotere la testa, lascia un commento, se ti va :-)

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